domenica 3 ottobre 2021

Le Profezie di Teresa Neumann

 


LE VISIONI DI NATALE 


Riporto queste visioni un po' abbreviate; esse si riferiscono a vari giorni. 

22 dicembre: partenza da Nazaret per Betlemme Giuseppe rientra e annuncia a Maria che per ordine dell'imperatore Augusto era stato disposto un censimento di tutta la popolazione dell'impero romano; dato che bisognava farsi censire nella città natale, bisognava partire subito per Betlemme. Maria attendeva per i prossimi giorni il parto, per cui quest'ordine per lei era duro da accettare. Tuttavia disse che non restava altro da fare che obbedire. Giuseppe temeva che il viaggio fosse troppo pesante per Maria e propose di viaggiare da solo. Maria però gli rispose che Dio avrebbe aiutato e che era bene obbedire alle autorità. Così si prepararono per il viaggio. Come animale da trasporto e insieme come cavalcatura presero un'asina, per poterne usare il latte. Fu caricata la tenda grigia e sopra di questa una coperta grigia di lana. Il resto del bagaglio fu appeso ai fianchi dell'asina, a sinistra un pacco contenente una coperta di lana per Giuseppe, dentro la quale erano custoditi pane, frutta e un vestito caldo per lui. A destra c'erano due pacchi: quello davanti, più piccolo, consisteva di una semplice coperta di lana che poteva all'occorrenza essere tagliata per farne dei pannolini; dentro a questa coperta c'erano le camicine e i pannolini per il bambino che doveva nascere. L'altro pacco conteneva un abito caldo per Maria e altro cibo.  

A questo pacco erano fissati orizzontalmente i tre pali della tenda. La partenza avvenne verso le sei del mattino. Maria si sedette sull'asina, con i piedi verso sinistra, Giuseppe camminava davanti a sinistra accanto all' animale che era legato a briglie di pelle. Nella mano sinistra Giuseppe aveva un bastone da viaggio, nella destra le briglie. Indossava una veste di colore giallo scuro e un mantello marrone. Maria indossava un caldo mantello grigio scuro, veste marrone rossiccio e scialle giallo di lana sotto al mantello. Il tempo era piuttosto freddo e piovoso, le strade sdrucciolevoli e fangose. Il viaggio in quella prima giornata fu buono, però non riuscirono a trovare una locanda per pernottare; così la sera montarono la tenda all'aperto in una zona deserta presso alcuni alberi e dormirono sulle coperte che avevano portato con sé. L'asina fu legata a un albero. 

23 dicembre: sulla via per Betlemme Al mattino dopo Maria e Giuseppe si misero in viaggio alle 5 e mezzo circa. Procedettero senza fermarsi fino a mezzogiorno, e per risparmiare l'asina Maria ogni tanto faceva dei tratti a piedi. Verso mezzogiorno Maria si sentì stanca e vedendo in lontananza una casa ringraziarono Dio e vi si diressero. Qui viveva una coppia di sposi piuttosto anziani, con un ragazzo e una ragazza. Giuseppe entrò nella casetta e chiese aiuto per le cose indispensabili. L'uomo uscì, andò incontro a Maria e la pregò di entrare. Prima non si erano mai conosciuti. Vedendo Maria in avanzato stato di gravidanza e molto pallida - in genere però il suo aspetto era forte e sano - i due sposi offrirono a, lei e Giuseppe il loro pranzo caldo. Il Salvatore in seguito li ricompensò.  

I due vecchi morirono essendo ancora pagani, però molto buoni. I due ragazzi divennero cristiani. Prima sentirono le prediche di Giovanni Battista e il fratello si fece battezzare da lui. Poi seguì il Salvatore e fu tra i primi settantadue discepoli; la sorella si occupò della casa e appunto mentre stava togliendo dall'abitazione tutto ciò che era pagano e in particolare voleva levare dal tetto l'immagine di un idolo, arrivarono i suoi parenti e la fecero precipitare dal tetto facendola morire. La seconda notte Giuseppe e Maria la passarono in una piccola locanda dove dovettero pagare per l'alloggio. Dormirono molto bene e presero forza per la successiva giornata di viaggio. 

