Estasi sublime – A queste dolcissime parole, il Santo andò in estasi, e rimase per un pezzo assorto godendo del suo Dio, che con tanta generosità si manifestava alla sua anima. In questa estasi gli si manifestarono molti segreti della divina sapienza, e come Dio permetta che i suoi amici siano travagliati, per più arricchirli di meriti. Conobbe anche il grande merito che la Fanciulla Maria aveva presso Dio, e come questa aveva pregato molto per lui per impetrargli la grazia dal suo Dio di manifestarsi alla sua anima, e dar fine ai suoi travagli. Il Santo fece molti atti di ringraziamento al suo Dio, e gli dedicò di nuovo tutto se stesso; lo supplicò di ricompensare la Santa Fanciulla Maria della carità usata verso di lui, e le restò molto più affezionato. Lodò il suo Dio e restò sempre più ammirato della sua bontà e dell’amore che gli portava. Si concentrò molto più nell’abisso del suo niente, umiliandosi al cospetto del suo Creatore, riconoscendo il tutto dalla sua infinita bontà, e lo pregò della sua continua assistenza e protezione. Quando ebbe fatto tutti questi atti, il nostro Giuseppe partì dal Tempio tutto consolato, e non sapeva dire altro, che col santo Davide: «Quanto è buono Dio con i giusti, con gli uomini dal cuore puro!» (Salmo 72, 1), e quell’altro versetto: «Quand’ero oppresso dall’angoscia, il tuo conforto mi ha consolato» (Salmo 93, 19), e vari altri versetti di cui il Santo si serviva sempre, secondo il bisogno in cui si trovava.
Serva di Dio Maria Cecilia Baij O.S.B.
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