domenica 6 giugno 2021

Il fare dell’élite è pericoloso!


 31 maggio 2021

Presto sarà tutto compiuto,

 l’orologio segna veramente le 7.30

 e quando sarà il momento, figlia Mia,

voi tutti e Noi saremo finalmente felici,

voi che seguite fedelmente il Signore,

 che veramente ora non è più lontano.

 

Ma la confusione è grande, figlia Mia,

quindi restate vigili, perché ora il serpente

è veloce e scaltro

e il fare dell’élite è pericoloso.

 

Iniziano a “cadere le teste”, ma attenti,

perché lo “show” non è ancora finito,

infatti, alle vostre spalle, cari figli,

la trama s’ infittisce e presto

avrete persone nuove davanti a voi,

e tutte queste saranno anch’esse corrotte.

 

Nutrite speranza solo in LUI,

in Gesù che vi ama veramente

 Perché EGLI verrà, carissimi

e questo tempo non è più molto lontano.

 

 

Le piaghe e le epidemie sono grandi 

 la “messinscena” svanisce come il vento e

subito dopo vi danneggiano con atrocità

però lo scampanio celeste

risuonerà presto, cari figli,

quindi restate fedeli al Signore Cristo,

 perché presto EGLI vi donerà l’Avvertimento,

quindi resistete carissimi,

 e dichiaratevi per il Signore Cristo,

perché LUI solo è la vostra salvezza,

 e solo per chi è fedele, ubbidiente,

chi ama veramente il Signore ed è abbandonato a LUI,

a Gesù, il vostro Signore,

il Regno non è più lontano.

 

 

 Siate forti e resistete,

perché “il gioco disorientante” del maligno

“perde di lucentezza”,

ma mai, mai si riposerà

nel rubare tanti, tanti figli

perché è astuto e ricco di insidie

e lavora là dove voi pensate che egli sia lontano.

 

State e restate vigili, figli Miei,

perché presto il sipario calerà e velocemente verrà il prossimo male, e allora

nuovamente molti altri di voi avranno problemi,

 perché seguono la bestia che seduce ancora molti figli

 con i suoi sotterfugi e la sua astuzia

e si rovinano con e a causa di tutto il letame che già ora esiste nel vostro mondo.

 

Restate vigili e seguite solo il Signore,

 perché solo LUI vi salverà da ogni pena e difficoltà.

 

Il tempo è vicino, quindi preparatevi,

 restate fedeli al Signore Cristo e non perdete tempo,

perché il giorno, in cui EGLI ritornerà è vicino

e solo chi è fedele e sottomesso non andrà perduto.

 

 

Restate vigili e sempre preparati

perché molto presto comincia un tempo nuovo

di pace, felicità e grande gioia

 quindi siate e restate sempre pronti

per Gesù, il vostro Signore Cristo,

perché SOLO LUI è la via per il Padre e per il Regno Celeste.

 

Vi avverto, perché vi amo,

perché vi state tutti giocando la vostra eternità.

Ascoltate la Mia parola e restate tutti e sempre pronti,

perché l’inganno ora si mostra evidente.

 

  Credete a Gesù e seguite solo LUI, figli Miei,

altrimenti andate velocemente tutti perduti.

 

 Il vostro Bonaventura

 


“… Uno soffrirà a causa delle menzogne che sono state create per screditarlo e che lo renderanno un prigioniero virtuale. …”




La Madre della Salvezza: “L’ultimo segreto di Fatima non è stato rivelato, talmente era terrificante”

Lunedì, 22 luglio 2013


Figlia mia, l’inganno che il mondo dovrà affrontare, sarà così difficile da discernere, che solo coloro che si abbandonano a Dio, e ripongono tutta la loro fiducia in mio Figlio, saranno in grado di sopportare le prove che li attendono.
Io ho dato al mondo le profezie nel 1917, ma l’ultimo segreto di Fatima non è stato rivelato, talmente era terrificante per quelli che erano all’interno della Chiesa Cattolica.
L’ultimo segreto di Fatima resta ancora sconosciuto ai figli di Dio, anche se una parte di esso vi è stata rivelata il 26 gennaio 2012. Molto pochi all’interno della Chiesa ne sono a conoscenza. Ora, la parte successiva dell’ultimo segreto di Fatima dev’essere rivelata, in modo che io possa mettere in guardia l’umanità circa le conseguenze di ignorare il mio intervento per aiutare a salvare le anime.
La Chiesa è stata infestata dall’interno, da parte dei nemici di Dio. Essi, e ci sono una ventina di loro che la controllano dall’interno, hanno creato il più grande inganno. Hanno eletto un uomo che non appartiene a Dio, mentre il Santo Padre, a cui era stata affidata la Corona di Pietro, è stato accuratamente rimosso.
I dettagli che io rivelai, mostrano che ci sarebbero stati due uomini che avrebbero portato la Corona di Pietro durante i tempi della fine. Uno soffrirà a causa delle menzogne che sono state create per screditarlo e che lo renderanno un prigioniero virtuale. L’altro eletto porterà alla distruzione, non solo della Chiesa Cattolica, ma di tutte le Chiese che onorano il Padre mio e che accettano gli Insegnamenti di mio Figlio, Gesù Cristo, Salvatore del mondo.
Ci può essere un solo capo della Chiesa sulla Terra, autorizzato da mio Figlio, che deve rimanere papa fino alla sua morte. Chiunque altro pretenda di sedere sul Seggio di Pietro è un impostore. Questo inganno ha un solo scopo, quello di consegnare le anime a Lucifero e queste anime, che non ne sapranno mai nulla, avranno poco tempo per essere salvate.
Figli, ora dovete prestare attenzione ad un solo avvertimento. Non deviate dagli Insegnamenti di mio Figlio. Dubitate di qualsiasi nuova dottrina che vi potrà essere presentata e che professa di venire dalla Sua Chiesa sulla Terra. La Verità è semplice. Essa non cambia mai. L’Eredità di mio Figlio è molto chiara. Non consentite ad alcuno di offuscare il vostro giudizio.
Presto le profezie di Fatima avranno un senso. Tutto ciò si sta svolgendo oggi di fronte ad un mondo incredulo, ma purtroppo molto pochi capiranno, fino a quando non sarà troppo tardi. Pregate, pregate, pregate il mio Santissimo Rosario, il più spesso possibile, ogni singolo giorno, al fine di far attenuare l’effetto del male che vi circonda.
La vostra amata Madre,
Madre della Salvezza
Messaggi da gesù Cristo

