venerdì 24 maggio 2019

MESSAGGIO DI SAN MICHELE ARCANGELO A LUZ DE MARIA 19 MAGGIO 2019



Popolo di Dio:

LA BENEDIZIONE DIVINA DISCENDE SU CIASCUNO DI VOI.

Amati figli di Dio, il Nostro Re e Signore Gesù Cristo, con profondo dolore ci dice: 

VEDO COME NELLE PERSONE SI STA ESTINGUENDO LA FIAMMA DEL MIO AMORE.

SE LE PERSONE SI DISPONESSERO AD AMARE A MIA SOMIGLIANZA, I SENTIMENTI, LE OPERE E LE AZIONI NEI CONFRONTI DEL FRATELLO SI ELEVEREBBERO TALMENTE CHE, CON UNO SGUARDO, CON UN PENSIERO, SI INVIEREBBE QUELLO DI CUI IL FRATELLO HA BISOGNO IN QUESTO MOMENTO E SIA A LIVELLO FISICO CHE SPIRITUALE LE NECESSITÀ DEL PROSSIMO VERREBBERO SODDISFATTE.

Figli di Dio, come dimenticate le grandezze alle quali l’Amore Divino porta l’essere umano quando lo possiede anche in minima quantità!

Permettendovi di avere stadi fluttuanti nella vostra coscienza, disprezzate la grandezza e l’essenza di quello che è l’amore nei confronti di Dio e del prossimo, ottenendo solo e soltanto delle briciole che ostacolano la benedizione tra le anime ed attraggono particelle di sentimenti contrari all’Amore, che emergono e causano serie atrofie nello spirito di chi non vive l’Amore Divino nella sua essenza.

L’UOMO DI DIO NON È QUELLO CHE RACCOGLIE I SEMI DELL’IGNORANZA. 

L’UOMO DI DIO È QUELLO CHE AMA SÉ STESSO ED AMA IL PROSSIMO, NON È QUELLO CHE NELLE SUE PAROLE HA UN 
VUOTO D’AMORE.

Il male si sta diffondendo velocemente sulla terra ed ha preso dimora nelle persone deboli nella fede, deboli mentalmente, che non dominano la loro mente, che quindi vola dove non dovrebbe volare e si inerpica su sentieri lugubri ed irti e per far perdere l’uomo, il male lo fa entrare in aree di inganno spirituale.   

Figli del Nostro Re e Signore Gesù Cristo, ciascuno di voi è stato chiamato per nome per formare il Popolo di Dio in questi momenti difficili, in cui ci sono venti tempestosi che si portano dietro i demoni, per fare in modo che si diffondano più in fretta e non diano tempo all’uomo di mettersi al riparo per non esserne trascinato.  

I Comandamenti della Legge di Dio vengono calpestati, denigrati, falsificati e questo non scuote l’uomo, ma lo incoraggia ad ostinarsi nel peccato.

L’umanità non prende in mano la Sacra Scrittura e quindi non riconosce i segni, mentre è nell’attuale presente che sono evidenti i segnali dell’imminente compimento delle Rivelazioni che la Nostra e vostra Madre e Regina dei Cieli e della Terra, ha dato ai Suoi figli in tutta la terra.

Per questo moltissime creature di Dio stanno in silenzio di fronte al male, perché non credono nel compimento delle profezie e le disprezzano, accrescendo in questo modo il potere del demonio sull’umanità.

IL POPOLO DI DIO DEVE DIFFONDERSI SULLA TERRA, CIASCUNO DEVE AVERE LA FORZA SPIRITUALE DI MILLE UOMINI ED ESSERE STRUMENTO DI EVANGELIZZAZIONE E DI SALVEZZA PER I PROPRI FRATELLI.  

Siate grandi e veri devoti della Nostra Regina e Madre e siate come Lei. 
Lei, la Beata, fu la prima Discepola di Suo Figlio, fu la Prudente, l’Umile, Quella che era sempre disponibile in ogni necessità, ma all’ultimo posto, per questo protegge tutti i Suoi figli ed allontana il demonio, per mantenerli nell’unità, che è segno di Dio.

SUCCEDA QUELLO CHE SUCCEDA MANTENETE LA FEDE, LA FEDELTÀ A DIO E ALLA NOSTRA MADRE E REGINA, COME VERE ANIME INNAMORATE DELL’ETERNO, CHE SI ASTENGONO DAL RISCHIARE LA SALVEZZA SULLE VIE DEL MALE, DELL’IMMORALITÀ, DELLA MALVAGITÀ SPIRITUALE E DELLA VIOLENZA.

Noi, in quanto Messaggeri di Dio e Compagni di cammino degli uomini, vi esortiamo a non ribellarvi contro il Nostro Signore e Re, Gesù Cristo, l’istante preme e noi stiamo lottando a causa della superbia degli angeli caduti e nel momento presente stiamo soffrendo a causa di un’umanità spietata, priva di misericordia ed opportunista.

