mercoledì 9 luglio 2025

DELL' APPARIZIONE DELLA S. CROCE NEL CIELO

 


Seguita a Narni il lunedì 6 novembre 1837 allo spuntare dell' aurora, fatta dalla Superiora delle Monache Benedettine di quella città. Nella sopradetta mattina, mentre tutte le religiose coriste di Narni erano a mattutino, cinque converse scesero alle fontane, e cominciarono a lavare con i lumi dovendo far il bucato. Una di queste ancor novizia, senza sapere il perchè ella stessa, si levò dal lavare, ed escì fuori dell'orto attiguo: fatti pochi passi vedendo un gran splendore, alzò gli occhi al cielo, e vide una gran croce dell'altezza di un uomo d'alta statura, situata in un quadro grande, al quale faceva cornice una ghirlanda di fiori meravigliosi, risplendentissimi, che col brillare più o meno facevano un chiaroscuro sì bello di color di oro che rapiva. Erano i detti fiori uno in forma di rosa, e l'altro di tulipano, essendo molto più belli, e venivano tutti ugualmente l'uno dopo l'altro ornati di ramoscelli di fronde eccellentemente collocate (1). La croce avea tre chiodi posti al suo luogo ; (1) La figura di quest'apparizione che qui accanto abbiam posta fu copiata da altra molto più grande, incisa in rame poco dopo l'avvenuto prodigio; per adattarla alla dimensione ed al formato di questo libro senza pregiudicare alle parti principali di essa fummo costretti a tralasciare la ghirlanda che contorna il quadro di cui qui si fa cenno, e la iscrizione esistente appiè del quadro stesso, ma dentro la cornice, ed è la seguente: 

DEUS PUGNAT PRO POPULO SU0 PCCE TRIUMPHUS SANCTAE CRUCIS DOMINI NOSTRI JESU CHRISTI FUGITE 0MNES PARTES ADVERSAE VISIBILES ET INVISIBILEs - VICIT LEO DE TRIBU JUDA RADIx DAviD. ALL. ALL. ALL. ET FIAT UNUM OVILE ET UNUS PASTOR.