CHI È GAENSWEIN REALMENTE? QUALE RUOLO HA GIOCATO E GIOCA?
15 Gennaio 2020 Pubblicato da wp_7512482 
Marco Tosatti
Carissimi Stilumcuriali, abbiamo ricevuto un messaggio da un anziano alto prelato di Curia; in pensione, ma a cui vengono affidati di tanto in tanto, a causa della sua esperienza quarantennale dietro le Mura, incarichi delicati e occasionali. Quello che scrive Mons. Ics è estremamente interessante, un aiuto a cercare di decifrare aspetti problematici degli avvenimenti di queste ore. Parliamo, naturalmente, della saga del libro; e dobbiamo dire che è difficile non considerare coautore di un libro qualcuno che ne scrive oltre quaranta pagine, e collabora all’introduzione e alla conclusione…Difficile e un po’ ridicolo.
Ma restando in tema del segretario del Papa Emerito, vi consigliamo di andare a leggere La Verità di domani mattina, che conterrà un’altra testimonianza, di grande valore di un arcivescovo che ha coperto ruoli molto importanti in Curia e all’estero e che è stato a lungo in contatto con mons. Gaenswein. Fidatevi del consiglio….
§§§
Mons. Ics a Tosatti. (Allego il link di Dagospia cui mi riferisco).
Le chiedo ospitalità nell’intento di contribuire far sì che non si infanghi minimamente né la figura di Benedetto, e neppure quella di Sarah, maggiormente in “pericolo” in questa vicenda.
Quanto riportato deve promuovere alcune domande:
1°- perché mai un uomo come Sarah avrebbe dovuto fare qualcosa di così assurdo e facilmente smentibile? (impensabile si tratti di iniziativa privata e libera di Gaenswein, non ha l’autorità neppure per pensarla, troppo pericoloso farlo).
2- chi ha quindi chiesto a Gaenswein di dare ordini al card.Sarah? Benedetto o Bergoglio? (cioè i suoi due Superiori).
Escluderei Benedetto che parlava con Sarah frequentemente e lo ama come un fratello.
Ma chi è Gaenswein? Georg Gaenswein è un uomo molto intelligente, è stato fedelissimo segretario di Benedetto dal momento dell’elezione, sostituendo mons Clemens, precedente segretario del card. Ratzinger, che restò confidente del Papa, accendendo la gelosia di Gaenswein, al punto di finire a prendersi letteralmente a cazzotti per questo!
Mi risulta che nel periodo di pontificato, Gaenswein fungesse da leale protettore del Papa e persino operasse come una sorta di “alter” Segretario di Stato, in contrapposizione a Bertone, con cui i rapporti erano pessimi.
Dopo la rinuncia non è stato, come fu definito: “la badante” di Benedetto XVI.
Ne è stato piuttosto il “guardiano”, temo.
Da fedelissimo e lealissimo segretario, è accaduto qualcosa che ignoro che ha operato in lui una profonda trasformazione.
Perciò non deve sorprendere che si supponga, e si dica, che non fosse stato informato da Benedetto di questo libro con Sarah. Potrebbe non riscuotere più la fiducia del Papa Emerito?
Potrebbe anche essere così, dopo il misterioso e mai chiarito arresto del cameriere Paolo Gabriele, accusato di aver fotocopiato per mesi dal tavolo di Gaenswein documenti privati del Papa e di averli dati a giornalisti, senza che “nessuno” se ne accorgesse…
Documenti che accusavano il card. Bertone, con il quale Gaenswein, prima, aveva cattivi rapporti; curiosamente migliorati in seguito…
Ma soprattutto è curioso che Papa Bergoglio lo abbia confermato non solo segretario del Papa Emerito, ma anche Prefetto della Casa Pontificia, che non è una carica onorifica. Questo brusco ordine di ieri (non dato esplicitamente, come avrebbe dovuto fare, a nome di Benedetto) al card Sarah di togliere la firma di Ratzinger dal libro, può riaccendere alcuni sospetti e dubbi sulla figura e le lealtà di Gaenswein.
(Scarico le funzioni ex sito vaticano)
<È compito della Prefettura ordinare il servizio di anticamera e organizzare le udienze solenni che Sua Santità concede a Capi di Stato, Capi di Governo, Ministri e ad altre eminenti Personalità, come pure agli Ambasciatori che si recano in Vaticano per la presentazione delle Lettere Credenziali. La Prefettura prepara quanto si riferisce a tutte le udienze – private, speciali e generali – ed alle visite delle persone ammesse alla presenza del Sommo Pontefice. Dispone pure quanto si riferisce alle cerimonie pontificie – esclusa la parte strettamente liturgica -, agli Esercizi Spirituali del Santo Padre, del Collegio Cardinalizio e della Curia Romana. Parimenti spetta alla Prefettura disporre i preparativi necessari ed opportuni ogni qual volta il Santo Padre si porta dal Palazzo Apostolico in Roma o viaggia in Italia.>

sabato 5 giugno 2021

"Non vi sarà mai pace nel Medioriente!"

 


Avola, giovedì 7 ottobre 2001, ore 09:30
Festività della Madonna del Rosario - Messaggio della Madonna del Pino

Giuseppe Auricchia. "Mi trovo a Mammanelli, sono le ore 9,30 ho appena terminato di mettere un po' di ordine nella stanza dove è posto l'altarino e mi metto a pregare, perché non so quando la Madre celeste verrà ad incontrarmi. Mentre attendo questo meraviglioso evento, ecco che la Mamma mia e di tutta l'umanità viene e così mi dice".