Popolo del Nostro Re e Signore Gesù Cristo, pregate per la Colombia, il suo suolo tremerà. (1)

Pregate per il Cile, patirà e voi come Popolo di Dio dovete pregare per questa nazione. (2)

Pregate, figli di Dio, pregate per l’Argentina la mente umana entrerà in agitazione. (3)


POPOLO DI DIO, SIATE UMILI PER POTER OTTENERE IL DISCERNIMENTO NECESSARIO IN QUESTI MOMENTI DI CONFUSIONE E DI PERSECUZIONE. 

SIATE UMILI PER POTERVI FONDERE AI SACRI CUORI DEL NOSTRO RE E DELLA NOSTRA REGINA ED IN QUESTO MODO POSSIATE IMPEDIRE CHE IL CUORE UMANO, SPINTO DALLE COSE MONDANE, DIVENTI DI PIETRA. 

Pregate moltissimo e con la costanza necessaria in questo momento, per 
non disprezzare i Beni Eterni. Voi che vi nutrite di latte e miele, non trasformatevi in mendicanti spirituali che vanno da un luogo all’altro basandovi su ragionamenti privi di fondamento, con i quali andate 
fuori strada.  
 

Voi che conoscete i bisogni dell’umanità e di quanto dovete riparare, correggetevi, siate parte di coloro che vivono nella costante adorazione di Dio, senza emettere una parola, siate di quelli che riceveranno la Corona della Gloria.

Non siate di quelli che in questo momento decisivo, per amore per loro stessi, perderanno la Salvezza Eterna. 

Noi siamo i vostri Compagni di Cammino ed i vostri Angeli Custodi. 

A tutti gli uomini di buona volontà…

CHI É COME DIO?

San Michele Arcangelo

AVE MARIA PURISSIMA, CONCEPITA SENZA PECCATO
AVE MARIA PURISSIMA, CONCEPITA SENZA PECCATO
AVE MARIA PURISSIMA, CONCEPITA SENZA PECCATO



COMMENTO DELLO STRUMENTO

Fratelli: 

È vero e possiamo vederlo con i nostri stessi occhi che l’uomo, nel suo intimo, non è più lo stesso, l’umanità nel suo insieme si è allontanata dai valori e la decadenza spirituale aumenta col passare dei giorni. 

Ci troviamo proprio nel punto in cui si dirà all’umanità quale sarà la soluzione dei problemi economici, cioè l’introduzione di una moneta unica, che darà INIZIO AI PIANI DELL’ÉLITE, CHE FORMANO LA BASE PER I PIANI DELL’ANTICRISTO.

Questo, fratelli, unito alla superficialità religiosa e morale nella quale si sta vivendo, forma il terreno di coltura ideale per la proliferazione dei piani del demonio e, come tra le righe ci dice San Michele, il Popolo di Dio di fronte alle manifestazioni del male e alla sua avanzata, rimane in silenzio.

Ricordiamoci che Cristo ha promesso la Vita Eterna a chi Gli sarà fedele.

Per questo è necessario trascendere ed andare in cerca del Bene Supremo, della Divina Volontà ed addentrarsi in quel torrente d’Amore che procede dalla Trinità Sacrosanta e dalla nostra Madre Santissima.

Amen.

giovedì 23 maggio 2019


"Io vorrei salvare tutta l'umanità e vorrei che nessuno fosse condannato per i suoi errori, perché nessuno va all'inferno senza il proprio consenso. Quanti giovani si stanno avvicinando alla dannazione perché non hanno più timore di Dio!".



"Io vorrei salvare tutta l'umanità e vorrei che nessuno fosse condannato per i suoi errori, perché nessuno va all'inferno senza il proprio consenso. Quanti giovani si stanno avvicinando alla dannazione perché non hanno più timore di Dio!".

"Figlia Mia, ascolta bene ciò che ti dico.
Non perdere il tuo prezioso tempo.
Tu devi meditare e pregare per l'umanità. Dio, il Mio Eterno Padre, manda castighi inesorabili.
Non posso più trattenere il braccio della giustizia del Padre.
La Mia divina pietà mi spinge a darvi questi avvertimenti, con grande angoscia nel cuore, perché vorrei che tutta l'umanità fosse salvata e vorrei che nessuno fosse condannato per i suoi errori, perché nessuno va all'inferno senza il proprio consenso.
Quanti giovani si stanno avvicinando alla dannazione perché non hanno più timor di Dio! Siano maledetti coloro che non ascoltano la Mia chiamata piena di sofferenza".

"PregaMi nel Mio Santissimo Sacramento.
Farò qualunque cosa per te.
Voglio che l'umanità si penta, altrimenti innumerevoli anime verranno scagliate nel fuoco eterno.
Voglio che ti Mi accompagni.
La voce dello Spirito Santo non ha avuto risposta.
Ti ho chiesto di unirti a Me in tutto ciò che fai. Lascia che Io ti abbia sempre con Me".
"Con il Mio amore e la Mia benedizione".

