lunedì 19 agosto 2019

LO CONOSCI GESU’? Orazione e Sofferenza



La croce umiliando innalza e si fa preghiera.


La croce che s'innalza verso il cielo, che sfida qualsiasi bufera e vince ogni battaglia ("In hoc signo vinces"), è quella che si fonda in una buca scavata per bene.
Sono le grandi sofferenze che portano alla santità; e chi desidera diventare santo, se non ne trova di grandi, cerca appassionatamente anche le più piccole e non se ne fa sfuggire una sola.
Ogni sofferenza abbassa i colli della superbia. Crea la valle provvidenziale dell'umiltà. Rende abili a scalare le vette.
Ce lo assicurano tante pagine della Sacra Scrittura e altrettante esperienze di ogni giorno.
Il Salmo 68 sembra scritto per quanti nell'umiliazione riscoprono la presenza di Dio e si abbandonano tra le braccia della sua infinita misericordia. Bisogna affondare nel fango e non avere nessun sostegno, per sentirsi spinti a cercare l'aiuto dall'Alto. «Salvami, Signore, dal fango, che io non affondi, liberami dai miei nemici e dalle acque profonde.
Non nascondere il tuo volto al tuo servo, sono in pericolo: presto, rispondimi. Avvicinati a me, riscattami, salvami dai miei nemici» (Sal 68, 15.18-19).
Quando non c'è nessuno che ti capisce e ti dà una mano; quando neppure in te stesso trovi un minimo di speranza, allora, se fissi gli occhi sul Salvatore, Lo trovi tutto per te, tutto tuo.
« "Signore, io non ho nessuno"... "Alzati, prendi il tuo lettuccio e cammina "» (Gv 5, 7-8).
Perché l'incenso si trasformi in fumo profumato che sale al cielo, è necessario che si lasci incenerire.
Il dolore ci fa paura.
Anche quando appare soltanto all'orizzonte. Anche quando è puramente immaginario. Anche quando ci vorrebbe proprio, ma, avendone orrore, gli sbarriamo l'uscio.
C'è molta gente triste, o perché teme di dover patire, o perché patendo non accetta.
Si rifiuta il messaggio che reca con sé la croce, grande o piccola che sia.
Può succedere che talvolta si soffra più al pensiero di dover soffrire che per reali sofferenze. L'orgoglio poi teme anche la più piccola umiliazione: basta un foruncolo per inquietare e far perdere la pace.
 Chi insegue chimere, questi sì, si pasce di stoltezza (cf. Pro 12, 11), e si condanna ad una miserevole sorte.

Dobbiamo guardare alla croce con fiducia, specialmente chi è consacrato per la redenzione.
Questo `miracolo' avverrà, se ci metteremo a pregare di più; però non ritorneremo facilmente alla preghiera, se non abbandonando certo fare edonistico, terra-terra, che impedisce il volo.
Quando ci decideremo al volo? Chiediamo al buon Dio che ci tolga la paura di soffrire.
Perché:
,/ Un uomo senza dolore è un re senza trono.
,/ Un cristiano senza dolore è un prodigo senza pace.
,/ Un prete senza dolore è pane senza sale.
,/ Una persona consacrata senza dolore è incomprensibile.
/ Il peccatore senza dolore corre alla perdizione.
/ Un santo senza dolore semplicemente non esiste.
Chi vive veramente nell'orazione fa delle croci di ogni giorno il suo tesoro conservato gelosamente in cielo e che nessuno quaggiù può rubare. L'orazione ci mette dalla parte di Dio, ci immerge nella fede, ci fa ragionare e scegliere con sapienza.
Dio, quando vuole avvicinare qualcuno a sé, gli rende aspro il cammino, lo purifica nel dolore, lo strappa dalla vanità e dal piacere del peccato, lo fa un'anima di preghiera.
«Per una breve pena riceveranno grandi benefici, perché Dio li ha provati e li ha trovati degni di sé; li ha saggiati come oro nel crogiuolo e li ha graditi come un olocausto» (Sap 3, 5-6).
Umiliazione e orazione.
Traspaiono unite insieme nello sguardo implorante, anche se muto, dell'infermo, del morente, dell'angosciato...
Oh, la preghiera sulle rive del Gaves, a Lourdes, dove le sofferenze più svariate sembrano confondersi con le onde del fiume che lambisce la grotta della Vergine!
Quale offertorio! Quanta redenzione!

di PADRE STEFANO IGINO SILVESTRELLI

Cosa è la nascita?



