DIARIO SPIRITUALE DI ELISABETTA SZANTÓ 1961-1981
18 ottobre 1962
"Figlia mia, è grande la sofferenza che nei giorni passati ti ho mandato. Ti raccomando di non nutrire troppa apprensione per questi grandi dolori. Cerca di sopportarli non solo per la tua famiglia, ma anche per quelle di tutto il paese. Satana con forza arrabbiata le sconvolge. Soffriamo insieme! Io soffro unitamente a te e tu con Me. Ti voglio tanto bene, non ti lascio senza sofferenze. Abbracciami anche tu! ... Ama solo Me, servimi con fedeltà e non ti meravigliare se ti dimostro affetto dandoti sempre pene. Figliola mia, è per l'affetto traboccante del Mio Cuore, che ti degno di molta sofferenza! Solo così puoi salvare molte anime! Tu sei pure madre di famiglia e conosci tante forme di discordie familiari. Gettati nel cumulo degli affanni. Oh, il disaccordo delle famiglie quanto peccato provoca contro di Me! Non perdere la più piccola occasione per espiare e soffrire per loro! Il pensiero delle nostre menti sia UNO. Vedrai così chiaramente il valore dei tuoi patimenti. Considera quanto è piccolo il numero di coloro che raccolgono con Me perché non ci sono anime che accettano le sofferenze e che siano perseveranti, cosicché il loro patire non può essere valorizzato e non si rendono degne dell'irradiarsi di tante mie grazie".
Mentre Egli parlava ho consumato il mio modesto pranzo consistente in pane ed acqua come mi è stato chiesto dal Signore per i giorni di giovedì e venerdì; ho fatto la mia offerta in favore dei dodici sacerdoti per la loro riconciliazione con il Signore. Nel frattempo il Signore Gesù si è seduto vicino a me in spirito ed ha conversato: "Oh, quanto mi fa piacere questo! Ho tanto raccomandato la possibilità dell'offerta di un così intimo e devoto banchetto! Sono poche le anime sacrificanti che, con cuore fedele, aderiscono ai miei desideri". E mentre mangiavo il pane, nella mia anima, intimamente unita a Lui, sono penetrate le sue parole misericordiose: "Il nostro intimo deve sentire insieme perché allora le nostre mani raccolgono insieme". Mentre continuavo a mangiucchiare il pane, immersa nei pensieri, mi ha parlato ancora: "Che cosa non ti darei? Chiedi, devi solo chiedere! Ricompenso con grazie abbondanti il tuo pranzo modesto. A coloro che si accorgono che la mia mano cerca aiuto faccio affluire l'Amore del Mio Cuore. (Le sue parole affluivano con impeto verso di me.) Ora riempio il tuo cuore con la sensazione della mia divinità e raccogliamo insieme il più possibile!"
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