domenica 5 settembre 2021

MISTICA CITTA’ DI DIO

 


Vita della Vergine Madre di Dio


Due particolari visioni che il Signore mostrò alla mia anima; altre rivelazioni e misteri che mi costringevano ad allontanarmi dalle cose terrene, sollevando la dimora del mio spirito al di sopra della terra.

 

  1. Ti benedico e ti magnifico, o Re altissimo, che per tua degnazione e sublime maestà hai nascosto questi alti misteri ai sapienti e agli intelligenti e li hai rivelati a me tua schiava, la più piccola ed inutile della tua Chiesa, per essere tanto più riconosciuto e ammirato come onnipotente ed autore di quest'Opera quanto più lo strumento è vile e debole.

  2. Questo altissimo Signore - dopo le lunghe resistenze di cui ho parlato, dopo molti timori esagerati e grandi incertezze causate dalla mia codardia nel riflettere su questo immenso mare di meraviglie in cui m'immergo col timore di esserne sommersa - mi fece sentire dall'alto una virtù forte, soave, efficace e dolce, una luce che illumina l'intelletto e piega la volontà ribelle acquietando, indirizzando, governando l'insieme dei sensi interni ed esterni e assoggettando tutta la creatura al compiacimento e alla volontà dell'Altissimo, cosicché essa cerchi in tutto solo la sua gloria e il suo onore. Trovandomi in questa disposizione, udii la voce dell'Onnipotente che mi chiamava e mi attirava a sé, sollevando in alto il mio spirito. Egli mi fortificava contro i leoni che ruggivano famelici per separare la mia anima dal bene offertole nella conoscenza dei grandi misteri racchiusi in questo tabernacolo e città santa di Dio. Egli mi liberava dalle porte delle tribolazioni attraverso le quali m'invitavano ad entrare, circondata dai dolori della morte e della perdizione e assediata dalle fiamme di questa Sodoma e Babilonia in cui viviamo. Volevano abbagliarmi perché io, cieca, mi volgessi indietro e mi abbandonassi a chi mi offriva oggetti di apparente diletto per i miei sensi, ingombrandoli di vanità con fallacia ed inganno. Da tutti questi lacci che tendevano ai miei piedi mi liberò l'Altissimo che, sollevando il mio spirito e insegnandomi il cammino della perfezione con efficaci esortazioni, m'invitava a una vita spiritualizzata e angelica nella carne mortale. In questo modo mi obbligava a vivere con una sollecitudine tale che dentro alla fornace non mi toccassero le fiamme e in modo che mi sapessi liberare dalla lingua impura, quando spesso mi raccontava frottole terrene. Così sua Altezza mi chiamava affinché mi sollevassi dalla polvere e dalla fiacchezza che la legge del peccato procura. Voleva che io resistessi agli effetti ereditati dalla natura corrotta e che la ostacolassi nelle sue inclinazioni disordinate, dissipandole alla vista della luce e sollevandomi al di sopra di me stessa. Con la forza di Dio potente, con correzioni di Padre e carezze di sposo, molte volte mi chiamava e mi diceva: «Mia colomba e opera delle mie mani, alzati e affrettati; vieni a me che sono luce e via: chi mi segue non cammina nelle tenebre. Vieni a me che sono verità sicura, santità certa, onnipotenza e sapienza, e correggo i sapienti».

  3. Gli effetti di queste parole erano per me dardi di dolce amore, d'ammirazione, di timore e coscienza dei miei peccati e della mia viltà, per cui mi ritiravo, mi umiliavo e mi annichilivo. Il Signore mi diceva: «Vieni, anima, vieni, poiché io sono il tuo Dio onnipotente; e come sei stata prodiga e peccatrice, così ora alzati da terra e vieni a me che sono tuo Padre, ricevi la stola della mia amicizia e l'anello di sposa».

Suor Maria di Gesù - Abbadessa del Monastero dell’Immacolata di Agreda 


Chi vuole conoscere veramente Dio, nelle sue Parole, nelle sue Opere, lo può solo per mezzo e in Cristo Gesù.

 


SAN GIOVANNI APOSTOLO APOCALISSE

[5]e da Gesù Cristo, il testimone fedele, il primogenito dei morti e il principe dei re della terra. A Colui che ci ama e ci ha liberati dai nostri peccati con il suo sangue,

La grazia e la pace sono date alle sette Chiese da “da Colui che è, che era e che viene, dai sette spiriti che stanno davanti al suo trono”, ma anche da “Gesù Cristo”.

Chi è Gesù Cristo, secondo la rivelazione che ci offre Giovanni in questo saluto? Gesù Cristo è:

Il testimone fedele. Questo titolo dato a Gesù è solo dell’Apocalisse:

“E da Gesù Cristo, il testimone fedele, il primogenito dei morti e il principe dei re della terra. A Colui che ci ama e ci ha liberati dai nostri peccati con il suo sangue, (Ap 1,5).

“All'angelo della Chiesa di Laodicèa scrivi: Così parla l'Amen, il Testimone fedele e verace, il Principio della creazione di Dio” (Ap 3,14).

Gesù è il testimone fedele del Padre.

Chi vuole conoscere in pienezza di verità in che cosa consiste la fedeltà di Cristo verso il Padre, o per il Padre, è sufficiente che legga il Vangelo secondo Giovanni.

Gesù è il Testimone fedele della Verità del Padre, della Grazia del Padre, della Parola del Padre, delle Opere del Padre, della Gloria del Padre, della Volontà del Padre.

Gesù è il Testimone fedele di tutto ciò che il Padre è, fa, dice, opera, vuole, dona.

Gesù è il Testimone fedele del Padre non solo perché riferisce, dice, attesta l’essenza di essere e di operare del Padre, ma anche perché compie pienamente, in ogni cosa, sempre, le Parole e le Opere del Padre.

È talmente fedele al Padre, che è lo stesso Padre che opera e parla per mezzo di Lui.

Parla Lui ed è come se parlasse il Padre. Opera Lui ed è come se operasse il Padre. Anzi è più di così: Parla Lui e in Lui e per Lui parla il Padre. Opera Lui e in Lui e per Lui opera il Padre.

Chi vuole conoscere veramente Dio, nelle sue Parole, nelle sue Opere, lo può solo per mezzo e in Cristo Gesù.

Questa unità di sola Parola e di sola opera è solo di Cristo. Nessun altro uomo al mondo, né di ieri, né di oggi, né di domani, fino alla consumazione dei secoli, potrà dirsi testimone vero di Dio, escludendo Cristo Gesù, il solo, unico, vero, santo, giusto, perenne Testimone fedele del Padre.

Dalla sua testimonianza ognuno deve cogliere la verità di Dio che diviene e si fa anche verità di ogni uomo.

MOVIMENTO APOSTOLICO CATECHESI


Vi ho dato questa possibilità di dare da ciò che avete ricevuto da Me: Amore, Amore puro e santo, Amore che dà, sia materialmente che spiritualmente.

 


Messaggio di Dio Padre a J. V.


12 agosto 2021

Rosario della sera - Messaggio unico


Primo mistero. Dio Padre parla.

Figlioli, vi ricorderete che molte volte vi ho parlato dei miraggi che satana ha messo nella vostra esistenza.

Tra quei miraggi vi ha portato a desiderare le cose del mondo, satana vi ha portato a cercare i beni della terra, case, automobili, denaro, posizione economica e vi siete lasciati trasportare da quei miraggi e inoltre, vi ho spiegato che satana tradisce, e tradisce in modo doloroso, e voi avete seguito quello che vi dava il tangibile, quello che vi piace, quello che vi fa avere una reputazione tra di voi, una reputazione basata sull'effimero del mondo (Le lingue...).