Handbook sull’aborto


La nascita è l'emergere del feto dall'utero materno, il taglio del cordone ombelicale e l'inizio della esistenza fisica del neonato al di fuori e separatamente dal corpo della madre. L'unico cambiamento che interviene al momento della nascita è relativo al sistema di supporto della vita del bambino. 
Non vi è alcuna differenza tra il feto prima e dopo la nascita; l'unico cambiamento riguarda il metodo di alimentazione e di acquisizione dell'ossigeno. Prima della nascita il nutrimento e l'ossigeno venivano prelevati dalla madre attraverso il cordone ombelicale; dopo la nascita l'ossigeno viene acquisito attraverso i polmoni ed il nutrimento attraverso lo stomaco, se il neonato è abbastanza maturo da essere nutrito in questo modo. Se è molto prematuro, il nutrimento continua ad essergli somministrato con i nostri attuali sistemi artificiali di supporto della vita, ad esempio sotto forma di alimentazione endovenosa, simile a quella assicurata dal cordone ombelicale.  

Prendiamo il caso di una cellula di una qualsiasi parte del corpo di un soggetto, che può essere mantenuta in vita in un terreno di coltura separato dal suo corpo vivente anche dopo la morte del soggetto stesso. Interferisce questo con il concetto dell'ovocita fecondato quale portatore di vita umana?  

No, Queste cellule, pur essendo proprie di un determinato individuo, possono riprodurre soltanto se stesse come tipo specifico di cellule. L'ovocita fecondato non è parte di un altro soggetto, ma è esso stesso un soggetto. Esso non riprodurrà semplicemente se stesso, ma è nella sua totalità un essere umano completo e, ove gli si dia il tempo, si svilupperà in un adulto. Ognuna delle centinaia di miliardi di cellule, presenti nel corpo di un soggetto, può morire, ma non per questo diciamo che quel soggetto è morto. Quando invece l'unica cellula costituita dall'uovo fecondato muore, l'intero nuovo soggetto muore.  

L'altra importante differenza è che l'ovocita fecondato, che si suddivide e si moltiplica in numerose cellule, si differenzia immediatamente formando parti specifiche e diverse, organizzate in un unico essere complesso.  

Le cellule di parti di un corpo umano adulto, poste in terreno di coltura, possono riprodurre soltanto se stesse e non possono continuare a sviluppare diverse parti specifiche.  

Il dottor Liley, il padre della "fetologia" lo considera umano (l'embrione e il feto)?  

Il dottor Liley, il medesimo scienziato che ha messo a punto la tecnica per la trasfusione fetale intrauterina, ha dichiarato che 4-6 giorni dopo la fecondazione il "giovane soggetto, che controlla il proprio ambiente ed il proprio destino con ostinata determinazione, si annida nella mucosa uterina e con uno spiegamento straordinario di potenza fisiologica sopprime il ciclo mestruale della madre. L'utero sarà casa sua per i prossimi 270 giorni ed al fine di renderlo abitabile l'embrione sviluppa una placenta ed una capsula protettiva contenente il liquido amniotico. Egli risolve inoltre, da solo, il problema dell'omoinnesto, cioè quel brillante processo grazie al quale feto e madre, sebbene immunologicamente estranei e quindi non in grado di scambiare tra loro trapianti di pelle né di ricevere il sangue l'uno dell'altro, si tollerano reciprocamente in parasimbiosi per nove mesi".  

