5 dicembre 1946, S. Sabba.
Gesù, preso da spavento, disgusto, tristezza e angoscia, agonizza nell'orto degli ulivi. Nella notte, rivede tutto il passato di questa terra, ne percorre tutto l'avvenire. Ancor prima della sua Incarnazione, fin dal Paradiso terrestre, Egli vi ha passeggiato la sera, con Adamo prima, poi anche con Eva. Ha rivelato loro i segreti dei cieli e della terra. Li ha formati come un Maestro e un Padre. Ha insegnato loro a lodare Dio; li ha amati come di più non si può amare. Ed ecco che, proprio qui, l'uomo e la donna che avevano sentito Dio hanno ascoltato Satana, si sono rivoltati contro il loro Creatore, hanno voluto sfuggire alla Sua Potenza, montare all'assalto del cielo. É questo luogo che ha visto il primo e più insigne peccato di orgoglio, di disobbedienza, poi di gola, infine di impurità. Di tutto questo, la Divina Vittima domanda umilmente perdono a Dio. Potrebbe uguagliarsi a Dio Padre, ma, per riparare, abdica al suo legittimo diritto, si fa sottomessa, schiava, si uguaglia alla creatura decaduta: "Padre, che la Tua volontà sia fatta". Poi, ecco che si srotolano i secoli di paganesimo di prima e dopo il diluvio. Sulle alture dove Egli è, la discendenza di Adamo, superando il crimine del primo uomo, non contenta di rivoltarsi contro Dio, ha deificato gli uomini, ha adorato i demoni; è là che si è data a orge di empietà e di impurità, là che ha immolato delle vittime umane. E quando, stanco di tanti crimini, Dio ha dato questa terra al suo popolo, anch'esso si è abbandonato all'idolatria, ha ucciso i Profeti, ed ecco che adesso, trasportato dall'odio, sta per tradire il suo Messia, ucciderlo, rinnegarlo... Si può scendere più in basso nel crimine, più in alto nella rivolta?
Voi Adamo, voi Eva, il vostro seme è cresciuto: a perdita d'occhio sulla terra, è un mare di crimini. Come potrete non piangere fino alla fine dei tempi? Piangete dunque con Gesù che deplora tutti questi criminali attentati, che deplora e che ripara la vostra opera di disordine e di morte!
"Padre, perdona loro, essi non sanno quello che fanno!". E Gesù vede tutto quello che seguirà: i falsi messia, i romani esecutori della giustizia di Dio, gli scismi e le eresie che disonoreranno la Giudea, il mondo intero; i mussulmani selvaggi; le crociate valorose ma troppo spesso corrotte; poi le sètte cristiane battersi attorno ai Luoghi Santi; domani, gli ebrei e l'Anticristo rientrare trionfanti nella Terra Santa; e la massa degli uomini, dopo aver negato Dio in un ateismo quasi universale, adorare la caricatura di Cristo, incarnazione di Satana, proprio là dove il vero Cristo geme, soffre e piange questa sera. Gesù vede tutto. É preso da un immenso disgusto, da insondabile tristezza di fronte a queste offese senza nome fatte al Padre che Egli ama di un amore infinito e alla quasi inutilità del suo Sacrificio per la maggioranza degli uomini. E tuttavia, poiché ama i suoi fratelli colpevoli come ama il Padre offeso, si offre alle peggiori sofferenze e alla morte... In questa lotta suprema il suo Sangue travasa, si effonde... Ma siccome deve bere la coppa d'amarezza fino in fondo, sarà confortato fisicamente e moralmente da un Angelo.
O Gesù, Divina e adorabile Vittima, quando riprenderemo in tua dolce compagnia le tue passeggiate serali con Adamo ed Eva nel giardino della tua gioia?
meditazioni, ritrovate tra i suoi scritti Fernand Crombette
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