Così ha parlato il Signore a me e, in me, per ciascuno; e questo è vero, fedele e sicuro:
1. Tu sei il Lot di Sodoma, ma vedi di non soffocare nella fornicazione, e che l’eredità della meretrice non diventi la tua parte, poiché tu sei come nessuno prima di te né dopo di te. Tu come uomo sei completamente nella carne e nei suoi piaceri, e come spirito sei completamente libero con occhi e orecchi aperti. Tu imbratti il tuo corpo di escrementi, e sul tuo spirito si riversano fiumi di luce; il tuo corpo mangia con le scrofe, mentre il tuo spirito è circondato da mille angeli. Hai riempito il tuo cuore mondano di letame ed escrementi, ed Io Mi sono eretto una dimora nel tuo cuore spirituale. Tu conversi con le meretrici, mentre Io parlo con te come un Fratello al fratello; tu emani fetore come un pantano, e il tuo spirito respira le fragranze del più alto dei Cieli. Tu sei un mostro, e il tuo occhio eclissa i soli. Perciò purifica la tua carne e diventa uno con Me, affinché Io diventi Uno con te!
2. Alle madri ansiose dì che non devono educare le loro figlie nel timore degli uomini e del mondo – poiché nella tentazione a ciò che si teme si obbedisce ciecamente, e al temuto diventerà facile la vittoria – bensì devono preferire educarle nel timore e nell'amore per Me, affinché diventi Io il Vincitore, ed esse trascurino il mondo e si delizino nel Mio sconfinato Amore. Esse non devono condurle in luoghi pubblici allo scopo di ottenere un marito, bensì da Me, devono portarle da Me, ed Io ti dico: non uno dei loro desideri dovrà restare non benedetto e insoddisfatto, poiché Io sono un Dio ricco che in tutto ha la più infinita sovrabbondanza, che tutto può e vuole anche dare nella massima misura.
3. I poveri non devono elemosinare davanti alla porta del ricco, dove sperimenterebbero la sorte dei cani estranei, e il loro cuore verrebbe invertito in tristezza e amarezza, bensì devono solo venire da Me con la più salda fiducia, e li ristorerò tutti. L’affamato voglio sfamarlo, l’assetato dissetarlo, l’ignudo vestirlo e l’ammalato guarirlo; lo zoppo dovrà saltare come un cervo, il lebbroso sarà purificato, il cieco vedrà, il sordo udrà, e il debole lo renderò più forte di un leone; il timoroso sarà più coraggioso di un arzillo puledro, e il vecchio troverà riposo. Il povero è il Mio fratello più vicino, provvedo Io per lui. Perciò egli non deve lasciarsi profanare dai cani, poiché i ricchi del mondo sono fratelli di Satana, e figli del diavolo vengono dall'inferno.
4. Ai Miei amici e alle Mie amiche dì loro: essi non devono amare i Miei servitori e inservienti più di Me! La loro salvezza non devono metterla tanto nelle loro mani, bensì, piuttosto interamente nelle Mie, e affidarsi completamente a Me. Il servitore, infatti, deve agire rigorosamente secondo il comando, se non vuol essere trovato indegno. Solamente il Datore della Legge sta al di sopra della stessa, e può anche mettere al di sopra di essa chi vuole, ma finché stanno sotto il giogo, saranno giudicati; invece, chi viene da Me, a questi Io posso condonare il giudizio.
5. La Mia Chiesa sulla Terra è un bagno purificatore; chi si è lavato venga da Me, affinché Io lo asciughi col calore del Mio Amore e lo conservi. Chi invece prova solo piacere a schizzarsi e bagnarsi, a costui va come alle ruote del mulino che non escono mai dall'acqua.
6. Se qualcuno ha operato vera penitenza, venga da Me, affinché Io lo accolga come un figliol prodigo e lo custodisca nella Mia forza, poiché l’inserviente può consigliare, Io invece posso farlo! Il servitore può istruire, ma la redenzione è solo opera Mia! L’inserviente può pregare, ma solo Io posso benedire! Il Mio servitore deve giudicare rettamente, ma il diritto alla grazia ce l'ha solo il Signore! Perciò essi, al di sopra dei servitori e degli inservienti, non devono dimenticarsi del Signore!