Voi sentite, molti di voi, il male intorno a voi, ed egli vi aveva già detto che il suo potere sarebbe stato liberato, affinché voi foste turbati e con questo ritornaste alla Verità, affinché vi rendeste conto che egli vi tradirà sempre e che le sue promesse non saranno mai mantenute. State ora sperimentando in tutto il mondo gli avvenimenti dolorosi della Natura e come la Natura viene portata via, che satana stesso sta manipolando contro di voi, la materia, ciò che avete cercato. Vi siete dati per tutte quelle cose, avete cercato l'effimero, il materiale, quello che, secondo voi, vi avrebbe dato una posizione invidiabile davanti agli uomini, e ora, innumerevoli vostri fratelli hanno perso quello che hanno raccolto per anni e che li ha portati ad essere orgogliosi e a sentirsi migliori degli altri, per avere tante cose.

E ora vedete quello che vi ho detto tanto, come le cose spariscono in un momento e non vi resta niente, non siete quei figli miei che vi ho chiesto tanto di essere, di cercare ciò che è eterno, di cercare ciò che non si perde nei disastri, come quelli che state vivendo, perché tutto ciò che è Mio dura per l'eternità e tutto ciò che è del mondo, nel mondo rimane e vi causa molto dolore.

Parli di come cerchi di essere prudente, che conservi cose che in futuro ti serviranno per proteggerti dai disastri del mondo e, nonostante tu abbia fatto tesoro di quei beni, stai vedendo come spariscono in pochi secondi. Avete sprecato il vostro tempo, cercando le cose del mondo, e non avete cercato di fare tesoro di ciò che presenterete a Me, vostro Dio, quando tornerete a Me, per il vostro Giudizio particolare. Cosa avete fatto per voi stessi? Cosa avete fatto per il bene dei vostri fratelli?

Non eri come le vergini prudenti, previdenti e in paziente attesa del loro signore. Tu non eri come quelli che cercano di aiutare i loro fratelli quando mancano di qualcosa, che condividono da ciò che hanno certamente raccolto e confidando nella Mia Promessa, che da ciò che condividono sarà riprodotto, e questo è dato quando c'è un bene in mezzo, che è l'amore del tuo cuore, aiutando i tuoi fratelli.

Che differenza c'è tra un cuore egoista, che accumula per il proprio bene, o quei cuori che anche accumulano, ma condividono nei momenti di bisogno.

Il primo ha visto da solo, e difficilmente avrà una parte con Me in Paradiso, ma il secondo, che fa tesoro, ma allo scopo di condividere, quel cuore avrà una parte con Me in Paradiso.

Sapete che state vivendo in tempi di tribolazione, ma con un approfondimento. Quelli che sono con Me e quelli che sono contro di Me saranno fortemente segnati. E non solo contro di Me, perché non stando con i vostri fratelli, non aiutandoli, non provvedendo alle loro necessità, sono contro di Me, perché Io sono in quelli dei vostri fratelli che sono nel bisogno, sia materialmente che spiritualmente, e vi ho dato la possibilità di dare ciò che avete ricevuto da Me: Amore, Amore puro e santo, Amore che si dona sia materialmente che spiritualmente.

I tempi sono su di voi e vi ho già detto che la tribolazione aumenterà. Mostrerete davanti ai vostri fratelli un cuore cristico, con le vostre azioni e il vostro aiuto verso di loro, o mostrerete un cuore egoista e malvagio, che vi porterà al castigo eterno?

Questi sono tempi di prova, questi sono tempi d'Amore, sta a voi essere con Me o essere contro di Me. Vi ho dato molto, perché vi ho preparato per questi tempi che state vivendo e per quelli che vivrete ancora. Alcuni di voi hanno capito la lezione, avete capito i Consigli, ma altri di voi hanno continuato a riempire i vostri forzieri per il vostro bene, apparentemente, come ora state vedendo come satana sta portando via quei forzieri, con i disastri che state vedendo intorno a voi. Cercate l'amore e l'amore vi proteggerà.

Grazie, miei piccoli.

SULLA PREGHIERA

 


Preghiere contemplative 

Si possono distinguere tre tipi particolari di preghiera contemplativa comune: l’adorazione, il ringraziamento, e la pratica della presenza di Dio. Sono tipi di contemplazione acquisita o attiva. Considereremo la pratica della presenza di Dio nell’ultima sezione del libro, quale modo di pregare sempre. Quanto agli altri due tipi, essi sono, come abbiamo già fatto notare nel prefazio, due tipi di preghiera tipicamente vocali ma, quando messi in rapporto alla Santa Eucarestia, possono prendere la forma di preghiera contemplativa. 

           a) L ’Adorazione Eucaristica 

‘Corrono molti fino a luoghi lontani’, scrive Tommaso da Kempis nell’Imitazione di Cristo, ‘per vedere le reliquie dei santi e stanno a bocca aperta a sentire le cose straordinarie compiute dai santi stessi; ammirano le grandi chiese, osservano e baciano le sacre ossa avvolte in sete intessute d’oro. Mentre qui accanto a me sull’altare ci sei tu, Mio Dio, il Santo dei Santi, il Creatore degli uomini ed il Signore degli angeli’. 

Non dimentichiamo che Nostro Signore Gesù Cristo vive con noi nella Presenza Reale: ‘Ed il Verbo si fece carne e venne ad abitare in mezzo a noi’. Non passiamo davanti ad una chiesa senza visitarLo, almeno nello spirito. Quando soffriamo o siamo confusi, cerchiamo l’aiuto del Signore piuttosto o prima della sapienza e della consolazione degli uomini. Approfondiamo la nostra Fede e viviamo secondo la nostra Fede! 

Nostro Signore Gesù Cristo è veramente Presente nelle nostre chiese ed è là che bisogna andare ad adorarLo. ‘Ecco il Tabernacolo di Dio con gli uomini’ (Apoc. 21.3): ‘Dio abiterà con essi, ed essi saranno il Suo popolo e lo Stesso Dio sarà con essi, Dio loro’. ‘Non è dunque in Cielo che l’anima amante deve andare a cercare Gesù’ scrive san Pier Giuliano Eymard, fondatore dei Sacramentini, ‘non è né l’ora né il luogo, bensì nel Santissimo Sacramento’.  

‘ Quanto amabili sono i Vostri tabernacoli, O Signore degli eserciti! L’anima mia langue di desiderio per la casa del Signore. Il cuor mio e la carne mia esultano in Dio vivo. Poiché il passero si trova una casa e la tortorella un nido dove riporre i suoi pulcini. I Vostri altari, Signore degli eserciti, mio Re e mio Dio! Beati coloro che abitano nella Vostra casa, o Signore, Vi loderanno in perpetuo… vale più un giorno nella Vostra casa che mille altrove. Ho preferito essere abietto nella casa del mio Dio, piuttosto che abitare nei padiglioni dei peccatori’ (Sal. 83). 

Quale genere di adorazione dobbiamo al Signore presente nel Santissimo Sacramento? Scrive lo stesso san Pier Giuliano Eymard: ‘Adorate esteriormente con la più rispettosa attitudine del corpo ed una grande modestia dei sensi, interiormente con una profonda umiltà, coll’omaggio di tutte le facoltà della vostra anima, dicendo nello slancio della vostra fede coll’Apostolo san Tommaso: «Mio Signore e mio Dio!»’. 

Il sacerdote deve adorare il Signore in modo tutto particolare, spiega lo stesso santo, perché: ‘Questo è il mio servizio e la mia vocazione; se non lo faccio, sono un servo infedele e pigro. Come sacerdote Gli debbo onori perpetui, perché sono io che L’ho fatto scendere sull’altare’. 