24 dicembre: ricerca di un ricovero. Alle sei Maria e Giuseppe si misero di nuovo in viaggio. Dopo mezzogiorno l'asina camminava con molta fatica e in una piccola località ottennero gratuitamente del cibo per lei. Il tempo era piovoso e freddo. Verso sera erano alle porte di Betlemme: Maria scese dall'asina davanti alla porta settentrionale e poi entrò seguendo Giuseppe. Betlemme contava allora circa mille e cento abitanti. Le case, come a Gerusalemme, avevano il tetto piatto. Avevano finestre quadrate, piccole, o anche rotonde, senza vetri, con inferriate di legno e tende. Per la strada erano già accesi dei fuochi. Le strade erano lastricate con grandi pietre e quindi scivolose. Giuseppe entrò in una casa a destra della strada, mentre Maria teneva stretta l'asina. Ben presto Giuseppe uscì, e con espressione triste comunicò a Maria che qui non potevano pernottare. Proseguirono e Giuseppe chiese alloggio in una locanda poco oltre, una casa grande e lunga. Gli fu detto che non c'era più posto. Turbato, tornò da Maria che cercò di consolarlo. Cercarono poi, senza successo, in altre case, in particolare in una casa a sinistra della strada, quella dove Giuseppe era nato e dove doveva farsi censire. C'era molta gente, per cui Giuseppe pensò di rimandare la cosa al giorno dopo. Maria però lo sollecitò a provvedere subito, perché sentiva che la sua ora era vicina.  

Attesero quindi che ci fosse meno gente e si fecero censire. Nel frattempo si era fatta notte piena. Infine Giuseppe chiese a un altro uomo dove potesse alloggiare con Maria. L'uomo era gentile; disse loro che in città non c'era più posto, e suggerì loro di andare al settore meridionale e di uscire dalla città seguendo la strada per un breve tratto: li avrebbero trovato, a destra, una stalla dov'egli consentiva loro di alloggiare: infatti era comproprietario di quella stalla. I suoi pastori erano tra quelli che in seguito adorarono Gesù. Maria e Giuseppe seguirono l'indicazione; per raggiungere la stalla Giuseppe accese la lampada che aveva portato con sé; poi seguirono a piedi la strada per circa duecento metri e a destra trovarono la stalla che distava circa cinquanta metri dalla strada.  

Alle otto circa Giuseppe, Maria e l'asina entravano nella stalla. La stalla era lunga circa sette metri e larga quattro. Era costruita sul dorsale orientale di una collina, accanto a una caverna che si apriva nella roccia. Il tetto era fatto di legno vecchio e spesso, come anche le pareti laterali e quella anteriore della stalla. Alla parete di destra c'era una piccola finestra. Giuseppe legò l'asina a un palo, e più tardi a un altro palo accanto al bambino, perché lo scaldasse. Appese la lampada al soffitto al centro della stalla. Poi preparò il giaciglio per Maria e per sé. Per Maria stese su della paglia il telo della tenda e la coperta grigia di lana, per sé usò una coperta di lana e paglia. Maria doveva dormire a destra della stalla, lui a sinistra. Il cielo era coperto di nubi. 

24-25 dicembre: notte santa La visione della notte di Natale avveniva sempre per Teresa in tempi reali, cioè verso la mezzanotte del 24 dicembre. Ad essa assistettero più volte padre Naber, il dottor Gerlich, il professor Wutz, Steiner e altri amici di Teresa. Durante questa visione il suo viso era raggiante di gioia. Teresa non vedeva la nascita vera e propria di Gesù. In base alle annotazioni del pastore Naber, basate sulle descrizioni di Teresa nello stato di quiete, i fatti venivano da lei visti in questo modo (riportiamo letteralmente le note del sacerdote): «Verso le undici di sera Maria entra in estasi. Si solleva in ginocchio e incrocia le braccia sul petto. Il bambino divino lascia verso mezzanotte il grembo materno, che si richiude subito intatto e incontaminato; non ci sono dolori né prima né dopo. Giuseppe aveva riempito una mangiatoia di paglia: sotto paglia di frumento e sopra morbidi giunchi. La mangiatoia era lunga circa un metro, non tutte le mangiatoie erano uguali. In questa mangiatoia Maria pose il bambino, dopo averlo asciugato, avvolto in pannolini, coperto di una camicina a maniche lunghe e di una copertina di lana. Poi pregarono, Giuseppe a destra e Maria a sinistra del bambino, Giuseppe a mani giunte, Maria a braccia incrociate sul petto. Alla nascita di Gesù il cielo divenne chiaro e pieno di stelle». Teresa aggiunse che il bambino aveva gli occhi azzurro-scuri e i capelli chiari. 

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