9 ottobre 1987   suor Anna Alì 

Madre Teresa di Calcutta



Ai moribondi possiamo, per lo meno, dar l’impressione reale di una cosa molto importante: che vi è chi è disposto ad amarli in realtà e coi fatti, perché anche loro, con altrettanto e forse maggior diritto degli altri, sono figli di Dio e meritano di essere amati.


Dio ti ama



La Provvidenza di Dio

Dio ti ama, anche se tu fossi l’uomo più peccatore del mondo. Dio ti ama, non perché tu lo meriti, ma perché sei suo figlio e vuole farti felice. Dio è amore e non può fare a meno di amare. Il problema è se tu vuoi amare lui. Dio ti ha dato la libertà di amarlo, ma non vuole imporre il suo amore. Lui ti ama da tutta l’eternità. E te lo dice con chiarezza: “Ti ho amato di amore eterno” (Ger. 31, 3). Per questo, non temere di rispondere al suo amore con il tuo amore. Amalo con piena coscienza e libertà. E proverai la gioia di amare.
Senza dubbio, vi sono molti uomini che, approfittando della libertà che lui ha dato loro, la usano per offenderlo e credono di poter essere felici senza di lui. 
Questo è quanto accadde a quel drogato di Haarlem, a New York, che scrisse parafrasando il salmo 23:

L’eroina è il mio pastore, 
della quale avrò sempre bisogno, 
e mi conduce ad una dolce demenza. 
Distrugge la mia anima e mi conduce 
per la via dell’inferno 
per amore del suo nome. 
Se anche camminassi per valli 
oscure di morte, 
non temerei alcun male, 
perché la droga è con me, 
la mia siringa e la mia acqua 
mi danno consolazione e pace.

