mercoledì 6 ottobre 2021

IL SOLE DEL DIVIN VOLERE - Il tempo del Divin Volere.



IL SOLE DEL DIVIN VOLERE


IL VOLERE DIVINO E NOI


1. - Il tempo del Divin Volere.

Nel giro del ventesimo secolo il Cielo ha scelto Luisa Piccarreta, [3] una donna della regione delle Puglie, per proporre all’umanità un nuovo ideale di vita destinato alle persone disposte a rimpiazzare la loro volontà umana con la Volontà divina. La proposta assomiglia ad un nuovo “contratto” spirituale [4] che il Cielo offre all’umanità per permetterle di realizzare la felicità per la quale è stata creata, ma che il Peccato originale le ha fatto perdere.

Di tutti i messaggi che il Cielo ha inviato alla terra nei secoli posteriori alla Redenzione, questo si presenta come il più importante. Basti sapere che l’ideale che Luisa propone all’umanità trasformerebbe il mondo in un paradiso terrestre. Il nostro mondo diventerebbe l’equivalente del Regno di Dio in terra, quel Regno che da due mila anni i cristiani invocano con le parole del “Padre Nostro”: “Venga il tuo regno e sia fatta la tua volontà, come in cielo così in terra”.

Di fronte a una notizia così grande e inattesa molte persone si domandano se questo Regno è o non è quello che Gesù ci ha promesso per questa terra. Nel riflettere a ciò mi sono chiesto: Perchè Gesù ha accettato di morire crocifisso? Lui stesso ha detto, a quel che sembra, che lo scopo finale del suo sacrificio era di vedere un giorno realizzato il suo Regno. Ora questo Regno, che gli esegeti della Bibbia hanno più tardi battezzato “Regno messianico”, è forse già esistito su questa terra? Molti mi rispondono, e con ragione: “Se fosse già esistito, la cosa si saprebbe”.

Assumendo dunque come cosa certa che questo Regno deve ancora venire, è evidente che un bel giorno esso finirà per arrivare. E se quel giorno fosse domani? Nulla lo esclude. Molte profezie recenti lo affermano chiaramente, aggiungendo che questo Regno è il Regno messianico, quel Regno che Dio ha promesso all’umanità come anticipo del Regno celeste. [5]

Non è solo nel Vangelo che il Regno messianico è presentato come lo scopo ultimo del sacrificio di Cristo. Maria Valtorta, [6] alla quale Gesù ha rivelato molti segreti, anch’essa ne parla. Per esempio, nel 1943 Gesù le detta il testo seguente:

Gesù a Maria Valtorta: “Come uno a cui prema di fare intendere una cosa, Io vado sempre dritto alla cosa che più importa, e che qui è il mio Regno. [Regno temporale, ma di riflesso anche quello eterno]. Perchè nel mio Regno è la giustificazione del mio essermi incarnato e morto. Perchè nel Regno è la prova della mia infinita potenza, bontà, sapienza. Perchè nel Regno è la prova della vita eterna, della risurrezione della carne, del mio potere di Giudice. Perciò quando ho parlato per spiegare l’Apocalisse ho, ai singoli punti spiegati, messo quasi sempre a corona il mio Giudizio, il mio Trionfo, il mio Regno, la sconfitta di Satana in se stesso [7], nella sua creatura [8], nei suoi precursori. [9] »

Questi dati suggeriscono che è possibile, anzi probabile, che il Regno messianico [10] e il Regno del Divin Volere siano la stessa cosa. Gesù lo conferma ulteriormente il 15 settembre 1922 parlando a Luisa in questi termini:

Gesù a Luisa Piccarreta: “Anelo ardentemente a che siano conosciuti gli effetti del mio Divin Volere. Da esso mi verrà la completa gloria della Creazione ed il compimento finale e definitivo della Redenzione. Oh, quanti effetti sono ancora sospesi, tanto della Creazione quanto della Redenzione, perchè il mio Volere non è conosciuto, e non tiene il suo vero Regno nella creatura, e non regnando, la volontà umana resta sempre schiava di se stessa!” [11]

  Se queste parole sono autentiche – e a mio avviso lo sono – esse ci permettono di affermare che l’Era nuova che si annuncia garantirà il compimento definitivo della Redenzione, e che questo compimento si realizzerà col trionfo del Volere divino. Questa notizia è grandiosa, anche perchè che questo Regno messianico presenta dei punti in comune con l’Era nuova annunciata da tutti i profeti cristiani contemporanei, e che a loro volta i due assomigliano al“Millennio felice” che S. Giovanni evangelista descrive all’inizio del ventesimo capitolo dell’Apocalisse. Ecco il testo di S. Giovanni:

“Il Millennio felice”. “Vidi poi un angelo che scendeva dal cielo con la chiave dell’abisso e una gran catena in mano. Afferrò il dragone, il serpente antico – cioè il diavolo, Satana – e lo incatenò per mille anni; lo gettò nell’abisso, ve lo rinchiuse e ne sigillò la porta, Perchè non seducesse più le nazioni, fino al compimento dei mille anni. Dopo questi dovrà essere sciolto per un po’ di tempo.

Poi vidi alcuni troni e a quelli che vi si sedettero fu dato il potere di giudicare. Vidi anche le anime dei decapitati a causa della testimonianza di Gesù e della parola di Dio, e quanti non avevano adorato la bestia e la sua statua e non ne avevano ricevuto il marchio sulla fronte e sulla mano. Essi ripresero vita e regnarono con Cristo per mille anni; gli altri morti invece non tornarono in vita fino al compimento dei mille anni.

Questa è la prima risurrezione. Beati e santi coloro che prendono parte alla prima risurrezione. Su di loro non ha potere la seconda morte, ma saranno sacerdoti di Dio e del Cristo e regneranno con lui per mille anni". [12]

Di fronte a tutti questi annunci profetici, una domanda appare con sempre maggior frequenza: Quand’è che questo Regno comincerà, o potrebbe cominciare ?

Le profezie, quelle vere, non offrono date precise, ma un’interpretazione accorta del loro senso nascosto può condurre a delle rivelazioni interessanti. Nel caso attuale, per esempio, un attento esame del loro contenuto permette di concludere che l’inizio del Regno messianico coincide con l’inizio del settimo millennio della storia umana, il quale a sua volta corrisponde al terzo millennio della storia cristiana. Tutto questo fa parte del piano globale concepito da Dio. [13]

Continuando il ragionamento, visto che il terzo millennio cristiano è quello che l’umanità ha appena iniziato, vuol forse dire che il Regno messianico sta per cominciare?

Sì, certamente. E le profezie aggiungono che prima di entrare in questo millennio felice l’umanità dovrà subire una grande purificazione, senza la quale non le sarebbe possibile arrivare alla felicità, che di tale millennio è proprio la caratteristica principale.

Luisa Piccarreta dice che il tempo presente è propizio alle grandi conversioni, e ci informa che le persone che desiderano vivere nel Volere divino possono già da subito incamminarsi su questa via. Le porte del Regno del Divin Volere sono aperte a partire da questo tempo attuale.

Grazie al ritorno sulla terra del Volere divino, i dolori e le sofferenze che il Peccato originale ci ha lasciato in eredità non esisteranno più. Spariti completamente! L’umanità potrà vivere la felicità per la quale Dio l’ha creata. Questa felicità si stabilirà ovunque come conseguenza diretta di una comunione spirituale generale, resa possibile dalla presenza santificatrice del Volere divino nelle persone sopravissute alla Purificazione.