7. Questo devi dirlo a loro fedelmente, parola per parola, del tutto senza timore, poiché non devi temere il mondo se Mi vuoi amare, perché Io sono più che il mondo intero.
8. Per il mondo sono un Eroe molto piccolo, al Quale non si dà alcuna importanza. Gli eruditi Mi guardano a mala pena dall’alto delle spalle, e con estrema fatica Mi lasciano ancora la nomina di Uomo onesto. Alcuni, invece, Mi hanno già completamente licenziato, quindi per costoro non sono più esistente. Alcuni Mi concedono certamente un qualche tratto ancora divino, tuttavia solo per breve tempo; dopo, però, si lasciano istruire dai sapienti del mondo su un qualcosa di meglio. Allora vengo subito depennato in modo infame e, tutt'al più, considerato ancora come un vecchio Dio per donnette. Per alcuni Miei servitori e inservienti che vogliono essere grandi, Io servo ancora semplicemente solo come un sigillo di ufficio pubblico e come esteriore avvolgimento di parvenza divina della loro nera insensatezza e della loro rozza, tenebrosa stupidità e follia! Nondimeno, certuni Mi lasciano probabilmente di sicuro essere ancora nella Mia Divinità, ma in cambio, per i loro vantaggi temporali, devo lasciar fare di Me ciò che vogliono, e precisamente, il che è peggio di tutto: devo essere una mera assurdità! Posso avere Amore e Misericordia solo finché fa comodo a loro, ma poi devo diventare più inesorabile di una pietra, e devo lasciarMi trasformare nel più vergognoso dei tiranni! Devo saltare da un seggio di giudice all'altro ed emettere una condanna dopo l'altra; il Mio Amore deve essere, quindi, solo temporale, ma la Mia tirannia e il giudizio più severo ad essa associato devono durare in eterno! – O mostruosi pazzi! La Mia sconfinata Longanimità, la Mia Mansuetudine, la Mia Umiltà e il Mio eterno Amore per le Mie creature, certamente non sono utili alle loro avide cianfrusaglie. Presto, però, dovrà essere tirata una riga attraverso tutti i loro conti! Questi stanno dinanzi a Me, e la misura delle loro azioni è diventata piena, ne manca solo una, e la ricompensa li attende!
9. Chi non Mi conosce come sono e chi Io sono, sarebbe meglio che non sapesse nulla di Me, poiché allora potrei ancora renderlo vivente di là nel regno degli spiriti; invece così si rendono incapaci di ricevere il Mio aiuto, perché uccidono la vita in se stessi, distruggendo Me in se stessi, e quindi anche Mi uccidono e sono i tralci separati dalla vite.
10. Adesso vi dico questo: "Io sono l'unico, eterno Dio nella Mia natura trinitaria, quale Padre secondo la Mia natura divina, quale Figlio secondo la Mia natura perfettamente umana, e quale Spirito secondo ogni vita, attività e conoscenza". Dall'eternità sono l'Amore e la Sapienza stessa. Non ho mai ricevuto qualcosa da qualcuno. Tutto ciò che esiste proviene da Me, e chi ha qualcosa, l'ha da Me! – Come potrei essere un tiranno e un giudice che emette condanne? – O voi stolti! Io vi amo, e voi Mi disprezzate! Io sono Padre vostro; voi fate di Me un giustiziere! Dove benedico, voi maledite! Dove costruisco, voi distruggete! Ciò che innalzo, voi lo demolite! Dove semino, là convogliate flussi soffocanti! Voi siete in tutto contro di Me! – Se Io fossi come voi dite che sia, in verità, vi dico che la Terra non esisterebbe più già da lungo tempo, anzi non sarebbe neanche mai stata creata, ma poiché sono come sono, allora tutto sussiste ancora com’era e come sarà eternamente! E anche voi sarete come volete essere, senza il Mio giudizio di condanna, poiché sarete quello che voi stessi vi siete fatti. Invece, coloro che Mi prendono come sono e Mi amano come li amo Io, di loro farò quello che vogliono, affinché la loro libertà e la loro gioia siano eternamente perfette!