Il fatto è che molti uomini si fanno degli dei da adorare e servire, allontanandosi dal vero Dio, che è Amore. E questi idoli materiali sono esigenti ed esigono la loro vita ed anima in cambio di alcuni momenti di piacere. Ma, se quelli che sono affogati nell’abisso della propria miseria umana alzano la testa e chiedono aiuto a questo Dio Amore, lui risponderà e la loro preghiera sarà ascoltata e benedetta. Vediamo un esempio. Alcuni anni fa un giovane, morto in un incidente stradale, lasciò scritto: “Signore, io non sono capace di pregare. Non mi hanno mai insegnato a farlo. Ora non so cosa dirti: Tu esisti? Se esisti, perché non ti lasci vedere da me? Forse pretendo troppo? Il mare, i fiori, i monti ... tutto parla di te, ma io non sono capace di scoprirti. Dicono che l’amore è una prova della tua esistenza. Forse è per questo che non ti ho ancora incontrato, non sono mai stato amato in modo tale da poter sentire la tua presenza. Signore, fammi incontrare un amore che mi porti a te, un amore sincero, disinteressato, fedele e generoso, un amore che sia come un riflesso del tuo amore. Signore, aiutami”.
Non sappiamo come terminò la sua vita. Ma questa breve preghiera, nella quale chiede aiuto, crediamo sia stata sufficiente per far sorridere Dio Padre, tantoda farlo ricevere con amore nelle sue braccia. L’esempio di Charles de Foucauld è pure significativo. Aveva un cuore inquieto ed aveva sete di Dio. Sentiva che gli mancava qualcosa, ma non sapeva che cosa. Il 30 Ottobre 1886 fece questa breve preghiera: “Oh Signore, se esisti, fa’ che io ti conosca”.
Dio non gli rispose con un miracolo istantaneo, ma si sentì felice di suo figlio che lo chiamava dal più profondo del suo cuore. Infine, trovandosi a Parigi, un giorno andò a trovare padre Huvelin, della chiesa di sant’Agostino, e parlando con lui, chiarì i suoi dubbi e scoprì il Dio Amore. E ci dice: “Appena ho creduto nell’esistenza di Dio, ho capito di non poter fare altro che vivere solo per lui. La mia vocazione religiosa nacque nello stesso istante della mia fede. Dio è tanto buono e tanto grande! C’è tanta differenza tra quello che è Dio e quello che non lo è!”
Altro esempio. Jacques Fesh, francese, era stato condannato a morte per un grave delitto che aveva commesso. Un giorno di ottobre del 1954, si trovava in carcere ed era molto triste. Sentiva che la sua vita era vuota. Dice: “In quel momento, come chiedendo aiuto, gridai disperato: Mon Dieu, mon Dieu! [Dio mio, Dio mio]. E all’istante come se Dio fosse presente accanto a me, aspettandomi, una pace immensa mi salì fino alla gola... La gioia m’invase e sentii una grande pace. In pochi istanti, tutto si fece chiaro e percepii una gioia intensa e fortissima”. Fu una conversione istantanea. Dio gli aveva risposto con immenso amore, quando era sommerso dalla disperazione. 
Il giorno della sua esecuzione alla ghigliottina (1 ottobre 1957) scrisse: “Mancano cinque ore. Attendo l’Amore. Ha tanto sofferto per me... Dio è amore. Tengo gli occhi fissi sul crocifisso ed i miei sguardi non si allontanano dalle piaghe del Salvatore. Voglio conservare la sua immagine nei miei occhi fino alla fine. Reciterò il rosario e le preghiere dei moribondi, e poi, metterò la mia anima nelle mani del buon Dio. Fra cinque ore vedrò Gesù”(22). 
Jacques Fesch morì come un santo. Il suo diario colpisce tanto che lo stesso cardinale Lustinger, Arcivescovo di Parigi, desidera dare inizio al suo processo di beatificazione.
è meraviglioso come Dio ci attende con il suo infinito amore per farci felici, se gli diamo l’opportunità e ci lasciamo amare! Se gli chiediamo aiuto, lui è sempre disposto a rispondere con amore. A volte ci ama e ci manifesta il suo amore tramite altre persone. Per esempio, Madre Teresa di Calcutta diceva di se stessa: “Io sono una piccola matita nelle mani di Dio, con la quale lui scrive al mondo la sua lettera d’amore”. 
Allora, cerchiamo di essere anche noi piccole matite affinché lui possa scrivere la sua lettera d’amore a tanti che hanno bisogno del suo amore. Questo fu precisamente ciò che fecero due buoni sposi nordamericani, Clarissa Defeo e Rocco suo marito, i quali volevano condividere il loro amore con i più bisognosi. Avevano una bambina e poi adottarono un bambino ed una bimba coreani, rispettivamente di cinque e due anni. Un giorno videro la foto di un altro bambino coreano di sei anni, in attesa di essere adottato e lo accettarono nonostante avesse una gamba gravemente offesa. Due anni più tardi adottarono tre fratellini delle Filippine di quindici, dieci e sette anni. Per ultimo, presero una nuova bimba in Tailandia. E dice la moglie: “Abbiamo celebrato, mio marito ed io, trentuno anni di matrimonio. Ma se ci fosse un bambino che stesse aspettando un nuovo focolare ed una nuova vita, non gli chiuderemmo la porta”.
Sì, l’amore non si può conservare nell’angolo oscuro dell’egoismo, ma si deve condividere. Perciò, chiediamo a Gesù che ci riempia del suo amore per poter dare più amore agli altri. E non dimentichiamo che, quando facciamo un passo verso di lui, lui ha già fatto cento passi verso di noi. La sua provvidenza sorge prima del sole e già ci attende prima del nostro risveglio. Perciò, non c’è da meravigliarsi se il grande mistico mussulmano del IX secolo, Bayezid Bastami, diceva: “Ho cercato Dio per trenta anni, e quando alla fine ho aperto gli occhi, ho capito che era lui che mi stava cercando. Cerca Dio se non l’hai ancora incontrato. Cerca il suo amore, se non l’hai ancora sperimentato. Lasciati amare da lui e digli: Signore, toglimi la paura di lasciarmi amare da te. Toglimi la paura di amarti senza condizioni. Toglimi la paura di amare gli altri senza attendere ricompensa. Toglimi la paura della verità, della malattia e della morte. Toglimi la paura delle tue esigenze. E dammi il coraggio per lasciarmi amare da te fino alle estreme conseguenze e confidare in te fino al punto di credere che il tuo amore e la tua provvidenza veglino continuamente su di me per darmi sempre ciò che è meglio per me. Amen.

Ave, Maria,




Ave, Maria, prima fra i discepoli di Gesù: prega il tuo Figlio perché sappiamo maturare la nostra fede alla sua scuola.


La Verità Piena annunciata da Mio Figlio Gesù e difesa dal vero Magistero della Sua Chiesa sarà abbandonata da molti consacrati.




Cari figli, Io sono la vostra Madre e vengo dal Cielo per portarvi al Cielo. AscoltateMi. Dio ha fretta. Quello che dovete fare, non lasciatelo per il domani. Vi chiedo di essere difensori della verità. L'umanità cammina per l'abisso della distruzione spirituale. La Verità Piena annunciata da Mio Figlio Gesù e difesa dal vero Magistero della Sua Chiesa sarà abbandonata da molti consacrati. Verrà grande confusione nella Casa di Dio. Il Grande Piano dei nemici è gettare fuori il Sacro. State attenti perchè nessuno vi inganni. Credete nel Vangelo del Mio Gesù e nella Sua Presenza nell'Eucaristia in Corpo, Sangue, Anima e Divinità. Non permettete che nessuno vi allontani da questa verità. Piegate le vostre ginocchia in preghiera. Non tiratevi indietro. La Vittoria del Signore sarà la vostra vittoria. Avanti senza paura. Questo è il messaggio che oggi vi trasmetto nel nome della Santissima Trinità. Grazie per avermi permesso di riunirvi qui ancora una volta. Vi benedico nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo. Amen. Rimanete nella pace.


mercoledì 22 maggio 2019


Fa’ che io ti ami con amore puro e fervente



Signore Gesù,
fa’ che io ti ami con amore puro e fervente;
fa’ che io ti ami con un’intensità ancora più grande
di quelle, con cui gli uomini del mondo amano le cose loro.
Fa’ che io abbia nell’amarti
quella stessa tenerezza e quella stessa costanza
che è così ammirata nell’amore terreno.
Fa’ che io senta
che tu sei la mia sola gioia,
il mio solo rifugio,
la mia sola forza,
la mia sola speranza
e il mio unico amore.

