giovedì 31 agosto 2023

Il Dogma dell'Inferno.

 


Del supplizio dell'Inferno 


Il fatto seguente si toglie dagli Annali della Compagnia di Gesù. Trattasi di un'apparizione  avvenuta nel Perù l'anno 1590, attestata da parecchi autorevoli testimoni. Abitava non lungi da  Lima una buona signora con tre domestiche, una delle quali indiana, di circa sedici anni, appellata  Maria. Era questa battezzata; ma dimenticando a poco a poco i santi propositi mostrati dapprima, la  diede attraverso, fino a che caduta in grave malattia ricevette gli ultimi sacramenti, ma con segni di  molto scarsa pietà; di guisa che ebbe a dir sorridendo alle due compagne di essersi ben guardata dal  palesare tutte le sue colpe al sacerdote. Quelle, sgomentate a tale parlare, ne avvisarono la padrona,  la quale tanto si adoperò con preghiere e minacce, che l'inferma diè mostra di pentirsi con promessa  di riparare il mal fatto. Si confessò dunque di nuovo, e poco appresso morì. Ma tosto il cadavere  cominciò esalare un insolito ed insopportabile fetore, onde fu mestieri portarlo fuori all'aperto in  cortile; il cane di guardia, animale abitualmente tranquillo, prese ad ululare in maniera lugubre e  strana: compiuta la sepoltura, mentre la padrona, secondo l'usanza del paese, desinava in giardino,  un sasso venne repente a cadere con orribil fracasso in mezzo alla tavola, facendone balzare piatti e  stoviglie senza rottura di sorta: una delle serventi, coricatasi nella camera stata della defunta, venne  destata da paurosi strepiti, come se i mobili tutti vi fossero da forza occulta conquassati e gittati a  terra: la poveretta se ne fuggì: volle provare a pigliarne il posto la compagna, ma collo stesso  effetto. Allora si accordarono a passarvi la notte insieme; e questa volta intesero chiaramente la  voce di Marta, e tosto videro anche la sciagurata, comparsa nel più orribile stato e tutta in fiamme.  Ella disse di esser venuta per ordine di Dio a far loro conoscere il proprio stato; di esser dannata per  le colpe d'impurità e per le confessioni sacrileghe continuate fino alla morte; e aggiunse: Raccontate quel che vi dico, affinchè altri approfittino della mia disgrazia. Alle quali parole mandò un disperato  urlo e disparve. 

 R. P. SCHOUPPES S.J. 

STATE AL FIANCO DI MARIA, OBBEDIENTI ALLE LEGGI DIVINE.

 


Carbonia 29.08.2023

State al fianco di Maria, obbedienti alle Leggi Divine.

  • Preparate i vostri templi!
  • Purificate i vostri cuori!
  • State in adorazione a Me vostro Dio Amore,
  • mantenete salda la fede in Me.
  • Seguite le mie Orme, mettete i vostri passi sui miei Passi,
  • non voltatevi più indietro …
  • siano i vostri cuori adoranti a Gesù Crocifisso,
  • supplicate la sua Misericordia.

Stanno per giungere sulla Terra momenti terribili: solo chi si sarà aggrappato a Me con tutte le proprie forze riuscirà a superare le dure prove.

  • Pregate il Santo Rosario, chiedete alla Vergine SS.ma di congiungere le sue Mani alle vostre: Ella supplicherà con voi il Figlio suo affinché vi fortifichi.
  • State al fianco di Maria, obbedienti alle Leggi Divine per poter sconfiggere il nemico.
  • Non abbiate paura di abbandonarvi a Me il vostro Salvatore,
  • fatevi portare sulle mie Braccia, …solo Io Sono!!!

Miei amati, è il Padre che vi parla,

  • apritemi i vostri cuori, non deludetemi!
  • La battaglia è dura, ma chi si sarà donato a Me in anima e corpo, Io lo salverò assieme a coloro che Mi presenterà.
  • Vedo il vostro cuore piagato dalla sofferenza: offritela a Me, questo porterà la salvezza a coloro che amate!
  • I figli sono dono di Dio: amateli, curateli e pregate per loro.
  • L’avversario è forte, ma vi sono state consegnate le armi del Cielo per la battaglia!
  • Usate i sacramentali,
  • state in incessante preghiera: silenzio, adorazione e prostrazione davanti al Crocifisso!
  • Gesù vi attende ai piedi della sua Croce,
  • dall’alto di questa Croce vi guarda con amore infinito.

Amate Colui che ha donato la propria vita per salvarvi, …

oggi tocca a voi: offritevi per la salvezza dei vostri amati.

Gesù urla il suo dolore per questa Umanità perdutasi nelle lusinghe del Demonio:

  • Pietà, pietà di voi Figli miei!
  • Oh voi che credete nell’uomo e nella scienza,
  • voi che vi siete creati idoli sullaTerra, …
  • pietà di voi, perché non uscirete vivi da questa trappola infernale.
  • Lasciatevi guidare dal Cielo.