Quante sono le persone invitate a questo appuntamento? L’invito è per tutti, ma già si sa che alcuni l’accetteranno e altri no. A coloro che tuttavia lo accetteranno Dio darà la possibilità di recuperare i privilegi persi col Peccato originale, e questo permetterà loro di realizzare il sogno dei sogni, quello di diventare Figli di Dio in pienezza.

De Parvulis.

I SEGNI DEI TEMPI

 


LA BIBBIA

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La Bibbia è una profezia e il suo messaggio si concentra sulla restaurazione dell'umanità al suo stato originale, come quando fu creata e godeva della comunicazione diretta con il suo Creatore. Questa restaurazione avviene attraverso colui che è stato mandato da Dio, Gesù, il Messia.  Tutti i profeti parlano di lui, del tempo in cui venne e nacque tra gli uomini, della sua vita come maestro e della sua morte per i peccati dell'umanità e della sua risurrezione, la speranza dei giusti. Ma parla anche della sua seconda venuta, non più come l'agnello umiliato e sacrificato, ma come il glorioso "Re trionfante" che ritorna per prendere possesso del suo regno per sempre. Ci parla anche di quella Donna, purissima, che Dio ha preparato e destinato come sua figlia, sposa dello Spirito Santo e madre del Figlio incarnato. Come la benedetta, che tutte le generazioni chiameranno così, a causa del suo ruolo guida nella redenzione dell'umanità (Lc. 1, 48). 

Quando leggiamo la Bibbia, cerchiamo di metterci nel tempo e nel luogo in cui vivevano i profeti, perché per spiegare le visioni che vedevano, eventi che sarebbero avvenuti centinaia e centinaia di anni prima del loro tempo, con civiltà diverse da quelle che conoscevano, con modi di vita molto cambiati, e con una tecnologia centinaia di anni più avanzata, di cui forse non capivano nulla. Hanno dovuto adattare il loro linguaggio e le loro spiegazioni ai tempi e all'ambiente in cui vivevano e conoscevano. 

Così, quando l'apostolo Giovanni dice che il sole si oscurò e la luna si macchiò di sangue, le sue spiegazioni corrispondono esattamente alle conseguenze e ai risultati di una guerra nucleare. "E il sole divenne nero come tela di sacco e la luna divenne come sangue" (Ap.6,12). 

Recentemente, l'Accademia delle Scienze degli Stati Uniti, una delle più prestigiose del mondo, nel suo studio di 190 pagine intitolato "Nuclear Winter", commissionato dal Dipartimento della Difesa degli Stati Uniti, ha riaffermato la teoria dell'inverno nucleare già annunciata nel 1983. In cui si dimostra che le esplosioni atomiche inquinano l'ambiente e sollevano una tale quantità di polvere che è impossibile evitarle. La luce del sole sarebbe molto fioca o inesistente (il sole diventerebbe nero) e la luna apparirebbe rossa. (La luna si tinge di sangue). Visione, Rapporto speciale. 1-85 

"E fu gettato nel mare come una grande montagna che brucia..." 

"E cadde dal cielo una grande stella, ardente come una torcia..." 

"E la terza parte del sole fu colpita, e la terza parte della luna... così che si oscurò... il giorno perse il suo splendore". (Apocalisse 8, 8-12) 

Queste montagne e stelle non sono razzi o missili intercontinentali; da lontano una di queste sembrerà una meteora (montagna di fuoco) ma da vicino è esattamente come una grande torcia. 

Quando leggiamo la Bibbia, non aspettiamoci nemmeno di capire tutto, perché è solo quando quei giorni si avvicinano che le profezie diventeranno chiare alla comprensione di coloro che cercano la verità dal cuore. 

"Ed Egli mi disse: "Daniele, chiudi il libro e mettici un sigillo fino alla fine dei tempi..."  "Devi andare Daniel perché queste cose devono essere tenute segrete e nascoste fino al momento opportuno..." 

"I malvagi perseguiranno il male e nessuno dei malvagi capirà, ma coloro che hanno comprensione capiranno". (Daniele 12:4-9-10) 

Qualche anno fa, molte delle profezie non le avremmo capite, perché molte delle cose menzionate nella Bibbia non erano ancora state inventate o non erano ancora accadute; tuttavia, il tempo passa, la scienza avanza e la Bibbia si apre chiaramente come se leggessimo un quotidiano con le ultime notizie del momento. 

L'esempio più evidente, per citarne uno, è: il ritorno degli ebrei in Palestina da dove erano stati dispersi 2000 anni fa; alcuni anni prima della proclamazione dello Stato di Israele, nessuno credeva che Israele sarebbe rinato e coloro che scrivevano su questi argomenti pensavano che quando i profeti parlavano di Israele, si riferivano alla Chiesa di Cristo. Ora vediamo che non è così. La profezia in questo senso si è adempiuta esattamente e con stupore di tutti.

"Yahweh mi rispose e disse: 'Scrivi la visione e incidila su tavole, in modo che possa essere letta a colpo d'occhio'. Perché la visione è per un certo tempo..." 

"Aspettatelo, perché sicuramente verrà; non mancherà. Ecco, chi non è retto nell'anima perirà; ma il giusto vivrà per la sua fedeltà" (Abacuc 2:2-4). (Abacuc 2:2-4) 

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Scritto da padre Ernest Ben Odevecq

PREGHIERA ALLO SPIRITO SANTO 

 


Eterno Divin Spirito, a chi ha ricchezze fa’ intendere che sono  dono Tuo, e che deve spenderne una parte in opere sante e  caritatevoli. A chi ha ingegno, fa’ intendere che non si può  meglio utilizzarlo che indirizzando gli altri al bene. A chi ha  autorità fa’ intendere che deve usarne per diffondere il regno di Dio sulla terra. A chi non ha nulla, fa’ intendere, o Divino  Spirito, che tutti abbiamo l’onnipotente mezzo della preghiera,  con il quale possiamo e dobbiamo far scendere dal cielo non  solo ogni bene, ma Te, fonte di tutti i beni, e così ottenere il  tanto desiderato rinnovamento della faccia della terra, che  umilmente e con fiducia imploriamo.  

Amen.

Oggi una fitta nebbia si è posata sulla vostra zona del mondo

 


5 ottobre 2021 

Dio Padre

“Figli, oggi una fitta nebbia si è posata sulla vostra zona del mondo. Ancora una volta paragono questa nebbia all’ottusità della coscienza del mondo. Quando la Verità viene offuscata, l’uomo non può definire la differenza tra il bene e il male. Perciò ha difficoltà a trovare la via della salvezza. Uso certe anime come luci nel mondo – anime che marcano la via della Verità. Troppo spesso, la loro luce viene offuscata dall’apatia nei cuori.”

“La nebbia che oscura la Verità nel cuore del mondo può essere sollevata soltanto dal libero arbitrio dell’uomo e dalla disponibilità a cooperare con la grazia della Verità.

Leggi 2 Tessalonicesi 2:13-15+ Noi però dobbiamo rendere sempre grazie a Dio per voi, fratelli amati dal Signore, perché Dio vi ha scelti come primizia per la salvezza, attraverso l’opera santificatrice dello Spirito e la fede nella verità, chiamandovi a questo con il nostro vangelo, per il possesso della gloria del Signore nostro Gesù Cristo. Perciò, fratelli, state saldi e mantenete le tradizioni che avete apprese così dalla nostra parola come dalla nostra lettera.