(Beato John henry newman)

"Io vengo insultato e bestemmiato nel Mio corpo divino. Ho bisogno della tua consolazione, del tuo sacrificio e della tua espiazione. Custodisci il Mio sangue insieme con le tue sofferenze. Offri al Padre Eterno per implorarLo di avere pietà dell'umanità".



"Io vengo insultato e bestemmiato nel Mio corpo divino. Ho bisogno della tua consolazione, del tuo sacrificio e della tua espiazione. Custodisci il Mio sangue insieme con le tue sofferenze. Offri al Padre Eterno per implorarLo di avere pietà dell'umanità".

"Figlia Mia, ascolta ciò che ti dico. Prega molto.
Non temere e non credere di sapere le date o quanto ci vorrà.
L'umanità si è separata completamente da Me.
Io vengo insultato e bestemmiato nel Mio corpo divino, l'Eucarestia.
Ho bisogno della tua consolazione, del tuo sacrificio e della tua espiazione.
Offrili al Padre Eterno per implorarLo di avere pietà dell'umanità".

"Se il mondo non prega e le mie dolorose parole non vengono ascoltate, ci saranno continui rapimenti.
Verrà versato molto sangue e le strade saranno piene di cadaveri.
Le anime sono alleate di Satana.
Se i ministri non ascoltano la mia angosciosa chiamata, guideranno gli uomini verso una grande sofferenza.
Se i magistrati non fanno penitenza e non affrontano le loro responsabilità, periranno uno dopo l'altro.
Una mano diabolica minaccia il mondo intero.
Per la Chiesa verrà un periodo di dura prova.
Tutti devono pregare e far penitenza con le Sante Messe e la confessione.
Basta Comunioni sacrileghe!
Ho dato messaggi in tutte le parti del mondo versando lacrime di sangue, eppure l'umanità ancora non si rende conto della terribile realtà.
Questi sono giorni bui.
La Mia pietà sarà grande con tutti coloro che si pentiranno".
"Ti benedico".

suor Anna Alì  8 ottobre 1987

Ai fedeli



Prima Lettera di Pietro


[5]Ugualmente, voi, giovani, siate sottomessi agli anziani. Rivestitevi tutti di umiltà gli uni verso gli altri, perchè Dio resiste ai superbi, ma dà grazia agli umili.
  
[6]Umiliatevi dunque sotto la potente mano di Dio, perché vi esalti al tempo opportuno, [7]gettando in lui ogni vostra preoccupazione, perché egli ha cura di voi. 

[8]Siate temperanti, vigilate. Il vostro nemico, il diavolo, come leone ruggente va in giro, cercando chi divorare. 

[9]Resistetegli saldi nella fede, sapendo che i vostri fratelli sparsi per il mondo subiscono le stesse sofferenze di voi.
  
[10]E il Dio di ogni grazia, il quale vi ha chiamati alla sua gloria eterna in Cristo, egli stesso vi ristabilirà, dopo una breve sofferenza vi confermerà e vi renderà forti e saldi. [11]A lui la potenza nei secoli. Amen!

LA VITA DI SAN BENEDETTO



tratto dal Libro II° dei "Dialoghi" di San Gregorio Magno


 Il segno della croce

Gregorio:  la tentazione dunque fu superata. Libero da quella, l'uomo di Dio, sempre con più abbondanza dava frutti vigorosi di virtù, proprio come avviene in un terreno mondato dalle spine e ben coltivato. Conduceva vita veramente santa, e per questo la sua fama si andava divulgando dovunque. Non molto lontano dallo speco  viveva una  piccola  comunità  di religiosi,  il cui superiore  era  morto di recente. Tutti insieme questi uomini si presentarono al venerabile Benedetto e lo pregarono insistentemente perché assumesse il loro governo. Il santo uomo si rifiutò a lungo, con fermezza, soprattutto perché era convinto che i loro costumi non si sarebbero potuti mai conciliare con le sue convinzioni. Ma alla fine, quando proprio non poté più resistere alla loro insistenza, acconsentì.

Li seguì dunque nel loro monastero. Cominciò subito a vigilare attentamente sulla vita regolare e nessuno si poteva permettere, come prima, di flettere a destra o a sinistra dal diritto sentiero dell'osservanza monastica. Questo li fece stancare e indispettire, e, stolti com'erano, si accusavano a vicenda di essere andati proprio loro a sceglierlo per loro abate; la loro stortura cozzava troppo contro la norma della sua rettitudine.