"Figlio, confidate nel Signore, guarda questa visione attentamente, stai assistendo alla morte della vostra libertà nella vostra Nazione!
A poco a poco il vostro governo vi priverà dei diritti garantiti dalla Costituzione originale, vi saranno sempre più persecuzioni religiose sotto l'apparenza della giustizia!
Questo segnerà l'inizio degli ultimi tempi, dovete rimanere vicino a Me e a Gesù, il Mio Divin Figlio, nella preghiera per proteggere le vostre anime.
Sappi figlio Mio che, coloro che studiano la storia capiscono che non vi sarà mai pace nella zona del Medioriente perché ognuno ne rivendica il possesso!
Vi sarà continuamente tumulto in quella zona, che culminerà con la battaglia delle battaglie, la battaglia tra le forze del bene e le forze del male.
Quando l'Anticristo e le sue forze sembreranno destinate a vincere, allora interverrà Gesù, il Mio Divin Figlio e darà inizio alla sua caduta.
Ti dico che l'Anticristo assurgerà per un periodo al potere, ma non durerà a lungo, perché la prova del male dovrà essere abbreviata per salvare i Miei figli.
Questo è un messaggio di speranza ma vi sarà una prova per un certo periodo.
Continuate a pregare costantemente, a rimanere vicino a Me con la corona del Rosario, perché è il tempo del Rosario che fa parte della Mia volontà e di quella di Gesù che Mi manda in mezzo a voi per richiamarvi alla Sua via gloriosa, che vi condurrà nel Suo Regno!
Figlio, in questo giorno benedico te e tutte le persone che ti stanno vicino nel Nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo".

VITA PRIMA DI SAN FRANCESCO D'ASSISI

 


IL CARRO DI FUOCO E COME IL BEATO FRANCESCO, ANCHE ASSENTE, VEDEVA I SUOI FRATI


404 47. Poiché camminavano con semplicità davanti a Dio e con coraggio davanti agli uomini, in quel tempo meritarono i santi frati la grazia di una rivelazione soprannaturale. Animati dal fuoco dello Spirito Santo, pregavano cantando il "Pater noster" su una melodia religiosa, non solo nei momenti prescritti, ma ad ogni ora, perché non erano preoccupati dalle cure materiali.

405 Una volta che Francesco era assente, verso mezzanotte, mentre alcuni dormivano e altri pregavano fervorosamente in silenzio, entrò per la porticina della casa un carro di fuoco luminosissimo che fece due o tre giri per la stanza; su di esso poggiava un grande globo, che a guisa di sole rischiarò le tenebre notturne. I frati che vegliavano furono pieni di stupore, quelli che dormivano si destarono atterriti, sentendosi tutti quanti invasi da quella luce, non solo nel corpo, ma anche nello spirito. Riunitisi insieme, si domandavano il significato di quel misterioso fenomeno; ma ecco, per la virtù di tanto fulgore ognuno vedeva chiaramente nella coscienza dell'altro. Allora compresero e furono certi che si trattava dell'anima del beato padre, raggiante di così grande splendore, e che essa si era meritato da Dio quel dono straordinario di benedizione e di grazia, soprattutto a motivo della sua purezza e per la sua sollecitudine paterna verso i suoi figli.

406 48. Spessissimo avevano avuto precisi e chiari indizi che Francesco, per la sua santità, poteva leggere i segreti della loro anima. Quante volte infatti, per rivelazione dello Spirito Santo, conobbe le vicende dei fratelli lontani, penetrò i cuori e le coscienze! Quanti avvertì in sogno di quello che dovevano fare o evitare! A quanti, che sembravano retti esteriormente, predisse il pericolo della perdizione, mentre ad altri, conoscendo il termine delle loro opere malvagie, predisse la grazia della salvezza! Qualcuno anzi, particolarmente puro e semplice, ebbe il dono e il conforto speciale della apparizione del Santo in maniera davvero singolare.

407 Tra tanti fatti del genere, eccone uno appreso da testimoni degni di fede. Frate Giovanni da Firenze, eletto da san Francesco ministro dei minori in Provenza, aveva raccolto i suoi frati a capitolo. Il Signore Iddio gli concesse, nella sua bontà, la grazia di parlare con tanto zelo da conquistare tutti ad un ascolto benevolo e attento. Era presente tra loro un frate sacerdote, di nome Monaldo, famoso specialmente per la vita virtuosa, fondata sull'umiltà, corroborata dalla preghiera frequente e difesa dalla pazienza; ed anche frate Antonio al quale Iddio diede "l'intelligenza delle sacre Scritture"(Lc 24,45) e il dono di predicare Cristo al mondo intero con parole più dolci del miele. Ora, mentre Antonio predicava ai frati con fervore e devozione grandissima sul tema: "Gesù Nazzareno, Re dei Giudei" (Gv 19,19), il detto frate Monaldo, guardando verso la porta della sala capitolare, vide il beato Francesco sollevato in alto, con le braccia distese a forma di croce, in atto di benedire i presenti. E tutti i presenti, sentendosi essi stessi investiti dalla consolazione dello Spirito Santo, e ripieni di gaudio salutare, trovarono assai credibile il racconto dell'apparizione e della presenza del gloriosissimo Padre.

408 49. Quanto alla conoscenza che egli aveva dei segreti dei cuori, tra le molte prove che molti conobbero, ne riferirò una indubitabile sotto ogni aspetto. Un frate di nome Riccerio, nobile di famiglia e più ancora di costumi, vero amante di Dio e disprezzatore di se stesso, aveva il pio desiderio e la fortissima volontà di assicurarsi la piena benevolenza del santo padre Francesco; ma d'altra parte lo tormentava il timore che san Francesco lo detestasse segretamente, privandolo del suo affetto. Era convinto questo frate, assai timorato, che chiunque era amato di particolare amore da san Francesco, fosse anche degno di meritarsi la divina grazia, e che viceversa fosse segno di condanna del Giudice divino, se non fosse accolto da lui con benevolenza e amicizia. Ma non rivelava a nessuno questo suo inquietante e persìstente pensiero.

