Messaggi dal Cielo al mondo di oggi
MESSAGGIO DI PASQUA 2024
Cari fratelli,
Oggi potete finalmente proclamare ad alta voce e con tutta la forza della vostra fede: "Gesù Cristo è risorto, alleluia! È veramente risorto, alleluia! »
Ogni anno, infatti, la festa di Pasqua è per ciascuno di voi il culmine di tutto un cammino, spirituale e fisico, vissuto per amore di nostro Signore Gesù Cristo durante tutto il periodo della Quaresima, che si conclude con questa Risurrezione, dopo la sua morte come vittima innocente sul legno della Croce.
Alcuni cristiani scelgono di imporre digiuni, sacrifici e privazioni autoimposti; altri aumentano il loro tempo di preghiera e di frequenza ai sacramenti; altri ancora moltiplicano le stazioni della Via Crucis e dei Rosari, le letture spirituali e le elemosine. Soprattutto, però, ciò che piace al Figlio di Dio fatto uomo per salvare il mondo (cfr Gv 3,17) è che, quali che siano le pratiche e le mortificazioni che sceglierete di imporvi in questo tempo di penitenza, possiate comprendere, anno dopo anno, il vero significato dell'ineffabile mistero della Redenzione.
Il più delle volte, solo i cuori puri, amorevoli, umili e profondamente contriti possono accedere a questo mistero divino. Solo i cuori convertiti e pieni di gratitudine a Dio possono, con l'aiuto della sua grazia, unirsi alle sofferenze vissute dal suo Figlio Gesù durante la sua Passione, unirsi alla gioia della sua Risurrezione e sforzarsi, per amore verso di Lui, di vivere una vita santa, come degni figli di Dio e membri del suo Corpo Mistico: la Chiesa Cattolica Romana. Perché, cari fratelli, se Dio si è incarnato per chiamare tutti gli uomini alla salvezza e salvarli dal peccato, è stato per amore della sua creatura e di tutta la creazione. Sapendo da tutta l'eternità che l'uomo lo avrebbe tradito abusando della sua libertà – come avevano fatto prima di lui gli angeli ribelli – sapeva anche che per riparare il danno causato dalla Macchia Primordiale, la cui impronta sarebbe durata in ogni creatura fino alla fine dei tempi, e le cui ripercussioni avrebbero colpito tutta la Creazione, avrebbe dovuto, nella persona del suo Figlio unigenito, sopportare le terribili sofferenze della sua Passione e morire di croce (cfr Fil 2,8).
Quando il tempo fu compiuto, Dio, dopo aver parlato fin dall'antichità per bocca dei santi e per mezzo dei suoi profeti (cfr Lc 1,70), inviò la sua Parola sulla terra per istruire gli uomini, per educarli alla santità e per dare loro esempio di vita di amore e di carità. Ma questo non sarebbe bastato a redimere e cancellare la colpa dei nostri progenitori.
Infatti, come una ferita aperta viene pulita con antisettici e ricucita con punti di sutura, Cristo, il Figlio dell'uomo, si è fatto una ferita aperta esponendosi alla violenza e alla malvagità dei suoi carnefici: sfigurato, non assomigliava più a un uomo e non aveva più l'aspetto di un figlio d'uomo (cfr Is 52, 14). Tuttavia, essendo Dio, egli poteva, offrendosi al Padre come Vittima espiatoria sul legno della Croce, diventare antisettico per ogni ferita, e vincere così la purulenza del peccato, il pungiglione della morte (cfr 1 Cor 15,55-56). Inoltre, attraverso l'onnipotenza del suo perdono, è stato in grado di diventare sia un medico che un medico per le anime pentite per chiudere le ferite disinfettate.
Così, educando gli uomini a rinunciare al male e a seguire il Vangelo, rialzandoli quando sono caduti e cauterizzando le loro ferite con il sacramento della Riconciliazione, nostro Signore Gesù Cristo permette ai battezzati, feriti dal peccato ma sinceramente pentiti, di lasciarsi trasportare sulla scia della sua risurrezione al banchetto di nozze dell'Agnello nelle dimore celesti. Perché se questo Medico delle anime è morto, è stato, in verità, perché potesse risorgere! E se, con la sua Passione e la sua Croce, ha redento tutti gli uomini di buona volontà da Adamo in poi, è stato perché anch'egli li rialzasse e li portasse con sé nel suo cielo di gloria per un'eternità di delizie (cfr Sal 16 [Vulg. 15], 11).