Figli miei, pregate per i miei profeti e sosteneteli.

  • La mia Opera trionferà solo se starete uniti,
  • siete tutti responsabili,
  • collaborate per il trionfo di questo Progetto Salvifico.

Amatemi e amate i vostri fratelli.

Vi amo!

Benedico voi, le vostre famiglie e le vostre case.

Vi esorto alla comunione spirituale quotidiana.

Dio Salva!

Commento all‟Apocalisse - L‟apertura del sesto sigillo.

 


§. III.

L‟apertura del sesto sigillo. 
 
Cap. VI. v. 12-17 

I. Vers. 12. E vidi quand‟ebbe aperto il sesto sigillo, ed ecco seguì un gran terremoto, e il sole diventò nero come una tonaca di cilicio, e tutta la luna diventò come sangue. Con l‟apertura del sesto sigillo vien descritta la decima ed ultima persecuzione contro la Chiesa di Cristo, scatenata nell‟anno 303 da Diocleziano e dal suo collega Massimiano. Essa viene posta sotto uno speciale sigillo a causa della sua straordinaria crudeltà e durata, e poiché fu l‟ultima. Durò infatti per quasi dodici anni, finché Costantino Magno, sconfitto Massenzio, giunse all‟Impero. Di questa persecuzione scrisse Sulpizio: A causa dello scatenarsi di questa tempesta quasi tutto il mondo fu inondato del sacro Sangue dei Martiri. Allora si cercava il martirio con una morte gloriosa molto più avidamente, di quanto oggi si aspiri all’Episcopato con prava ambizione. Il mondo non fu mai spossato dalle guerre, né mai conquistammo più grande trionfo, di quello che ottenemmo con dieci anni di stragi. Per quel che riguarda il numero di coloro che persero la vita durante così lunghi anni, se si deduce il numero totale da quello di un solo mese, allora tale cifra appare immensa. Nel Liber Pontificalis, infatti, si tramanda che in un solo messe ne fossero martirizzati 17.000. Si consideri poi che nei mesi futuri ci si accanì ancor maggiormente contro i cristiani, poiché furono pubblicati altri editti che incrudelirono la persecuzione. Si narra pure che nel solo Egitto, durante il regno di Diocleziano, siano stati uccisi in 144.000, mentre 72.000 fedeli vennero cacciati in esilio. Nelle altre province la strage non fu minore, a parte quelle che governava Costanzo Cloro, padre di Costantino Magno, il quale, benché non fosse cristiano, si comportò con gran mitezza nei confronti dei fedeli. Nessuno poteva comprare o vendere se prima non offriva incenso davanti alle statue di idoli collocate ovunque qua è là. Era posti presso i quartieri, le fontane e i villaggi degli appositi funzionari i quali davano il permesso di attingere acqua o di macinare solo a coloro che avevano sacrificato agli idoli. Cfr. Baronio. Tra le varie forme di persecuzione gravissima fu quella che costringeva i fedeli a bruciare i libri cristiani o a consegnarli. Quelli che, terrorizzati dall‟atrocità delle pene, consegnavano i volumi che possedevano, erano considerati traditori: il loro numero fu enorme. Ma altrettanto grande fu quello di coloro che preferirono una morte tra atroci tormenti, piuttosto che consegnare i libri, la cui commemorazione si fa nella Chiesa Roma il giorno 2 gennaio: A Roma si commemora moltissimi Santi Martiri, i quali, disprezzando l’editto dell’Imperatore Diocleziano che ordinava di consegnare i Santi Codici, preferirono consegnare i corpi al carnefice, piuttosto che dare ai cani le cose sante. Molti si rifugiarono presso i barbari, pur avendoli catturati, li quali li trattarono benevolmente, permettendo loro di praticare il culto cristiano, come si può vedere nel‟editto di Costantino, citato da Eusebio nella Vita Constantini, al lib. II, cap. 15. Avendo gli Imperatori stabilito di voler sradicare del tutto la religione cristiana, decisero di iniziare dall‟esercito, in modo che non vi fosse alcun cristiano armato che potesse opporsi quando gli editti pubblicati in tutto l‟Impero cominciassero ad essere messi in pratica. L‟intera Legione Tebea, col suo comandante S. Maurizio, fu decapitata dai pretoriani. Nella notte di Natale vennero arsi vivi nelle chiese 20.000 fedeli. Patirono il martirio il Papa S. Marcellino, S. Sebastiano, Serena, moglie di Diocleziano, S. Luciano, S. Vincenzo, S. Cristoforo, S. Biagio, S. Gervasio, S. Protasio, i SS. Cosma e Damiano, S. Quirino, S. Gorgonio, S. Agnese, S. Lucia, S. Pantaleone, S. Bonifacio, S. Metodio, S. Clemente, S. Agrano, S. Eufemia, S. Giorgio, S. Barbara, e moltissimi altri. Tutte le chiese, in ogni parte del mondo, furono distrutte dalle fondamenta. Tutti i membri degli ordini cristiani furono trucidati, in modo che non vi fosse più in alcuna provincia alcun segno della cristianità. Nel giorno di Pasqua, ossia della Resurrezione del Signore, si comandò che tutti i cristiani fossero uccisi e le chiese devastate. Le vergini cristiane dovevano essere violate, e costrette a rimaner chiuse nei lupanari. Così scrisse al riguardo S. Basilio, nel suo Elogio della Verginità: Mentre incrudeliva l’immane persecuzione, delle Vergini che avevano scelto di rimaner fedeli al loro Sposo, consegnate agli empi torturatori, mantennero inviolato il loro corpo. La grazia di lui teneva lontani gli assalti alla loro purezza e custodiva intatti i loro corpi. Ad Augusta S. Afra, un tempo pubblica meretrice, Ilaria, madre delle fanciulle, Digna, Eupomia e Eutropia, tutta la sua servitù, con molti altri fedeli di ambo i sessi, convertiti alla fede di Cristo, vi subirono il martirio, conquistando la corona immortale. Per cui rettamente il testo prosegue: 
 
