venerdì 31 maggio 2019

ADAMO E LA SUA VITA NELL’UNITA’ DEL SUO CREATORE E PADRE



dagli Scritti della Serva di Dio Luisa Piccarreta


Adamo, capolavoro della Potenza Creatrice, sbocco d’Amore Divino


Leggiamo nel Volume 24 - Giugno 3, 1928, del Diario di Luisa:
Le Verità sulla Divina Volontà sono scale per salire a Dio. - e ascoltiamo con dolore: - L’isolamento dell’Amore divino non ricambiato. La Volontà Divina: il rivelatore dell’uomo.
Continuo il mio abbandono nel Voler Divino - scrive Luisa - e, girando in Esso la mia povera mente si è trasportata nell’Eden, nell’atto in cui Iddio stava formando la natura dell’uomo prima d’infonderle l’anima. E pensando al grande amore con cui il Supremo Creatore formava il corpo umano, e che prima che Adamo esistesse, nel formare il suo corpo, lo amava con amore di Padre che ama il suo parto, e [pensando] che non esistendo ancora la vita dell’anima di Adamo, [questi] non lo ricambiava col suo amore, quindi l’Amore divino restava isolato senza la compagnia dell’amore della sua creatura. Onde non era giusto che il suo amore restasse senza il ricambio del piccolo amore di chi tanto Dio amava. Quindi pensavo tra me: “La Volontà Divina è eterna, e ciò che si fa in Essa è sempre in atto né perde mai l’atto presente, perciò nel Fiat io voglio anticipare l’amore di Adamo e vezzeggiare il mio Creatore col mio amore nell’atto che forma il corpo umano. Voglio far eco al suo amore per dirgli: ‘Nel tuo Volere sempre Ti ho amato, anche prima che tutte le cose esistessero”. Onde mentre ciò ed altro pensavo, il mio sempre amabile Gesù mi ha stretta forte nelle sue braccia dicendomi: “Figlia mia, come ne son contento che ti ho manifestato tante Verità sul mio Voler Divino! Tutte le mie Verità detteti sopra di Esso sono scale: tu, per salire negli atti del mio Eterno Volere, per trovare in atto il Primo Atto nostro che tiene virtù d’essere sempre presente, e darci la gioia, la felicità del ricambio del tuo amore, e Noi, per scendere verso di te, per cercare la compagnia di colei per cui operavamo ed amavamo tanto. Com’è dolce la compagnia di chi si ama, essa è piena di gioie indimenticabili! E come è altrettanto amaro l’isolamento e non godere la presenza di chi tanto si sospira, si ama e per la quale si opera! Noi mentre formavamo la natura dell’uomo, prima d’infondergli la vita facevamo come un padre o una madre quando dorme suo figlio che, presi da tenerezza e d’amore irresistibile, vagheggiano, baciano e stringono al loro seno il figlio che dorme, ed il figlio, siccome dorme, non ne sa nulla.
Se sapessi figlia mia, quanti baci, quante strette amorose demmo alla natura umana prima che le dessimo la vita! E fu nella foga del nostro amore che, alitandolo gli demmo la vita dandogli l’anima, ed al corpo il respiro, il palpito, il calore. Sicché il respiro che tu senti è nostro, il palpito che ti batte nel cuore è nostro, il calore che tu senti è il tocco delle nostre mani creatrici che toccandoti ti infuse il calore. E come tu respiri, Noi sentiamo il nostro respiro che respira in te; come palpita il tuo cuore, così sentiamo il nostro palpito di vita eterna che batte in te; e come senti il calore, è il nostro amore che circola in te e continua la sua opera creatrice e conservatrice a riscaldarti...
Tu devi sapere, figlia mia, che il nostro Volere è il rivelatore dell’opera della Creazione. Esso solo può rivelarne tutti i segreti d’amore nascosti nella Creazione. Adamo non seppe tutto, quanti stratagemmi e finezze amorose mettemmo nel crearlo, l’anima e il corpo. […]
La nostra più che paterna bontà preparava tante nuove sorprese al nostro figlio amato, ed il nostro Voler Divino ne prendeva l’impegno di fargli il rivelatore. Come si sottrò da Esso, Adamo perdette il rivelatore, e perciò non si sa quanto l’amammo e tutto ciò che facemmo per lui nel crearlo. Perciò sentiamo l’irresistibile amore che il nostro Fiat venga a regnare come in Cielo così in terra, affinché dopo tanti anni di silenzio e di segreti dia sfogo alle sue vampe e ritorni a fare il rivelatore della Creazione, perché poco si conosce di tutto ciò che facemmo nel creare l’uomo. Quante sorprese tiene da dire, quante gioie e felicità da comunicare! […]
La mia Volontà è il libro della Creazione, perciò è necessario, per sapersi e poterlo leggere, il suo regnare in mezzo alle creature. La volontà umana tiene come addormentato il povero uomo, lui dorme e il suo sonno gl’impedisce di sentire e di vedere tutte le carezze e finezze d’amore che gli fa il suo Padre Celeste, le sue sorprese che gli vuol far conoscere. Il sonno gl’impedisce di ricevere le gioie, la felicità che gli vuol dare il suo Creatore e di comprendere il suo stato sublime della sua creazione. Povero uomo, assonnato per il vero bene e sordo per ascoltare dalla mia Volontà - ch’è il suo rivelatore -, la sua nobile storia, la sua origine, la sua altezza e bellezza maravigliosa! E se veglia, sente, è per il peccato, per le sue passioni o per cose che non hanno un principio eterno. Fa proprio come il bimbo che dorme che, se si sveglia, piange, prende picci e mette in croce il povero padre ch’è quasi dolente d’avere un figlio così irrequieto. E perciò il mio Voler Divino sta rivelando tante sue conoscenze per destare l’uomo dal suo lungo sonno, affinché, svegliandosi, nel mio Fiat perda il sonno dell’umana volontà e riacquista ciò che perdette, e può sentire i baci, l’amore, le strette amorose che gli fa, al suo seno, il suo Creatore.
Sicché ogni conoscenza che riguarda la mia Volontà Divina è un richiamo, è una voce che emetto, è un grido che mando per svegliare l’uomo dal sonno dell’umano volere”.


Gruppo di Preghiera ‘Divino Volere e Divino Amore’

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