In cosa consiste concretamente l’adorazione dovuta a Nostro Signore Gesù Cristo Sacramentato? Quando si entra in chiesa si prende l’acqua santa (che dev’essere anche esorcizzata), si fa un segno di croce su sé stessi lentamente e con raccoglimento, e si fa una genuflessione. Si fa una genuflessione anche quando si passa davanti al Santissimo e quando si arriva al proprio posto. In chiesa non si parla. Se si deve comunicare qualcosa ad altri in maniera urgente, si parla a voce bassa. Il genere di genuflessione dipende da dove si trova il Sacramento: se nel tabernacolo si fa una genuflessione semplice; se esposto nell’ostensorio una genuflessione doppia, cioè colle due ginocchia allo stesso tempo, con profondo inchino. Durante la Santa Messa ci si mette in ginocchio per il canone (dal Sanctus fino al Pater), per l’Ecce Agnus Dei, e per ricevere la Santa Comunione. Si riceve il Corpo Sacrosanto del Signore sulla lingua, come conviene allo spirito di adorazione dovuto: ossia nei confronti della Maestà infinita di Dio da parte del nulla delle Sue creature.  

Cosa si può dire sulla Comunione in mano? L’unico atteggiamento possibile verso Dio da parte dell’uomo è quello dell’adorazione, ma com’è possibile vedere in questa pratica un atto di adorazione? Il Corpo Sacrosanto di Nostro Signore Gesù Cristo viene preso da mani non-consacrate e non-lavate, che dopo la Comunione non vengono purificate. Frammenti, in ognuno dei quali il Signore Stesso è realmente Presente – Corpo, Sangue, Anima e Divinità – vengono spolverati dalle mani, così che il Signore cade di nuovo in terra un numero infinito di volte ogni giorno, come nella Sua via dolorosa verso il Calvario.  

Tale pratica è un abuso introdotto nei tempi moderni dagli eretici del cinquecento per negare la Presenza Reale, ed imposto sulla Chiesa cattolica dal clero olandese e centroeuropeo in tempi recenti, come atto di ribellione contro l’autorità romana. Pur permesso ormai dal Vaticano, è irriverente verso il Signore, favorisce il sacrilegio, ed è pericoloso per la Fede. I fedeli ed il clero non lo devono accettare, e Roma lo dovrebbe proibire. 

San Pier Giuliano Eymard descrive nel modo seguente la genuflessione davanti al Santissimo: ‘Quando l’adoratore varca l’atrio del sacro tempio, quando vede quella misteriosa lampada che, come la stella dei Magi, gli rivela la presenza di Gesù… allora con quale Fede, con quale gaudio, con quali slanci di amore si prostra egli appiè di quell’amabile tabernacolo! Come il suo cuore passa tutte le barriere, attraversa tutti i cancelli di quella prigione eucaristica, squarcia quel velo sacramentale, e si getta con adorazione ai piedi del suo Diletto, del suo buon Maestro, del suo Gesù, Ostia d’amore’. 

In un altro luogo scr ive: ‘Giunto dinanzi al Santissimo Esposto, l’adoratore deve prostrarsi a terra, sull’esempio dei Re Magi, mosso dal sentimento di una viva Fede nella Presenza personale del suo Signore e del suo Dio, adorandoLo così con tutto il suo essere, mediante quest’atto profondo di rispetto e come di annientamento davanti alla sua divina Maestà’. Fissiamo oggi nella mente e nel cuore la verità della Presenza Reale di Nostro Signore Gesù Cristo nel tabernacolo e durante la Santa Messa e risolviamo di offrirGli da oggi in poi, se non lo avevamo sempre fatto, gli atti dovuti di adorazione. 

Adesso che abbiamo considerato gli atti brevi di adorazione come le genuflessioni, guardiamo gli atti più lunghi davanti al Santissimo esposto che costituiscono ‘l’Adorazione’ in senso stretto. 

L’adorazione eucaristica è stata sempre ritenuta l’immagine più adatta dell’adorazione eterna che costituirà tutto il nostro Paradiso. ‘La differenza sta solo nel velo che nasconde la vista di quella realtà divina, di cui la Fede ci dona certezza incrollabile’ dice Padre Manelli nel suo libro eccellente Gesù Eucaristico Amore. La presenza reale di Gesù Cristo, infatti, ha come conseguenza, secondo le parole di santa Teresa d’Avila, che: ‘Noi dobbiamo stare alla presenza di Gesù Sacramento come i santi nel Cielo davanti all’Essenza Divina’. 

‘Davvero l’Adorazione eucaristica è “l’ottima parte” di cui parla Gesù nel rimprovero a santa Marta che si affaccenda dietro “molte cose” secondarie, trascurando l’unica necessaria scelta da Maria: l’adorazione umile ed amorosa’ dice lo stesso Padre Manelli. Egli aggiunge che questa adorazione è stata la grande passione dei santi. Racconta come i santi trascorressero lunghe ore davanti al Santissimo Sacramento senza pure accorgersene. Santa Francesca Saverio Cabrini, per esempio, in una festa del Sacro Cuore, stette in adorazione per 12 ore continue assorta… da Gesù Eucaristico, tanto che, alla domanda di una suora se le era piaciuto l’addobbo speciale di fiori e drappi che ornavano l’altare, ella rispose: ‘Non ci ho fatto caso: ho visto un solo Fiore: Gesù; null’altro’. 

Anche se non siamo in grado di stare molto tempo in Adorazione, dobbiamo comunque ammettere che il Santissimo Sacramento dell’Altare è Gesù Cristo Stesso e, con santa Teresina, che: ‘Solo Gesù è tutto: il resto è nulla’. ‘E allora rinunciare al nulla per il Tutto, consumare sé stessi per il Tutto anziché per il nulla, non dovrebbe essere la nostra vera ricchezza e suprema sapienza?’ chiede Padre Manelli. 

Ascoltiamo la testimonianza dei santi sul valore dell’Adorazione. San Pier Giuliano Eymard (accennando al passo sopracitato di Tommaso da Kempis) dice: ‘Una buona ora di adorazione dinanzi al Santissimo Sacramento fa maggior bene di tutte le chiese di marmo da visitare, di tutte le tombe da venerare’; san Pio da Pietrelcina (accennando al salmo sopracitato): ‘Mille anni trascorsi in mezzo alla gloria degli uomini non compensano neppure un’ora sola trascorsa in dolce colloquio con Gesù Sacramentato’; sant’Alfonso de’ Liguori scrive: ‘Siate certi che di tutti gli istanti della vostra vita, il tempo che passerete davanti al Divin Sacramento sarà quello che vi darà più forza durante la vita, più consolazione nell’ora della morte e durante l’eternità’. 

Abbiamo già detto che l’atto principale dell’adorazione è il sacrificio. L’uomo che partecipa solamente dell’essere brama di rendere tutto ciò che ha dell’essere a Dio che è l’Essere Stesso; vuole rendersi completamente a Dio, in una libazione totale fino all’ultima goccia del suo essere, in un olocausto d’amore fino a spegnersi. Per questo, quando si parla del ‘consumarsi per il Tutto’, san Pier Giuliano insegna: ‘La grazia propria di un adoratore si trova… nel sacrificio di sé stesso ai piedi del Santissimo Sacramento’ ed in un ritiro dice ai Sacramentini: ‘Non siamo ancora molti i martiri del Santissimo Sacramento quali furono il giovane Tarcisio nei primi secoli ed i martiri di Gorkum; ve ne saranno, io lo spero! Ad ogni modo vi saranno martiri di amore. Io penso che noi dobbiamo morire sull’inginocchiatoio appiè di Nostro Signore; quegli che ivi cadrà sarà ben ricevuto in Cielo’. Osserviamo che una parte almeno di questo sacrificio è lo sforzo mentale di concentrarci e lo sforzo fisico di stare in ginocchio (quanto possiamo). 

Sant’ Alfonso ci fornisce tre immagini di questo nostro sacrificio di noi stessi che costituisce l’atto principale dell’adorazione: i fiori, l’incenso, le candele che accompagnano l’Esposizione del Santissimo. Tutti e tre onorano il Santissimo e si consumano nel suo onore. Tra queste immagini, quella della candela è però la più eloquente, in quanto una candela si consuma completamente, non lasciando niente indietro. 

