martedì 28 aprile 2020

Il problema dell'ora presente. Antagonismo tra due civiltà



LA FRAMASSONERIA DENUNCIATA


Lo sforzo della framassoneria per rovesciare la civiltà cristiana diviene più manifesto nell'opera della Rivoluzione.

Luigi Blanc ben riconosceva essere codesto lo scopo preso di mira: "Nel grado di cavaliere del sole, allorché aveva luogo una iniziazione, il Venerabilissimo cominciava col domandare al primo sorvegliante: 'Che ora è?'. E questi doveva rispondere: L'ora dell'oscurità tra gli uomini. Interrogato a sua volta dei motivi che lo conducevano, il candidato rispondeva: 'Io vengo a cercare la luce, poiché i miei compagni ed io ci siamo smarriti nelle tenebre che coprono il mondo. Delle nubi oscurano Hesperus, la stella dell'Europa; esse sono formate dall'incenso che la superstizione offre ai despoti'". Non si può dire più chiaramente che la civiltà cattolica ha immersa l'Europa nelle tenebre, che il genere umano ha perduto di vista il fine naturale dell'uomo, e che la framassoneria s'è tolta la missione di aprirgli gli occhi. Da gran tempo gli storici hanno esclusa deliberatamente la framassoneria dalla storia; e perciò hanno presentato la Rivoluzione sotto una luce falsa ed ingannevole. Il sig. Wallon, presentando i processi verbali che furono stesi all'istante, ci ha infine esposto i fatti tali e quali si sono prodotti; ma non risale alle cause e ai primi agenti che produssero questo cataclisma, alle idee la cui propaganda lo rese possibile. Tocqueville e Taine, che hanno fatto uso nello studio della Rivoluzione d'una critica si illuminata, non hanno portato le loro investigazioni sul dominio delle società segrete.

I maneggi della framassoneria in questi ultimi tempi ci hanno fatto aprire gli occhi. La si vede preparare nuovi sconvolgimenti e nuove rovine. Ognuno si domanda se le sventure e i delitti che hanno segnato la fine del XVIII secolo non siano ad essa imputabili. Maurizio Talmeyer tenne recentemente una conferenza che poscia pubblicò in opuscoletto sotto questo titolo: La Framassoneria e la Rivoluzione francese. Copin-Abancelli, Prache ed altri si applicarono, in differenti pubblicazioni, a far uscire dalle tenebre diligentemente conservate, la parte presa dalle società segrete nella Rivoluzione. Per dimostrarlo, essi poterono attingere nell'opera pubblicata trent'anni fa, da N. Deschamps, sotto questo titolo: Les sociétés secrètes et la société, completata nel 1880 da Claudio Jannet. E questi avevano largamente usufruito di un'opera anteriore, pubblicata in piena Rivoluzione, nel 1798, da Barruel: Mémoíres pour servir à l'histoire du Jacobinisme.

Queste Memorie non offrono, come potrebbe far credere il titolo, documenti da usare per comporre la storia dei delitti commessi dai Giacobini; Barruel, nei suoi cinque volumi, si applicò a fornire ai futuri storici del Terrore, le informazioni o gl'indizi che loro permettessero di stabilire il punto di partenza, i primi agenti e le cause segrete della Rivoluzione. "Nella Rivoluzione francese - egli dice

- tutto, persino i suoi misfatti più spaventevoli, tutto era stato preveduto, meditato, combinato, risoluto, stabilito; tutto fu l'effetto della più profonda scelleratezza, poiché tutto è stato condotto da uomini che soli tenevano il filo delle cospirazioni ordite nelle società segrete, e che hanno saputo scegliere e studiare il momento propizio alle congiure".

Il convincimento di questa premeditazione e di queste congiure risulta dalla lettura dei cinque volumi. Sul frontespizio del quarto, nel "Discorso preliminare", egli domanda: "In qual modo gli adepti segreti del moderno Spartaco (Weishaupt) hanno presieduto a tutti i misfatti, a tutti i disastri di questo flagello di brigantaggio e di ferocia chiamato la 'Rivoluzione'? Come presiedono ancora a tutti quelli che la setta medita per compiere la dissoluzione delle società umane? (Ciò ch'essa meditava di riprendere all'indomani della Rivoluzione, lo eseguisce al giorno d'oggi sotto i nostri occhi. E sono ancora i framassoni che stanno alla testa di tutto ciò che noi vediamo). Consacrando questi ultimi volumi a rischiarare tali questioni, io non mi lusingo di risolverle con tutta la precisione e con tutti i particolari di uomini che avessero avuto la facoltà di seguire la setta 'Illuminata' nei suoi sotterranei, senza perdere un istante di vista i capi o gli adepti ... Raccogliendo i tratti che mai sono svelati, ne avrò abbastanza per segnalare la setta dovunque i misfatti additano la sua fatale influenza".

Si comprende il grande ed urgente interesse che presenta la lettura di quest'opera nell'ora presente. Quello che accade, quello di cui siamo spettatori, è il secondo atto del dramma cominciato un secolo fa; è la stessa Rivoluzione, ravvivata nel suo focolare, coll'intenzione che Barruel aveva già potuto constatare, di estenderne l'incendio nel mondo intero. Egli ce ne mostra il proposito, la volontà espressa fin dal principio del XVII secolo. I congiurati potranno essi raggiungere i loro fini di annientare la società cristiana? E' il segreto di Dio, ma è altresì il nostro. Poiché l'esito della Rivoluzione dipende dall'uso che noi vogliamo fare della nostra libertà, come dai decreti eterni dì Dio.

Gli è per sostenere, per incoraggiare le buone volontà, che Barruel scrisse le sue Mémoires: "E' per trionfare finalmente della Rivoluzione e ad ogni costo, e non per disperare che fa d'uopo studiare i fasti della setta. Siate tanto zelanti pel bene, quanto essa lo è pel male. Abbiate la buona volontà di salvare i popoli; i popoli stessi abbiano la volontà di salvare la loro religione, le loro leggi, la loro fortuna, com'essa ha la volontà di distruggerle, e i mezzi di salute non mancheranno". E questa è altresì la volontà e la speranza che noi vorremmo vedere spuntare dalla lettura dei Problema dell'ora presente.

Delasuss, Henri;

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