Affinché possiate ottenere questa salvezza, non possiamo che esortarvi, cari fratelli, a non comportarvi come farisei ipocriti che trascurano la giustizia, la misericordia, la fedeltà (cfr Mt 23,23) e la più elementare carità verso il prossimo; come farisei che, all'esterno, hanno l'aspetto di giusti, ma all'interno sono pieni di ipocrisia, di malvagità, di ogni sorta di cose impure (cfr Mt 23,27-28) e di cupidigia.
A questo proposito, non dovete ignorare, cari fratelli, che molti cristiani che riempiono le chiese della Domenica delle Palme o della Messa di Pasqua non hanno, in verità, mai trovato il tempo o l'interesse di leggere il Nuovo Testamento – tanto meno l'Antico Testamento – e che alcuni non credono nemmeno nella Risurrezione di nostro Signore Gesù Cristo! Per loro grande sventura, infatti, la loro fede è una fede estinta, limitata a frammenti di catechismo acquisiti, per tradizione, durante la loro infanzia, oppure una fede impura imbevuta di superstizione o contaminata da varie credenze o pratiche: buddismo, brahmanesimo, spiritualismo, occultismo, ecc. Se siete in questo caso, non possiamo che incoraggiarvi a guardare queste Sacre Scritture – a cominciare dai quattro Vangeli – che non avete mai letto, e a scoprire, attraverso le loro pagine, quel Dio che vi ama tanto e che ha mandato il suo Figlio per redimervi e salvarvi. Quindi, cambiate la vostra vita e credete nella buona novella della Sua Resurrezione! Credete che Cristo Gesù è la Parola di Dio, che è veramente risorto, e rendetegli omaggio conoscendolo.
È proprio a questo che deve essere saggiamente dedicato il tempo di Quaresima: avvicinarvi a nostro Signore Gesù Cristo e lasciarvi condurre direttamente al Padre attraverso la pratica del Vangelo, che Egli vi esorta a seguire per tutta la vita, come se sentiste in lontananza un bel ritornello: All'inizio ne rimanevi affascinato, poi la tua curiosità, risvegliata, ti guidava verso la persona che l'aveva canticchiata. Questo, in verità, è il ruolo della Parola di Dio: invitarvi a seguirla, affinché, affascinati dalla sua esattezza e verità, possiate lasciarvi guidare da essa fino alla Trinità Onnipotente, fino al Cielo dei Beati.
Se prendete coscienza di tutte queste meraviglie, cari fratelli, la ricerca di Dio non deve più essere per voi una costrizione, ma un desiderio sincero del vostro cuore che, in ogni momento, vi porta a scoprire questo Gesù, il Cristo, e a lasciarvi ammaestrare da Lui, da Lui perdonati, da Lui innalzati, da Lui nutriti e da Lui risorti. Il primo dei risorti! Se prendi coscienza di tutte queste meraviglie, acquisire un senso morale più acuto e allontanarti dalle fonti del peccato e delle situazioni irregolari non dovrebbe più essere così difficile per te, perché quando ti senti amato da Dio, assistito dal suo Spirito Consolatore e protetto dalla sua santa Madre, dai suoi angeli e dai suoi santi, Tutto diventa più facile.
Per questo vi esortiamo vivamente ad allontanarvi dalle insidie del mondo e del Maligno, dalle cose futili o impure, dalle tentazioni, dalle dipendenze, dall'ozio, dall'orgoglio e dalle violazioni della carità, e ad avvicinarvi a nostro Signore Gesù Cristo attraverso i vari mezzi che la sua Chiesa mette a vostra disposizione: la meditazione dei misteri del Rosario, che vi permettono, pregando la Vergine Maria, di entrare nell'intimità del suo divin Figlio; leggere le vite e gli scritti dei santi e dei Padri della Chiesa; le rivelazioni ricevute, per fare solo un esempio, dall'onorevole Maria Valtorta (*) circa l'ambiente e le gesta dei personaggi del Vangelo – rivelazioni che, checché se ne dica, continuano a convertire e a ricondurre ad una fede solida e sincera molti non credenti o tiepidi; l'approfondimento della Passione e morte di Nostro Signore sulla base delle sante meditate stazioni della Via Crucis, o anche, più concretamente, le ultime ricerche scientifiche sulla Sindone di Torino, una catechesi perfettamente adatta alla Settimana Santa. In questo modo, potrete conoscere meglio questo incomparabile taumaturgo, meravigliarvi dei suoi miracoli, delle sue parole di scienza e di sapienza, e scoprire, dietro l'uomo Gesù, l'onniscienza e l'onnipotenza dell'unico Dio Creatore e Salvatore, perché senza di Lui non c'è nessun altro (cfr Is 45,5).