4 ottobre 2021 

Dio Padre

“Quando accettate qualsiasi cosa che il momento presente offre, state cooperando con la Mia Grazia e la Mia Volontà. Molto spesso, le persone operano con la Mia Grazia senza riconoscere che è la Grazia ad ispirare i loro pensieri, parole o azioni. Ciò non nega mai il potere della Grazia del momento presente.”

“È più accettabile essere uno strumento volontario della Mia Grazia in modo da poter costantemente ringraziare per qualsiasi svolta degli eventi. Non lasciatevi confondere da nessuna barriera o apparente ostacolo. Tenete sempre la vostra attenzione sull’invisibile Grazia all’opera dietro le quinte. Io sono con voi.”

Leggi Efesini 2:8-10+ Per questa grazia infatti siete salvi mediante la fede; e ciò non viene da voi, ma è dono di Dio; né viene dalle opere, perché nessuno possa vantarsene. Siamo infatti opera sua, creati in Cristo Gesù per le opere buone che Dio ha predisposto perché noi le praticassimo.

3 ottobre 2021 

Dio Padre

“Figli, siate uniti nella Verità di questi Messaggi*. La Verità non muta mai in nessun caso. La Verità che vi viene data come cibo in questi Messaggi si erge come una fortezza contro i mali di questi tempi. Questi Messaggi sostengono la Saggezza che viene dall’alto, non il tipo di saggezza del mondo che inganna l’uomo, col fargli pensare di avere tutte le risposte. Non lasciatevi mai tentare dal fare affidamento su voi stessi. Vedete sempre la Mano della Mia Grazia in mezzo a voi.”

“Attendete sempre la prossima grazia che vi accompagnerà e vi guiderà, che vi porterà alla pienezza della santità personale a cui siete chiamati. Non consideratevi mai migliori di chi non è conscio della vostra stessa grazia. Questo è orgoglio spirituale e un trappola di Satana per coloro che non sono maturi nella loro spiritualità.”

“Vigilate sulla vostra adesione al Santo Amore e alla Santa Umiltà. Questi due sono i veicoli che vi fanno avanzare nella santità.”

Leggi Giacomo 3:13-18+ Chi è saggio e accorto tra voi? Mostri con la buona condotta le sue opere ispirate a saggia mitezza. Ma se avete nel vostro cuore gelosia amara e spirito di contesa, non vantatevi e non mentite contro la verità. Non è questa la sapienza che viene dall’alto: è terrena, carnale, diabolica; poiché dove c’è gelosia e spirito di contesa, c’è disordine e ogni sorta di cattive azioni. La sapienza che viene dall’alto invece è anzitutto pura; poi pacifica, mite, arrendevole, piena di misericordia e di buoni frutti, senza parzialità, senza ipocrisia. Un frutto di giustizia viene seminato nella pace per coloro che fanno opera di pace.

“Siamo coloro che amano sino alla fine”, “Siamo coloro che amano donando la vita a Cristo perché Cristo ne faccia un sacrificio per la salvezza del mondo”.

 


SAN GIOVANNI APOSTOLO APOCALISSE

Nel suo Vangelo, lo stesso Giovanni dirà di Gesù: “Prima della festa di Pasqua Gesù, sapendo che era giunta la sua ora di passare da questo mondo al Padre, dopo aver amato i suoi che erano nel mondo, li amò sino alla fine” (Gv 13,1).

 Questo suo amore Gesù ha lasciato a noi, suoi discepoli, come esempio. Anche il discepolo di Gesù è “Colui che ama l’uomo” e lo “ama sino alla fine”.

Ama l’uomo sino alla fine, perché il discepolo di Gesù ama Gesù sino alla fine e la fine del suo amore è nel dono della vita per il suo Maestro, il suo amico.

Anche questa verità annunziò Gesù nel Vangelo secondo Giovanni: “Se osserverete i miei comandamenti, rimarrete nel mio amore, come io ho osservato i comandamenti del Padre mio e rimango nel suo amore. Questo vi ho detto perché la mia gioia sia in voi e la vostra gioia sia piena. Questo è il mio comandamento: che vi amiate gli uni gli altri, come io vi ho amati. Nessuno ha un amore più grande di questo: dare la vita per i propri amici. Voi siete miei amici, se farete ciò che io vi comando. Non vi chiamo più servi, perché il servo non sa quello che fa il suo padrone; ma vi ho chiamati amici, perché tutto ciò che ho udito dal Padre l'ho fatto conoscere a voi. Non voi avete scelto me, ma io ho scelto voi e vi ho costituiti perché andiate e portiate frutto e il vostro frutto rimanga; perché tutto quello che chiederete al Padre nel mio nome, ve lo conceda. Questo vi comando: amatevi gli uni gli altri (Gv 15.10-17).

Sappiamo ora chi siamo e come dobbiamo amare: “Siamo coloro che amano”; “Siamo coloro che amano sino alla fine”, “Siamo coloro che amano donando la vita a Cristo perché Cristo ne faccia un sacrificio per la salvezza del mondo”.

L’Apocalisse è il Libro che insegna ai discepoli di Gesù questo amore. Lo insegna, correggendo tutti coloro che sono caduti da questo amore o non sono mai entrati; lo insegna anche esortando attraverso la rivelazione di ciò che accade a quanti amano e anche a quanti non amano.

Questa è la vera rivelazione del Libro dell’Apocalisse: vale proprio la pena amare come Cristo ci ha amati sino alla fine.

La fine del vero amore non è la morte cruenta, sofferta. La fine dell’amore è l’abitazione eterna in Dio nel Paradiso.

MOVIMENTO APOSTOLICO CATECHESI


La Battaglia Finale del Diavolo - Non v’è pace nella Chiesa

 


La Battaglia  Finale del Diavolo


Non v’è pace nella Chiesa

Che dire della pace all’interno della Chiesa stessa? Anche qui, la  Vergine di Fatima ci aveva messi in guardia e anche in questo caso i  Suoi avvertimenti sono stati ignorati da quegli uomini che ci dicono  che il Terzo Segreto di Fatima “appartiene al passato”. Mentre andava  in stampa la prima edizione di questo libro, la corruzione ed il collasso  dell’elemento umano della Chiesa degli ultimi quarant’anni  giungevano  prepotentemente alla ribalta al mondo intero, riempiendo le pagine dei  giornali e facendo sì che la Chiesa venisse profondamente umiliata.  Questo accadeva perché gli ecclesiastici stessi avevano scelto di non  ascoltare il Messaggio di Fatima, che ci aveva dato gli strumenti per  conoscere in anticipo e contrastare l’infiltrazione omosessuale che  ormai infuria senza controllo all’interno del sacerdozio.

Mentre stava per essere ultimata la prima edizione di questo libro,  nel 2000, la stampa cominciò a denunciare lo scandalo della pedofilia  nell’Arcidiocesi di Boston – dove le attività di sacerdoti pedofili erano  state nascoste per decenni dal Cardinale Law. Per paura di essere  considerate responsabili, una diocesi dopo l’altra, in Nord America,  cominciarono a fornire alle autorità investigative le liste di sacerdoti  sospettati di abusi sessuali, dopo che per anni queste cose erano state  tenute nascoste alle vittime e ai familiari, continuando a spostare i  colpevoli da un posto all’altro. Newsweek, National Review e tanti altri  giornali locali e nazionali, titolarono a piena pagina in merito agli abusi  pedofili da parte dei sacerdoti di quelle diocesi. 