50. Un giorno però il beato padre, mentre pregava nella cella, e quel fratello, angosciato dal solito dubbio, stava avvicinandosi a quel "luogo", ne avvertì l'arrivo e il turbamento che aveva nell'animo. Subito lo fece chiamare, e gli disse: "Non lasciarti turbare da nessuna tentazione figliolo; nessun pensiero ti tormenti, perché tu mi sei carissimo, e sappi che sei tra quelli a me più cari, e ben degno del mio affetto e della mia amicizia. Vieni da me quando vuoi, liberamente come ad amico". Restò attonito frate Riccerio, e da allora in poi, pieno di più grande venerazione, quanto più vedeva crescere l'amore di san Francesco per lui, tanto più dilatava la sua fiducia nella divina misericordia.

409 Quanto penosa dev'essere, padre santo, la tua assenza per quelli che disperano di trovare sulla terra un altro simile a te! Aiuta con la tua intercessione, te ne preghiamo, coloro che vedi avvolti nella micidiale macchia del peccato, tu che, mentre eri già ripieno dello spirito dei giusti, e prevedevi l'avvenire e conoscevi le realtà presenti, malgrado ciò, per mettere in fuga ogni forma di ostentazione, ti ricoprivi con il manto della santa semplicità. Ma ritorniamo indietro, riprendendo l'ordine storico della narrazione.

LA PIA PRATICA DELLA GRANDE PROMESSA TUTTI IN PARADISO

 


LA GRANDE PROMESSA 

In una delle primissime apparizioni, il Signore promise all'apostola del suo Cuore «di spargere abbondantemente su tutti coloro che l'onoreranno i tesori di grazie, dei quali il suo Cuore è ricolmo ».  

Nelle molte altre rivelazioni il Signore specificò le grazie e i doni che avrebbe concesso ai devoti del suo Cuore adorabile. La pietà dei fedeli le ridusse a dodici, che sono le principali e alle quali fanno capo le altre; promesse, che il Signore certo mantiene; grazie che certamente concede, perché Dio è sommamente fedele e non può venir meno alle sue promesse.  

1. Concederò loro (ai miei devoti) tutte le grazie necessarie al loro stato.  

2.Metterò la pace nelle loro famiglie.  

3. Li consolerò in tutte le loro afflizioni.  

4. Sarò loro rifugio in vita e specialmente in morte.  

5. Spargerò copiose benedizioni sopra tutte le loro imprese.  

6. I peccatori troveranno nel mio Cuore la fonte e l'oceano della misericordia. [30] 

7. I tiepidi diventeranno fervorosi.  

8. I fervorosi saliranno presto a grande perfezione.  

9. Benedirò i luoghi ove sarà esposta ed onorata l'immagine del mio Cuore.  

10. Darò ai sacerdoti la forza per smuovere i cuori più induriti.  

11. Le persone che propagheranno questa devozione avranno il loro nome scritto nel mio Cuore, donde non verrà cancellato mai.  

    Quanto è buono Gesù, che promette grazie così numerose, preziose ed abbondanti a chi è devoto del suo Cuore adorabile, e quanto vivo e intenso non dovrebbe essere il nostro desiderio di riceverle; e per riceverle basta contraccambiare con amore Gesù, che tanto ci ha amato, propagare il culto del suo sacratissimo Cuore, e tenere esposta nella propria casa la sua immagine, onorandola, ciò che purtroppo molti non fanno.  

A queste undici promesse va aggiunta l'ultima, la più meravigliosa, la cosiddetta «Grande Promessa ».  

Ecco che cosa scrive la Santa. Il manoscritto è conservato gelosamente nel Convento della Visitazione a Paray le Monial: «Un venerdì, dopo la santa Comunione, [31] Gesù disse, se non erro 5 , queste parole all'indegna sua schiava. Ti prometto, nell'eccessiva misericordia del mio Cuore, che il suo amore onnipotente accorderà a tutti coloro che si comunicheranno il primo venerdì di ogni mese, per nove mesi consecutivamente, la grazia della penitenza finale; essi non morranno nella mia disgrazia, né senza ricevere i santi Sacramenti, ed il mio Cuore sarà il loro sicuro asilo in quegli ultimi momenti».  

Possiamo essere ben certi che questa promessa sia stata fatta realmente da Nostro Signor Gesù Cristo a Santa Margherita Maria Alacoque, e proprio in questi termini e non in altri. Le prove in favore della sua autenticità sono molte. Questa promessa venne esaminata rigorosamente dalla Chiesa ed approvata, e il Romano Pontefice Benedetto XV la riporta per intero nella bolla di canonizzazione di S. Margherita Maria Alacoque facendo notare che «queste appunto furono le parole, che il Signore rivolse alla sua serva fedele».  

La Chiesa non ha definito l'autenticità della Grande Promessa, ma ci ha dato, colla sua autorità, la maggior garanzia che [32] essa sia stata fatta dallo stesso Gesù, e che sia perciò una promessa divina, a cui cioè il Redentore non viene meno.  

