giovedì 6 giugno 2019

Il Sacro Cuore



Nel Medioevo, una devozione gloriosa e trionfale

Dall’epoca carolingia fino al XIII secolo, la devozione al Sacro Cuore fu caratterizzata da uno stile trionfale. Come il Redentore era spesso raffigurato in modo regale e luminoso, così anche gli aspetti della sua Umanità erano presentati con caratteristiche gloriose. Basti ricordare le immagini che raffiguravano Gesù inchiodato sulla Croce, ma vestito con fastosi paramenti da sommo Pontefice e con una corona regale sulla testa. «Il Sacro Cuore, percepito dalle vergini di Helfta nelle loro ore di pia contemplazione, era un Sacro Cuore trionfante che attraeva irresistibilmente tutti i cuori. Esse lo contemplavano glorioso, vincitore, amante, teneramente amato, raggiante»
Questo «trionfalismo» era allora giustificato. Nel Medioevo, nonostante le sue manchevolezze, gli scismi e i disordini, la Chiesa guidava lo spirito dei popoli, esercitando una influenza benefica anche sulla vita sociale. Così Papa Leone XIII descrive quei secoli di Fede: «Vi fu un tempo in cui la filosofia del Vangelo governava gli Stati. In quell’epoca, l’efficacia propria della sapienza cristiana e la sua divina virtù erano penetrate nelle leggi, nelle istituzioni, nella morale dei popoli, impregnando tutte le classi e i rapporti sociali» 16. Vi erano numerosi santi, molti uomini tendevano alla perfezione e moltissimi vivevano abitualmente in stato di grazia, spandendo il «buon odore di Cristo». Era l’epoca delle grandi cattedrali, degli splendidi monasteri e abbazie, degli austeri e imponenti castelli, delle laboriose corporazioni professionali, dei coraggiosi ordini cavallereschi, delle crociate e delle prime missioni, del dotto insegnamento teologico e delle prime scoperte scientifiche, delle nascenti letterature nazionali e di numerosi capolavori artistici. Re e regine santi governavano non poche nazioni, l’aristocrazia si sentiva impegnata sulla via della perfezione evangelica, sia vivendo nel mondo che rifugiandosi nei conventi, la nascente borghesia incominciava a sensibilizzarsi all’opera della caritatevole assistenza ai bisognosi. Nell’ atmosfera sociale della Cristianità medioevale, il Redentore era come in casa propria, circondato da rispetto, obbedienza e amore.

Guido Vignelli

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