San Pier Giuliano si serve anche lui di questa immagine della candela quando dice: ‘Così deve risplendere, bruciare, e consumarsi la vita dell’adoratore alla maggior gloria del suo Maestro; egli è come un altro Giovanni Battista che Gesù diceva essere una lucerna ardente e luminosa; e l’umile Precursore, a sua volta, non aveva che un desiderio: Gesù cresca e regni, ed io diminuisca e mi eclissi dinanzi a questo Sole divino. Serviamo Dio, se occorre, nella privazione di ogni cosa, nel disprezzo, persecuzione, sacrificio di ogni libertà, di ogni godimento naturale… nell’esaurimento quotidiano… delle nostre forze… come il dono naturale del nostro amore, volendo vivere e morire come quella lampada, come quella candela che arde davanti all’Ostia divina, si spegne, e non lascia traccia alcuna. Tutto è stato consumato per la gloria del Divin Maestro’. 

Ec co la grandezza e bellezza dell’Adorazione eucaristica, dove Nostro Signore aspetta il nostro umile servizio di amore. Ricordiamoci della Sua rivelazione a santa Margherita Maria, quando le presentò il Suo Cuore trafitto, incoronato di spine, e sormontato da una croce, dicendo le seguenti parole: ‘Ho una sete ardente di essere amato dagli uomini nel Santissimo Sacramento e non trovo quasi nessuno che si sforzi, secondo il mio desiderio, di dissetarmi porgendoMi un qualche ricambio’. 

Padre Konrad zu Loewenstein 

La SS. Vergine chiama Luisa a lavorare con Lei nel giardino della Chiesa: esso è quasi vuoto e ciò che è umano deve essere strappato e sostituito con tutto quello che è della Mamma, che è divino

 


LA PASSIONE DELLA CHIESA NEGLI SCRITTI DI LUISA PICCARRETA

La SS. Vergine chiama Luisa a lavorare con Lei nel giardino della Chiesa:  esso è quasi vuoto e ciò che è umano deve essere strappato e sostituito con  tutto quello che è della Mamma, che è divino: 

...Dopo mi son trovata in un vasto giardino e con mia grande sorpresa ho trovato la  mia Regina Mamma, la quale, avvicinandosi a me, mi ha detto: “Figlia mia, vieni  insieme con Me a lavorare in questo giardino. Dobbiamo piantarvi dei fiori e frutti  celesti e divini. È già quasi vuoto e se qualche pianta c’è è terrestre ed umana; quindi  ci conviene strapparla per fare che questo giardino sia del tutto gradito a mio Figlio  Gesù. I semi che dobbiamo piantare sono tutte le mie virtù, le mie opere, le mie pene,  che contengono il germe del «FIAT VOLUNTAS  TUA». Non ci fu cosa che Io feci che  non contenesse questo germe della Volontà di Dio. Mi sarei piuttosto contentata di  non fare nulla, anziché operare [o] soffrire senza questo germe. Tutta la mia gloria, la  dignità di Madre, l’altezza di Regina, la supremazia su tutto mi veniva da questo germe. La Creazione tutta, [tutti gli esseri] mi riconoscevano dominante su di loro,  perché vedevano in Me regnante la Volontà Suprema. Perciò, tutto ciò che feci Io e  tutto ciò che hai fatto tu con questo germe del Volere Supremo lo uniremo insieme e  pianteremo questo giardino”.  

Onde abbiamo fuso insieme i semi che teneva la mia Mamma Celeste, che erano  assai, e i miei pochi, che non so come, me li ho trovati, e abbiamo incominciato a  formare i fossetti per mettervi il seme. Ma mentre ciò facevamo, dietro le muraglie del  giardino, che erano altissime, si sentivano rumori di armi, di cannoni, e si battevano in  modo orribile; sicché siamo state costrette a correre per prestare aiuto. Quivi giunte, si  vedevano genti di varie razze, di diversi colori, e molte nazioni unite insieme, che  facevano battaglia e gettavano terrore e spavento... (Vol. 17°, 02.08.1925) 

Preghiera dell’anima pentita allo Spirito Santo

 


Mio Dio, eccomi davanti a Te, povera anima vergognosa e  dolente, ricoperta dalla lebbra del peccato. Vengo per  supplicarti di mondarmi, risanarmi e rendermi così bella che sia  degna del nome di Tua figlia. Io intanto, o Signore, adempirò il  debito mio, accusandomi al Tuo ministro di tutte le colpe che la  coscienza mi rimprovera, e Tu dégnati di cancellarle tutte dal  Tuo libro. 

O Divino Spirito, senza il cui aiuto non posso far nulla di bene,  vieni in me con nuova effusione di grazia, affinché io riceva  nel sacramento della confessione la remissione di tutti i peccati  e nuovi aiuti per emendarmi di tutti i miei vizi. 

O Divino Spirito, che sei fonte di acqua viva che risale fino al  cielo, irriga l’arida terra dell’anima mia, che senza Te non può  offrire alla divina Maestà graditi affetti di pentimento. O  Divino Spirito, che tanto pietosamente lavi le sordidezze delle  anime, fa’ scorrere nell’anima mia quel sangue che il buon  Gesù versò quando, negli ardori della Tua carità, o Santo  Spirito, si offrì immacolato al Padre per me. 

O Benedetta fra le donne, o amorosissima Madre dei poveri  peccatori, che non avesti mai la disgrazia di offendere Dio,  accompagnami Tu al tribunale di penitenza, che voglio anch’io  schiacciare la testa al serpente d’inferno, col fare una buona  confessione. 

Angelo mio, vieni con me, e aiutami a vincere ogni rossore e  ripugnanza nell’accusare le mie colpe. 

Non siete nel tempo dove vi è permesso di perdervi nelle frivolezze, perché il Figlio dell’uomo è per essere con voi.


 Trevignano Romano, 03 settembre 2021

Cari figli miei, grazie per aver risposto alla mia chiamata nel vostro cuore. Figli miei adorati, oggi mio Figlio è con voi, agonizzante, ma pieno d’amore per tutti. Figli miei, molti chiedono i segni, ma quali segni volete quando dalla bocca di alcuni esce fumo e non la parola di Dio, inoltre chiedete e chiedete senza ringraziare mai per tutto ciò che avete. Pregate per la Chiesa che sta assaporando il suo martirio, pregate figli miei, perché il mondo è avvolto dalle tenebre e voi dovete farvi riconoscere come luci splendenti, andando avanti nella verità della parola di Dio. Figli miei,  non siete nel tempo dove vi è permesso di perdervi nelle frivolezze, perché il Figlio dell’uomo è per essere con voi. Vi chiedo di portare la vostra croce con amore per la purificazione sulla terra, se la porterete con gioia avrete grandi ricompense, ma se la porterete con disperazione non potrete provare la gioia promessa. Pregate per  i vulcani .Ora vi lascio con la mia benedizione materna nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo, amen.

Ignace Lepp, comunista furibondo, arrivò ad esser sacerdote attraverso la grazia e la misericordia di Dio.

 


Ritorno a casa


Cristiani, atei ed ebrei convertiti alla fede cattolica


IGNACE LEPP, francese, aderì all’ideale comunista nel periodo della rivoluzione bolscevica e si convertì al cristianesimo mentre stava scoppiando la seconda guerra mondiale. Nel suo libro Da Marx a Cristo ripercorre le diverse tappe della sua scombussolata vita. Racconta delle sue prime missioni da attivista comunista e dei suoi contatti con gli alti dirigenti sovietici e di come arrivò ad essere uno dei massimi dirigenti degli intellettuali rivoluzionari d’Europa.

Questo libro è come un Diario, dove esprime come lungo tutta la sua vita cercò disperatamente un ideale per il quale potesse vivere o morire. E alla fine lo trovò in Cristo, deluso dal comunismo e dalle incoerenze dei suoi dirigenti che vivevano nel lusso totale mentre le masse operaie restavano in miseria.