Si  resero  conto  che  sotto  la  sua  direzione  le  cose  illecite  non  erano assolutamente permesse e d'altra parte le inveterate abitudini non se la sentivano davvero  di abbandonarle:  è  tanto  difficile  voler  impegnare  per  forza  a nuovi sistemi anime di incallita mentalità!

E cosa purtroppo notoria che chi si comporta male trova sempre fastidio nella vita dei buoni; e così quei malvagi si accordarono di cercar qualche mezzo per togliergli addirittura la vita. Ci furono vari pareri e infine decisero di mescolare veleno nel vino, e a mensa, secondo una loro usanza, presentarono all'abate per la benedizione il recipiente di vetro che conteneva la mortale bevanda.

Benedetto alzò la mano e tracciò il segno della croce.

Il recipiente era sorretto in mano ad una certa distanza: il santo segno ridusse in frantumi quel vaso di morte, come se al posto di una benedizione vi fosse stata scagliata una pietra. Comprese subito l'uomo di Dio che quel vaso non poteva contenere che una bevanda di morte, perché non aveva potuto resistere al segno che dona la vita.

Si alzò sull'istante,  senza  alterare  minimamente la  mitezza del volto e la tranquillità della mente, fece radunare i fratelli e disse semplicemente così: "Io chiedo al Signore che voglia perdonarvi, fratelli cari: ma come mai vi è venuto in mente di macchinare questa trama contro di me? Vi avevo detto che i nostri costumi non si potevano accordare: vedete se è vero? Adesso dunque basta così; cercatevi pure un superiore che stia bene con la vostra mentalità, perché io, dopo questo fatto, non me la sento più di rimanere con voi".

E se ne tornò alla grotta solitaria che tanto amava, ed abitava lì, solo solo con se stesso, sotto gli occhi di Colui che dall'alto vede ogni cosa.

Pietro: non capisco bene l'espressione che hai detto: "abitava solo solo con se  stesso".

Gregorio:  ti spiego meglio. Se il santo uomo avesse voluto tenere per forza lungo tempo sotto il suo governo quei monaci che erano unanimi contro di lui ed avevano  abitudini  tanto  diverse  dalle  sue,  forse  sarebbe  stato  spinto  a sospendere la sua austerità e a perdere la sua costante tranquillità, distogliendo l'occhio  della  mente  dalla  radiosa  contemplazione.  Forse,  esaurito  dalle quotidiane riprensioni e castighi che era necessario dare, avrebbe atteso con minore slancio al suo perfezionamento, e forse avrebbe finito col perdere di vista la propria anima, senza riuscire a guadagnare quella degli altri.

Certo,  ogni  volta  che  siamo  fuori  di  noi  stessi  a  causa  di  ansiose preoccupazioni, siamo con noi e non siamo con noi, perché non vedendo più bene noi stessi, ci andiamo svagando in altre vanità.

Si può dire, per esempio, che era in se stesso quel tale che emigrò in lontana regione, sciupò l'eredità ricevuta, si mise a servizio di un cittadino, fu relegato a pascere porci e mentre questi mangiavano le ghiande, lui disgraziato soffriva di fame? In seguito, però, quando lo invase il ricordo dei beni perduti, di lui è scritto così: "Tornato in sé, disse: quanti mercenari in casa di mio padre abbondano di pane!". Vuol dire che prima era uscito da sé, altrimenti da dove avrebbe fatto ritorno a sé?

Mi è piaciuto dunque, parlando di questo venerabile uomo, usare l'espressione "abitò con se stesso", perché sempre vigilante nel custodirsi, sempre sotto gli occhi  del  Creatore,  esaminando  e  considerando  unicamente  se  stesso,  non divagò mai fuori di sé l'occhio dell'anima sua.

Pietro: e allora come si spiega quello che è scritto di Pietro Apostolo che,  liberato dal carcere, "tornò in sé e disse: ora capisco che il Signore ha mandato il  suo angelo e mi ha salvato dalle mani di Erode e di tutta la gente giudaica che era  in attesa"?

Gregorio:  Caro Pietro, in due maniere noi possiamo uscire da noi stessi: o precipitando sotto di noi per il peccato di pensiero o innalzandoci al di sopra di noi per la grazia della contemplazione. Colui, per esempio, che invidiò i porci, cadde al di sotto di sé, a causa della sua mente svagata ed immonda. Pietro invece che dall'angelo fu sciolto dalle catene, e fu rapito nell'estasi, anche lui, certo, uscì da se stesso, ma fu innalzato al di sopra di sé. Ambedue poi ritornarono in se stessi, l'uno quando dalla sua condotta colpevole riprese padronanza del suo cuore, l'altro quando dalla sublimità della contemplazione riacquistò la comune coscienza come l'aveva prima.

E' dunque esatto dire che il venerabile Benedetto in quella solitudine abitò con se stesso, perché tenne in custodia se stesso entro i limiti della propria coscienza. 
Quando invece lo slancio della contemplazione lo rapì in alto, allora certamente lasciò se stesso, ma al di sotto di sé.