Ancor oggi si può solo provare ad immaginare cosa vi sia sotto  la punta di quell’iceberg. È ormai risaputo che tra i pochi uomini  che entrano nei seminari “principali,” quelli cioè che aderiscono alle  “riforme” post-conciliari, una larga percentuale di questi è costituita da  omosessuali. Padre Donald Cozzens, direttore del Seminario di Santa  Maria a Cleveland, in Ohio, nel suo libro The Changing Face of the Catholic  Priesthood ammise ciò che era sotto gli occhi di tutti: “Il problema di  quest’inizio del 21° secolo è la concezione, sempre più diffusa, che il  sacerdozio sia, o stia diventando, una professione omosessuale.... i  seminaristi eterosessuali sono evidentemente a disagio per colpa dei  numerosi omosessuali che li circondano... I seminaristi integerrimi si sentono fuori luogo e possono interpretare questa loro condizione  interiore come un segno che in realtà non possiedono la vocazione...  i contatti sessuali ed i rapporti romantici tra seminaristi omosessuali  creano un intricata e intensa ragnatela di gelosie e rivalità.”490 

La piaga dell’abuso sessuale e della perversione tra i sacerdoti non  si limita certo al Nord America. Francia, Inghilterra e Spagna hanno  anche loro i propri scandali, che coinvolgono sacerdoti omosessuali  e pedofili. Persino un eminente Arcivescovo Polacco è stato rimosso  dal Vaticano per via dei sacerdoti che egli stesso aveva molestato  ed abusato sessualmente. Nel giugno 2009, Papa Benedetto XVI ha  sospeso, accettandone poi le dimissioni, il Vescovo Uruguaiano di  Minas, Francisco Domingo Barbosa da Silveira, dopo che questi era  stato ricattato da due seminaristi, con i quali aveva avuto una relazione  omosessuale, per mezzo di foto dei loro incontri scattate con un  cellulare.491 

Ma gli scandali non si limitano alla condotta omosessuale. In Africa,  un grande scandalo riguardante abusi sessuali sulle suore, da parte  di alcuni sacerdoti Africani, è stato portato alla ribalta dalla stampa   mondiale ed è stato anche ammesso dal Vaticano. Il portavoce Vaticano,  Padre Bernardo Cervellera (direttore di Fides, l’agenzia stampa  missionaria del Vaticano) ha rilasciato quest’oltraggiosa dichiarazione,  in difesa di quei misfatti: “Il problema è circoscritto ad alcune zone subsahariane in Africa, ed è di carattere culturale, dato che in quell’area  le donne sono giudicate in maniera negativa, così come il valore del  celibato... Non sono casi di violenza ‘psicopatica’ contro le donne, ma  piuttosto un ‘modo di vivere’ che è comune in quella regione..”. L’abuso  di alcune suore da parte di sacerdoti Africani sarebbe quindi “un modo  di vivere” tipico dell’Africa! I sacerdoti Africani semplicemente non  apprezzerebbero il “valore” del celibato! Secondo la Reuters, il Vaticano  “sta tenendo d’occhio la situazione... ma finora non è stata intrapresa  alcuna azione diretta.”492

Tuttavia, mentre non veniva intrapresa alcuna “azione diretta” da  parte del Vaticano contro quei sacerdoti che abusavano sessualmente  alcune suore, Padre Nicholas Gruner veniva invece dichiarato “sospeso”  nell’unico annuncio pubblico della Congregazione per il Clero che nel  2001 abbia riguardato la “disciplina” di un sacerdote, quando esistono  oltre 260.000 sacerdoti diocesani di tutto il mondo – una “sospensione”  per un crimine che non è mai stato specificato, perché non esiste.  “Sospeso”, in effetti, solamente perché Padre Gruner non aveva cessato  di promuovere l’autentico Messaggio di Fatima. Queste sono le priorità  del Vaticano sotto il “nuovo orientamento” della Chiesa Cattolica e la  Linea del Partito su Fatima del Segretario di Stato.

Ma per quanto infamanti possano essere questi scandali sessuali,  che abbiamo appena riportato, essi impallidiscono di fronte a quello ben  più grande dell’apostasia del clero e dei laici Cattolici.493 Solamente un  anno dopo la pubblicazione della prima edizione di questo libro, e due  anni prima di morire, Giovanni Paolo II dichiarò nella sua Esortazione  Apostolica Ecclesia in Europa che: “La cultura europea dà l’impressione  di una ‘apostasia silenziosa’ da parte dell’uomo sazio che vive come  se Dio non esistesse.” Come abbiamo già visto, anche il successore di  Giovanni Paolo II, Benedetto XVI, ha sin d’allora denunciato il fatto che  “in vaste zone della terra la fede è nel pericolo di spegnersi come una  fiamma che non trova più nutrimento,” e che dopo il Concilio Vaticano  Secondo “si è smesso di parlare di certe verità fondamentali della fede,  come il peccato, la grazia, la vita teologale e i novissimi,” e che la Chiesa  soffre ora per via di un “ambiente ecclesiale secolarizzato” e persino un  “deserto senza Dio.”

Proprio così, un deserto senza Dio. Si sa ormai da tempo che la  maggioranza dei Cattolici, vittime di decenni di “riforme” liturgiche  ed ecumeniche senza senso, non possiedono più fede nella Santa  Eucaristia e non considerano più la loro Chiesa come un qualcosa di  diverso da una qualsiasi chiesa Protestante; né si sentono più in obbligo  di seguire i Suoi insegnamenti in materia di matrimonio e procreazione.  I seminari e i conventi Europei e Nord Americani sono tristemente  vuoti oppure chiusi del tutto, ad eccezione di quelli operati da piccoli  ordini “tradizionalisti” (come la Società di San Pio X e la Fraternità  Sacerdotale di San Pietro) che seguono “i vecchi metodi”. Non vi sono  assolutamente vocazioni a sufficienza per rimpiazzare i vecchi sacerdoti  che nella Chiesa “principale” stanno morendo o andando in pensione. Questo spiegherebbe come mai Papa Benedetto stia tentando di far  cambiare alla Chiesa quella rotta che ha seguito nei quarant’anni che  hanno preceduto il suo pontificato: “liberando” la Messa tradizionale  in Latino e dichiarando che qualsiasi sacerdote Cattolico è libero di  celebrarla; rifiutandosi di impartire la Comunione nella mano durante  le Messe del Papa; chiedendo una “ermeneutica della continuità” tra  il Vaticano II e i costanti insegnamenti della Chiesa preconciliare;  rimuovendo la “scomunica” dei vescovi della Società di San Pio X;  infine, organizzando incontri teologici con i rappresentanti della  Società, proprio in relazione al problema della conformità del Vaticano  II alla Tradizione Cattolica. È significativo il fatto che il Papa non abbia  semplicemente ordinato agli appartenenti della Società di San Pio X  di “obbedire al Vaticano II” (un concetto che ha di per sé poco senso),  ma si è al contrario impegnato a discutere del Concilio e dei suoi veri  insegnamenti – un chiaro segno del fatto che il Concilio è stato in realtà  un enorme problema senza precedenti per la Chiesa.