Sappiamo che il feto si muove con facilità e grazia nel suo mondo liquido, che la sua comodità ne determina la posizione. Egli è sensibile al dolore, al tatto, al freddo, al suono e alla luce. Egli beve il suo liquido amniotico, in quantità maggiore se zuccherato artificialmente, minore se gli si dà un sapore sgradevole. Egli soffre di singhiozzo e si succhia il pollice. Dorme e si sveglia. 
Si annoia con segnali ripetitivi, ma gli si può insegnare a stare all'erta con un primo segnale per inviargli poi un altro segnale diverso. Infine egli stabilisce il giorno della sua nascita, in quanto l'inizio del travaglio è in buona parte una decisione unilaterale del feto.  

Questo è dunque il feto che conosciamo e che ciascuno di noi è stato. Questo è il feto che seguiamo nella moderna ostetricia, lo stesso bambino del quale ci preoccupiamo prima e dopo la nascita, che prima di venire alla luce può essere malato e richiedere diagnosi e cure, come qualsiasi altro paziente".  

Liberal Studies "A CASE AGAINST ABORTION"  
Whitcombe & Tombs, Ltd, 1971  

Dr. Jack C. Willke e Barbara Willke 

Preghiera per salvare le anime






Mio Signore, mio Padre che sei onnipotente.
Illumina le anime smarrite con il Tuo Santo Spirito.
Non permettere che il diavolo sbarri loro la strada verso di Te.
Manda loro i Tuoi Santi Angeli, in modo tale che sconfiggano i demoni, che dominano queste anime e che esse possano prendere la strada verso Casa, insieme a Gesù il Tuo Santo Figlio, per raggiunger Ti.
Amen

Pregatela pieni di fiducia e sentimento, così Dio Padre manderà i Suoi Santi Angeli per combattere la battaglia per queste anime.

Se voi non pregaste per loro e non accettaste sacrifici, la loro fine sarebbe l’inferno.



Maria Madre di Dio

Mia cara figlia. Ascolta e meravigliati, perché Mio Figlio, il vostro Gesù è pieno di fiducia che anche le anime, più lontane da LUI e da Dio, Padre di tutti noi, trovino la strada verso di LUI e verso Casa. 
Infatti, Miei così amati figli, le vostre preghiere, Noi le portiamo nei cuori di quelli che ancora non Ci conoscono e di quelli che rifiutano ancora Mio Figlio.
Grandi Miracoli Sono Permessi Da Dio padre
infatti, EGLI Dio l’Altissimo con tutte le vostre meravigliose preghiere, recitate con amore e con dedizione verso di Noi, raggiungerà, attraverso Suo Figlio, il vostro Gesù, e il dono dell’’illuminazione e la purezza del Suo Santo Spirito anche le anime, che sembravano già essere perdute.
Egli mostrerà loro la verità e i loro cuori saranno inondati con il Suo Amore divino, proveranno la Sua presenza nei loro cuori e riceveranno poi la chance di regalare a LUI, al Suo Santo Figlio, il loro Sì. Il loro SI li libererà dalle grinfie di Satana, in modo tale che anche loro possano entrare nel Nuovo Paradiso. Questo fu creato per tutti i figli di Dio, da vostro Padre in Cielo che vi ama, anche per questi vostri fratelli e sorelle smarriti. Nulla LO renderà più felice del fatto che i Suoi figli ritrovino la strada verso di LUI e verso Casa.
Pregate, figli Miei, pregate. Pregate per la pace nelle anime di questi poveri peccatori. Sono così smarriti, che da soli non trovano la strada, le loro anime sono così distrutte, che non hanno più speranza in Dio, Nostro Signore, 
sono così “schiavizzate” e “addestrate “da Satana, che se voi non pregaste e accettaste sacrifici per loro, la loro fine sarebbe l’inferno.
Così sia.

SENTI, GESU’ IL GRIDO ANGOSCIOSO DELLE TURBE CHE ANELANO A TE!



Cristo è risorto!
  
Fratelli, risorgiamo    con Lui!
  
Allarghiamo i nostri orizzonti, eleviamo il nostro spirito a tutto che è alta vita, che è luce, che è bello, buono, vero, santo! Alleluja! Alleluja! Alleluja!