Pietro: è proprio interessante quello che dici. Ora però vorrei forti un'altra  domanda. Vorrei che mi dicessi se ha fatto bene a lasciare i fratelli, dopo aver  accettato di governarli.

Gregorio: senti, Pietro: io ritengo che se in un gruppo di persone cattive ve ne sia qualcuna cui si possa portar dell'aiuto, allora è bene che si sopportino con serena pazienza. Ma quando non si vede neanche l'ombra di un buono da cui sperare un po' di frutto, allora è proprio tempo e lavoro sprecato tutto quello che si fa per i cattivi, specialmente poi se vi siano a portata vicina altre attività che giovino maggiormente alla gloria di Dio.

Su chi sarebbe rimasto a vigilare il santo, quando vedeva che tutti senza eccezione eran d'accordo a perseguitarlo? E poi dobbiamo anche tener presente questo:  che  spesso  i  santi,  quando  si  accorgono  che  ove  sono  lavorano inutilmente, maturano nell'anima la deliberazione di andarsene altrove, in luogo più  fecondo  alle  fatiche  dell'apostolato.  Persino  Paolo,  quel  nobilissimo predicatore che bramò di morire per vivere con Cristo, per il quale la vita era Cristo e la morte un guadagno, il quale non solo bramò la sofferenza e la lotta per sé, ma ne infervorò anche gli altri, ebbene anche lui, perseguitato in Damasco, per poter evadere dalle mura cercò una fune e una sporta e di nascosto volle esser calato fuori. Avremmo il coraggio di sostenere che Paolo abbia avuto paura della morte, mentre lo sentiamo affermare di desiderarla per amore di Cristo? 
Certamente no. Fu invece così, che, prevedendo in quel luogo ben poco frutto con grandi fatiche, volle conservare la vita per altro luogo con fatiche più fruttuose. 
Quel forte campione di Dio sdegnò rimanere chiuso di dentro le mura e andò in cerca del campo di battaglia all'aperto.

Ti  accorgerai  presto,  se  avrai  piacere  di  ascoltarmi  ancora,  che  anche  il venerabile Benedetto lasciò per conto loro quei pochi indocili vivi, ma risuscitò altrove moltissimi cuori dalla morte dell'anima.

Pietro: vedo bene che è proprio così come dici: hai fatto dei ragionamenti  molto logici e li hai anche convalidati con appropriata testimonianza biblica.

Adesso allora riprendiamo, ti prego, il racconto della vita di così grande Padre.

Gregorio:  Nella sua solitudine Benedetto progrediva senza interruzione sulla via della virtù e compiva miracoli. Attorno a sé aveva radunati molti al servizio di Dio onnipotente, in sì gran numero, che, con l'aiuto del Signore Gesù Cristo vi poté costruire dodici monasteri, a ciascuno dei quali prepose un Abate e destinò un gruppetto di dodici monaci. Trattenne con sé alcuni pochi ai quali credette opportuno dare personalmente una formazione più completa.

Anche alcuni nobili e religiosi romani cominciarono ad accorrere a lui per affidargli i propri figli, perché li educasse al servizio di Dio onnipotente. Tra questi Eutichio gli affidò il suo Mauro e il patrizio Tertullo il suo Placido: due figlioli veramente di belle speranze.

Mauro, essendo già adolescente e dotato di sante abitudini, divenne subito l'aiutante  del  maestro.  Placido  invece  era  ancora  un  bambino,  con  tutte  le caratteristiche proprie di quell'età.

