Trascorsero parecchi giorni da quella Comunicazione e una mattina, tra le cinque e le sei, il Signore mi svegliò.
Mi chiese di mettermi in preghiera per quelle persone che profanano i Tabernacoli, che commettono atti sacrileghi e che rubano la sua Preziosa Presenza nelle Ostie Consacrate.
Mi misi a piangere al solo pensiero e poi mi prese il terrore.
Cominciarono a passare davanti ai miei occhi scene di gente che distruggeva i Tabernacoli, che li oltraggiavano e tiravano fuori le Ostie Consacrate con le loro mani sudice, scaraventandole in borse e sacchi, stracciandole e calpestandole…
Esseri umani, ma di quelli che emanano un odore nauseabondo, dai corpi e dalle mani coperti di peli, come di scura lana... e camminavano torvi (minacciosi), come quando un quadrupede cammina su due zampe, tutto goffo e sbilanciato…
Non sono capace di descrivere il dolore che provai in quel momento, ma fu orribile, fisicamente e spiritualmente: credetti di morire dall'angoscia.
L’impotenza e l’inutilità di chiedere perdono al Signore, per riparare in qualche modo quegli orribili peccati, mi opprimeva e sentivo che veramente il mio cuore mi usciva dal petto, il polso batteva fin nella testa, mi soffocava, mi mancava il respiro.
Sono uscita dalla camera e mi sono messa in ginocchio, chiedendo perdono al Signore per tanti terribili crimini.
Ho capito che questo poteva essere solamente opera di Satana, attraverso i suoi seguaci: gente ignorante e tonta, che si lascia ingannare dai Gruppi Satanici.
Solo il Diavolo può ispirare tali vili sacrilegi!
L’unica cosa da chiedere al Signore era:“Per favore, Gesù, ritira la tua adorabile Presenza da queste Ostie.
Ti prego, Signore, non permettere che Ti colpiscano nuovamente.
Ti supplico, con tutto l’Amore del mio cuore…”.
“So che è ben poco, però è tutto ciò che posso offrirTi: questo Amore che vuole riparare tutto ciò che quei bruti stanno facendo.
Prendi me, mettimi in quel Luogo, perché facciano a me quello che pensano di fare al tuo Corpo Sacrosanto.
Tu puoi tutto, Ti prego, esci da Lì, elevati verso il tuo Trono Glorioso, non rimanere in quelle Ostie!…”.
In quel momento, ho sentito che i miei singhiozzi non erano soli: qualcuno piangeva con me e poi non c'era soltanto il singhiozzo accorato di un uomo, ma anche di diverse persone che, piano piano, aumentavano di numero.
Ho saputo che era lo stesso Gesù che piangeva di dolore nel vedere il peccato dei suoi figli e, insieme a Lui, c'era la Vergine Santissima e tutti i Santi…
Corsi a vestirmi per uscire e mi diressi alla Cappella del Santissimo, per tenere compagnia al mio Amato.
Stava lì, nell’Ostia Consacrata: potevo il suo Volto, come impresso sull’Ostia, la Testa dolente del Divin Volto con la Corona di Spine, chiaramente disegnata sul suo adorabile Capo.
Pensai a Giuda, al dolore di Gesù e a quello del Padre, mentre suo Figlio andava ad offrirsi in Sacrificio.
Proprio in quel momento, mi giunse la Voce di Gesù:
“Non dimenticare, figlia mia, che la Carità, l’Amore dell’Agape (verso qualcuno), si afferma con le opere.
La Carità del Padre si plasma in un Dono:
“Dio ha tanto amato il Mondo da dare il suo Unico Figlio” (Gv. 3,16).
Ed Io, il Figlio, a mia volta, per manifestare il mio Amore, offro la mia Vita.
Non dimenticare questo momento, né questo Insegnamento: “Nel venire al Mondo, sono passato dalla Forma di Dio alla Forma di Uomo e poi di Servo, quando ho lavato i piedi ai miei Apostoli”.
“Sappiate che il Verbo Incarnato non si discostò mai da questo atteggiamento di servizio.
Vi ho detto:
“Sono tra voi come Colui che serve” (Lc. 22,27).
E il mio Programma di umile abbandono fu realizzato fino al versamento di Sangue.
Anche oggi, Io sono tra voi, come Colui che serve, ma in una Forma ancora più grandiosa, poiché vi offro il mio Corpo, il mio Sangue, la mia Anima e la mia Divinità, per nutrirvi, per fortificarvi, per guarirvi.
Ho lottato tanto contro lo Spirito Giudaico del mio tempo, contro i Ministri del Tempio Israelita, ed è finita come voi sapete.
Ed anche oggi, ci sono molti che dovrebbero vergognarsi, sapendo che i miei Nemici più crudeli comprano e rubano le Ostie Consacrate, per fare di Esse cose infernali.