da un lato della croce vi era una lancia, nell'altro la spugna; sopra l'asta traversa con giusta distanza vi era un martello e le tanaglie. Tutta la detta croce, e tutto il fondo del quadro era scritto a lettere maiuscole, ma non sapendò leggere, non sapeva cosa dicevano; le lettere però le conosceva, perchè essendo le nostre biancherie tutte segnate a lettere maiuscole, ben le sapeva, ma non potè compitarle. Sopra la croce in piccola distanza vedeva un gran lampadone lucidissimo (si noti) e sotto, un gran tondo perfetto, con tante cose sopra che non sapeva cosa fossero. Dalla cornice sortiva un gran raggio, che serpeggiava, e si estendeva alla montagna verso Amelia. Rimasta la novizia incantata a sì stupenda veduta, alla fine si riscosse, e cominciò a gridare: Correte, correte tutte, venite a vedere una meravigliosa croce nel cielo. Le compagne credettero che burlasse, non gli davano udienza, seguivano a lavare, ma tanto chiamò, che una si mosse, e arrivata al luogo, vide quanto vedeva la novizia: al lora tutte e due gridarono che corressero le altre, e arrivò la terza, che parimenti osservò quasi tutto, ma cominciava a dileguarsi. Si avviò la quarta, e sempre più dileguandosi, vide la croce, ma a pezzi, cioè a palmi la vedeva, e palmino: vide anche altre cose, ma mezze dileguate e in confuso; non ostante le prese un tremore così grande, che la notte seguente le tremava tutto il letto: dove le prime tre sentivano nel loro cuore una gioia incredibile. Finalmente si mosse la più vecchia, cioè l'Anna Ferminelli, e avendo molto tardato, non vide altro che una gran luce, essendo tutto il lavoro scomparso. Questa sa leggere, ma erano sparite le lettere, onde si vede che Dio non volle che si leggessero. Il chiaro durò fino al giorno. Tornate le suddette a lavare, cominciarono a riflettere, che se le monache sentivano questo fatto, le avrebbero sgridate di non averle avvisate, e conchiusero di tener tutto segreto, mentre erano persuase che lo avrebbero saputo dai secolari, giacchè gli pareva impossibile che molti non l'avessero veduta, tanto più che era l'ora che concorrevano prima di giorno la gente all'ottavario dei morti a S. Domenico, che in dett'ora suonava: ma la cosa andò diversa, perchè nessuno vide niente affatto. Passati tre giorni in silenzio, la Ferminelli raccontò il fatto alla Madre Vicaria, e questa lo palesò a tutte. Esaminate bene le suddette, e sentendole tutte uniformi, si pensò a scrivere ad una buona anima, per sentirne il suo sentimento. Questa rispose a posta corrente inserendo nella lettera una croce stampata bellissima, ma da niuna veduta, piena di misterii, dicendo che da quella si vedesse la spiegazione di quanto si era veduto, ma la persona a cui la mandò, la pregò del segreto. Prima che arrivasse l'anzidetta croce, furono fatte vedere alle suddette converse molte croci, per vedere di venirne in cognizione di quanto avevano veduto, ma niuna rassomigliava a quella del cielo. Dopo ricevuta la croce sopradetta fu fatta vedere a persona autorevole, cioè al Vescovo (ma stia segreto), ed egli, dopo aver ben pensato, disse, che segretamente si chiamassero soltanto una per volta le suddette converse, e gli si mostrasse questa croce per sentire cosa dicevano, e poi gli si imponesse rigoroso silenzio. Così fu fatto. Chiamata la prima, e mostrata la croce, subito alzò le mani al cielo e disse: Oh ! questa sì che è proprio la croce che io vidi: ecco qua le lettere su l'asta della traversa (e nella delta croce si legge Charitas) erano proprio così. Poi disse: queste altre lettere qui, non c'erano, perchè erano tutte maiuscole come queste della traversa, ed erano moltissime. – Le lettere che insegnava che non vi erano, non erano maiuscole, ma stampate manoscritte, ed essa non le conosceva. Poi insegnò la gran lampada sopra la croce, e disse: – Ecco la lampada che risplendeva tanto. – Le fu risposto che quella non era una lampada, ma bensì il Triregno del Papa; ed ella rispose: Cosa è questo Triregno ? Io non so cosa sia, so bene che a me pare una lampada grande, e così dico che è lampada grande. – Di poi insegnando al di sotto della croce dove si vede il globo, cioè il mondo con S. Michele Arcangelo in atto di sprofondare il dragone e molte insegne guerriere, scettri, corone e bandiere atterrate, disse: – Ecco il coso tondo che io vedevo, proprio come questo, e tutta questa roba sopra, ed anche di più, ma non capii cosa era. – In questa stampa vi sono le mani ei piedi del crocifisso con molti splendori, e la conversa disse : Questi splendori ci erano, ma le mani e i piedi non li vidi. – Gli si disse: Vedete che qui non ci sono i misteri della passione; e rispose – che in quella ci erano tre chiodi, lancia, spugna, martello, e tenaglie, e meno che il detto, tutto era simile alla stampa. – Dopo quest'esame gli fu imposto silenzio, e si venne all'esame delle altre tutte a solo, e risposero tale e quale alla prima, affermando uniforme lo stesso, meno che la quarta e la quinta che arrivarono quando era dissipata in parte, e la quinta tutto, meno che lo splendore. Passati alcuni giorni venne dal castello di Schifannoia il nostro fattore, uomo buonissimo ; gli fu dimandato se nel sortire di casa prima di giorno avesse veduto nessun fenomeno nel cielo. Rispose io no, ma il dì 6 sortirono prima di giorno mio figlio, e tre altre persone; nel ritorno mi dissero che erano stati in pericolo di morire di spavento perchè allo spuntar dell'alba avevano veduto spuntar dall'oriente una grande stella, la quale mandò fuori un raggio come un folgore, che girò tutta la terra, e illuminò, a parer loro, tutto il mondo, facendo un giorno chiaro più assai del mezzodì del grande estate; e dopo aver così girato, il raggio prese la via di Narni, e più non si vide, restando la striscia del fuoco fino a giorno chiaro ; e fu tale lo spavento, che gelati rimasero senza potersi muovere per qualche tempo. Avendo poi dimandato agli Otricolani che restano sotto Schifannoia, nessuno aveva veduto niente. Passato circa un mese venne dalle campagne di Amelia un contadino, e raccontò che circa un mese prima molti all'alba in campagna videro una stella grande che si staccò dal cielo (così a loro parere) e calò verso la terra, tramandò un fuoco in quadro grande come una camera, poi la medesima stella tornò in cielo al suo posto, lasciando verso la terra quel gran fuoco che atterrì tutti e si credettero morti; restò il fuoco fino a giorno chiaro. Dopo questo non si è saputo altro. Sembra che Iddio ai semplici abbia voluto mostrare questo triplice prodigio.


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