La Stolta Superbia e Soave Umiltà



LA  SUPERBIA


Caino

“Adamo, poi, conobbe la sua moglie Eva” (Gen. 3,24). Avevano voluto conoscere i segreti del bene e del male. Era giusto che ormai nella riproduzione dei figli conoscessero il dolore. Eva, carica della sua colpa, partorì Caino. Non aveva ancora abbastanza sofferto per diminuire la sua colpa. Come organismo carico di tossine, ella aveva trasmesso al figlio quanto pullulava in lei. Caino, primo figlio di Eva, era nato duro, invidioso, iracondo, lussurioso, perverso, di poco dissimile dalle belve riguardo all’istinto, benché molto superiore e insieme peggiore per il suo animo feroce che negava rispetto a Dio, guardandolo come un nemico e credendosi lecito di non avere verso di Lui culto sincero. Satana lo aizzava a deridere Dio.
Chi deride Dio non rispetta nessuno al mondo. I derisori dell’Eterno conoscono l’amaro del pianto, perché non vi è per loro speranza di amore riverente nella prole, né sicurezza di amore fedele nel consorte, né certezza di amicizia sincera nell’amico. Lacrime e lacrime rigarono il volto e il cuore di Eva per la durezza del figlio, gettandole nel cuore il germe del pentimento, lacrime espiatorie per la sua colpa: Dio perdona al dolore che si pente. Abele, il secondogenito, ebbe l’anima lavata dal pianto della madre. Fu dolce, rispettoso verso i genitori e devoto al Signore di cui sentiva l’onnipotenza raggiare dai Cieli. Era la gioia della decaduta.
Ma il cammino del dolore di Eva doveva essere lungo, proporzionato al suo cammino nell’esperienza del peccato, cammino vizioso, fatto di fremiti dei sensi, e di baci che le diedero un figlio. Il doloroso cammino della conversione fu invece fatto di fremiti di spasimi, di sangue e infine della morte del figlio, prediletto per la sua bontà.
“E Caino disse al fratello: Andiamo fuori” (Gn. 4,8), menzogna che cela sotto un sorriso il tradimento che uccide.
Quando Caino uccise Abele, la bocca della madre proferì le maledizioni che la sua mente separata da Dio le suggeriva contro il figlio del suo seno profanato da Satana. Quella maledizione fu la macchia del mondo spirituale, come il delitto di Caino fu la macchia del mondo nostro materiale, della terra bagnata dal sangue sparso da mano fraterna. Abele divenne strumento di purificazione per la madre colpevole, e quale dolorosa purificazione! Eva riempì dei suoi ululi la Terra esterefatta per il fratricidio. Le lacrime della madre si mescolarono al sangue del figlio, mentre chi l’aveva sparso in odio verso Dio e il fratello da Dio amato, fuggiva inseguito dal suo rimorso.
Caino scende verso l’Inferno, la disperazione lo prende e ve lo sprofonda. Eva sale sul suo cammino di espiazione. Il pentimento cresce in lei dinnanzi alla prove del suo peccato.
Ha voluto conoscere il bene e il male. Il ricordo del bene perduto le è come il ricordo del sole sparito. Il male le sta davanti nella spoglia del figlio ucciso, e per il vuoto lasciato dal figlio omicida e fuggiasco. Poi, nacque Set e da Set Enoc, il primo sacerdote” (Poema 9°,  p. 307...).

René Vuilleumier

Per i giovani



Su tutti effonderò il mio Spirito; 
i vostri figli e le vostre figlie profeteranno, 
i vostri giovani avranno visioni (At 2,17).


Signore Gesù, 
che sulla croce hai realizzato il progetto 
del Padre fino al dono del tuo Sangue, 
attira verso di esso 
il cammino dei nostri giovani. 
Dona loro occhi penetranti, 
capaci di leggere in profondità 
il mistero insondabile della volontà di Dio; 
guida la loro intelligenza 
verso la Parola di verità,
per operare nella vita scelte giuste e coraggiose. 
Apri il loro cuore a quell’amore generoso, 
che dilata i confini dello spazio 
e fa posto ad ogni uomo che ti cerca. 
Rendi operose le loro mani 
nella faticosa costruzione 
dell’oggi e del futuro. 
Siano perseveranti nella prova, 
assidui nella carità, costanti nella speranza. 
Il tuo Sangue prezioso li sostenga nella fedeltà. 
Ora e sempre. Amen.

Oh, quanto è arrogante l‟uomo che si fa beffe della Mia Esistenza!



Mia amatissima figlia, ad ogni buona azione e atto di carità, le forze del maligno vengono attenuate, così come ad ogni preghiera e sofferenza, offerta in sacrificio in favore delle anime di coloro che sono nelle tenebre, vengono annientate sia le azioni malvagie sia l‟odio. Sappiate che le buone azioni provenienti da tutte le persone che sono state raggiunte dalla Potenza dello Spirito Santo, distruggono l‟influenza di Satana nel mondo. 

Levatevi, tutti voi che avete accettato la Verità contenuta nel Libro della Rivelazione e pregate per la salvezza di tutti i figli di Dio. Chiedete, chiedete, chiedete ed Io vi risponderò, allorché pregherete per coloro che sapete essere intenti a distruggere ogni tipo di fede in Me, Gesù Cristo. 

Oh, quanto è arrogante l‟uomo che si fa beffe della Mia Esistenza, della Mia Divinità e della Mia Promessa di ritornare! Quanto sono chiuse le loro menti all‟Amore che nutro nel Mio Cuore per tutti i peccatori, compresi quelli che Mi tradiscono! Quanto facilmente si lasciano influenzare coloro che sono privi dello Spirito Santo! Guai a coloro che si sollevano contro il Dono dello Spirito Santo, che è la forza vitale di tutte le cose che nascono da Me. Oh, quanto siete assetati voi che Mi rinnegate! L‟acqua non potrà mai placare la vostra sete e verrà un giorno in cui Mi supplicherete per poter bere alla Fonte della Vita. Fino a quel giorno, a meno che non Mi chiediate da bere, non avrete la vita. 

Venite, chiedeteMi di illuminarvi. Lasciate che il fuoco dello Spirito Santo inondi la vostra anima. Se verrete a Me in piena fiducia ed umiltà, Io vi ricolmerò della Mia Presenza e quando Mi riconoscerete, Io vi concederò la vita che tanto bramate. Solo allora regnerà la pace nel vostro cuore. 

Il vostro Gesù 

19 Ottobre 2014