Vers. 12. E vidi, quand‟ebbe aperto il sesto sigillo, ed ecco seguì un gran terremoto. Per terremoto s‟intende un grandissimo perturbamento, uno sconvolgimento, uno sconquasso, una devastazione del Regno di Cristo sulla terra, poiché in tutto in territorio dell‟Impero Romano a seguito degli editti e dei decreti di Diocleziano e Massimiano, i magistrati e i potenti furono sollecitati ad uccidere e distruggere il popolo cristiano. E il sole diventò nero come una tonaca di cilicio. Il sole simboleggia Cristo, che è il sole di giustizia e la luce della verità. Qui viene denigrato, in quanto al suo onore e anche nei suoi membri, i quali erano accusati d‟essere dei maghi e degli stregoni, per il fatto di essere stati ammaestrati da Cristo per mezzo degli Apostoli e degli altri suoi discepoli. Così i pagani, denigravano il nome di Cristo. E tutta la luna diventò come sangue. La luna rappresenta la Chiesa, che come la luna riceve la luce dal sole, così essa riceve la luce della verità da Cristo, sole di giustizia. Inoltre la Chiesa, come la luna, cresce e decresce a seconda dei tempi, e sotto la tirannide di Diocleziano e di Massimiano divenne completamente rossa per il sangue dei Martiri. In ogni parte della terra infatti i cristiani erano ammazzati in massa come le bestie, come sopra spiegammo. 

Vers. 13. E le stelle del cielo caddero sulla terra, come il fico butta i suoi fichi verdi, quand‟è scosso da gran vento. Queste stelle sono alcune personalità eminenti del Regno di Cristo, le quali piegati dal timore della morte e dei tormenti, caddero nell‟idolatria, come Papa S. Marcellino e molti altri, il quale però ricondotto a pentimento patì con fortezza il martirio per Cristo. Per la ferocia della persecuzione cessò pure il Papato Romano per sette anni e sei mesi. Come il fico butta i suoi fichi verdi. I cristiani sono paragonati ai frutti del fico per la loro debolezza. Come infatti i frutti del fico, appena spuntati sono ancora immaturi, e cadono facilmente se squassati da un gran vento, così allora i Cristiani non ben radicati nell‟amore di Cristo, e non maturati nella pazienza, investiti dal turbine di quella tempestosa bufera contro la Chiesa, caddero e apostatarono. 

Vers. 14. E il cielo si ritirò come un volume ch‟è arrotolato. Il cielo simboleggia il Regno e la Chiesa di Cristo, che fu disperso dalla bufera di questa furiosa persecuzione ai quattro venti, come le pagine di un libro che sia stato completamente scompaginato. A Roma infatti cessò l‟Episcopato della Sede Apostolica, i cristiani furono dispersi, altri si nascosero nelle grotte, sui monti, nei luoghi e nelle regioni deserte. Altri fuggirono presso i barbari. I SS. codici poi, come dicemmo, da cui i cristiani traevano la dottrina, per ordine dell‟Imperatore erano bruciati, dispersi, e distrutti. E ogni montagna e isola furono smosse dai loro posti. Si prende qui quel che contiene per il contenuto. Fu tanta la furia di questa persecuzione che addirittura i cristiani che si rifugiavano in monti e isole quasi inaccessibili, erano perseguiti con diligenza (cosa che non accadeva in precedenza) per essere condotti al supplizio ed essere tolti di mezzo. Questi due Imperatori si adoperarono con ogni sforzo per sradicare tutta la cristianità, come dicemmo. Inoltre dice: E ogni montagna e isola furono smosse dai loro posti, appunto per la furibonda guerra scatenata da Diocleziano e Massimiano, con la quale sottomisero all‟Impero Romano quasi tutti i regni, principati, isole e nazioni, e luoghi fortificati  in oriente e in occidente, i cui confini estesero ad est fin quasi all‟India, a sud fino all‟Etiopia, nel nord fino alle barbare e fiere popolazioni dei Sarmati, a ovest fino a Boulogne e all‟oceano Atlantico. Per cui aggiunge:
 
Vers. 15. E i Re della terra e i principi e i capitani e i ricchi e i potenti e ogni schiavo o libero si nascosero nelle spelonche e nelle rocce dei monti.  