Cristo è risorto! Andiamo a Lui: Lui solo ha le parole di vita eterna che rigenerano, e quella legge di amore e di libertà da cui ogni uomo, ogni popolo, può sperare incremento e salvezza.
  
Fratelli, i popoli    sono stanchi, sono disillusi; sentono che tutta è vana tutta è vuota la vita, senza Dio.
  
Siamo noi all'alba    d'una grande rinascita cristiana?
  
Cristo ha pietà delle    turbe: Cristo vuole risorgere, vuol riprendere il suo posto: Cristo avanza: l'avvenire è di Cristo!
  
Cristo è risorto!    Vedo Gesù che torna: non è un fantasma, no!
  
E’ Lui, il Maestro,    è Gesù che cammina sulle acque limacciose di questo mondo così torbido, così    spaventoso. 
  
L'avvenire è di Cristo!
  
T'avanza, t'avanza, o divino Risorto! La barca di questo povero mondo fa acqua da tutte le parti, senza di Te va a fondo: vieni, o Signore, vieni!
  
Risuscita in tutti    i cuori, in tutte le famiglie: su tutte le plaghe della terra, o Cristo Gesù, risorgi e risorgi!
  
Senti il grido angoscioso delle turbe che anelano a Te: vedi i popoli che vengono a Te, o Signore. A Te appartengono, sono la tua conquista, o Gesù, mio Dio e mio Amore!

Stendi, o Chiesa del Dio vivente, le tue grandi braccia, e avvolgi nella tua luce salvatrice le genti. O Chiesa veramente cattolica,
  
Santa Madre Chiesa di Roma, unica vera Chiesa di Cristo, nata non a dividere, ma ad unificare in Cristo, e a dar pace agli uomini!
  
Mille volte ti benedico    e mille volte ti amo!
  
Bevi il mio amore e la mia vita, o Madre della mia Fede e della mia anima! Oh come vorrei delle lacrime del mio sangue e del mio amore far un balsamo da confortare i tuoi dolori e da versare sulle piaghe de' miei fratelli!

S. Luigi Orione



Ritorno a casa



Cristiani, atei ed ebrei convertiti alla fede cattolica


TESTIMONIANZE

Presentiamo una serie di testimonianze riguardanti fratelli separati, convertitisi alla nostra fede cattolica. In alcuni casi l’incontro con Dio nelle loro vite è avvenuto in modo miracoloso. In altri casi è avvenuto attraverso un processo lento e doloroso che è durato vari anni.
Ogni caso si diversifica. Non vi sono conversioni uguali. La conversione è un processo personale, un incontro tra l’uomo e Dio. In molti di questi casi c’è un anticattolicesimo ereditato dalle chiese della Riforma, che credono che il cattolicesimo non sia biblico e pertanto i suoi fedeli non siano cristiani; li ritengono pagani che credono nelle fiabe e nelle dottrine pagane introdotte dai tempi di Costantino.
Sono migliaia i protestanti che ogni anno si convertono al cattolicesimo, soprattutto persone colte e studiose della Bibbia.  In Inghilterra, negli ultimi anni si sono convertite dodicimila persone ogni anno. Negli USA ve ne sono attualmente centomila. Per questo crediamo che la testimonianza di questi uomini, pastori e teologi, che presenteremo di seguito possa aiutarci a confermare la nostra fede cattolica, e possa farci sentire più sicuri di appartenere alla Chiesa fondata da Cristo duemila anni fa. 

“Perché Dio non è Dio del disordine,
 ma della pace”
(1 Co 14, 33).