Come abbiamo suggerito nel Capitolo 15, è molto probabile che  Papa Benedetto – che aveva letto il Terzo Segreto nella sua integralità,  quand’era ancora Cardinale Ratzinger – abbia preso queste iniziative,  una volta divenuto Papa, perché sa che il Segreto avverte di un’apostasia  nella Chiesa, forse in relazione ad un Concilio problematico e alla  confusione che ne sarebbe seguita. Malgrado il potente partito antiFatima dell’apparato Vaticano abbia convenientemente giudicato “non  autentico” il testo mancante del Terzo Segreto, non è forse evidente  che - seguendo i dettami di Giovanni XXIII secondo i quali egli “lasciava  ad altri qualsiasi commento o giudizio” sull’origine soprannaturale del  contenuto del “plico Capovilla”, tuttora non pubblicato – Papa Benedetto  XVI stia adesso cercando di curare la piaga dell’apostasia, predetta  dalle parole della Vergine che accompagnano la visione silenziosa del  “Vescovo vestito di bianco”?

E che dire dell’osservazione che Antonio Socci fa nel suo libro sul  Terzo Segreto, cioè che “Papa Benedetto XVI ha indicato sembra aver   dato al suo pontificato l’orizzonte del martirio” proprio “il martirio  come suo ‘programma pastorale’’”? Ne Il quarto segreto di Fatima, Socci ha fatto notare che durante la Messa per il suo “insediamento”  come Pontefice – la Chiesa del “nuovo orientamento” si rifiuta infatti  di chiamarla incoronazione, come invece aveva da sempre fatto la  Tradizione – il nuovo Papa ha dichiarato che “Chi crede, non è mai solo  - non lo è nella vita e neanche nella morte,” e ha poi fatto riferimento al  pericolo della morte, che anche il Papa deve affrontare: 

Cari amici – in questo momento io posso dire soltanto: pregate per me, perché io impari sempre più ad amare il Signore. Pregate per me, perché io impari ad amare sempre più il Suo gregge – voi, la Santa Chiesa, ciascuno di voi singolarmente e voi tutti insieme.  Pregate per me, perché io non fugga, per paura, davanti ai lupi…

È quindi il Papa in persona ad ammettere d’essere circondato dai  lupi! E questo dopo quarant’anni d’inutile “dialogo col mondo,” che  avrebbe dovuto rendere la Chiesa più attraente e comprensibile per  “l’uomo contemporaneo”. Come ha scritto Socci, il Papa ha spesso  ribadito il concetto che “si può solamentesolo ‘fuggire’ oppure  affrontare il martirio”, e che “sin dall’inizio, in sostanza, Benedetto  sembra aver dato al suo pontificato l’orizzonte del martirio.” Socci ha  anche affermato che durante il concistoro del 24 marzo 2006, nel quale  aveva creato molti nuovi Cardinali, il Papa aveva ricordato ai nuovi  porporati che il rosso che essi indossano: “significherà per voi una più  intensa partecipazione al mistero della Croce nella condivisione delle  sofferenze di Cristo. E noi tutti siamo realmente testimoni delle sue  sofferenze oggi, nel mondo e anche nella Chiesa.”

Due giorni dopo, durante l’Angelus del 26 marzo, il Papa disse che:  “La fedeltà a questa missione fino al Il Sacrificio della vita è un carattere  distintivo dei Cardinali, come attesta il loro giuramento e come è simboleggiato dalla porpora, che ha il colore del sangue.” Inoltre, il 7  maggio 2006, durante una Messa per l’ordinazione di quindici diaconi  per la diocesi di Roma, il Papa ha attaccato il “carrierismo” nella Chiesa,  ricordando agli ordinandi che “l’unica ascesa legittima verso il ministero  del pastore è la Croce… il pastore dà la sua vita per le pecore… Donare  la vita, non prenderla. È proprio così che facciamo l’esperienza della  libertà.”

Socci ha collegato le dichiarazioni di Benedetto sul martirio, alle  parole pronunciate da Giovanni Paolo II a Fulda, nel novembre 1980,  sei mesi prima di subire il tentato omicidio. In quell’occasione il Papa,  parlando del Terzo Segreto, affermò: “Dobbiamo ben essere pronti a  vicine grandi prove, che potranno richiedere anche il sacrificio della  nostra vita…” Da queste parole Socci è giunto alla conclusione condivisa  anche da chi scrive, e cioè che il Terzo Segreto predice, tra le altre cose,  il martirio di un Papa all’interno di uno scenario apocalittico: 

Benedetto XVI non ha spiegato il motivo della sua continua e  accorata meditazione sul martirio, sulla necessità di essere pronti a dare la vita, ma obiettivamente – rileggendo questi interventi del suo primo anno di pontificato – non si può evitare di ricordare il  testo della più clamorosa profezia pubblica di questi duemila anni di cristianesimo, ufficializzata dalla Chiesa, il cosiddetto Terzo  Segreto di Fatima che contiene appunto la visione di un papa che “ai piedi della grande Croce venne ucciso da un gruppo di soldati  […] e allo stesso modo morirono gli uni dopo gli altri i vescovi  sacerdoti, religiosi e religiose e varie persone secolari, uomini e  donne di varie classi e posizioni.”

È evidente che l’evento apocalittico qui profetizzato, con tale  solennità, dalla Madonna di Fatima ha una gravità assolutamente  unica nella storia (del mondo e) della Chiesa, dove pure non sono  mancate persecuzioni, massacri immensi e anche attentati alla vita dei Papi.494

Tuttavia, conclude Socci dopo i passaggi che abbiamo appena  citato, la Chiesa ed il mondo sono stati privati delle parole con cui la  Madonna spiegava come mai quel Papa, mostrato nella visione, salisse  sulla collina e venisse ucciso ai piedi di una croce, tra le rovine di una  città semi distrutta e piena di cadaveri. Il Papa ha sicuramente letto  quelle parole, anche se sembra considerarsi obbligato al silenzio dalla  determinazione dei suoi predecessori e dei suoi consiglieri sul fatto che  le parole debbano essere tenute nascoste ai fedeli. Questo spiegherebbe  come mai il Papa abbia mandato una lettera di ringraziamento a Socci,  per un libro che accusava apertamente l’apparato Vaticano d’aver  occultato alla Chiesa e al mondo i funesti avvertimenti pronunciati  dalla Madre di Dio.

Malgrado sia motivato dalla sua conoscenza del Segreto e dai suoi  avvertimenti sui “pericoli che minacciano la fede e la vita del Cristiano,  e pertanto del mondo” (le parole del Cardinale Ratzinger pronunciate  nel 1984), le iniziative di Papa Benedetto verso una restaurazione della  Chiesa e le sue allusioni al martirio non sono tuttavia riuscite a porre  fine alla crisi che sta colpendo la Chiesa e l’umanità. Al contrario, la  situazione sembra peggiorare di giorno in giorno. Malgrado il nuovo  orientamento della Chiesa sia un fallimento disastroso sotto tutti gli  aspetti, che non ha prodotto nient’altro che frutti marci, i membri  dell’apparato Vaticano che perseguitano Padre Gruner continuano  a sostenere un simile orientamento in modo incessante. Se fosse per  loro non vi sarebbe alcun ritorno al “modello” di Chiesa rappresentato  dal Messaggio di Fatima. Non vi sarebbe alcuna “imbarazzante”  consacrazione pubblica della Russia. Non vi sarebbe nessuna “datata”  conversione della Russia alla Fede Cattolica. Non vi sarebbe nessun  trionfo del Cuore Immacolato, perché questo potrebbe mettere a  rischio “il dialogo ecumenico” con i Protestanti e gli Ortodossi, e perché  costituirebbe un problema per i progetti massonici di trasformare la  Chiesa Cattolica in un loro strumento, distogliendola dal suo scopo  originario, la salvezza delle anime, per portarla a promuovere l’unica  religione mondiale sotto il Nuovo Ordine Mondiale – e questo con la  scusa della democrazia, che in realtà giustifica qualsiasi cosa decidano  i padroni del Nuovo Ordine Mondiale. La Russia, quindi, non è affatto  convertita e non v’è pace nel mondo, mentre la Chiesa Cattolica rimane  in uno stato confusionale quasi assoluto – proprio come aveva predetto  il Terzo Segreto

