venerdì 11 aprile 2025

Apri con fiducia l'anima tua e ama la Madre senza timore; manifestale con grande semplicità tutto ciò che pensi, ciò che ti agita, ciò che ti turba.

 


COLUI CHE PARLA DAL FUOCO


«Il giorno 11 giugno, mentre temevo al solito che qualcuno attorno a me potesse accorgersi di qualche cosa, apparve all'improvviso Nostro Signore al quale espressi i miei timori, ed Egli con indicibile tenerezza mi rispose:  

«Ricordati le mie parole e credi. L'unico desiderio del mio Cuore è d'imprigionarti in esso, di possederti nel mio amore e di fare della tua piccolezza e fragilità un canale di misericordia per molte anime che si salveranno per mezzo tuo. Fra qualche tempo ti scoprirò gli ardenti segreti del mio Cuore che serviranno al bene di un gran numero di anime. Desidero che tu scriva e conservi tutto ciò che ti dirò. Tutto verrà letto quando tu sarai in cielo!  

«Non è per i tuoi meriti che voglio servirmi di te, ma perché le anime vedano come la mia potenza si serve di strumenti deboli e miserabili».  

«Gli domandai se dovevo dire anche tutto ciò  riferisce ingenuamente e mi rispose:  

«Scrivilo, lo leggeranno dopo la tua morte».  

 

Così, a poco a poco, le rivelava il grande disegno d'amore preparatosi nel silenzio e nel lavoro delle sue giornate. Le sofferenze non potevano mancare, e Josefa, che camminava coraggiosamente verso l'umiltà, incontrava assai spesso la tentazione. Il demonio cercava di trasformare in ostacoli degli atti che, altra volta, il suo amore le aveva fatto compiere con tanta semplicità. Ma, come sempre la Madonna era pronta per illuminarla, guidarla, difenderla.  

 

«Le raccontavo tutto quello che mi accade - scrive il lunedì 13 giugno, - ma non l'aspettavo affatto, quando ad un tratto e venuta come una Madre, così buona!.  

«Ascolta, figlia mia, non badare a ciò che senti. Credi: più forte è la tua ripugnanza, più acquisti meriti agli occhi di mio Figlio. Vigila su questi tre punti, che sono quelli per cui il nemico cerca di farti cadere: prima di tutto, non lasciarti trascinare dagli scrupoli ch'egli ti suggerisce allo scopo di farti abbandonare la Comunione.  

«Poi, quando mio Figlio ti chiede qualche atto di umiltà, o altra cosa, devi compierlo con molto amore, ripetendogli di continuo: Signore, tu sai quanto ciò mi costi... ma Tu, prima di me! «In terzo luogo, non far caso della suggestione diabolica, la quale vorrebbe farti credere che la tua confidenza verso la Madre toglie qualche cosa alla tenerezza per Gesù. Se il demonio vince su questo punto, ha tutto guadagnato. 

«Apri con fiducia l'anima tua e ama la Madre senza timore; manifestale con grande semplicità tutto ciò che pensi, ciò che ti agita, ciò che ti turba. Anche Gesù in terra ha voluto amare quelli che gli rappresentavano il Padre, e si compiace quando sei aperta e semplice. Soprattutto non dimenticare di non lasciare mai la Comunione».  

 

Chi non ammirerà la prudenza e la delicatezza materna di tali consigli? Col seguirli esattamente Josefa diventerà nella mano del Maestro quello strumento malleabile e docile di cui Egli potrà servirsi in molte imprese redentrici. 

Maria Josefa Menéndez

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