Afferma infatti: Quando mi trovai più disorientato, si manifestò il Segno... Tornato una notte a casa, non riuscivo a prender sonno. Per passare il tempo andai a cercare il romanzo che la figlia della famiglia aveva dimenticato sul tavolo del salone... Era mezzogiorno del giorno successivo quando, concluso il libro, lo chiusi. Avevo gli occhi inondati di lacrime. Il titolo del racconto era “Quo vadis?” di un tal Sienkievicz, romanziere polacco, premio Nobel nel 1905... Ciò che fu appassionante per me consistette nei numerosi dati che “Quo vadis” proponeva sulla vita delle prime comunità cristiane.

Improvvisamente ebbi l’impressione che tutto ciò a cui più o meno confusamente avevo aspirato nei quindici anni precedenti cercandolo invano nel comunismo non era, debbo ammettere, pura utopia, giacché i primi cristiani lo avevano vissuto... Poi cominciai a leggere altri libri riguardo a questo argomento. Li inghiottii: “Gli ultimi giorni a Pompei”, “Fabiola” del cardinale Wiseman, quindi passai a romanzi francesi, tedeschi, italiani (sempre riguardanti i primi cristiani).

Lessi “La vita di Gesù” di Ernesto Renan... Dopo Renan, lessi le opere dei razionalisti Harnack, Strauss, Guignebert, Loisy, del protestante Sabatier, dei cattolici Batifol, Duchesne, Prat, Lagrange... Tanto i cattolici quanto i protestanti e i non credenti dipingevano la prima comunità cristiana quasi con gli stessi colori... Tutti i libri letti avevano come riferimento la stessa fonte: il Vangelo. Era giunto il tempo che io stesso lo leggessi...

In seguito passai varie settimane frequentando assiduamente incontri di battisti, metodisti, avventisti, pentecostali e altre chiese... Dopo aver assistito alla riunione, avevo l’abitudine di chiedere un’intervista al pastore-predicatore della comunità. Gli spiegavo chi ero e cosa cercavo, domandandogli che mi parlasse della sua chiesa. Nella maggior parte dei casi, mi stupiva in negativo la mediocrità intellettuale dei miei interlocutori, incapaci di rispondere con precisione alle mie domande... Mi urtava anche la strana intolleranza di tutti quegli uomini, per lo più misericordiosi e caritatevoli, verso le altre chiese, specialmente, quando si trattava di coloro che essi chiamavano con disprezzo i “papisti” (cattolici). Era ancora peggiore dell’intolleranza dei comunisti. Allora, compresi il senso esatto della parola settario... I pastori delle grandi chiese della Riforma: luterana, anglicana, calvinista, erano uomini di una cultura vasta e raffinata. Discutere con loro era già farina di un altro sacco, perché parlavamo lo stesso linguaggio... Ma neppure il protestantesimo, in nessuna delle sue forme, rispondeva perfettamente a quello che mi aspettavo dal cristianesimo, né potevano convincermi della continuità storica tra il cristianesimo primitivo e le loro rispettive chiese. Spesso, ebbi l’impressione che costasse loro comprendere la mia insistenza su questo punto. Tali chiese, di struttura troppo intrinsecamente nazionalista, mi parevano carenti di universalità... Cominciavo già a scoraggiarmi (di trovare la verità) quando il caso, o se si preferisce la provvidenza, mise sul mio cammino un sacerdote cattolico eccezionale, un teologo gesuita...

Con grande conforto vidi che la sua Chiesa dava molta importanza come me alla questione della continuità ininterrotta con la Chiesa fondata da Gesù, creatasi duemila anni addietro in Palestina.

Nel corso di alcune settimane passai quasi ogni giorno, due o tre ore parlando con lui... Infine il pomeriggio del 14 agosto abiurai tutti gli errori ed eresie e feci la mia professione di fede cattolica. Immediatamente, fui battezzato “sotto condizione” perché non sapevo se nella mia infanzia avevo già ricevuto o no il battesimo...

Dal giorno del mio battesimo restai solidamente ancorato alla fede. A mala pena sapevo pregare, conoscevo male le esigenze della vita cristiana ma la Grazia aveva cominciato ad operare in me. Ora che sono trascorsi molti anni dal mio battesimo, e nel loro scorrere, come avviene ai credenti, si sono alternati periodi di grande fervore a momenti di aridità, posso considerare come una grazia il non aver mai nutrito quelli che vengono chiamati dubbi ed ostacoli nella fede... Di tutti gli ordini religiosi quello a cui mi avvicinai di più fu l’ordine domenicano. Lì si trovava padre Bernadot, un uomo straordinario, e lì prendeva vita la rivista “La vita spirituale” e “La vita intellettuale”... Studiai nella facoltà di Teologia dell’università cattolica di Lione...e il 29 giugno del 1941 nella basilica di Fourvière, la chiesa mi conferì il sacerdozio.

Ignace Lepp, comunista furibondo, arrivò ad esser sacerdote attraverso la grazia e la misericordia di Dio.     

Padre ángel Peña

Invito ai Sacerdoti a riempirsi dello Spirito d’Amore per poterlo comunicare al cuore dei fedeli.

 


La «Voce» alla Povera Anima

La Chiesa, mia Sposa, uscita dal mio Cuore, ne ha estremo bisogno di questo potente Soffio, per poter attraversare il mare burrascoso dei tempi, e in modo speciale dell’attuale, in cui tutto minaccia di distruggerla... di affondarla... Mi credano i miei Sacerdoti... diano ascolto al grido del mio Cuore... Cerchino di riempirsi di questo ineffabile Spirito di Amore, Eterna fiamma in cui tutto viene vivificato... per poter poi trasmetterla, in qualunque modo loro possibile, nei cuori dei loro fedeli. È necessario che il mondo sia rinnovato in questa Divina Carità.


Sant'Agostino - In principio era il Verbo

 


COMMENTO AL VANGELO DI SAN GIOVANNI 


OMELIA 1 


In principio era il Verbo. 

Non allontanarti da Cristo nato nella carne, per poter giungere a  Cristo nato dall'unico Padre, al Verbo che è Dio presso Dio, per  mezzo del quale furon fatte tutte le cose: perché luce degli uomini  è la vita che è in lui. 

[Giovanni è un monte alto.] 

1. Riflettendo sulle parole dell'Apostolo che noi abbiamo appena  ascoltato, secondo le quali l'uomo naturale non comprende le cose  dello Spirito di Dio (1 Cor 2, 14), e pensando che in mezzo a questa  grande assemblea della vostra Carità necessariamente non sono  pochi quelli che ancora rimangono legati ad una mentalità carnale e  tuttora incapaci di elevarsi all'intelligenza spirituale, provo un certo  turbamento. Come riuscirò a dire ciò che il Signore mi ispira, o  come potrò spiegare, secondo le mie modeste capacità, il passo del  Vangelo che è stato letto: In principio era il Verbo, e il Verbo era  presso Dio, e il Verbo era Dio (Gv 1, 1), dato che l'uomo naturale  non può penetrarne il significato? E allora, o fratelli, resteremo in  silenzio? A che serve leggere se si rimane in silenzio? Che giova a  voi ascoltare, se io non spiego? Ma che giova spiegare se non è  possibile capire? Siccome, però, sono convinto che tra voi ci sono  alcuni che non solo possono capire le mie spiegazioni, ma sono in  grado d'intendere anche prima che io spieghi, non voglio privare  della mia parola questi che sono in grado d'intendere, per il solo  fatto che temo di parlare inutilmente per quelli che non riescono a  capire. Da parte sua la misericordia di Dio ci assisterà, in modo che  tutti abbiano a sufficienza e ciascuno riceva secondo la propria  capacità; poiché anche chi parla dice quel che può. Chi è in grado di  parlare in modo adeguato? Oso dire, fratelli miei, che forse neppure  lo stesso Giovanni ci è riuscito: parlò anch'egli come poté, perché  era un uomo che parlava di Dio. Ispirato, certamente, però sempre  uomo. Perché ispirato, riuscì a dire qualche cosa: se non fosse stato  ispirato, non sarebbe riuscito a dire nulla. Ma, siccome, benché  ispirato, era un uomo, non ci rivelò tutto il mistero: disse ciò che un  uomo poteva dire. 