Vers. 16. E dicono ai monti e alle rocce: Cadete su di noi e nascondeteci dalla faccia di colui che siede sul trono e dall‟ira dell‟agnello. 

Vers. 17. Perché è venuto il gran giorno dell‟ira loro, e chi mai può reggersi ritto? Queste parole indicano l‟angustia della tirannide di quei tempi, in cui tutti i cristiani eran costretti, poiché, come s‟è detto, essi non erano al sicuro, né nelle isole delle genti, né nelle fortezze, né nei deserti monti, né presso i barbari, dove erano riparati, nascondendosi addirittura nelle grotte o tra le rupi alpestri. Quei tiranni, infatti, fecero in modo di occupare, conquistare, distruggere, assoggettare tutti quei luoghi. E i Re della terra e i principi e i capitani e i ricchi e i forti e ogni schiavo o libero. Sono indicati sette generi di uomini forti per esprimere la crudeltà della persecuzione: nessuno ne era immune, come nelle altre persecuzioni, che di solito colpivano solo i vescovi, i predicatori e chi vi si opponeva, mentre questa incrudelì contro tutti. I Re inoltre indicano il Sommo Pastore della Chiesa e i Patriarchi, i principi sono i vescovi, i capitani gli altri prelati, i ricchi l‟aristocrazia, i forti sono i soldati cristiani; i servi sono i fedeli che fuggiti presso i barbari e da  questi catturati, i liberi quei cristiani che rimasero in potere dell‟Impero Romano. E dicono ai monti e alle rocce: Cadete su di noi e nascondeteci dalla faccia di colui che siede sul trono. Queste parole esprimono il desi- derio di morire per l‟eccessiva afflizione, in cui si trovarono i cristiani, timorosi di essere inseguiti, catturati, traditi e condotti a morte dopo lunghi patimenti, anche se in moltissimi si erano rifugiati, come estremo riparo, nelle grotte e tra le rupi montane. Per questo desideravano la morte e di essere sepolti dalle montagne, per non essere indotti dalla violenza delle torture a rinnegare Cristo, come a moltissimi era accaduto. E dicono ai monti e alle rocce: Cadete su di noi e nascondeteci dalla faccia di colui che siede sul trono, ossia dall‟immane, orribile e crudelissima persecuzione di Diocleziano e Massimiano, che allora sedevano sul trono dell‟Impero Romano. E dall‟ira dell‟agnello, di Cristo, che i fedeli ritenevano fosse adirato contro la sua Chiesa, avendo permesso così grandi mali e di tale durata. Credevano pure che Diocleziano fosse l‟Anticristo, e che incombesse il giorno del giudizio finale, e l‟ultima sterminio della Chiesa e del Regno di Cristo sulla terra. Tale appariva allora la Cristianità. Perché è venuto il gran giorno dell‟ira loro, il tempo dell‟ultima persecuzione, come descritto da Cristo in S. Matteo al cap. 24. Gran giorno è detto per la crudeltà del tiranno e per il permesso di Dio, perché quella tribolazione superò tutte le precedenti, e tutti i permessi di Dio, che son designati metaforicamente dall‟espressione ira dell‟agnello, perché egli flagellerà i suoi e ogni cosa come fosse adirato per purgarci dai peccati e aumentare la gloria e il premio celesti qui sulla terra a tempo debito per sua bontà, non volendo punirli eternamente con gli empi nella geenna di fuoco e nelle fiamme eterne dell‟inferno.    
E chi mai può reggersi ritto? Parla la fragilità umana e l‟umana pusillanimità al considerare tanto grande carneficina, che esprime pure la difficoltà della vittoria sul tiranno, come dimostra la caduta di Papa S. Marcellino. 

Venerabile Servo di Dio Bartolomeo Holzhauser 


Maria, Madre di Gesù Cristo e Madre dei sacerdoti,

 


Maria,

Madre di Gesù Cristo

e Madre dei sacerdoti,

 ricevi questo titolo che ti diamo

per celebrare la tua maternità

e per contemplare davanti a te il Sacerdozio

di tuo Figlio e dei tuoi figli,

Santa Madre di Dio!


Madre di Cristo,

hai dato al Messia Sacerdote

il suo corpo di carne

con l'unzione dello Spirito Santo

per la salvezza dei poveri e degli uomini

con il cuore contrito.

Custodisci i sacerdoti nel tuo cuore e nella Chiesa,

Madre del Salvatore!