I convertiti dal Protestantesimo

John Henry Newman (1801-1890)

Nato nel seno di una famiglia anglicana di bancari, a Londra, il 21 febbraio 1801, John Henry Newman visse a quindici anni una prima forma di conversione, come egli la chiamava. Nel 1825, dopo aver concluso i suoi studi a Oxford, fu ordinato sacerdote anglicano. Tre anni più tardi era nominato vicario della chiesa di Santa Maria, annessa all’università di Oxford. 
Mantenne questo incarico fino al 1843, in questo periodo coltivò amicizie con persone colte e illuminate dell’Inghilterra di quell’epoca. Fu promotore, a partire dal 1833, del Movimento di Oxford, una corrente religiosa inserita nella Chiesa anglicana che promuoveva una via mediana, un terzo cammino, tra il protestantesimo e la chiesa cattolica. Afferma nella sua Autobiografia: In seguito e senza poter precisare l’ordine e le date nelle mie parole, io parlai della chiesa di Roma come legata della causa dell’anticristo, come “una dei tanti anticristi”, o come la chiesa che aveva in sé qualcosa di veramente anticristiano o non cristiano.
Ma studiando la storia delle eresie monofisite e ariane si rese conto che non poteva proseguire su questa terza via e che doveva o restare anglicano o farsi cattolico. Dovette combattere molte lotte interiori ed esteriori per essere fedele alla sua coscienza e cercò di sforzarsi molto nel ricercare la verità tra i santi Padri della Chiesa dei primi secoli sino a che arrivò gradualmente alla verità. Nel 1843 decise di lasciare il suo incarico di pastore anglicano e divenne un semplice laico, anche se ancora non si decideva a convertirsi al cattolicesimo perché vedeva la devozione alla Vergine e ai santi come un ostacolo per la fede.
Dice: Nel 1843 feci due passi molto importanti: 1) in febbraio feci una ritrattazione formale di tutte le cose dette contro la chiesa di Roma. 2) a settembre rinunciai al vicariato presso la chiesa di Santa Maria. Tra l’autunno del 1843 e l’autunno del 1845 io mi mantenni  in comunione laica con la chiesa d’Inghilterra, assistendo ai suoi culti e astendendomi completamente dal contatto con cattolici e con i loro luoghi di culto, e da quei riti e pratiche religiose, come l’invocazione dei santi, che sono caratteristiche del loro credo. Tutto questo lo feci poiché non ho mai potuto capire come qualcuno possa appartenere nello stesso tempo a due confessioni religiose.
Il 9 ottobre 1845 abbracciò il cattolicesimo.
Dal momento in cui divenni cattolico non ho più avuto una mia storia di idee religiose da riferire. Dicendo questo, non voglio affermare che le mie facoltà mentali sono rimaste oziose o che abbia smesso di pensare a questioni teologiche, bensì che non ho meditato variazioni da annotare e che non ho conservato alcuna angoscia nel cuore. Sono stato pacifico e contento, e mai ho nutrito dubbi. Convertendomi, non mi sono reso conto di alcun cambiamento, intellettuale o morale, avvenuto nel mio spirito... Neppure ho provato più fervore. Fu come giungere in un porto attraverso una burrasca, e la felicità, che allora sentii, continua a conservarsi sino ad oggi. 
Neppure ho vacillato nell’accettare alcuni principi che non esistono nel credo anglicano. Ad alcuni credevo già, ma nessuno di quelli è stato per me una prova. Essendo accolto nella Chiesa cattolica, feci la professione con grande semplicità, e a tutt’oggi sento di credere agli stessi valori. Prendo in considerazione ciò che i protestanti affrontano con maggior difficoltà: la dottrina dell’Immacolata Concezione (di Maria)..., cioè che la beata Vergine fu concepita senza peccato originale. Di fatto, occorre dire che i cattolici non hanno iniziato a crederlo perché fu così stabilito, bensì fu stabilito poiché essi lo credevano. Lontano dall’essere un principio, datato 1854, una imposizione tirannica al mondo cattolico, fu accolta da ogni parte con il massimo entusiasmo, una volta promulgato. Tale principio si rese tale poiché vi fu una petizione unanime da parte di tutta la Chiesa verso la Santa Sede affinché la dottrina riguardante l’Immacolata Concezione fosse dichiarata dottrina apostolica. 
Dopo un viaggio a Roma nel 1847 fu ordinato sacerdote cattolico. Uno dei suoi principali obiettivi fu dimostrare agli inglesi che si può esser buoni cattolici e cittadini leali. Papa Leone XIII lo nominò cardinale nel 1879. 
Con lui si convertirono 22 pastori anglicani e 11 professori dell’università di Oxford e Cambridge. Si calcola che attraverso l’opera di Newman, fino al 1935, si siano convertiti alla chiesa cattolica 900 pastori anglicani.