2. Possiamo dire, fratelli carissimi, che Giovanni era uno di quei  monti di cui sta scritto: Accolgano i monti la pace per il tuo popolo,  e i colli la giustizia (Sal 71, 3). I monti sono le anime elevate, i colli  sono le anime infantili. Ora i monti ricevono la pace affinché i colli  possano ricevere la giustizia. E qual è questa giustizia che i colli  ricevono? La fede, poiché il giusto vive di fede (Rm 1, 17; Ab 2, 4).  Ma le anime infantili non potrebbero ricevere la fede, se le anime  più elevate, che vengono chiamate monti, non fossero illuminate  dalla Sapienza stessa, così da trasmettere alle anime infantili ciò  che esse sono in grado di ricevere. Dunque i colli vivono di fede  perché i monti accolgono la pace. Sono stati questi monti a dire alla  Chiesa: La pace sia con voi! (Gv 20, 19). E annunziando la pace alla  Chiesa, i monti non si sono allontanati da colui che aveva dato loro  la pace; e così il loro annuncio di pace ha potuto essere non fittizio,  ma autentico ed efficace. 

3. Vi sono infatti altri monti che sono causa di naufragio: chiunque  vi spinge la nave va in rovina. E' facile infatti che chi è in pericolo,  vedendo terra, tenti l'approdo; ma talora si vede terra nel monte,  mentre sotto ci sono gli scogli; e se uno tenta di raggiungere il  monte, va a finire negli scogli, e invece del porto trova la  catastrofe. Così ci furono certi monti che apparivano grandi in  mezzo agli altri uomini, e crearono eresie e scismi, e divisero la  Chiesa di Dio. Ma questi che divisero la Chiesa di Dio, non erano  quei monti di cui è stato detto: Accolgano i monti la pace per il tuo  popolo (Sal 71, 3). Come hanno potuto infatti ricevere la pace, se  hanno spezzato l'unità? 

4. Quanto a coloro che hanno ricevuto la pace per annunciarla al  popolo, essi hanno contemplato la Sapienza stessa, per quanto  almeno è concesso al cuore dell'uomo di raggiungere ciò che occhio  non vide, né orecchio udì, né mai entrò in cuore di uomo. Ma se  questa sapienza mai entrò in cuore di uomo, come poté  raggiungere il cuore di Giovanni? Forse che Giovanni non era un  uomo? Oppure diremo, non che la sapienza raggiunse il cuore di  Giovanni, ma che fu il cuore di Giovanni a raggiungerla? Ciò che  infatti sale al cuore dell'uomo, è più in basso rispetto all'uomo,  mentre ciò a cui il cuore dell'uomo si eleva è all'uomo superiore.  Credo, o fratelli, che possiamo esprimerci anche in questo modo:  che salì nel cuore di Giovanni, in quanto egli stesso non era uomo.  Ma che cosa vuol dire "non era un uomo"? In quanto, cioè, egli  aveva incominciato ad essere angelo; poiché tutti i santi sono angeli, in quanto sono messaggeri di Dio. Così, quando l'Apostolo si  rivolge agli uomini che hanno una mentalità carnale e perciò  incapaci di percepire le cose di Dio, come si esprime? Dal momento  che dite: io sono di Paolo, io di Apollo, non siete forse uomini? (1  Cor 3, 4). Cosa pretendeva che fossero quelli che egli rimproverava  di essere uomini? Volete saperlo? Ascoltate ciò che dicono i Salmi: 

Io vi ho detto: siete dèi e tutti figli dell'Altissimo (Sal 81, 6). A  questo dunque ci chiama Dio, a non essere uomini. Ma saremo  cambiati in meglio, da uomini che siamo, a condizione che  riconosciamo di non essere altro che uomini. E' l'umiltà che ci eleva  a questa altezza. Se, invece, noi ci illudiamo di essere qualcosa,  mentre in realtà siamo niente, non solo non riceveremo quello che  ancora non siamo, ma perderemo anche ciò che siamo.

sant'Agostino

 


Pastori della Famiglia, siete responsabili davanti a Dio per la perdita delle vostre famiglie!

 


1 settembre 2021 - Appello di Maria Santificatrice ai Pastori della famiglia. Messaggio a Enoc.


"Miei Amati figlioli, la Pace del mio Signore sia con tutti voi.

Piccoli, raccoglietevi intorno alla vostra Madre e preghiamo insieme il mio Santo Rosario, chiedendo al Padre Celeste la salvezza dei peccatori di tutto il mondo. Figlioli, i peccati e il male di questa umanità in questi ultimi tempi, fanno piangere il Cielo. Migliaia di anime si perdono ogni giorno a causa dell'allontanamento da Dio e per il modernismo di questo mondo, che sta distruggendo la fede e il timore di Dio.

Gli affanni e le preoccupazioni mondane e il desiderio di avere e di possedere, stanno assorbendo l'umanità; la mancanza di preghiera, l'inadempimento dei Precetti Divini, la superbia, il materialismo, la mancanza di carità e la ricerca disperata del dio denaro, stanno portando gli uomini di questi ultimi tempi a perdere i valori morali, sociali e spirituali. Lo Spirito di Dio viene rimpiazzato dagli dèi del mondo.

Molte case e famiglie oggi sono alla deriva a causa della mancanza di impegno di molti genitori nei confronti di Dio e dei loro figli. I miei bambini si stanno perdendo a causa del modernismo e del dio della tecnologia, che nelle case sta rubando spazi per la preghiera e il dialogo; l’immenso numero dei pastori della famiglia, oggi sono più preoccupati a soddisfare i bisogni materiali dei propri figli e delle loro case che dare (loro) amore; stanno trascurando l'orientamento e l'educazione morale e spirituale delle loro famiglie, per andare alla ricerca del dio denaro. Sono contate le case e le famiglie, dove si prega e si dialoga, dove si trova il tempo per ascoltare i figli e per conoscere le loro necessita e preoccupazioni.

I Comandamenti della Legge di Dio, oggi sono materia dimenticata nel cuore di tante famiglie; quotidianamente vengono infranti perché nelle case i genitori si sono dimenticati di evangelizzare con essi. Non dimenticate che la decadenza delle società ha all’origine nella famiglia, perché essa è la prima società creata da Dio, dalla quale nascono le altre. Non sapete quanta tristezza provo, piccoli miei, nel vedere la distruzione di tante famiglie, per la mancanza di Dio in tante case e per la mancanza di amore e di impegno di tanti genitori per i loro figli.

Il mio avversario con i suoi spiriti della divisione, del disamore e del rifiuto, sta distruggendo molte famiglie; le case nelle quali lo Spirito di Dio è stato sostituito dagli dei di questo mondo, sono case che il mio avversario distruggerà. Vi dico, piccoli miei, la casa nella quale non si prega o non si fa la consacrazione ai Nostri Due Cuori (di Gesù e Maria), sarà la casa che andrà perduta quando si scateneranno i giorni della grande tribolazione. Pastori della Famiglia, siete responsabili davanti a Dio, per la perdita delle vostre famiglie! Cosa aspettate a raddrizzare la rotta delle vostre famiglie? Riprendete l'insegnamento e l'adempimento dei Precetti Divini; destinate spazi al dialogo e alla preghiera nelle vostre famiglie; consacratele ai Nostri Due Cuori e non tralasciate la preghiera del mio Santo Rosario, affinché lo Spirito di Dio possa di nuovo dimorare in esse! Ricordate: i giorni della Giustizia Divina stanno iniziando e se Dio non è nelle vostre case, sarà lo spirito del male che s’impadronirà di voi e delle vostre famiglie e non si farà marcia indietro.