V'è chi si meraviglia che questa promessa sia rimasta ignota fino al 1869, quando appena il P. Franuori incominciò a difenderla. Nessun motivo di meravigliarsene: la promessa fu fatta davvero a Santa Margherita Maria, come ce lo attesta lo scritto di suo proprio pugno; ma il Signore, che pur ha rivelato alla sua serva tutto ciò che riguarda il culto del suo Cuore divino, volle che le singole parti, che concorrono a dare forma concreta a questo culto, si sviluppassero e prendessero consistenza nel corso degli anni: le rivelazioni vennero fatte dal 1673 al 1691, ma la festa del Sacro Cuore viene concessa alla Francia soltanto nel 1765; Pio IX la estende al mondo intero, ma è Pio XI appena che le dà il maggior sviluppo liturgico. Allo stesso modo, per la volontà del Signore, mentre il primo Venerdì del mese fu consacrato al Suo Sacro Cuore sin dalle prime manifestazioni, la pratica dei nove primi Venerdì - la Grande Promessa - doveva incominciare appena nel grande meriggio del culto del divin Cuore, in sul declinare del secolo decimonono, quando l'incredulità andava dilatandosi, gli odì [33] nazionali s'intensificavano, la massoneria trionfava, si voleva distruggere la Chiesa e il Papato, si preparavano tristi giorni per la Sposa immacolata del Redentore e per il Pastore supremo del gregge cristiano ed era necessario infondere molto amore nei cuori ed intensificare la vita cristiana, dando alle anime speciali conforti ed aiuti. Fu in questi tristi momenti, alla vigilia dell'infausto 1870, che il Cuore adorabile di Gesù volle ricordare al mondo la sua Grande Promessa.  

GUARIGIONE DELLE FERITE DELLA VITA

 


GESÙ, ti prego di guarirmi da tutte le ferite avute da quando sono stato concepito e  venivo formato nel grembo di mia madre.  

Liberami e guariscimi da qualunque sofferenza mi sia stata procurata da mia madre e  attraverso le circostanze della vita dei miei genitori.  

Gesù, ti prego di guarirmi dal trauma della nascita. Liberami e guariscimi dal dolore  avuto al momento del parto e da tutte le sofferenze che patii nei primi giorni di vita.  

Gesù, ti prego di guarirmi da tutte le ferite avute negli anni della mia infanzia, nei  quali non ho avuto sempre dalla mamma e dal papà quell'amore materno e paterno di  cui avevo tanto bisogno per prendere forza e sicurezza.  

Liberami e guariscimi da tutte le ferite dell'infanzia con il tuo amore tenero e forte.  

Gesù, ti prego di guarirmi da tutte le ferite avute nella mia famiglia, nella quale non  mi sono sentito subito e sempre considerato e amato.  

Ti prego di guarirmi da tutte le ferite causate dalle relazioni sbagliate con i fratelli, le  sorelle e tutti i familiari che non mi capivano e non mi mostravano tutto il loro  affetto. Così non mi sono mai sentito accettato e amato da loro.  

Liberami e guariscimi da questi tristi sentimenti, ancora vivi, col farmi sentire una  persona importante ai tuoi occhi e che Tu ami di un amore personale.  

Liberami e guariscimi da questi tristi sentimenti, perché io possa perdonarli e  dimenticare cose passate.  

Gesù, risana le mie ferite. 

Quando Gesù è diventato l’Eucarestia, l’Alimento, lo ha fatto perché Egli desidera vivere in te. Allora è donazione. Essere Chiesa oggi significa essere Cristo, vivere in Cristo, stare in comunione con Cristo, significa avere – come ha detto Gesù – sete di salvare anime.

 


Madre della Pietà a Piedade dos Gerais (MG – Brasile)


03.06.2021

Cari figli,
con grande pace e sapienza, chiediamo allo Spirito Santo di illuminare i nostri cuori in questo giorno così santo, così speciale. Oggi è un giorno di ringraziamento a Gesù Eucaristico, alla Santa Eucarestia. Come è bella la ricchezza che ha il tuo cuore, la tua anima, nel ricevere Gesù Eucaristico! La gioia trabocca dai tuoi occhi, dalle tue parole, dai tuoi gesti. Perché Gesù è tutto per noi. Oggi devi dire con gioia: “Gesù è tutto per me!”. Per la famiglia, per la comunità, per la Santa Chiesa. Oggi per il cristiano è una festa, perché Gesù ha voluto essere l’Alimento speciale di tutti gli uomini.

E oggi in questo messaggio, in questo tempo di lotta, in questo tempo di giustizia, in questo tempo di battaglia, vogliamo innanzitutto fare un atto di ringraziamento a Gesù, tutti noi. Ognuno, nel silenzio del proprio cuore, ringrazi Gesù per l’Eucarestia, per il Santissimo Sacramento, per il Corpo e Sangue di Gesù. E ringraziando Gesù lo preghiamo per il mondo, per la guarigione dei cuori. La maggiore infermità è il peccato e chi guarisce è Gesù. Colui che può portare la liberazione, il perdono, il sollievo a questo dolore che porti, a questa sofferenza che senti, è Gesù.

Allora chiediamo a Gesù la guarigione di tutti i cuori oggi qui presenti, la guarigione delle famiglie, la guarigione delle malattie del corpo ma anche delle malattie dello spirito, dell’anima. Soprattutto oggi quando manca nel mondo l’essenza maggiore, che è il timore di Dio, l’essere timorati di Dio. Oggi l’umanità non teme più Dio, non ha quel timore buono nei confronti di Dio. Ecco perché oggi c’è tanta mancanza di rispetto: mancanza di rispetto verso i bambini, verso i giovani, verso le famiglie. Se l’umanità avesse più timore di Dio essa sarebbe più sapiente, evangelizzerebbe con più responsabilità. Perché l’evangelizzazione è donazione.

Quando parliamo dell’Eucarestia, parliamo di Gesù che si dona a noi, che diventa Alimento per tutti. Dalla sua morte sulla croce fino al giorno di oggi, Gesù continua ad essere per noi intera donazione. Egli si dona per essere l’Alimento maggiore dei nostri cuori. Allora servire Dio oggi è una donazione.

In un tempo in cui l’umanità avrebbe bisogno di vivere maggiormente la fede, l’umanità vive senza fede. Dovrebbe esserci più fede, ma in questo tempo la fede dell’umanità è molto fredda. Quindi il mondo – l’umanità, i figli di Dio – corre un grande pericolo, se lascia morire questa fede. La nostra fede dev’essere sempre viva, vera, coerente agli eventi del momento presente. Dobbiamo essere consapevoli che questo tempo presente sulla Terra, in tutta l’umanità, non solo nel vostro paese ma nel mondo intero, è un tempo di fede. Oggi stesso, quando supplicavo Gesù per voi – perché io intercedo sempre presso Gesù per voi, per le vostre richieste, per le vostre necessità – gli ho chiesto in modo molto speciale [di dare] una fede viva ai cuori dei figli. Una fede autentica, una fede responsabile. Perché se l’uomo continua ad avere questa fede fredda, il mondo soffrirà tantissimo. Come conseguenza del tempo attuale – tempo di giustizia divina – si verificherà molta sofferenza. Essa arriverà onda dopo onda, turbolenza dopo turbolenza.