Madre della fede,

hai accompagnato il Figlio dell'uomo al Tempio,

compimento delle promesse fatte ai nostri padri.

Affida al Padre, per la sua gloria

i sacerdoti di tuo Figlio,

Arca dell'Alleanza!


Madre della Chiesa,

nel Cenacolo, tra i discepoli

hai pregato lo Spirito

per il nuovo popolo e i suoi pastori.

Concedi all'ordine dei sacerdoti

la pienezza dei doni,

Regina degli Apostoli!


Madre di Gesù Cristo

eri con lui all'inizio della sua vita 

e della sua missione,

lo hai cercato, Maestro tra la folla,

lo hai assistito, lo hai risuscitato da terra,

consumato per l'unico sacrificio eterno,

e avevi con te Giovanni, tuo figlio.

Accogliete i chiamati dal Signore,

mentre muovono i primi passi lungo il cammino,

proteggete la loro crescita,

accompagnare nella vita e nel ministero

coloro che sono tuoi figli,

O Madre dei sacerdoti!


Giovanni Paolo II 

Le riforme nella Chiesa di Mio Figlio si stanno avvicinando e sconvolgeranno il mondo.

 


MESSAGGIO DELLA SANTISSIMA VERGINE MARIA
A LUZ DE MARIA

28 AGOSTO 2023


Amati figli del Mio Cuore Immacolato:
 
COME REGINA E MADRE DEGLI ULTIMI TEMPI (1) VI IMPARTISCO LA MIA BENEDIZIONE, QUELLA CHE UNA MADRE DÀ AI SUOI FIGLI, AFFINCHÉ FACCIATE PASSI SICURI, AFFIDANDOVI ALLA VOLONTÀ DI DIO.

 
Figli, voi siete amati, siete molto amati da questa Madre. Io vi guardo in ogni momento, anticipo le vostre opere e le vostre azioni per invitarvi ad essere corretti, poi ognuno prenderà la propria decisione.
 
Amati del Mio Divin Figlio:
 
IL MOMENTO STA PASSANDO INAVVERTITO.  Tutto avverrà in un batter d'occhio, anche se i Miei figli sono immersi nelle cose materiali e nella mondanità, ma per rendervi conto che tutto è cambiato: guardate il clima, il sole, la natura, la violenza...

 

Vi colpiranno malattie provocate dalle tempeste solari (2) e vivrete quella che sarà una tempesta geomagnetica a seguito dell'espulsione di massa coronale, che porterà alla caduta di tanto progresso elettronico. Questo causerà anche gravi incendi e dovete essere preparati a rimanere senza energia elettrica.

 

PENSATE, ASCOLTATE IL MESSAGGIO DIVINO!
PENSATE FIGLI CHE OGNI CHIAMATA È UN SÌ ALLA VITA...


Le riforme nella Chiesa di Mio Figlio (3) si stanno avvicinando e sconvolgeranno il mondo. Molti dei Miei figli ne resteranno confusi.

 

STATE VIVENDO UN MOMENTO OPPRIMENTE...
PERCIÒ NON ALLONTANATEVI DAL MIO DIVIN FIGLIO.


Siate perseveranti, resistete, siate forti e confidate nella Protezione Divina.

Amati figli, senza dimenticare l'ondata della malattia (4) che avete vissuto, devo dirvi che sarete nuovamente messi alla prova, non per Volontà di Dio, ma per volontà umana. Abbiate tutto quello che vi ho raccomandato per alleviare le malattie (5).

Amati figli, lo sfregamento delle placche tettoniche nelle profondità della Terra, alcune più profonde di quelle che conoscete, causeranno forti rumori che faranno uscire gli animali marini da dove vivono, in cerca di salvezza.


Pregate figli Miei, pregate per quello che non è la Volontà di Dio che succeda.

Pregate figli Miei, pregate gli uni per gli altri.

Pregate figli Miei, pregate per gli Stati Uniti, la terra si muoverà.

Pregate figli Miei, pregate, in Colombia, in Cile, in Ecuador, in Argentina, in Perù e in Brasile ci saranno terremoti di alta intensità.


Pregate figli Miei, pregate per la Spagna, la Francia sarà invasa, la Russia soffrirà e l'Ucraina sarà sorpresa.


La preghiera eleva l'anima (Cfr. Rom. 8, 26-27), la preghiera fatta con il cuore prepara l'uomo ad adorare eternamente la Trinità Sacrosanta in Cielo.
 
Vi benedico con tutto il Mio Amore.