Tutto attorno a loro – nella Chiesa, in Russia e nel mondo intero  – i promotori della Linea del Partito su Fatima del Segretario di Stato,  assistono ogni giorno al suo fallimento. Tuttavia, il successore di Sodano,  il Cardinal Bertone, insieme ai suoi collaboratori e le loro marionette  revisioniste sparse in tutta la Chiesa, continuano ad insistere che la  Russia è stata consacrata 25 anni fa al Cuore Immacolato, che i recenti  eventi in Russia sono “miracolosi”, che il Terzo Segreto e il Messaggio  di Fatima ormai “appartengono al passato” e non ci riguardano più.  A quanto pare neanche il Papa riesce a sbarazzarsi della burocrazia  Vaticana, che continua a intrappolare la Chiesa nelle reti della  diplomazia, del “dialogo” e della cooperazione con i poteri secolari ed  il loro sempre più diabolico Nuovo Ordine Mondiale.

Nel frattempo, Cattolici come Padre Gruner, che continuano  invece ad affermare l’ovvio, vengono ingiustamente derisi e sottoposti  all’equivalente delle purghe Staliniste, per via della loro mancanza  di fedeltà alla Linea del Partito. Vengono definiti “disobbedienti”,  “scismatici”, e viene posta in dubbio la loro “lealtà verso il Papa”,  malgrado né Giovanni Paolo II né Benedetto XVI abbiano mai sostenuto  o imposto personalmente la Linea del Partito su Fatima; al contrario,  questi due Papi hanno semmai fornito indicazioni evidenti della falsità di quella Linea, come abbiamo già dimostrato: Giovanni Paolo II, rendendo  chiaro che la Madonna sta “ancora aspettando” la Consacrazione della  Russia; e Benedetto XVI, il 13 maggio 2009, nell’anniversario della prima  apparizione di Fatima, dichiarando: “Tu hai promesso ai tre bambini di  Fatima ‘alla fine, il mio Cuore Immacolato trionferà’. Che così avvenga!”  Che questo non sia ancora avvenuto non può essere negato da nessuna  persona obiettiva al mondo. 

Padre Paul Kramer

Solo io e te

 


   I miei figli non hanno a cuore il loro tempo con Me come lo faccio io. Voi non date priorità a Me come io do priorità a voi.

   Vi osservo mentre vi occupate della vostra giornata, sperando che troviate il tempo per mettervi da parte e parlare con Me, solo Io e voi. Aspetto, sperando di avere anche solo qualche minuto da solo con te. Non una preghiera sussurrata mentre ti affretti da un compito all'altro, ma del tempo da solo che sia solo per Me e per te.

   Ti ho dato una casa qui con me per tutta l'eternità per il mio grande amore per te. Ti concedo così tante benedizioni da godere qui e anche durante il tuo tempo sulla terra. Ho sacrificato il Mio proprio Figlio e l'ho visto morire sulla terra perché tu potessi venire qui e passare l'eternità con Me.

   Com'è possibile che non vi importi abbastanza di passare del tempo con Me ogni giorno? Io vi ho dato il Mio meglio, eppure voi Mi date quello che rimane di tutto il vostro tempo e della vostra attenzione - spesso niente del tutto.

Glynda Lomax


Matteo 6:19 KJV

Non accumulatevi tesori sulla terra, dove la tignola e la ruggine corrodono e dove i ladri entrano e rubano:

Matteo 6:20 KJV

Ma ammassate per voi tesori in cielo, dove né tignola né ruggine corrompono, e dove i ladri non scassinano e non rubano:

Matteo 6:21 KJV

Perché dove è il tuo tesoro, là sarà anche il tuo cuore.

Matteo 6:33 KJV

Ma cercate prima il regno di Dio e la sua giustizia, e tutte queste cose vi saranno aggiunte.

Giovanni 15:5 KJV

Io sono la vite, voi siete i tralci: Chi rimane in me e io in lui, produce molto frutto, perché senza di me non potete far nulla.


La nube della non-conoscenza

 


Come deve pregare il contemplativo, e in che cosa consiste la preghiera; quali parole sono più adatte se si intende pregare oralmente


Perciò dobbiamo pregare nell’altezza e nella profondità, nella lunghezza e nella larghezza del nostro spirito. E non con molte parole, ma con una semplice parola di una sola sillaba.

Quale sarà questa parola? Certo una che si accorda per il meglio alla natura della preghiera. E quale parola corrisponde a questo requisito? Vediamo innanzitutto cos’è essenzialmente la preghiera in se stessa; solo allora potremo sapere più chiaramente qual è la parola che meglio si accorda alla natura della preghiera.

Di sua natura la preghiera non è altro che un pio anelito verso Dio, per ottenere il bene e allontanare il male.

Poiché tutto il male si può riassumere nel peccato, che ne è la causa e l’essenza stessa, allora quando preghiamo con la ferma intenzione di allontanare il male, non dobbiamo dire né pensare né intendere nient’altro che questa breve parola: «peccato». Se invece preghiamo con la ferma intenzione di ottenere il bene, non ci resta che gridare a parole, con il pensiero o con il desiderio questa semplice parola, e nessun’altra: «Dio». In Dio infatti si trova tutto il bene: egli ne è la causa e l’essenza stessa.

Non meravigliarti se ho preferito mettere queste parole al posto di altre. Infatti, se potessi trovare delle parole più corte, capaci di riassumere in sé tutto il bene e il male, come fan queste due, oppure se Dio mi avesse insegnato a sceglierne delle altre, avrei certamente preso quelle e avrei lasciato queste. E così che consiglio di fare anche a te.

Non metterti a ricercare delle nuove parole, perché non raggiungeresti mai il tuo obiettivo: al lavoro della contemplazione non si giunge attraverso lo studio, ma solamente per grazia. Perciò non prendere altre parole per la tua preghiera, malgrado io te ne abbia indicate due, se non quelle che Dio ti induce a usare.

Ma se Dio ti induce a usare quelle che ti ho proposto, ti consiglio di non lasciarle perdere, sempre che tu faccia uso di parole nella tua preghiera. La loro efficacia consiste nell’essere parole molto corte.

Quantunque abbia raccomandato soprattutto la brevità della preghiera, non ne va assolutamente rallentata la frequenza, poiché, come ho già detto, si prega nella lunghezza dello spirito. Di conseguenza, una tale preghiera non dovrebbe mai interrompersi, se non quando abbia ottenuto pienamente quello a cui mirava. Un esempio a questo proposito lo ritroviamo nella persona in preda al terrore descritta poc’anzi. Essa non la smette di gridare questa breve parola: «Fuoco!» o «Aiuto», finché non abbia ottenuto il soccorso necessario nella sua disgrazia.


IL PURGATORIO: CONTESA DI AMORE TRA DIO E L'ANIMA

 


Dove va l'anima


L’anima si stacca dal corpo...

La morte è il castigo del peccato, comminato da Dio nell'Eden, ed è comune a tutti gli uomini. Per quanto si possa essere miscredenti, non si può sfuggire alla realtà della morte. Tutti dobbiamo morire, lo sappiamo, ma raramente troviamo chi se ne preoccupi, anche quando si è giunti all'estrema vecchiezza.