Padre ángel Peña


IL MISTERO DEL SANGUE DI CRISTO



Il Sangue della vita e il sangue della morte

Gesù si presenta nuovamente con la sua larga ferita sul petto e le mani ripiene di Sangue: ma vi aggiunge un segno ancor più vivo della sua carità.
Per avvicinarmi a Lui e secondare le sue brame, desidero che il mio cuore sia pure ferito. Gesù non aspettava che questa corrispondenza. Egli stesso lo ferisce ed in qual modo e con quale misericordia lo risana!
O Dio, è possibile che, dopo avermi ferito così, Tu scenda ad attingere, con le tue labbra divine, la corruzione che ne esce? - Sí, figliuola, è possibile: nel Calice offertomi dall'Angelo nel Getsemani, che ho bevuto se non le iniquità della terra? Non è questa la mia missione?
Tu attingi al mio petto il Sangue della vita per te, per le persone a te care: io attingerò dal tuo e da quello delle stesse persone il sangue della morte. - q. 12: luglio, s.g.

SR. M. ANTONIETTA PREVEDELLO

Chi cammina sulla strada divina è legato alle grazie e ai miracoli del cielo.



Maria Madre di Dio

Io, la vostra Santa Madre in Cielo, pongo su tutti voi, che avete fiducia in Mio Figlio il Mio Santo mantello di protezione.

Chi segue la Via divina è legato alle grazie ai miracoli del Cielo.

 Perché chi si dichiara per Mio Figlio, riceverà questi meravigliosi regali e la sua vita sarà una vita ricolma nel cuore, di gioia e di soddisfazione.
Così sia.

Semplice preghiera che rafforzerà la vostra fede e vi guiderà verso Gesù e Dio Padre



Proteggimi o Mio Signore, Padre Mio, perché voglio stare con Te. Per la  Tua via, voglio arrivare a Te ed entrare con Te nell’Eternità.
Amen.

Portate tutto in confessionale, e pregate Dio per il perdono.



Io il tuo San Giuseppe vorrei far coraggio ai Nostri figli, soprattutto a quelli, che hanno appena trovato la strada verso di Noi:
lasciatevi del tempo.
Non giudicatevi troppo severamente.
Non sprecate troppi pensieri per vecchie azioni, che sono state peccaminose e non tormentatevi quando peccate di nuovo.
Portate invece tutto in confessionale pregate Dio, il Nostro Signore di perdonarvi.
Accettate i sacrifici e siate buoni gli uni con gli altri. Cercate di farlo e vi accorgerete che vi riuscirà sempre più facile restare lontano dal peccato e avvicinarvi a Gesù e Dio Padre.
In questi tempi così difficili, Dio Nostro Padre, regala moltissime grazie ed Egli accelererà in voi questo processo, per la salvezza della vostra anima.
Restate sempre pieni di fiducia e pregate, che Gesù, gli angeli e \o Maria, la Mia così amata Maria, vi guidino.
 Restate nella calma e cercate i vostri Luoghi Santi. Allora, Miei amati figli, Noi, Il Cielo possiamo compiere i Nostri miracoli e rafforzare la vostra fiducia in Gesù e in Dio Padre. Sarete pieni di forza e di coraggio e riconoscerete la strada verso Gesù e Dio Padre.
Così sia.

ONORE AL CROCIFISSO



RINUNZIA AL TRONO (... + 295).

