PERCHÉ È UTILE IL PENSIERO DELL'INFERNO
Ma, in concreto, perché è utile il ricordo e la riflessione sull'inferno? Soprattutto perché tale pensiero aiuta potentemente a tener lontano e a vincere tutte le suggestioni del male, del peccato che, a volte, sono tali da travolgere anche i più radicati nel bene. E il peccato - lo si sa - è il vero e più terribile nemico dell'uomo, perché strumento di sicura dannazione e l'unico grande ostacolo alla comunione con Dio e alla vita autentica dello spirito.
Naturalmente, invitando a riflettere e a parlare di inferno, non si può dedurre, come già detto, che tutto - nella religione cattolica - è basato sul terrore. Gesù, anche quando parla dell'inferno, parla per salvare le anime, indicando loro la via della salvezza.
E tutto ciò è sempre amore che incita, incoraggia, corregge, esorta. E chiunque può, così deve impostare la sua vita sui grandi misteri e beni della speranza cristiana.
Bisogna ringraziare il Signore anche per queste visioni o apparizioni avute dai Santi, essendo per tutti anche - come vedremo - dei richiami di amore, delle prospettive aperte su realtà che riguardano gli uomini di tutti i tempi e di ogni condizione. A chi si danna il Signore non può che ripetere quelle parole della Scrittura: "Che cosa dovevo fare ancora alla mia vigna che io non abbia fatto?" (Is 5,4).
Ma esiste veramente l'inferno?
Sono tanti oggi, anche tra fedeli che frequentano la Chiesa e Sacramenti, a negare l'esistenza dell'inferno. A parte ogni altra motivazione, sembra impossibile che Dio, infinitamente buono e misericordioso, possa e voglia condannare inesorabilmente e per sempre a un supplizio eterno che nessun'immagine o parola può descrivere.
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