  Io pure sono vecchio, ho 77 anni, so di essere vicino alla morte, ma non sento in me la morte, sento la vita, anche quando, per la vecchiezza, mi accorgo di non avere la forza di fare certe cose. La ragione di questo fenomeno interno, sta nell'anima e nella sua immortalità. Noi abbiamo l'anima che è immortale, e come tale è sempre giovane.

  Se notate, noi abbiamo l'impressione di una doppia fisionomia: quando ci consideriamo in noi stessi, abbiamo l'impressione di avere un volto e un corpo assai diverso da quello che è per la vecchiezza. Se ci vediamo nello specchio o in fotografia, abbiamo una sorpresa sconcertante, perché notiamo il deperimento e la inesorabile caduta del corpo. E’ questa una fisionomia tanto diversa da quella che sentiamo internamente. Anche questo fenomeno è una testimonianza della realtà dell'anima immortale.

  Il corpo è uno strumento dell'anima, come i ferri del proprio mestiere sono strumenti delle mani che agiscono e dell'anima che dirige l'azione. Quando lo strumento è corroso e serve malamente, si cerca di restaurarlo. Quando non serve più, lo si elimina. Voi, per es., scrivete con il pennino innestato alla penna. Se il pennino è buono, e l'asta lo sorregge bene, voi scrivete facilmente. Se il pennino... si fa vecchio e scrive male, voi tentate di aggiustarlo, e tentate di riavvicinare... le punte aperte, che non scrivono più, e potete tirare ancora avanti, non senza scomodo, perché il pennino o s'inceppa sulla carta, o prende male l'inchiostro. Quando finalmente ad un nuovo tentativo di aggiustarlo, esso si spezza, allora lo buttate via nei rifiuti, dove s’arrugginisce. Potrebbe ridiventare pennino, solo quando fosse rifuso nella massa di acciaio che si liquefa nel forno, e sarebbe come una resurrezione dalla morte.

  Quest'esempio fa capire che cosa è la nostra morte naturale: il corpo, strumento dell'anima, decade, comincia a diventare inetto. Si cerca di curarlo, e può servire ancora, ma meno di prima. Poi decade ancora, fino al gradato disfacimento degli organi, finché, non potendo più essere strumento dell'anima, questa lo abbandona, e sopraggiunge la morte. Verrà la resurrezione del corpo, è di fede ed è la nostra speranza, quando la potenza divina rianimerà anche un suo più piccolo residuo, e, come seme di morta pianta, risboccerà da quel residuo come da germe che rivive.

  Gli sforzi fatti per sfuggire alla morte con i medici e le medicine, spesso l'accelerano, come gli sforzi fatti per accomodare un pennino spesso lo spezzano. Il corpo diventa sempre più inadatto all'attività dell'anima; muore già a parte a parte, a misura che gli organi interni si disfanno. Il cuore comincia a cedere, la circolazione si altera, il respiro diventa affannoso perché i polmoni mancano di forza, diventa stentato, e per lo stento si accumula l'acido carbonico nell'organismo, avviene il collasso, avviene la morte, l'inesorabile morte.

  E l'anima che fa? Siccome essa informa tutto il corpo e ciascuna parte del corpo totalitariamente, rimane tutta nel corpo e col corpo, finché c'è anche una cellula sola ancora viva, cioè ancora capace di essere attivata dall'anima. Dopo, quando anche questa cellula diventa inetta, e col corpo si avvia al disfacimento, allora l'anima si distacca dal corpo.

  I singoli dolori del corpo infermo sono dovuti non solo alla sensibilità degli organi, la quale per i nervi, si rifonde nel cervello, e per il cervello nell'anima che lo vivifica, ma sono dovuti anche alla mancanza dell'azione dell’anima, quando non può agire completamente per gli organi del corpo. Quei dolori sono come una morte parziale che può passare dal dolore allo spasimo, come avviene, per es., quando ci si cava un dente cariato. La morte perciò è un dolore totale, ed il distacco dell'anima dal corpo è uno spasimo terribile, che è temperato solo dall'agonia.

  Sembrerebbe un paradosso, eppure è così. La mancanza del respiro, accumula nei polmoni e quindi nel corpo, l'acido carbonico, e questo ha una funzione anestetizzante, per cui i dolori si avvertono meno. Perciò il fare nell'agonia di un morente iniezioni eccitanti, di canfora e simili, è un errore che può causare al morente spasimi terribili per il risveglio della sensibilità, e questo risveglio potrebbe condurre il morente alla disperazione.

Sac. Dolindo Ruotolo


PREGHIERA A S. MICHELE ARCANGELO

 


O gran Principe delle celesti Milizie, glorioso Arcangelo S. Michele, noi, vostri devoti, umilmente prostrati ai vostri piedi, vi salutiamo e, con effusione di cuore, imploriamo il vostro potente Patrocinio ed il vostro efficace intervento presso il trono della Ss.ma Trinità. Deh! Fate che da quel trono di gloria discenda, come benigna rugiada, sui nostri cuori, la divina Grazia; la quale dia prosperità ai nostri campi, tranquillità ai mari, trionfo alla Chiesa Cattolica, pace fra i Principi cristiani, e gloria alla nostra terra, che vi degnaste di venire a soccorrere con la vostra presenza sul fortunato monte del Gargano. O benignissimo Arcangelo, Protettore della Chiesa universale e Patrono nostro singolarissimo, pregate per noi, e soccorreteci nelle nostre necessità. Liberateci dal demonio, ora e nel punto estremo della nostra vita, dopo la quale speriamo, mercè il vostro potente patrocinio, divenire da voi stesso introdotti esultanti nel Regno celeste. Così sia.


LA LEGGE MARZIALE È PRONTA, TUTTO È PER VENIRE ALLA LUCE…

 


Carbonia, 05.10.2021

La legge marziale è pronta, tutto è per venire alla luce…

Amati figli, è il Padre che ancora vi parla, ma, …ancora per poco ascolterete la mia Parola!

Preparatevi o uomini, l’Anticristo già prende massimo potere, questa Umanità sarà catapultata all’Inferno se non si sveglierà in tempo.

La fine è giunta o uomini, non state ad attendere che il cielo si oscuri per capire, …non siate stolti, ravvedetevi! Convertitevi! Tornate a Colui che vi ha creati, chiedete perdono all’Altissimo prima che sia troppo tardi.

Dal Cielo mando il mio aiuto sui miei figli, su tutti coloro che giorno e notte congiungono le loro mani in suppliche e preghiera, chiedendo il mio intervento anticipato, affinché, torni l’ordine di Dio sulla Terra.

L’Italia è per subire un grande disastro, la terra tremerà e si spaccherà,
un grande tsunami la colpirà.

Amati figli, è giunta l’ora che le vostre ginocchia si pieghino davanti al Crocifisso, …è giunto il momento di supplicare la Misericordia di Dio!

State per essere travolti da un crollo finanziario che vi metterà fuori gioco: …si paralizzerà l’economia! Il popolo verrà colpito alle spalle, …il maledetto Serpente agisce accarezzando gli uomini, li illude dicendo che la ripresa è in atto, che tutto si metterà a posto… Mente! 

Svegliatevi figli miei, prendete coraggio e organizzatevi per non accettare compromessi… è tutto falso! 

La morte si aggira intorno agli uomini per derubarli di tutto. Questa Umanità sarà martoriata, non avrà più la sua libertà, il flagello che giunge è proprio per relegarla alle catene di Satana.