 
Mamma Maria
 
AVE MARIA PURISSIMA, CONCEPITA SENZA PECCATO
AVE MARIA PURISSIMA, CONCEPITA SENZA PECCATO
AVE MARIA PURISSIMA, CONCEPITA SENZA PECCATO

 

(1) Libro della Regina e Madre degli Ultimi Tempi, leggere…
(2) L’attività solare, leggere…
(3) Profezie sulla Chiesa, leggere…
(4) Riguardo alle malattie, leggere…
(5) Le Piante Medicinali date dal Cielo, leggere…

 

 

COMMENTO DI LUZ DE MARIA


Fratelli:


Di fronte a tanta agitazione degli uomini, vi invito a consacrarvi alla Regina e Madre degli Ultimi Tempi nella celebrazione della sua quinta ricorrenza.


Consacrazione:

Madre e Regina degli Ultimi Tempi,
sono Tuo figlio, accoglimi, ti affido la mia vita
e pongo nelle Tue Mani la mia volontà,
quello che ho e quello che sono,
le mie aspirazioni, i miei desideri ed i miei progetti.

Allontana da me l’attaccamento alle cose materiali,
affinché cerchi i beni che non si possono vedere,
in quanto sono spirituali.

Oggi Ti consacro la mia vita, Regina e Madre,
mi affido liberamente alla Tua Protezione.
In questi momenti così difficili in cui sto vivendo,
che Tu sia l’Arca che mi porti a non naufragare
durante la purificazione.

Che i Raggi delle Tue Mani, illuminino la mia mente,
i miei pensieri ed i miei ricordi perché siano sanati,
i miei dolori perché io li offra e le mie cadute perché Tu mi rialzi.


Illumina la mia ragione perché non competa con la mia fede,
ma siano l’una la luce dell’altra.

Mi consacro a Te e mi affido a Te nella libertà dei figli di Dio.
Amen.

 


mercoledì 30 agosto 2023

Adorazione

 


Chi vuole salvarsi e agisce attivamente per farlo si salva; chi rifiuta la salvezza vivendo nella ribellione non si salva.

 


Messaggio d'Amore dato dalla Sapienza Divina a un'anima mistica in Italia per gli eletti degli ultimi tempi


Cari amici, Miei fedeli, ho un Progetto speciale per voi. Restate a Me fedeli e resistete con le Mie Armi alla grande tempesta in atto: avrete da Me la corona di gloria che spetta agli amici più fedeli.

Cara sposa, un grande cambiamento è già in atto, ma continuerà a tappe rapide. Ognuno si prepari ad accettare la Mia Volontà, anche se non capisce. Piccola sposa, ogni volta che accade qualcosa che non riesci a capire, pensa a Me in modo speciale e ripeti nel tuo cuoricino: "Sempre, o Dio vuole o permette, e nulla accade di diverso. Non ci sono forze occulte e misteriose che agiscono nell'universo a mia insaputa". Avete capito bene?

Dico: "Dolce Amore, nella Tua Luce ho certamente capito. Il Tuo sguardo raggiunge ogni parte dell'Universo e nulla può accadere senza il Tuo consenso, senza il Tuo permesso. Quando accadono cose strane, gli uomini tremano come foglie, tremano e dicono: "Dov'è Dio? Perché accadono queste cose terribili?". Così dicono gli stolti della terra, senza pensare che ogni uomo è sotto il Tuo sguardo. Tu, Amore Infinito, conosci il suo cuore, ogni sentimento, la sua mente, ogni pensiero: il tuo sguardo sublime è sempre su di noi.

Per chi vive in Te e Ti cerca, questa è una cosa meravigliosa e dolcissima. Penso al bambino che sente lo sguardo della madre su di sé: è felice e cinguetta di gioia. Così, ogni uomo è sotto il Tuo sguardo d'amore. Tu, infatti, guardi ogni persona con Amore, ma non costringi nessuno ad accettare il tuo sublime affetto.

Il bambino riceve sempre il dolce amore dei genitori ed è felice di sentirsi amato; ma per l'uomo maturo le cose sono diverse. Tu, Amore dolcissimo, dici a ogni uomo: "Voglio darti il mio immenso Amore: puoi accettare ed essere felice in Me, puoi rifiutare. Sei libero, uomo, di scegliere". Dolce Amore, Dio di Bontà e di Infinita Misericordia, Tu dici questo all'uomo, ad ogni uomo della terra.

Tu, Santissimo, sei il Creatore di tutti gli uomini, il Salvatore dell'umanità di ogni tempo; Tu, Gesù, sei lo Spirito d'amore che vuole abbracciare e invadere ogni creatura umana. Dolce Amore, vedremo il giorno in cui tutti capiranno questa sublime verità? Chi l'ha compresa è felice in Te; anche se deve affrontare le pene della vita, sa che dopo entrerà nella Tua luce e vi rimarrà per sempre. Verrà il giorno in cui tutti capiranno?

Ti dico, Mia piccola sposa, che fino alla fine della storia umana ci sarà sempre qualcuno che non ha capito nulla e non vuole capire nulla. Piccola sposa, ho dato all'uomo la libertà: deve scegliere se accettare il mio tenero Amore o rifiutarlo. Devi capire, piccola sposa, che non accetta il mio Amore chi dice con le labbra: "Signore, Signore". Chi ha il mio nome sulle labbra ma non fa la mia volontà non mi piace; chi fa la mia volontà è apprezzato da me e accoglie veramente il mio Amore.

