martedì 28 maggio 2019

NEL SOGNO, LA LAMPADA QUELLA SERA SPLENDEVA DI LUCE PIÙ VIVA...



Un sogno. Tornavo a Tortona di lontano, venivo a piedi, e la sera era umida e buia; un freddopungente mi andava penetrando le ossa; la stanchezza aveva infiacchite le gambe e mi gravava la persona.
  
Avvicinandomi al nostro Santuario, ho levato istintivamente lo sguardo, e su la mole oscura ho visto splendere sul punto più alto, dove, tra non molto, troneggerà la bella statua della Madonna, fusa col rame delle pentole rotte, ho visto splendere, dico, una dolce luce che pareva la stella di Maria sul suo Santuario. Era la lampada votiva: quella sera splendeva di luce più viva.
  
Mi sentii ritornare le forze: non più stanchezza, non più freddo, ma tutto rinvigorito; una pace soave, quasi fosse la voce della Madonna, venne ad inondarmi l'anima.
  
Affrettai allora i passi verso il Santuario. Quando entrai non c'era più nessuno, ma un gran silenzio: solo le lampade ardevano davanti al Tabernacolo e ai piedi della Vergine. Mi inoltrai, come in una nube, in un profumo d'incenso e di preghiera: che senso di misticismo, che fascino! Mentre tutti dormivano, gli Angeli dei nostri piccoli erano forse scesi ad incensare la Madonna e l'altare?

La notte ormai era alta e silente. Mi inginocchiai a pregare e mi assopii. Quanto era dolce il tuo sguardo, o Santa Madonna della Guardia! Certo era un sogno, ma dal tuo labbro, dal tuo cuore che parole di materna soavità uscirono mai in quella notte!
  
E porgevi Gesù tuo Figlio, fatto vivo e bello bello bello, come occhio mai non vide, né lingua potrà mai dire. E la vita tua la offrivi a Lui per me peccatore e pe' miei fratelli, e Lo pregavi, il tuo Figlio, e imploravi per la Chiesa, e invocavi, tra sospiri, luce e pace di Cristo alle Nazioni e ai popoli. Che gran notte, Dio mio, la notte di quel sogno!...
  
Ah Vergine benedetta, Tu lo vuoi dunque più curato e più frequentato il tuo Santuario? E lo sarà! Tu vuoi che io ripari a tanto male che ho fatto, che sia più umile, più di orazione, più sacerdote, e renda a tutti più cara la tua Casa? Lo farò, o Vergine Santa, non da me, ma, con l'aiuto del Signore, lo farò! Che si facciano mortificazioni e penitenze, che vorrai offrire Tu stessa al tuo Gesù? Ebbene, sì, faremo penitenza!
  
Vuoi che si preghi    e si preghi bene, con fede? E noi pregheremo così, come Tu vuoi!
  
Hai detto che, se pregheremo, si diffonderà una luce grande di misericordia da Gesù Crocifisso, dalle Sue piaghe, dal Suo Cuore? O sì, sì, pregheremo! Desideri che si riveli a tutti la Tua bontà? Ebbene, diffonderemo il bollettino largamente, e si spargerà una luce pura di amore a Dio e a Te.
  
Vuoi essere in mezzo a un giardino! Che significa questo? Ami forse avere tutto attorno al Santuario una corona di Istituti? Un giardino di opere di carità? Ah! ma i primi fiori vogliamo e dobbiamo essere noi, noi sacerdoti del Santuario, poi i nostri chierici, gli apostolini, gli assistiti: vogliamo noi diventare tuoi fiori, fiori di sante virtù, i tuoi fiori, o Maria, il tuo mistico giardino!
Aiutaci, o Santa Vergine: guardaci e trasformaci in fiori!
  
Chiedi che vengano a Te i malati di anima e di corpo, i sofferenti, i tribolati, gli ondeggianti nel dubbio? E che tutti invochino il tuo santo Nome? Verremo, verremo, o Maria! Alzeremo a Te un trono d'oro fatto dei nostri cuori, intoneremo a Te un cantico di gratitudine, che avrà risonanze lontane.

Solo fa, o Vergine celeste, che le nostre miserie non abbiano mai ad impedire che da questo tuo trono di grazie si diffonda nel mondo la tua gloria. Fa che ogni nostro desiderio, ogni parola, ogni atto sia fragrante del tuo amore, o Santa Madonna della Guardia!...

S. Luigi Orione

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