Che la Pace del mio Signore vi accompagni sempre e la mia Materna Protezione vi liberi da ogni male.

Vostra Madre, Maria Santificatrice.

Fate conoscere, figlioli, i messaggi della salvezza e le mie sette Ave Maria, al mondo intero.”

 


PREGHIERA ALLA PIA MADRE DI DIO

 


O pia Madre di Dio, Vergine Maria, Ti supplico, sii propizio a me: cancella tutti i miei vizi con i Tuoi dolori e con la Tua devotissima intercessione.

  Carissima Maria, aiuta la mia anima nell'ultima ora della mia vita e vieni con la moltitudine degli angeli e dei santi a difendermi dai terrori del nemico e dalle sofferenze dell'inferno.

  Ricordati del sangue prezioso e innocente nella morte del tuo amato Figlio Gesù Cristo, sofferto per il mio bene, un peccatore; il suo fianco ferito e tutte le lacrime versate in tutta la tua vita; e abbi pietà di me. A te sospiro, nei tuoi meriti confido, "O clemente, o misericordiosa, o dolce Vergine Maria", Amen.

  "Ave Maria, misericordiosa Madre di Dio, piena di grazia, il Signore sia con te, porta della misericordia".


Preghiera

A te, Signore Gesù, e alla tua santissima Madre Maria, raccomando la mia anima e il mio corpo per conservarli per la vita eterna. O Gesù e Maria, pia Madre di Dio, mia unica speranza, in ogni tribolazione e angoscia la vostra misericordia mi aiuti. Voi siete i miei patroni più potenti, degni di essere amati più di tutti i santi. Io, povero e pellegrino su questa terra, non ho nessuno tra tutti i miei amici e conoscenti che sia così fedele e così amato come te, nel quale confido. Amen.

Cataclisma

 


1 luglio 1971 - Vigilia del Preziosissimo Sangue


     La Madonna - "Figlia mia, faccio piovere grazie in abbondanza su di te. Sento tutti i cuori caldi intorno a Me. Sarai molto occupata, figlia mia, a diffondere il messaggio che ti ho dato.

     "Gesù sarà qui per istruirti. Continua il Rosario".

     [Pausa]


Il mondo deve ascoltare o soffrire

     Gesù - "Ho avvertito il mondo. Se non ascoltano, soffriranno. Ci sarà molta sofferenza. Se mi aveste ascoltato, questo sarebbe stato evitato.

     "Vedrete che il messaggio è stato dato a tutti i cardinali, ai vescovi e ai sacerdoti.

     "Le offese contro il vostro Dio non sono diminuite. Sarete giudicati con un metro dei peccati contro il vostro Dio.

     "Troverete il Libro contenente le bellezze della prosa e conservatele, figli miei. Presto saranno tolti dai vostri banchi. Ricordate nei vostri cuori gli insegnamenti dello Spirito Santo che vi è stato dato. Conservateli nel vostro cuore. Il nemico verrà e cercherà di prenderli dal vostro cuore.

     "Egli continua sulla sua strada di distruzione. Rimarrà poco da riconoscere. I bambini stanno entrando in un vuoto spirituale. Non aspetteremo che siano persi per Noi.

     "Il rabat è il maestro di luce e di vita, ma non fatevi ingannare da coloro che sporcano le loro vesti. Riceverete molto antagonismo dal clero. Preparatevi.

     "Noi siamo sempre al tuo fianco. Non c'è nulla da temere, perché tu porterai la verità per Noi ai popoli".

     Veronica - La Madonna ha detto che l'immagine ricevuta con la spaccatura viene dal Cielo.

     La Madonna - "Le preghiere che arrivano al Cielo sono musica per le nostre orecchie".


Diavoli in forma umana

     Gesù - "Gli agenti dell'inferno sono ora nel profondo del vostro paese. La clessidra corre sempre più veloce. Molti dei vostri connazionali sono in combutta con i diavoli. Non lasciarti ingannare dal fatto che vengano in forma umana; perché, figlia mia, non ti aspetteresti che si rivelassero. Ma col tempo li riconoscerai dal nero dei loro cuori.

     "Se non espierai, il disastro sarà su di te! Se ci metti da parte, sarai perduto. Espiazione, preghiera, sacrificio: è la tua decisione".

     Nostra Signora - "Guarda i miei occhi, così gonfi per le lacrime che ho versato a causa delle offese a mio figlio. Ma in tutta la tristezza del mio cuore, sorriderò per voi, figli miei. Non vorrete sorridere per Me nei giorni bui che verranno, con la fiducia dell'amore?

     "Sì, Io sono veramente la Mediatrice di pace, la Mediatrice tra Dio e gli uomini. Mi è stata data la luce da Mio Figlio per trattenere le tenebre. Ma tutto questo sarà su vostra decisione, perché dovete ascoltare la Nostra direzione".


Cataclisma

     Veronica - Vedo una grande visione esplosiva, forte, e sento una voce gridare: "CATACLISMA! CATACLISMA! CATACLISMA!" Poi vedo grandi corpi di terra che affondano; l'acqua sembra inghiottirli.

     La Madonna - "Se non ci ascoltate ora, sarete purificati con un battesimo di fuoco!

     "Insegnerai ai bambini che Noi siamo veramente popoli viventi, che viviamo nei cieli, a poca distanza dalla stella più lontana. Tu parlerai ai bambini degli angeli e ai molti bambini che sono qui con Noi. Anche loro sono addolorati per la condizione della terra, perché anche loro, figli miei, sanno quanto Gesù stia soffrendo".

     Gesù - "Sì, figlia mia, non permetterò le offese a Mia Madre. Lei ti ha mandato le grazie necessarie, che tu hai scelto di ignorare. I grani di grazia che Lei ti ha dato erano per la tua salvezza. Non dovete gettarli via. Terrete il Rosario nelle vostre mani nei giorni a venire. Indosserai il Rosario, non per decorazione, ma in quel momento ne avrai bisogno.

     "Tutti gli uomini che hanno scelto di onorare il Nostro avversario, Lucifero, tutti gli uomini che hanno scelto di porre templi d'onore a lui, sono già scesi a metà strada verso la fossa dove cadranno presto.

     "Voi non erigerete templi per disonorare il vostro Dio! Non condurrete e non compirete atti di scherno nella Mia Casa!

     "O Miei poveri figli ciechi, voi non vedete ciò che è già su di voi! Non riconoscete i segni. Voi scegliete di accecarvi alla verità".

     La Madonna - "Questi sono i giorni, gli ultimi giorni. Io tratterrò le tenebre. Chiediamo solo l'aiuto di poche anime. Chiediamo a coloro che hanno la grazia, di andare con i loro cuori ora nel mondo per salvare quelli che sono ancora in grado di essere salvati.


Il potere della preghiera

     "C'è un grande potere nella preghiera. Essa può salvare i tuoi fratelli che cadono nel pozzo senza fondo. Io posso salvarli per voi.

     "O figli miei, devo dirvi la più profonda delle verità - devo ora, per salvarvi, rivelare la più straziante delle verità che molti, sì, molti moriranno nella grande fiamma della palla della redenzione!

     "Sono ora sparsi sulla terra degli agenti; essi vi circondano. Sono posti qui come agenti di distruzione. Lucifero si aggira per il mondo. Cerca di portarci via i Nostri figli. Lo seguirete quando suonerà il suo corno?

     "Non ascolterete, figli miei, finché il sangue non scorrerà nelle vostre strade e i corpi anneriti si troveranno intorno a voi. Allora sarà troppo tardi.

     "Vi chiedo una costante veglia di preghiera affinché satana non entri in voi. Ora devi dire quando ti alzi: Mi proteggerò con lo scudo dell'Immacolata Concezione. Tu dirai prima di entrare nel tuo letto (che non sarà più un letto di sicurezza e di comodità): Mi proteggo con lo scudo dell'Immacolata Concezione. Perché, figli miei, quando dormite non dorme.

