giovedì 23 maggio 2019

Dio ti ama



La Provvidenza di Dio

Dio ti ama, anche se tu fossi l’uomo più peccatore del mondo. Dio ti ama, non perché tu lo meriti, ma perché sei suo figlio e vuole farti felice. Dio è amore e non può fare a meno di amare. Il problema è se tu vuoi amare lui. Dio ti ha dato la libertà di amarlo, ma non vuole imporre il suo amore. Lui ti ama da tutta l’eternità. E te lo dice con chiarezza: “Ti ho amato di amore eterno” (Ger. 31, 3). Per questo, non temere di rispondere al suo amore con il tuo amore. Amalo con piena coscienza e libertà. E proverai la gioia di amare.
Senza dubbio, vi sono molti uomini che, approfittando della libertà che lui ha dato loro, la usano per offenderlo e credono di poter essere felici senza di lui. 
Questo è quanto accadde a quel drogato di Haarlem, a New York, che scrisse parafrasando il salmo 23:

L’eroina è il mio pastore, 
della quale avrò sempre bisogno, 
e mi conduce ad una dolce demenza. 
Distrugge la mia anima e mi conduce 
per la via dell’inferno 
per amore del suo nome. 
Se anche camminassi per valli 
oscure di morte, 
non temerei alcun male, 
perché la droga è con me, 
la mia siringa e la mia acqua 
mi danno consolazione e pace.