Allora l’umanità deve avere una fede fondata su Gesù. Cos’è la fede fondata su Gesù? Abbandono totale, donazione completa, servire Dio. Se oggi – in questo giorno santo, eucaristico – ti metti davanti a Dio, davanti a Gesù Eucaristico, cosa vuole Egli da te? Come salvare le anime? Salverai forse le anime con la divisione? Con la persecuzione? Mettiti davanti a Gesù, non davanti al prossimo, ma davanti a Gesù. Perché davanti al prossimo spesso porti indifferenza, gelosia, invidia, menzogna – che sono peccati gravi. Ma davanti a Gesù devi essere vero. Sarà che Gesù vuole che tu evangelizzi le anime con l’aspetto fisico? No.

Quando Gesù ti ha dato la vita, è morto sulla croce perché ti ama. Quando Gesù è diventato l’Eucarestia, l’Alimento, lo ha fatto perché Egli desidera vivere in te. Allora è donazione. Essere Chiesa oggi significa essere Cristo, vivere in Cristo, stare in comunione con Cristo, significa avere – come ha detto Gesù – sete di salvare anime. Se ti metti davanti a Gesù nel modo in cui la maggior parte delle persone sta facendo, non consolerai Gesù e non sarai gradito al suo Cuore. Devi essere un’anima consolatrice, un’anima che conforti Gesù per le innumerevoli offese che oggi sono commesse contro il suo Sacro Cuore. Sono tante, le offese.

Allora se oggi ti presenti davanti a Gesù Eucaristico per salvare anime, tu hai una missione che è seria, che è fortissima. Le anime non si salvano nel modo in cui pensi, ma nel modo in cui devi essere: abbandono totale, donazione totale a Dio. Ascoltare l’altro, amare l’altro, anche con le sue indifferenze, perché nessuno è perfetto, figli. Perfetto è Dio. I figli di Dio hanno le loro battaglie, le loro paure, le loro ansie, le loro tribolazioni, hanno momenti di sofferenza, ma se tu ti presenti davanti a Gesù come un servo di Gesù che vuole salvare anime – soprattutto adesso che state vivendo un tempo di paura, un tempo che nel quale vi sembra di essere in un deserto, soli – devi seguire Gesù, devi seguire le orme di Gesù, in modo Egli che ti tiri fuori da questo deserto solitario.

Allora è un grande impegno di fede, un grande impegno di essere realmente Chiesa viva, missionaria, che accende una fiamma che si chiama fede, una fede che non sia una fede fredda ma una fede fervorosa, ardente. Quanti di voi in questo pomeriggio state soffrendo per il dolore di aver perso qualcuno che amavate immensamente, e avete dovuto dire “Padre, siamo tuoi”. Perché arriva il giorno in cui diventi consapevoli che qui sulla Terra è un passaggio. Dio ti ha fatto dono della famiglia, del padre, della madre, che oggi forse sono già uniti al Padre, e tu sai che tutto è di Dio: i tuoi figli, la tua casa, il tuo lavoro, i tuoi doni. Tutto è di Dio! Per questo Dio vivo è diventato l’Eucarestia, è diventato l’Alimento maggiore.

E se oggi vogliamo salvare vite, se vogliamo salvare anime, se vogliamo essere un popolo di Dio evangelizzatore, dobbiamo presentarci davanti a Gesù come Gesù Cristo è. Perché Gesù è diverso, è diverso da tutto quello che pensate. Gesù è il vino migliore, è l’Agnello di Dio. Oggi abbiamo bisogno del Sangue di Gesù, il mondo ha bisogno di questo Sangue. Le famiglie, le madri, le donne che desiderano diventare madri, coloro che hanno bisogno di guarigione, di liberazione, coloro che hanno bisogno di essere esorcizzati, tutte le famiglie che hanno bisogno di pace, di questa pace che non si può acquistare con i tesori della Terra, questa pace che è Dio. La pace che l’oro non compra, ma che l’amore costruisce. Gesù ha costruito questa pace. Per questo ha detto: “Io sono la pace”. La brezza leggera, soave e mite, è la pace di Dio.

E oggi siamo qui per ricevere questa pace di Gesù. Oggi, nella celebrazione santa di questo giorno, riceveremo la pace di Gesù. Anche se non puoi stare davanti a Lui, a motivo delle battaglie oggi presenti, tu sei alla presenza di Gesù ed Egli ti ricolmerà di questa pace. Sarai molto più felice, perché Dio ti ricolmerà di questa pace che Dio stesso è per la tua vita, per la tua comunità, per la vita dei giovani.

Oggi avete già pregato per i giovani? Essere giovani nel tempo di oggi è una grande sfida, figli. Avete già pregato oggi per coloro che hanno bisogno di essere e devono essere la pace nel mondo, la speranza di un mondo nuovo, rinnovato? Pregate di più per i giovani, perché voi che oggi siete maturi siete l’esempio che essi vogliono seguire. E pregate anche per i bambini, che oggi vengono aggrediti in modo così brutale. I bambini così piccoli, così innocenti, anch’essi vivono in un tempo difficile, perché l’umanità vive oggi eventi profondamente grandiosi e vivranno sempre più questi eventi celesti. La Parola di Dio si rende viva in mezzo a noi. Allora in tutto quello che vedi oggi, che si sta verificando oggi, Gesù ti parla. Egli non ti nasconde la verità. Tutti sono consapevoli che il tempo oggi è un tempo di giustizia di Dio. Dio ha sete di fare di questo mondo un mondo nuovo, un mondo giusto, un mondo migliore.