La legge marziale è pronta, tutto è per venire alla luce…
sarà terrificante per l’uomo che non ha voluto accettare
i suggerimenti di Dio Padre.

Figli miei, voi non volete ascoltare la mia Voce, continuate a camminare nel peccato, andate a braccetto con il nemico, …poveri figli, all’improvviso vi troverete spiazzati e non potrete più porre rimedio a nulla, Satana vi avrà già resi suoi schiavi.

La mia Misericordia sarà solo su coloro che supplicheranno il mio perdono, che si batteranno il petto con cuore contrito, … riconoscendosi peccatori si prostreranno a Me, l’Unico e Vero Dio!

Pietà! Pietà! Pietà di te, o uomo! Convèrtiti ora! Torna urgentemente al tuo Dio.
                                                                 Amen.

 


CHE COS'È IL CRISTIANESIMO? CHI È IL CRISTIANO? 


-IL CRISTIANESIMO È UNA NUOVA VITA IN CRISTO, UN'ADOZIONE DIVINA- 

Gesù: «Io sono venuto perché abbiano la vita e l’abbiano in abbondanza» «Io sono la Risurrezione e la Vita» (Gv 10 - 11) 

Il Cristianesimo non è un sistema di etica, ma è una Vita. Non è un buon consiglio, ma è un'Adozione Divina. 

Non si diventa Cristiani facendo ogni giorno una buona azione, nell'essere caritatevoli verso i poveri, nell'andare in Chiesa, nel leggere la Bibbia, nel cantare inni sacri, né partecipando a movimenti di riforma politica o economica, anche se nobilissimo è il movente. Il Cristianesimo include tutte queste cose; ma prima di tutto e soprattutto è una Relazione di Amore. 

Cristiano è colui che, credendo che Cristo è il Figlio di Dio, ha la Vita-di-Cristo nella propria anima. La Grazia è la Vita di Cristo nell'anima. 

Come voi non potete diventare membro di una famiglia con il fare opere buone; ma soltanto con l'essere nato in essa per un atto di amore, così non potete mai diventare un Cristiano con il fare opere buone; ma soltanto col venire generato dall'Amore Divino. 

Il Cristianesimo comincia con l'essere e non con il fare, con la vita e non con l'azione. 

Se avete la vita di una pianta, fiorirete come una pianta; se avete la vita di una scimmia, agirete come una scimmia. Se avete la vita di un uomo, farete le opere dell'uomo; ma se avete la Vita di Cristo in voi, agirete e vivrete come un Cristiano. 

Assomigliate ai vostri genitori perché partecipate della loro natura. Così sarete simili a Dio, se partecipate alla Sua Natura Divina. Ciò che un uomo fa è la manifestazione esterna di ciò che egli è (...) 

Essere Cristiano significa rigettare il nostro "io" come il supremo determinante delle azioni: significa rivestire la Mentalità di Cristo in modo da essere guidati dalla Verità di Cristo, abbandonare la vostra volontà alla Sua Volontà e fare tutte le cose come piacciono a Lui e non a voi. Significa controllare le proprie emozioni, i propri sentimenti e le proprie passioni. 

In altre parole, la vostra vita invece di essere determinata dal vostro "io", è determinata da Cristo. 

Il Cristiano è il tempio di Dio. Una Divina Inabitazione: per la Grazia il vostro corpo diventa Tempio di Dio. Ecco la ragione fondamentale per cui un Cristiano deve essere puro nei pensieri e nelle azioni. Non perché deve evitare malattie e mantenere l'igiene, ma perché sa che il suo corpo è Tempio di Dio e non deve mai macchiarlo con il peccato. 

Il fatto dell'inabitazione di Dio nella vostra anima è il fondamento di ciò che si chiama vita interiore. Molti battezzati ignorano questo mistero e non se ne accorgono durante la maggior parte della vita. Ecco perché la loro religione consiste tutta in un ricordo di Gesù, quando era in terra oppure in un Dio seduto in trono, lassù lontano, in cielo (...) 

Come lo splendore del sole colpendo un prisma si rifrange nei sette raggi dello spettro, così il fluire della Vita Divina colpendo la Chiesa, il Corpo Mistico di Cristo, si rifrange nei Sette Sacramenti, per inondare i membri del Corpo, con la Grazia Divina, per le sette tappe della vita che vanno dalla culla alla tomba. 

(Fulton J. Sheen, da "Vi presento La Religione") 

DELLA ELEZIONE DL MINISTRO GENERALE DI QUESTA FRATERNITÀ E DEL CAPITOLO DI PENTECOSTE

 


REGOLA BOLLATA

(1223)

[96]              1 Tutti i frati siano tenuti ad avere sempre uno dei frati di quest’Ordine come ministro generale e servo di tutta la fraternità e a lui devono fermamente obbedire. 2 Alla sua morte, l’elezione del successore sia fatta dai ministri provinciali e dai custodi nel Capitolo di Pentecoste, al quale i ministri provinciali siano tenuti sempre ad intervenire, dovunque sarà stabilito dal ministro generale; 3 e questo, una volta ogni tre anni o entro un termine maggiore o minore, così come dal predetto ministro sarà ordinato.

 [97]              4 E se talora ai ministri provinciali ed ai custodi all’unanimità sembrasse che detto ministro non fosse idoneo al servizio e alla comune utilità dei frati, i predetti frati ai quali è commessa l’elezione, siano tenuti, nel nome del Signore, ad eleggersi un altro come loro custode. 5 Dopo il Capitolo di Pentecoste, i singoli ministri e custodi possano, se vogliono e lo credono opportuno, convocare, nello stesso anno, nei loro territori, una volta i loro frati a capitolo.

S. Francesco d’Assisi


Sara un precipitare nella fine. [La fine dei tempi, la fine del tempo delle nazioni; poi verrà il Regno di Dio sulla Terra, un’unica Nazione, un unico popolo, un’ unica Fede].

 


Il Futuro dell’umanità nelle profezie di Maria Valtorta

"Ti ho già detto che quanto è detto negli antichi libri ha un riferimento nel presente. È come se una serie di specchi ripetesse, portandolo sempre più avanti, uno spettacolo visto più addietro. Il mondo ripete se stesso negli errori e nei ravvedimenti, con questa differenza però: che gli errori si sono sempre più perfezionati con l’evoluzione della razza verso la cosiddetta civiltà, mentre i ravvedimenti sono divenuti sempre più embrionali. Perché?

Perché, col passare del mondo dall’età fanciulla ad età più completa, sono cresciute la malizia e la superbia del mondo. Ora siete nel culmine dell’età del mondo e avete raggiunto anche il culmine della malizia e della superbia. Non pensare però che avete ancora tanto da vivere quanto siete vissuti. Siete al culmine, e ciò dovrebbe dire: avete altrettanto da vivere. Ma non sarà.

La parabola discendente del mondo verso la fine non sarà lunga come quella ascendente. Sara un precipitare nella fine. [La fine dei tempi, la fine del tempo delle nazioni; poi verrà il Regno di Dio sulla Terra, un’unica Nazione, un unico popolo, un’ unica Fede]. Vi fanno precipitare appunto malizia e superbia. Due pesi che vi trascinano nel baratro della fine, al tremendo giudizio. Superbia e malizia, oltreché trascinarvi nella parabola discendente, vi ottundono talmente lo spirito da rendervi sempre più incapaci di fermare, col ravvedimento sincero, la discesa",

"I Quaderni del 1943", pagg. 226 - 227