Il fatto è che molti uomini si fanno degli dei da adorare e servire, allontanandosi dal vero Dio, che è Amore. E questi idoli materiali sono esigenti ed esigono la loro vita ed anima in cambio di alcuni momenti di piacere. Ma, se quelli che sono affogati nell’abisso della propria miseria umana alzano la testa e chiedono aiuto a questo Dio Amore, lui risponderà e la loro preghiera sarà ascoltata e benedetta. Vediamo un esempio. Alcuni anni fa un giovane, morto in un incidente stradale, lasciò scritto: “Signore, io non sono capace di pregare. Non mi hanno mai insegnato a farlo. Ora non so cosa dirti: Tu esisti? Se esisti, perché non ti lasci vedere da me? Forse pretendo troppo? Il mare, i fiori, i monti ... tutto parla di te, ma io non sono capace di scoprirti. Dicono che l’amore è una prova della tua esistenza. Forse è per questo che non ti ho ancora incontrato, non sono mai stato amato in modo tale da poter sentire la tua presenza. Signore, fammi incontrare un amore che mi porti a te, un amore sincero, disinteressato, fedele e generoso, un amore che sia come un riflesso del tuo amore. Signore, aiutami”.
Non sappiamo come terminò la sua vita. Ma questa breve preghiera, nella quale chiede aiuto, crediamo sia stata sufficiente per far sorridere Dio Padre, tantoda farlo ricevere con amore nelle sue braccia. L’esempio di Charles de Foucauld è pure significativo. Aveva un cuore inquieto ed aveva sete di Dio. Sentiva che gli mancava qualcosa, ma non sapeva che cosa. Il 30 Ottobre 1886 fece questa breve preghiera: “Oh Signore, se esisti, fa’ che io ti conosca”.
Dio non gli rispose con un miracolo istantaneo, ma si sentì felice di suo figlio che lo chiamava dal più profondo del suo cuore. Infine, trovandosi a Parigi, un giorno andò a trovare padre Huvelin, della chiesa di sant’Agostino, e parlando con lui, chiarì i suoi dubbi e scoprì il Dio Amore. E ci dice: “Appena ho creduto nell’esistenza di Dio, ho capito di non poter fare altro che vivere solo per lui. La mia vocazione religiosa nacque nello stesso istante della mia fede. Dio è tanto buono e tanto grande! C’è tanta differenza tra quello che è Dio e quello che non lo è!”
Altro esempio. Jacques Fesh, francese, era stato condannato a morte per un grave delitto che aveva commesso. Un giorno di ottobre del 1954, si trovava in carcere ed era molto triste. Sentiva che la sua vita era vuota. Dice: “In quel momento, come chiedendo aiuto, gridai disperato: Mon Dieu, mon Dieu! [Dio mio, Dio mio]. E all’istante come se Dio fosse presente accanto a me, aspettandomi, una pace immensa mi salì fino alla gola... La gioia m’invase e sentii una grande pace. In pochi istanti, tutto si fece chiaro e percepii una gioia intensa e fortissima”. Fu una conversione istantanea. Dio gli aveva risposto con immenso amore, quando era sommerso dalla disperazione. 
Il giorno della sua esecuzione alla ghigliottina (1 ottobre 1957) scrisse: “Mancano cinque ore. Attendo l’Amore. Ha tanto sofferto per me... Dio è amore. Tengo gli occhi fissi sul crocifisso ed i miei sguardi non si allontanano dalle piaghe del Salvatore. Voglio conservare la sua immagine nei miei occhi fino alla fine. Reciterò il rosario e le preghiere dei moribondi, e poi, metterò la mia anima nelle mani del buon Dio. Fra cinque ore vedrò Gesù”(22). 
Jacques Fesch morì come un santo. Il suo diario colpisce tanto che lo stesso cardinale Lustinger, Arcivescovo di Parigi, desidera dare inizio al suo processo di beatificazione.
è meraviglioso come Dio ci attende con il suo infinito amore per farci felici, se gli diamo l’opportunità e ci lasciamo amare! Se gli chiediamo aiuto, lui è sempre disposto a rispondere con amore. A volte ci ama e ci manifesta il suo amore tramite altre persone. Per esempio, Madre Teresa di Calcutta diceva di se stessa: “Io sono una piccola matita nelle mani di Dio, con la quale lui scrive al mondo la sua lettera d’amore”. 
Allora, cerchiamo di essere anche noi piccole matite affinché lui possa scrivere la sua lettera d’amore a tanti che hanno bisogno del suo amore. Questo fu precisamente ciò che fecero due buoni sposi nordamericani, Clarissa Defeo e Rocco suo marito, i quali volevano condividere il loro amore con i più bisognosi. Avevano una bambina e poi adottarono un bambino ed una bimba coreani, rispettivamente di cinque e due anni. Un giorno videro la foto di un altro bambino coreano di sei anni, in attesa di essere adottato e lo accettarono nonostante avesse una gamba gravemente offesa. Due anni più tardi adottarono tre fratellini delle Filippine di quindici, dieci e sette anni. Per ultimo, presero una nuova bimba in Tailandia. E dice la moglie: “Abbiamo celebrato, mio marito ed io, trentuno anni di matrimonio. Ma se ci fosse un bambino che stesse aspettando un nuovo focolare ed una nuova vita, non gli chiuderemmo la porta”.
Sì, l’amore non si può conservare nell’angolo oscuro dell’egoismo, ma si deve condividere. Perciò, chiediamo a Gesù che ci riempia del suo amore per poter dare più amore agli altri. E non dimentichiamo che, quando facciamo un passo verso di lui, lui ha già fatto cento passi verso di noi. La sua provvidenza sorge prima del sole e già ci attende prima del nostro risveglio. Perciò, non c’è da meravigliarsi se il grande mistico mussulmano del IX secolo, Bayezid Bastami, diceva: “Ho cercato Dio per trenta anni, e quando alla fine ho aperto gli occhi, ho capito che era lui che mi stava cercando. Cerca Dio se non l’hai ancora incontrato. Cerca il suo amore, se non l’hai ancora sperimentato. Lasciati amare da lui e digli: Signore, toglimi la paura di lasciarmi amare da te. Toglimi la paura di amarti senza condizioni. Toglimi la paura di amare gli altri senza attendere ricompensa. Toglimi la paura della verità, della malattia e della morte. Toglimi la paura delle tue esigenze. E dammi il coraggio per lasciarmi amare da te fino alle estreme conseguenze e confidare in te fino al punto di credere che il tuo amore e la tua provvidenza veglino continuamente su di me per darmi sempre ciò che è meglio per me. Amen.

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