Oggi avete un profondo bisogno di abbracciare Gesù Eucaristico. Forse Gesù non è mai stato così vicino a te. Oggi forse pensi di essere lontano da Gesù – tanti non hanno accesso alla presenza di Gesù a motivo delle battaglie vissute sulla Terra – ma Gesù ti mostra che sta con te, che vive in te. Gesù vuole realmente vivere e regnare nel tuo cuore. Allora Egli non è mai stato tanto presente nella tua vita come adesso. Questo tempo di adesso è un tempo in cui avere una grande intimità con Dio. Allora approfitta delle grazie!

Quest’anno è dedicato a San Giuseppe. Oggi hai già ringraziato San Giuseppe? San Giuseppe è il protettore di questa bellissima famiglia di Dio, che è la Chiesa. È il padre spirituale delle vocazioni, delle famiglie, della vita missionaria, un uomo che ha servito Dio con tanto fervore e abbandono.

[L’abbandono è] quello che stai vivendo nel messaggio di oggi. Spesso vuoi una risposta ma non vuoi vivere la risposta. Dio ti sta rispondendo: è tempo di lotta, è tempo di battaglia, è tempo di fede! Vivi questa risposta di Dio per te. Presentati davanti a Gesù come Gesù sta alla tua presenza, non nasconderti da Lui, non fare del mondo il tuo stesso purgatorio: un mondo di divisioni, di giudizi. Fai del tuo mondo il cielo, un cielo di grazie, sii benedetto per portare grazie, per seminare la grazia in mezzo a tante paure, in mezzo a tanta disperazione, in mezzo a tanto dolore. Molte sono oggi le famiglie che piangono, che consegnano a Dio la vita di coloro che tanto amavano, tanti sono quelli che stanno ringraziando Dio per la nascita di qualcuno, per il compleanno di qualcuno, per il matrimonio di qualcuno, ma c’è anche tanto dolore nelle famiglie, in Brasile e nel mondo, ecco perché abbiamo bisogno di questa presenza di Dio in noi.

Ed Egli è vicino a noi. In questi momenti di preghiera potete sentire il Cielo che tocca la Terra. In questa Terra ci siete voi, Dio tocca i suoi figli. Allora comprendi questo, abbi questa bella percezione di quanto lo Spirito Santo ti muove, di quanto lo Spirito Santo ti illumina. Se oggi sei qui è perché Dio ha voluto che tu fossi qui. Niente avviene per caso, figli. Soprattutto quando percorriamo il cammino del Signore. Il Signore è alla guida e noi seguiamo le sue orme. Anche se stiamo attraversando il deserto, Gesù Eucaristico è davanti a noi e con Lui possiamo dire: “Vittoria, tu regnerai per sempre!”.

Con grande affetto, voglio darvi la mia benedizione.

in questo momento la Madonna benedice tutti

Cari figli,
benedirvi è una benedizione per la Madre, la Madre che tanto ama i figli qui presenti. La più grande ricchezza di una Madre è poter dire: “Figli, siate benedetti da Dio. Che Dio benedica e protegga tutti voi”. È questo che chiedo a Gesù Eucaristico oggi in questa celebrazione del Corpo e Sangue di Gesù Cristo, nella quale Egli si rende tanto presente in mezzo a noi, in unità con la Santissima Trinità – in quest’anno bellissimo dedicato a San Giuseppe – e in unità ai cuori che Egli tanto ama, che sono i vostri cuori. Allora poter dire: “Dio vi benedica” è un dono per la Madre di Dio e questo dono è un dono di Dio, è l’amore di Dio in noi.

In questo messaggio di oggi, se chiudete gli occhi sentirete che Gesù è qui con noi tutto il tempo, sentirete che è molto presente in mezzo a noi. Nella sofferenza presente sulla Terra, Gesù non ci abbandona, Egli sarà con noi anche nelle traversie di questo deserto. Arriveranno battaglie e arriveranno sofferenze, ma Gesù starà con noi sempre. Non dimenticate mai che Egli è la Via, la Verità e la Vita. Gesù Eucaristico è la Via, la Verità e la Vita. Vita piena.

Ho benedetto le famiglie che anno avuto il dolore di consegnare a Dio le persone amate. Siamo del Padre.
Ho benedetto le famiglie che stanno ringraziando per i bambini e consacrando oggi i bambini al mio Cuore e al Cuore di Gesù.
Ho benedetto i figli che compiono gli anni e i figli che sono venuti a sentire questa pace di Dio qui in questa Valle benedetta dal Cielo, dalla Santissima Trinità.

Che Dio dia molta fortezza ai vostri cuori. In questo tempo di battaglia non possiamo indebolirci, dobbiamo essere forti come ci ha insegnato Gesù. Che la nostra fede sia fortissima, capace di ottenere il miracolo più grande, che è la Resurrezione. Cristo è la Resurrezione. Niente si perde, tutto si trasforma. La morte non è la fine, in verità significa rinascere per la vita gloriosa in Dio.

I fiori sono stati benedetti per la guarigione e liberazione dei malati nel corpo e nell’anima.

Ecco la Serva di Dio, Maria l’Immacolata Concezione, Madre della Pietà. Il Signore mi chiama.