     "Figli miei, è solo perché molti anni fa avete consacrato il vostro paese a Me che non avete ricevuto la distruzione che si avvicina gradualmente a voi dal mondo esterno. Ma se ora vi allontanate da Me, non potrò più farvi da scudo. Nel tuo paese è in atto un male molto più diabolico di quello che si è visto dai tempi di Noè!

     [La Beata Vergine Maria concepita senza peccato fu scelta come Patrona degli Stati Uniti nel 1846].

     Gesù - "Affrettatevi, ascoltate, perché non sarete avvertiti ancora per molto".

LA SANTA COMUNIONE

 


Un servo di Dio, parlando di un'opera composta dall'abbé Favre, il famoso missionario della Sabova, intitolata: "Teoria pratica della comunione frequente e quotidiana, ad uso dei sacerdoti che esercitano il santo ministero", si esprime così: "Vorrei, se fosse possibile, far stampare tante copie di quest'opera quanti sono i sacerdoti, i confessori e i direttori d'anime, e anche quanti sono i fedeli nel mondo; affinché tutti siano persuasi che non possiamo fare nulla di più gradito al nostro Redentore, né più utile a noi stessi, della Santa Comunione.


1° In esso l'autore ci fa vedere, prima di tutto, come Gesù Cristo stesso invita e richiede a tutti i fedeli senza eccezione la Comunione frequente e quotidiana.

2° Che gli Apostoli hanno insegnato a tutti i fedeli, senza eccezione, a ricevere la Comunione ogni giorno;

3° Che i santi Padri hanno costantemente esortato, sollecitato e richiesto a tutti i fedeli la Comunione frequente e quotidiana, e questo senza alcuna eccezione o restrizione, se non per mancanza di preparazione;

4° Che la Chiesa invita, esorta ed esorta tutti i fedeli a farla, purché abbiano le disposizioni adatte;

5° Che i Sommi Pontefici e i Vescovi esortino e sollecitino tutti i fedeli ad essa;

6° Che i santi, i maestri di vita spirituale e i teologi consigliano a tutti i fedeli di farlo;

7° Che l'esperienza insegna che la Comunione frequente è per le anime un potente mezzo di salvezza e santificazione;

8° Che i bisogni dell'anima lo richiedono;

9° Che la Comunione frequente procura i benefici più preziosi ai fedeli che la praticano;

10° Che la Comunione è il fine di tutti i sacramenti, la fonte di tutte le grazie, e il compendio di tutti i mezzi di salute e soddisfazione;


"In una parola, il pio autore dà così tante ragioni, così tanti motivi potenti e convincenti per muovere i pastori d'anime e i confessori a permettere la Comunione frequente e anche quotidiana, che non si può dire o desiderare di più".

Santa Gertrude ha sperimentato questa consolazione. Un giorno, mentre si preparava alla Santa Comunione e sentiva acutamente di essere così poco preparata, pregò la Santa Vergine e tutti i Santi di offrire a Dio per lei tutta la preparazione e tutti i meriti con cui ognuno di loro, durante la vita, si preparava a ricevere Gesù Cristo; e in quel momento le apparve il Divino Redentore e le disse: "In verità ti dico, figlia mia, che agli occhi di tutti i cittadini del cielo tu apparirai vestita di quell'ornamento che hai chiesto".

Quanto è buona la mia fortuna il giorno in cui ho la gioia di ricevere Gesù nella Santa Comunione. Allora si forma un'unione così stretta tra lui e me, secondo le sue stesse espressioni, che lui abita in me e io in lui. In quel momento posso veramente dire: Gesù è in me, vive in me, è tutto mio e io sono tutto Suo.

Parlando di questa unione di Gesù con l'anima che lo riceve devotamente nella Santa Comunione, i santi ne dicono cose meravigliose. San Giovanni Crisostomo afferma che dopo la Comunione il corpo dell'uomo è così unito a quello di Gesù da formare un solo corpo. San Cirillo di Alessandria dice anche: "Quando il divino Redentore entra in noi, la sua adorabile carne è unita alla nostra carne, il suo corpo al nostro corpo, il suo sangue al nostro sangue, la sua anima alla nostra anima, il suo cuore al nostro cuore, la sua divinità alla nostra umanità; e questo con un'unione così intima, così nobile, così stupenda, così delicata, che la santa Chiesa è fuori di sé, che gli Angeli hanno una santa invidia per noi, e il paradiso è tutto in estasi. Gesù diventa in un certo senso uno con noi, e noi uno con Lui.

Oh, quante volte, mio amato Redentore, vi siete uniti amorevolmente a me che vi ho così spesso offeso! Che il tuo santissimo e amabilissimo Cuore sia per sempre benedetto, lodato ed esaltato. Così sia.

Come sono dolci e consolanti le seguenti riflessioni di Padre Nieremberg della Compagnia di Gesù: "Coloro che ricevono la comunione, dice, diventano in un certo modo i figli della Beata Vergine, secondo la carne. La ragione di ciò è che essi non formano che un solo e medesimo corpo e sangue di Gesù che Maria ha formato nel suo casto grembo: ora, se sono una sola e medesima carne con quella del Figlio di Maria, sono come suoi figli secondo natura; ad essi ella guarda come al suo corpo e al suo sangue, li tratta allo stesso modo come se li avesse avuti, come se avesse avuto Lui con il quale non formano che una sola carne, in virtù di una reale e sostanziale unione". È impossibile spiegare, dice anche Padre Nonet, la gioia della Beata Vergine, quando ci vede fare la comunione con fervore, nutrendoci con la carne e il sangue di suo Figlio.

Intendo dare alla Santa Vergine la più grande gioia che possa ricevere da me, unendomi a suo Figlio, e facendo di lui l'ospite, il Re, il Dio del mio cuore. Sì, anima fedele, quando prendi il prezioso corpo di Gesù Cristo, entri in un'alleanza più stretta con la Santa Vergine che quella dei bambini con la loro madre, perché essendo uno solo con suo Figlio, tu sei uno solo con lei.

Quando un'anima, diceva Santa Madeleine de Pazzi, ha ricevuto il pane della vita nel Santissimo Sacramento dell'Altare, grazie alla stretta unione che ha con Dio, può anche dire come il Salvatore: "Consummatum est" perché tutte le cose buone sono raccolte in questo cibo celeste, e tutti i desideri trovano compimento in Dio: Cosa può desiderare un'anima quando ha Lui che contiene tutte le cose? Se desidera la carità, possiede Colui che è la perfezione della carità, la carità per eccellenza.

Lo stesso vale per la vera fede, la speranza, la purezza, la pazienza, l'umiltà e la mansuetudine, perché Gesù Cristo procura all'anima tutte le virtù, grazie a questo cibo. E cosa può desiderare o desiderare di più l'anima quando trova tutte le virtù, tutte le grazie, tutti i favori desiderabili riuniti in questo Dio d'amore, che risiede sotto le specie sacramentali così realmente come è seduto alla destra del Padre suo in Paradiso?

Il Verbo è nel Padre, il Padre nel Verbo e lo Spirito Santo l'uno nell'altro inseparabilmente; e noi, ricevendo il Verbo, riceviamo il tutto, la Santa Trinità!

 Si può dire che la Comunione è la beatitudine di questa vita.

"Una sola Comunione, se noi portassimo ad essa le disposizioni necessarie, potrebbe causarci maggiori trasporti di gioia che la vista e la visita di tutti gli Angeli e i santi messi insieme. Oh, chi può dire quanto il Signore lavora in un'anima pura per mezzo della Santa Comunione! Solo Dio può saperlo; l'anima stessa, che è il teatro di queste meraviglie, non le conosce. Se è ben disposto, riceve in una sola Comunione una grazia superiore a tutte quelle che furono concesse ai santi in tutte le loro rivelazioni e visioni".