sabato 25 gennaio 2025

SUGGESTIONE E TENTAZIONE DI GESU’ NEL DESERTO 4 – Sopra l’alto monte

 

Di nuovo il diavolo lo portò con sé sopra un monte altissimo e gli mostrò tutti i regni del mondo e la loro gloria, dicendogli: «Tutte queste cose ti darò, se tu ti prostri e mi adori». Allora Gesù gli disse: «Vattene, Satana, poiché sta scritto: "Adora il Signore Dio tuo e a lui solo rendi il culto"». Allora il diavolo lo lasciò, ed ecco degli angeli si avvicinarono a lui e lo servivano. Matt 4:8-11 

   
Gli attacchi di Satana non sono sempre lineari e prevedibili come nella guerra classica; egli usa varie strategie2 che possono essere a volte simili alla guerriglia terroristica: rapide azioni intense e mirate, che impegnano al massimo le nostre difese. Satana si trasforma con dinamicità incredibile; come attorno alle mura di una città inespugnabile, cercherà di fare tutti i tentativi possibili per aprire una breccia.  

Con il terzo assalto abbandona la tentazione “dell’amor proprio” ed anche quella del manipolare la Parola di Dio, ma usa ancora la suggestione del cambiare lo scenario. Unisce questa manifestazione resa grandiosa, “il fascino del potere”: 
  
“Di nuovo il diavolo lo portò con sé sopra un monte altissimo e gli mostrò tutti i regni del mondo e la loro gloria, dicendogli: «Tutte queste cose ti darò, se tu ti prostri e mi adori». 
  
Cerchiamo di capire meglio. A noi non sembra una prova facile: che ci vuole in fondo a dire di no al potere terreno? Invece non è così facile. La scrittura ci offre la sintesi, la parte essenziale del racconto, ma personalmente credo che l’attacco si svolga sempre su un piano molto più elaborato. 
  
La cima di un monte sovrasta il mondo. I santuari venivano messi in luoghi elevati (gli "alti luoghi" biblici). L'altezza di per sé è suggestiva non solo perché idealmente ti avvicina a Dio, ma anche perché è inebriante dandoti l'idea di avere tutto ai tuoi piedi. Il potere è un insieme di emozioni e gratificazioni complesse. Col potere, teoricamente, ti puoi anche illudere di far del bene: “Dai accetta, questo piccolo compromesso, in cambio avrai la possibilità di amministrare la tua giustizia santa. Perché passare attraverso la croce, le ferite il sangue la derisione l’abbandono di tutti? Tu vuoi che siano salvati che ti riconoscano come figlio di Dio? Ok va bene, io posso fare in modo che tu abbia potere su tutti i regni. Nessuno ti toccherà e tutti ti ascolteranno. A me basta che tu mi riconosca come artefice del piano. Sarai il mio braccio destro, perché esserlo di tuo Padre? Hai davanti una lunga strada difficile e piena di dolore lo sai, forse non ce la farai come uomo a superare le sofferenze della croce. Allora perché prendere quella strada? Io ti farò avere gratis il potere sulla terra senza soffrire e tu potrai regnare subito e fare il bene che vuoi. Non era questo il piano di tuo Padre? Farti regnare sulla terra. Tu riconosci il mio potere ed io trasferirò il mio potere a te… pensaci potrai guarire non una persona sola ogni tanto, ma potrai far costruire ospedali, avere eserciti che combatteranno i nemici… nessuno dei miei spiriti ti darà più fastidio, si tratta solo di un piccolo compromesso..” 
  