11. Ai Miei servitori e inservienti dì loro: i Miei incarichi non sono né banche di cambio né botteghe di denaro, poiché chi Mi serve a motivo del denaro, non Mi serve per amore, e chi non Mi serve per amore, il suo servizio Mi è estraneo, così come Io devo essergli completamente estraneo, dal momento che non Mi serve per amore. Con lui ho già chiuso il conto! – Ma come può essere un servo, fedele, colui che, come un ladro, ha venduto i tesori del Signore senza autorizzazione, per i prezzi più scandalosi? Iscariota, per lo meno, Mi ha veduto per trenta monete d'argento, senza sapere in anticipo cosa Mi sarebbe accaduto, poiché era abbagliato, e andò perduto. Adesso, invece, Io sono già come martirizzato, ucciso e di nuovo risorto per avere a ogni minuto il prezzo irrisorio più scandaloso. – O vergognosi ladri, voi, assassini! – A cosa vi dovrò paragonare? Voi, figli del drago! Voi, razza di vipere! Voi, cova di serpenti! È così che Mi servite? È così che vi devo trovare? Per mezzo del Mio caro Paolo vi feci certamente dire che chi serve all'altare deve anche vivere dell'altare (1° Cor. 9,13), ma solo dalle opere dell'amore che operano ogni bene; invece voi non avete opere dell'amore, – perciò siete rapinatori, ladri e assassini del Vangelo e di ogni verità! Voi lo sapete: «Come il lavoro, così la ricompensa!». L'amore non si può avere per denaro, bensì, ancora solo per amore. Io sono l'Amore stesso e, all’infinito, non Mi si può avere a nessun altro prezzo se non, ancora per amore! Vi ho comprati tutti con l'amore, perciò pretendo da voi tutti, ancora amore! Perciò, chi Mi vuol servire, Mi serva nell'amore, nel quale sono morto per lui sulla croce; e chi vuol venire a Me, venga a Me nell'amore che ha sanguinato per lui sulla croce.
12. Ai funzionari e ai signori del mondo dì senza timore e in modo completamente fedele, che i loro incarichi non stanno più in alto degli incarichi del Mio regno. Tuttavia, qualunque incarico che è contro i Miei incarichi, tra poco lo distruggerò! Guai ai suoi servitori, poiché Io sono l’Altissimo, la Mia Legge è eterna come lo sono Io, e rimarrà eterna come eterno sono Io! Le tarme che vogliono rodere la Mia Legge e fare altre leggi dal loro escremento per cancellare i Miei Comandamenti, su questi essa (la Mia Legge) si rovescerà con grande peso e gravità e li distruggerà come se non fossero mai esistiti! Chiunque pecchi contro i Miei Comandamenti può essere perdonato se si migliora, se riconosce i suoi errori e si pente, e poi, se si rivolge a Me e rimane in Me ed Io in lui; ma chi vuol minare la Mia Legge, questa lo schiaccerà, ed egli d’ora in poi non sarà più in eterno! Tutte le leggi del mondo minano i Miei Comandamenti, a meno che non sono date dal Mio Amore da uomini che sono stati istruiti dal Mio Spirito. Guai ai tiranni! Guai ai despoti che governano per il trono, per il potere e per il prestigio, poiché non manca più molto tempo, ed essi sperimenteranno il potere dei deboli! Il terreno è Mio, e il campo è Mio! Questo lo dice il Veritiero, l'eterno Dio dell’Amore e della Sapienza, e lo rivela a un folle per i sapienti del mondo!
Amen! – Io, Jehova! – Amen!"
16 marzo 1840