Infatti, le istruzioni per il tempo quaresimale non devono essere: si deve pregare, si deve andare a Messa, si deve leggere la Sacra Bibbia, si deve meditare la Via Crucis, si devono fare sacrifici, si deve digiunare, si deve fare l'elemosina, ecc., come se tutto questo fosse fine a se stesso e solo un dovere. No, diletti fratelli, non è questo il vero scopo! Piuttosto, egli è in un'autentica relazione cuore a cuore con nostro Signore Gesù Cristo, che ha detto: «Quando due o tre sono riuniti nel mio nome, io sono in mezzo a loro» (Mt 18,20). E ancora: «Quando preghi, va' nella tua stanza più appartata, chiudi la porta e prega il Padre tuo che è presente nel segreto» (Mt 6,6).
Lo è anche nella conversione dei vostri cuori di pietra in cuori di carne (cfr Ezechiele 36,26) e nella scoperta dell'ineffabile bontà e dell'incommensurabile misericordia di un Dio che, fattosi uomo, non può essere accusato di rimanere lontano dall'uomo (cfr Sal 145 [Vulg. 144], 18). Se voi, cari fratelli, che siete umani, castigate vostro figlio quando vi ha gravemente disobbedito, quanto più il nostro Signore Gesù, che è Dio, dovrebbe castigarvi anche se avete gravemente disobbedito a uno qualsiasi dei suoi comandamenti. Tuttavia, se tuo figlio ti chiede umilmente perdono e ti assicura che non ti offenderà più, il tuo amore per lui sarà toccato, ed è infatti la tua misericordia che gli mostrerai e il tuo perdono che gli darai. Allora, amici, quanto più Dio, che è Amore, sarà toccato dalla contrizione dei suoi figli e dall'accusa dei loro peccati davanti a un sacerdote, e si ricorderà delle sofferenze del suo Figlio, della sua Passione e della sua Croce, per concedere loro la sua clemenza e il suo perdono!
Siate buoni cristiani, cari fratelli, e non vergognatevi di voler diventare santi: non c'è orgoglio in questo. La vera santità, infatti, quella che imita in molti modi il Signore nostro Gesù Cristo, come hanno dimostrato tutti coloro che la santa Chiesa ha canonizzato nel corso dei secoli, deriva dalla virtù dell'umiltà e dalla virtù della carità. Quando il santo Curato d'Ars spendeva denaro per dotare la sua chiesetta di ricchi ornamenti, lo faceva per Dio, affermando che non c'era nulla di abbastanza bello per dargli gloria. Le malelingue allora non mancarono di criticarlo, dicendo che avrebbe dovuto dare quel denaro ai poveri. Non fu così per Maria Maddalena quando versò il suo prezioso profumo ai piedi del Signore Gesù (cfr Gv 12,3-5)? Ma quest'ultimo, respingendo ogni critica, non fece altro che incoraggiarlo a farlo. Ebbene, cari fratelli, lo stesso vale per la santità, se è genuina. Non preoccupatevi di come sarete giudicati da alcuni dei vostri fratelli gelosi, o anche da ecclesiastici sospettosi. Vivete nell'amore e nella carità sulle orme di Gesù e sotto il manto della Vergine Maria e credete che entrambi vegliano su di voi.
Il Risorto e la sua Santissima Madre vi benedicano e vi custodiscano durante tutto il vostro pellegrinaggio terreno, cari fratelli, e con l'assistenza dei vostri angeli custodi e di tutti i santi che amate, siate guidati lungo le vie del Cielo. Ti aspettano già tante persone amate, vestite di vesti bianche, che hanno lavato le loro vesti nel sangue dell'Agnello e cantano per l'eternità, alla presenza degli angeli, la gloria del Dio tre volte santo (cfr Ap 7,9.12) e la loro gioia di essere salvati!
+ I vostri fratelli nella gioia della Pasqua