MISTICA CITTA’ DI DIO

 


INTRODUZIONE ALLA VITA DELLA REGINA DEL CIELO

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15. Per volontà del Signore e ordine dell'obbedienza ho scritto questa divina Storia per la seconda volta. Nella prima infatti, poiché la luce con cui conoscevo i suoi misteri era oltremodo abbondante e feconda, e grande era la mia limitatezza, la lingua non bastò, né i termini e la velocità della penna furono sufficienti a dire tutto. Trascurai alcune cose ma col tempo e con la nuova comprensione, adesso mi ritrovo meglio disposta per scriveile, anche se lascerò sempre molto da dire di quello che intendo e che ho conosciuto perché non sarà mai possibile scrivere tutto. Oltre a ciò, ho conosciuto nel Signore anche un'altra ragione e cioè che, quando scrissi la prima volta, spesso il materiale e l'ordine di quest'Opera mi assorbivano; inoltre le tentazioni e i timori furono così grandi e tanto eccessive le tempeste dei pensieri e delle suggestioni che mi combattevano facendomi credere temeraria nel metter mano a un'opera così sublime, che alla fine mi ridussi a bruciarla. Non credo che ciò sia avvenuto senza speciale permesso del Signore, perché in uno stato così turbolento secondo me non era possibile dare all'anima quello che era conveniente e quello che l'Altissimo voleva darle scrivendo nel mio cuore e imprimendo nel mio spirito il suo insegnamento celestiale, come mi si domanda di fare adesso e come si può ricavare dall'avvenimento seguente.

  16. Nel giorno dedicato alla purificazione di nostra Signora, dopo aver ricevuto il santissimo Sacramento, (poiché ricorreva l'anniversario della mia professione) volli celebrare questa santa festività con umiltà di cuore e rendimento di grazie all'Altissimo, che mi aveva accettato come sua sposa senza che lo meritassi. Nell'esercitare questi affetti, sentii dentro di me un mutamento efficace con abbondantissima luce che mi trasportava e mi costringeva fortemente e soavemente alla conoscenza dell'essere di Dio, della sua bontà, delle sue perfezioni e dei suoi attributi, e al disinganno della mia stessa miseria. Questi oggetti, che apparivano al mio intelletto tutti nello stesso tempo, mi causavano vari effetti. Il primo era quello di rapire tutta la mia attenzione e la mia volontà; il secondo di annichilirmi facendomi abbassare fino a terra di modo che il mio essere si disfaceva e sentivo un dolore veementissimo di contrizione per i miei gravi peccati, col fermo proposito di emendarmi e di rinunciare a quanto è del mondo, sollevandomi sopra ogni cosa terrena all'amore del Signore. In questi affetti restavo quasi esanime, il dolore maggiore era consolazione e il morire vivere. Il Signore, avendo compassione del mio deliquio, per sua sola misericordia mi disse: «Non perderti d'animo, o figlia e sposa mia, perché, per perdonarti, lavarti e purificarti dalle tue colpe, ti applicherò i miei infiniti meriti e il sangue che per te ho sparso. Fatti forza per giungere alla perfezione che desideri mediante l'imitazione della vita della mia Madre santissima. Scrivila un'altra volta, per aggiungervi quello che manca e per scolpire nel tuo cuore il suo insegnamento. Non irritare più la mia giustizia e non respingere la mia misericordia bruciando ciò che scrivi, cosicché la mia indignazione non debba toglierti la luce che, senza tuo merito, ti è stata data per conoscere e manifestare questi misteri».

  17. Subito vidi la Madre di Dio e della pietà che mi disse: «Figlia mia, ancora non hai raccolto il frutto conveniente per l'anima tua dall'albero della vita della mia storia, che hai scritto. Ancora non sei arrivata al midollo della sua sostanza, né hai raccolto a sufficienza di questa manna nascosta, né hai raggiunto l'ultimo stadio di perfezione come è necessario perché l'Onnipotente scolpisca ed imprima nell'anima tua tutte le mie virtù e le mie perfezioni. Io devo darti la qualità e l'ornamento conveniente per tutto quello che la divina destra vuole operare in te. Ho domandato che, per mia mano e intercessione, mi dia il permesso di adornarti con la grazia abbondantissima che egli mi ha comunicato e di disporre la tua anima perché tu ti rimetta a scrivere la mia vita tenendo conto non tanto della forma esteriore quanto piuttosto del contenuto, comportandoti in ciò passivamente, senza porre ostacolo a ricevere la corrente della divina grazia, che l'Onnipotente mi indirizzò, affinché passi in te quella parte che il volere divino deciderà. Tu però fa' in modo di non troncarne il corso, né di limitarla per la tua pusillanimità e imperfezione». Subito conobbi che la Madre della pietà mi rivestiva di una veste più bianca della neve e più rifulgente del sole; poi mi cinse con una ricchissima cintura e disse: «Questa è partecipata dalla mia purezza». Domandò al Signore scienza infusa per adornarmi di essa quasi come di bellissima chioma, nonché altri donativi e preziosi regali, dei quali non giungevo a conoscere il valore sebbene vedessi che erano grandi. Dopo avermi così adornata, la divina Signora mi disse: «Lavora fedelmente e diligentemente per imitarmi e per divenire mia figlia perfettissima, generata dal mio spirito e nutrita al mio petto. Ecco che io ti do la mia benedizione, affinché tu scriva per la seconda volta in mio nome, con la mia direzione e la mia assistenza».

  18. Per maggior chiarezza, tutta questa Vita santissima si raccoglie in tre parti. La prima parte sarà su ciò che riguarda i primi quindici anni della Regina del cielo, dalla sua immacolata concezione fino a che nel suo grembo verginale prese carne mortale il Verbo eterno, e ciò che in questi anni l'Altissimo operò in lei. La seconda parte comprenderà il mistero dell'incarnazione, tutta la vita di nostro Signore Gesù Cristo, la sua passione e morte e l'ascensione al cielo, che fu il tempo in cui la divina Regina visse col suo Figlio santissimo, e quanto ella fece in questo lasso di tempo. La terza parte riguarderà il resto della vita di questa Madre della grazia, da quando rimase sola nel mondo senza Cristo nostro redentore fino all'ora del suo felicissimo transito, della sua assunzione in cielo e coronazione come imperatrice del cielo per vivere eternamente come figlia del Padre, madre del Figlio e sposa dello Spirito Santo. Distribuisco queste tre parti in otto libri, affinché riescano più maneggevoli e siano incessantemente oggetto della mia mente, stimolo della mia volontà e mia meditazione giorno e notte.

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di Suor Maria di Gesù

Abbadessa del Monastero dell’Immacolata di Agreda dell’Ordine dell’Immacolata Concezione