Cara sposa, l'uomo dimostra di amarmi veramente quando lascia che le mie parole entrino nel profondo della sua anima e diventino vita vissuta. Sposa amata, ripeti al mondo le Mie Parole, ripetile perché tutti le capiscano bene e siano felici in Me. Non è colui che Mi dice e ripete: "Signore, Signore", che entra nel Mio Regno di eterna Felicità, ma colui che si sforza di fare sempre la Mia Volontà.

Dico: "Dolci Amori, sapendo che la volontà umana è sempre debole, Voi concedete ad ogni uomo le Grazie di salvezza in abbondanza. Se ancora non ha capito, che le raccolga ora, prima che la notte scenda sulla sua vita".

Cara sposa, che il tuo cuore sia gioioso, perché le grazie di salvezza continuano a scendere in abbondanza, come una pioggia molto intensa, come neve che cade a grandi fiocchi sul mondo. Concedo molto, cara sposa, perché voglio la salvezza per ogni anima, desidero che nessuno di quelli che si sono persi possa dire: "Non sono stato aiutato. Sono stato dimenticato". Ripeti al mondo le Mie Parole: chi vuole salvarsi e agisce attivamente per farlo si salva; chi rifiuta la salvezza vivendo nella ribellione non si salva.

Piccola sposa, vivi nel dolce flusso del Mio amore e sii felice in Me. Io ti amo.

Ti amo.

24 luglio 2010

La straordinaria rinascita della fede: la profezia di Ratzinger sulla rinascita della nostalgia di Dio

 

Il cambiamento imminente che cresce di fronte alla crisi di insoddisfazione per la vita e alla povertà spirituale.

Non viviamo più in un mondo cristiano, perché la fede ha cessato di essere un presupposto evidente della vita sociale.

E anzi, è spesso rifiutata, ridicolizzata, emarginata e perseguitata..

Quindi, lo spazio per Dio nella società e nella cultura è scomparso definitivamente?

Le apparenze direbbero di sì.

Tuttavia, c'è qualcosa di innato nell'essere umano, qualcosa nella nostra stessa natura, che punta solo a Dio, e che prima o poi emerge, anche se a volte viene represso o non correttamente identificato.

Qui parleremo della profezia profondamente meditata di Joseph Ratzinger, poi Benedetto XVI, di come sarà inevitabile che l'anelito di Dio riaffiori nel cuore di ogni uomo, e di come questo cambierà di nuovo la cultura, riportandoci in un mondo con Dio.

Il mondo è diventato autonomo, e Ratzinger dice che "la questione di Dio non trova più posto nel pensiero umano".

Anche i fedeli si vedono come viaggiatori su una nave che affonda e sono colpiti da un sentimento di disagio.

La scienza sembra capace di svelare tutti i misteri del mondo naturale e ci libera dalla necessità di cercare una spiegazione al di là del regno materiale.

Non solo la trascendenza viene vista come superflua, ma anche il messaggio cristiano centrale sembra sempre più ingenuo e incredibile.

Come potrebbe tutta la storia del cosmo dipendere da un solo uomo, Gesù di Nazaret?

Non è ridicolo pensare che un uomo nato alla periferia di Israele 2.000 anni fa possa essere decisivo per il destino di ogni persona?

Ratzinger paragona la situazione dei cristiani che vivono nel contesto attuale a quella di un clown che cerca di avvertire la gente che il tendone del circo è in fiamme.

Nessuno prende sul serio il clown e il suo avvertimento, perché tutti pensano che le sue urla facciano parte di un atto.

Ed è facilmente liquidato come un personaggio a cui nessuno dovrebbe prestare attenzione.

Di conseguenza, nessuno cerca di fermare il fuoco e sia il circo che il villaggio finiscono distrutti.

La situazione dei cristiani oggi sembra simile.

Anche loro sembrano incapaci di far sentire alle persone il loro messaggio.

Le fiamme di una cultura scomparsa stanno bruciando, ma nessuno sembra accorgersene o preoccuparsene.

I cristiani, dice Ratzinger, affrontano la frustrante incapacità di rompere con gli schemi di pensiero accettati e far riconoscere alle persone che la fede è un aspetto serio della vita umana.

Così viviamo in un mondo in cui la proclamazione di Nietzsche sembra finalmente essersi realizzata, Dio è morto e l'idea stessa di credo religioso è ora "impraticabile".

Ma è davvero così?

La gente oggi vive la fede come un peso, con tutte le sue pratiche, dottrine e giudizi morali, ha riflettuto Ratzinger.

Tuttavia, per quanto paradossale possa sembrare, i giorni in cui viviamo sono caratterizzati da un anelito alla fede.

Il mondo dell'economia pianificata, della ricerca, del calcolo esatto e della sperimentazione non è ovviamente sufficiente a soddisfare le persone.