In questo modo, i miei Nemici credono veramente nella mia Presenza Eucaristica, mentre i miei Amici, da sempre, negano, a parole e con i fatti, la mia Permanenza, questa Presenza mia nell’Ostia Transustanziata (trasformata da pane in Corpo di Cristo)…
Oh, quale immensa crudeltà!
DiteMi: cosa vi ho fatto…?
DiteMi: perché vi alleate con il mio Nemico?
Voi, ciechi, che appartenete ancora alla mia Chiesa: perché non restituite ai miei Altari la dignità che è stata loro tolta?
È urgente che si facciano meno discorsi, che ci sia più fedeltà, più preghiera e meno chiacchiere inutili, più docilità e meno spirito critico, più disciplina e meno evasioni.
Figlia, prega anche per quei figli malvagi che vengono a chiederMi cose sconvenienti, per gli altri, per le Opere di Dio e per la loro stessa Anima.
Egoisticamente, pensano a sé stessi, ai loro beni e alle proprie comodità e, alcune volte, ignorano il Bene che quelle persone stanno portando nella loro vita…
Si, prega per loro, perché nell’ora che meno si aspettano, la Giustizia Divina si rovescerà contro di loro, operando anche sui loro cari.
Ciò che hanno desiderato è, del resto, ciò che hanno seminato e ne raccoglieranno le conseguenze…”.
In ginocchio, davanti a Lui, lasciai che scendessero, dai miei occhi, torrenti di lacrime.
Non mi trattenni come in altre occasioni.
C'era la necessità profonda di lavare il mio dolore e la mia colpa…
Sì, mi sentivo colpevole di far parte della Chiesa e tacere tutto questo, per non avere il coraggio di uscire per le strade, nelle Scuole, ovunque, a dire al Mondo che Gesù è Lì, in quell’Ostia Consacrata, ad aspettare ognuno di noi.
Mi sentii colpevole di permettere che i pregiudizi e la “prudenza” di non scomodare certi personaggi con la mia testimonianza, mi avessero chiuso la bocca in tante occasioni.
Provai il senso di colpa tipico del laico, perché, se il Mondo venisse realmente educato, se insegnassimo ciò che significa la Presenza di Gesù Vivo e nella Gloria dei Cieli, in ogni Ostia Consacrata, una gran parte dei laici starebbe facendo la guardia nelle Chiese e nelle Cappelle, per evitare che i Demoni malvagi profanino il Sacramento più grande dell’Amore.
Chiesi, con tutte le mie forze, a Gesù, di permettere che la Testimonianza del “piccolo libretto della Santa Messa” corresse con la sua Grazia, in tutto il Mondo, per educare i Laici, per toccare tutte quelle persone che Egli desiderava, e di farmi veramente Missionaria del suo Cuore Eucaristico, attraverso questa umile Testimonianza.
Che la sua Potenza portasse questo “libricino” in tutti i Paesi che io potevo raggiungere e a tutte le persone che Egli voleva toccare, con la sua Grazia.
In pochi mesi, questa Testimonianza percorse il Mondo e, oggi, per maggior Gloria di Colui che tutto può, è tradotto in più di dodici Lingue, senza che abbiamo mosso nemmeno un dito.
Quando ritornai più tardi nella mia camera, sdraiata sul letto, rimasi a contemplare l’Immagine sulla parete di fronte, che rappresenta Gesù, il Buon Pastore, mentre guarda, sorridendo, la piccola pecorella nera tra le sue Braccia.
E mi giunse, con dolcezza, la Voce di Gesù:
“Tu sai che le pecore vengono segnate per non essere scambiate con quelle di altri greggi!
Anche voi, come pecorelle, venite segnate dal Padre mio, che vuole offrirvi a Me!
Se poteste contemplare quale Divino Segno il Padre mio ha impresso sulle vostre fronti, non avreste dubbi ad entrare, definitivamente, attraverso la mia Porta!
Voi siete le Mie pecorelle, poiché, oltre a morire per voi, vi dimostro costantemente che vi curo, vi purifico, vi nutro e vi proteggo.
Io blocco le azioni perturbatrici che va disseminando in voi il mio Nemico, che odia Me e che odia voi.
Fate attenzione, perché questo “Lupo” cerca sempre di ripetere le sue opere di distruzione, e sono Io che lo fermo!
Perciò, Io vi chiedo di seguirMi docilmente, senza desistere.
Venite a Me, per conoscere la dolcezza di questo vostro Pastore, che Si è fatto dissanguare, per evitarvi la morte…”.
Mi ricordai, allora, delle parole che avevo detto in quella Conferenza Mariana, e il Signore mi disse:
“Un giorno, dovrai trascriverla, per poterla inserire in un libro”.
Oggi, ho terminato di trascriverla e, per obbedienza a Gesù e ad un Sacerdote che, nei tre ultimi anni, mi aiuta con le sue lettere e che apprezzo molto, l’ho inserita all’inizio di questo libro, come Introduzione, cercando la maggior Gloria di Dio e il Bene di altre pecorelle.