Credere che una volta raggiunto il potere terreno si possa fare del bene sorvolando sui mezzi per ottenerlo è una tentazione quasi sempre vincente che Satana usa continuamente su persone deboli o inconsapevoli.  
Perché Gesù non prende in considerazione il potere terreno né in questa situazione né mai?[1] 
Il potere terreno come lo intende l’uomo è strettamente legato all’imposizione[2] non certo alla libera scelta. Dio invece, pur avendo la possibilità di distruggere l’universo intero e farne un altro a Suo piacimento, ha sempre messo le Sue creature di fronte a delle scelte libere e consapevoli. Gesù, in perfetto accordo col Padre, si preoccupa che l’uomo abbia questa consapevolezza ed arrivi da solo a capire che vuol dire libertà ed amore di Dio.  La “consapevolezza”, per noi uomini, vista la nostra natura intrisa di peccato, consiste in un passaggio difficile, basato sulla esperienza, non esente da sofferenza (vedi la parabola del figliol prodigo). Ma il ritorno al Padre con convinzione, avendo sperimentato e capito, è davvero una festa grande, anche nel cielo.[3]  Immaginate invece il figliol prodigo “obbligato” a restare a casa: avrebbe capito che ciò era per il suo bene? Alla prima occasione sarebbe comunque fuggito dal “padre-padrone”. Ecco perché il potere inteso come coercizione (fisica, legislativa o psicologica) è un mezzo da evitare per l’evangelizzazione e per come Dio ha concepito il Suo governo. 
  
Pensate alle chiese che accettano ed hanno accettato questo compromesso tra potere e fede! La chiesa di Roma ad esempio, che all’obbligo delle preghiere univa il suo boia a tagliare le teste[4] (Solo recentemente lo Stato Pontificio ha abrogato la pena di morte![5]).  Le chiese cristiane non possono comportarsi come le chiese primitive israelitiche o musulmane. La “nuova nascita” portata da Cristo rivoluziona il concetto della legge antica e ne propone uno molto più difficile bastato sulla fede nel Risorto e l’attività dello Spirito Santo. Forse è proprio per questa necessità di interiorizzare Gesù stesso in umiltà e sola grazia che al di là del numero di cristiani nel mondo, solo una ristretta minoranza di essi ne ha percepito il senso.  
  
Il potere da un punto di vista umano è come una droga perché assomma particolarità affascinanti che danno dipendenza: Il ricevere complimenti dal proprio esibizionismo, il successo, l’ebbrezza che si prova nel comandare ed essere ubbiditi, il disporre del destino degli altri, il ricevere applausi che ti sembra amore….. Se provi una volta una di queste esperienze è molto difficile poi farne a meno; pensa se si sommano tutte quante!  
  
Anche per tutti questi motivi Gesù taglia corto e con decisione afferma: 
  
-Allora Gesù gli disse: «Vattene, Satana, poiché sta scritto: "Adora il Signore Dio tuo e a lui solo rendi il culto"». 
  
Se leggiamo bene, non è solo un’affermazione: “Gesù gli disse: «Vattene, Satana,…” Si tratta di un comando! Questa si che è una giusta manifestazione di potere! “Ogni cosa mi è stata data in mano dal Padre mio […]”[6] Nel momento in cui Satana tenta di farsi adorare al posto di Dio[7], Gesù interviene bruscamente e gli ORDINA di andare  via.  
Gesù pur avendo in se stesso il potere di farlo preferisce motivarlo con la Scrittura riportando al Padre il culto che Gli è dovuto: “poiché sta scritto: "Adora il Signore Dio tuo e a lui solo rendi il culto". In questo modo il suo operare è perfetto davanti agli uomini e davanti a tutte le creature celesti. 
  
Satana, pure se lo odia, pure se lo considera l’avversario per eccellenza, sa che deve essere sottoposto a Cristo. Per questo obbedisce e se ne va. 
  
-Allora il diavolo lo lasciò, ed ecco degli angeli si avvicinarono a lui e lo servivano. 
  
E’ a questo punto, vinta la sua prova, che il Padre con infinito amore gli manda i Suoi angeli per servirlo. 
  
La vittoria di Cristo in queste prove è la vittoria nostra, infatti le tre tentazioni rappresentano la base di ogni nostra tentazione.  
 

E' bene ricordare che tutto quello che disse o fece il Signore (compreso il cacciare Satana nel nome di Gesù) è alla nostra portata di cristiani! Ogni prova che passiamo, se ci riflettiamo bene, è riconducibile a queste prove che Gesù superò. Noi, nel Suo nome, possiamo vincere lo stesso, sempre! Non lo dimentichiamo mai! Satana cercherà di convincerci del contrario, di delegare ad altri, ma noi ci fidiamo di Gesù e di nessun altro. 

di Renzo Rocca


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