sabato 25 aprile 2020

LA VITA DELLA MADONNA



Secondo le contemplazioni 
della pia Suora STIGMATIZZATA 
Anna Caterina Emmerick 


Visioni intorno alla vita di Maria nel tempio Noemi, la maestra delle 
vergini del tempio 

Nel corso di undici anni, nella ricorrenza della solenne presentazione della Santa  Vergine al tempio, la Veggente rivelò le sue contemplazioni sul soggiorno di Maria in  questo luogo. 
Maria era per la sua età abbastanza abile nei servizi al tempio, vidi che trascorreva i  suoi giorni nel luogo sacro lavando e tessendo esili bende attaccate a lunghi bastoni e  adoperate dai sacerdoti, o la vidi intenta a lavare i vasi dei fiori e delle offerte. Spesso  la scorsi solitaria nella sua cella, assorta nella preghiera e nella meditazione, immersa  nello studio dei Sacri Testi e nel lavoro. Qualche volta la vidi in compagnia delle altre  vergini nelle loro celle. Mai la vidi punita corporalmente o con la mortificazione, non  ne aveva bisogno. Come tutte le sante persone si nutriva solo per conservarsi in vita,  non usava altri cibi al di fuori di quelli che aveva scelto ed era tutta dedita alla  continua offerta dei suoi voti fervidi. Alzava al cielo le più ferventi preghiere, e mentre  tutti dormivano si alzava dal suo giaciglio e pregava, mentre abbondanti lacrime  scorrevano, irrorandola di divino splendore. Quando divenne adulta, la sua veste mi  apparve sempre più azzurra e scintillante. Durante la preghiera si teneva velata e così  pure quando parlava con i sacerdoti o quando andava nella sala terrena del tempio a  prendervi o a recarvi il lavoro. Il tempio aveva dai tre lati vasti locali in cui vi si  conservavano molti arredi custoditi dalle ancelle; questi locali mi riportano alla mente  le nostre sagrestie. Vidi la Beata Vergine passare i suoi giorni in contemplazione ed  astinenza, rapita dall'entusiasmo della preghiera, sembrava quasi che non fosse sulla  terra ma vivesse in una condizione spirituale di abnegazione assoluta. Compresi che  spesso veniva consolata dalle benedizioni celesti. Immenso era il suo desiderio di  vedere avverata la Profezia, nella sua umiltà osava appena accennare al desiderio di  divenire un giorno l'infima serva della Madre del Salvatore. Non pensava nemmeno  lontanamente di essere Lei la predestinata da Dio. Noemi aveva circa cinquant'anni e  come le altre inservienti del tempio proveniva da famiglie essene. Da costei Maria  Santissima imparò a tessere i nastri. La Vergine l'aiutava a ripulire i vasi e gli altri  arredi sacri dal sangue delle vittime; l'aiutava inoltre in cucina nella preparazione dei  pasti per le donne del tempio ed i sacerdoti. I pasti consistevano spesso in alcune parti  della vittima sacrificata. Quanto più Noemi diventava anziana tanto più la Santa Fanciulla si affaccendava per soddisfare le esigenze della comunità religiosa. Zaccaria la  visitava spesso quando era di servizio al tempio. Anche Simeone la conosceva. Ai  sacerdoti non era ignota la predestinazione della Santa Vergine. La sua sapienza, la  sua bontà, e tutto il suo contegno non erano passati inosservati agli attenti religiosi,  nonostante Lei avesse cercato di velarli col più profondo senso di umiltà. In seguito ai  loro vaticini e alle profonde meditazioni, i preti del tempio avevano saputo perché  Costei viveva nel mondo pur senza prendere parte al mondo. Essi, specialmente i più  anziani, scrissero molte cose intorno alla Madre di Dio. Infatti, se ben mi rammento, una volta mi vennero mostrati quegli scritti che giacevano polverosi in mezzo  ad antichissime pergamene. 
      

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