domenica 28 luglio 2019

Il Sacro Cuore



Riparazioni e consacrazioni


La consacrazione dell’ umanità

L’apice del movimento consacratorio fu raggiunto con la consacrazione dell’ umanità al Sacro Cuore, fatta da Leone XIII nel 1899 e da lui stesso definita come «il più importante atto del nostro Pontificato» 94.
Essa era stata prospettata già nel 1870, durante il Concilio Vaticano I, ma la sua brusca chiusura ne aveva rinviato l’esecuzione. Nel 1875 l’Apostolato della Preghiera aveva raccolto le firme di 525 vescovi e di 3 milioni di fedeli, a sostegno della richiesta di consacrare il mondo al Cuore divino, consegnata dal padre Ramière a Pio IX. Il Papa accettò la richiesta e pronunciò solennemente la consacrazione il 6 giugno 1875, invitando i vescovi e i fedeli ad imitarlo. Ma tutto si ridusse ad una serie di numerosi atti privati, per cui mancò un atto pubblico compiuto ufficialmente in nome della Chiesa. 
In quell’ epoca, una giovane nobile tedesca, Maria zu Droste Vischering, diventata religiosa e poi superiora del convento del Buon Pastore a Porto (Portogallo), ricevette rivelazioni da Gesù Cristo, che la invitava a rivolgersi al Papa affinché compisse la consacrazione dell’ umanità al Sacro Cuore. Dopo molte esitazioni, ella scrisse a Leone XIII nel giugno 1898 e poi nel gennaio 1899. Gli comunicò di aver visto il Cuore Divino come un sole che, dopo aver illuminato debolmente una piccola parte del globo, andava estendendo e intensificando la sua luce, fino ad illuminarlo completamente e splendidamente: «i popoli e le nazioni verranno illuminati da questa luce e riscaldati dal suo ardore». La suora aggiunse che Dio aveva prolungato la vita del Papa per permettergli di compiere finalmente quella consacrazione da Lui voluta. 
Dopo essersi accertato sull’ attendibilità di queste rivelazioni, Leone XIII affidò al cardinale Camillo Mazzella, noto teologo e prefetto della Sacra Congregazione dei Riti, il compito di assicurarsi se un Papa può consacrare al Sacro Cuore l’intero genere umano, e non solo la Chiesa. Il cardinale rispose affermativamente, basandosi sull’ insegnamento di san Tommaso d’Aquino: «Tutto è sottomesso a Cristo quanto al potere, che ha ricevuto dal Padre, sebbene non tutto gli sia sottomesso quanto all’esercizio di questo potere» 95. Leone XIII non pose più indugi: voleva compiere l’atto prima della conclusione del secolo, per cui, il 3 aprile 1899, pubblicò l’enciclica Annum sacrum, la prima dedicata al Cuore divino, nella quale preannunciava l’imminente consacrazione ed esortava i vescovi ad imitarlo 96. L’ 11 giugno, il Papa pronunciò solennemente la consacrazione del genere umano al Sacro Cuore. Subito dopo, inviò alla madre Droste zu Vischering il testo ufficiale. Ma la veggente era morta appena 3 giorni prima della consacrazione, avendo compiuto la sua missione. Fu beatificata da Paolo VI nel 1975.

Guido Vignelli

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