La gente vuole essere libera da questo tanto quanto dalla fede vecchio stile.

Che impressione! In un mondo in cui gli esseri umani dovrebbero aver finalmente risolto tutte le loro domande e problemi ancestrali.

In cui le possibilità quasi infinite di distrazione e divertimento dovrebbero tenerci occupati per sempre, e farci dimenticare tutto il resto, le nostre vite sono ancora segnate da una doppia insoddisfazione.

Le persone sono ugualmente insoddisfatte della fede, del mondo e di ciò che ha da offrire.

Ratzinger cita Simone de Beauvoir, che ammette che se in una notte beve un bicchiere in più, piange ai mari e il suo vecchio desiderio di assoluto si risveglia, e ritrova la vanità dello sforzo umano e l'avvicinarsi minaccioso della morte.

Che meraviglia!

Né l'intero ambiente culturale così ostile alla fede e all'idea di trascendenza, né tutte le teorizzazioni contro la natura religiosa degli esseri umani e contro la morale tradizionale in cui visse de Beauvoir, possono sopprimere completamente il suo cuore.

Non appena le loro difese si abbassano, l'inquietudine della natura umana si riafferma per esprimere una "malinconia abissale", come la chiama Ratzinger, che smaschera le false promesse del nostro tempo.

Allo stesso modo, Lady Gaga canta: "Sei felice in questo mondo moderno o hai bisogno di più? C'è qualcos'altro che stai cercando?"

E Demi Lovato urla: "C'è qualcuno che può capirmi? Ho bisogno di qualcuno".

La fede non ha bisogno dell'aiuto della società, della filosofia o della cultura per mostrare la sua saggezza, dice Benedetto XVI.

Ed è più simile a una spedizione in montagna che a una tranquilla serata di lettura davanti al fuoco.

Ma chiunque intraprenda questa spedizione sa e sperimenta che l'avventura a cui ci invita vale la pena.

Ed è così che Ratzinger profetizzò nel 1970 che la Chiesa ritroverà la sua essenza.

Le circostanze costringeranno la Chiesa a liberarsi della sua pomposa ostinazione.

Dobbiamo diventare una Chiesa dei poveri e dei miti, ha esortato.

Questa crisi e il cambiamento d'epoca, comporta un tempo di prova.

Egli profetizzò che la Chiesa avrebbe cessato di essere un potere sociale dominante godendo di privilegi, ricchezze e prestigio.

"Rimarremo piccoli e dovremo ricominciare più o meno dall'inizio", ha previsto.

La Chiesa "non potrà più abitare molti degli edifici che ha costruito nella prosperità".

Ma il risultato sarà una Chiesa che diventa "feconda da una nuova forza interiore".

Siamo chiamati a diventare ancora una volta la Chiesa della fede, non del potere politico, dove le persone possono trovare la loro casa, la loro vita e la loro speranza oltre la morte.

Una grande forza scaturirà da questa Chiesa più spiritualizzata e semplificata.

Se la Chiesa si lascia purificare e ritorna alle radici che l'hanno creata, qualcosa di bello accadrà.

Perché gli esseri umani si troveranno indescrivibilmente soli in un mondo totalmente pianificato.

Sentiranno tutto l'orrore della loro povertà.

allora scopriranno il piccolo gregge di credenti come qualcosa di completamente nuovo.

Una risposta che cercavano sempre segretamente.

Poi Ratzinger chiede: "La fede ha una possibilità oggi?"

E la risposta è sì, "perché corrisponde alla natura della persona.

Il desiderio dell'infinito è vivo e insaziabile negli esseri umani.

Nessuna delle risposte tentate funzionerà, solo Dio corrisponde alla domanda del nostro essere".

In un certo senso, la crisi è un'opportunità perché la novità portata da Cristo diventi ancora più evidente.

Perché tutti possiamo vedere la confusione, l'inerzia, la solitudine, la rabbia e la disperazione che sorgono quando le persone cercano la felicità in tutto, piuttosto che in Dio.

Di conseguenza, non c'è nulla di più importante per la Chiesa che presentarsi come un potente testimone della promessa di ricevere il centuplo che Cristo promette.

Pertanto, per lui il compito fondamentale dei cristiani in una società pluralistica come la nostra è quello di testimoniare la vita nuova che scaturisce dall'incontro con Cristo.

Disse: "Non abbiamo un tesoro più grande da offrire ai nostri contemporanei".

Ha aggiunto: "Dobbiamo riconoscere che a poco a poco dobbiamo diventare di nuovo.

E la vera conversione è un atto di vita che si compie con la pazienza di una vita.

È un atto in cui non dobbiamo perdere fiducia e coraggio lungo il cammino".

Fin qui quello che volevamo raccontare sulla profezia di Joseph Ratzinger sull'inevitabilità del ritorno del mondo a Dio.

Fori della Vergine Maria