Santa Susanna, vergine e martire. nipote de papa S.. Caio e intima parente dell'imperatore Diocleziano, fin dagli anni più teneri aveva consacrato a Dio il candido giglio della sua verginità. Per le non comuni doti di corpo e di spirito, l'imperatore voleva darla in isposa a Galerio Massimiano che aveva associato all'impero, e ne fece proposta a Gambino, padre della Fanciulla. Questi si presenta a Susanna e le dice:
- Orsù, figlia mia, tu hai ben compreso il pregio e la dignità di essere sposa di Gesù Cristo, siccome lo sei di fatto?
- lo ne sono tanto convinta, rispose Susanna. che a parer mio i troni e le corone di questo mondo sono in confronto un puro nulla..
- Tu giudichi saviamente, riprese Gambino; ma se l'imperatore ti avesse destinata, in isposa a Gale- rio, questa novella condizione e dignità - d'imperatrice, non costituirebbe un confronto. con l'amore del tuo sposo Crocifisso?... E se tu dovessi scegliere: fra la corona imperiale e la morte da tollerarsi per amor di Gesù Cristo?
- Ah, padre mio, quanto sarei felice, se mi venisse concesso di dar la vita per amor del mio sposo divino, che ha sparso per la mia salute il suo preziosissimo Sangue! Nessuna porpora è capace di allucinarmi, nessun martirio di spaventarmi!
- Tu avrai l'occasione tra breve di darne la prova.
Qui il generoso padre si fa ad incoraggiare la figlia al prossimo combattimento. E Susanna oppose a tutte le lusinghe e minacce la più incrollabile costanza, e i più atroci supplizi non valsero a farla vacillare un istante nelle promesse giurate al suo sposo divino. Fregiata della duplice corona della verginità e del martirio, questa Santa è venerata dalla Chiesa il giorno 11 agosto. (G. Deharbe: Catechismo Cattolico - Parenti. Firenze, 1877. - C. Ceccaroni: Dizion. Ecclesiastico - Vallardi. Milano, 1897).
Miss. Miss Primavera, Miss Italia, Miss Mondo, ecc., ecc.; stupidaggini di un mondo senza Fede. Nessun eroismo, anzi nessun benchè minimo sforzo di volontà per divenire una f igurella da giornale. Essere una vergine, mantenersi integra e nel corpo e nell'animo... quanti son capaci di comprendere quest'eroismo, e quanti capaci di affrontarlo? quale forza di volontà, quante piccole e grandi vittorie sulla corrotta natura? E chi potrà poi esaltare la verginità congiunta al martirio? La Chiesa, solo la Chiesa Cattolica è in grado di offrire un luminoso titolo di gloria alle fanciulle.

santa Veronica Giuliani



Dio, essendo amore infinito, si comunica alle anime sue care; ma in modo che non v’è modo di poterlo raccontare. Questo si può ammirare in me, che sono una creatura così ingrata e infedele. Qui sì che vi sono le pazzie d’amore; l’amore stesso va cercando dappertutto chi lo vuole amare, si dà a tutti in tutto, a chiunque lo voglia. Io gli dico: Dio mio sei impazzito? Sai chi sono? Non porre in me tante grazie, che sono una miserabile creatura, piena di colpe e di difetti: tu lo sai, Tu mi vedi. Dicendo così ho una tale consapevolezza di me stessa che mi sento annientare, umiliare in un modo che non so che cosa sia. 
 Quando Dio mi dà queste luci, mi sembra che in un tratto Egli piova sopra di me con diluvi di grazie e nell’intimo del mio cuore mi dice: Vedi mia diletta? Io sono lo stesso Amore; benefico anche gli ingrati, come sei tu, e questo lo faccio per far vedere le mie magnificenze, le opere della mia infinita bontà, immensa carità, infinita misericordia. Tutto quello che opero in te, per me, è tutto effetto del mio infinito amore. Chiunque vuole amore, venga a me; ma amandomi torna tutto in me. L’amore opera in noi e lo stesso amore riporta tutto in sé; do a tutti in tutto, secondo la disposizione che trovo; e chi non l’ha, non vuole e non viene a me. Io quello che faccio, lo faccio, lo farei a tutti e a tutte le creature e, facendolo a te, chiunque saprà chi sei tu, ingrata, infedele, tutti ammireranno l’infinito mio amore, tutti s’animeranno ad amarmi. (D V, 197) 

Gesù, sapendo ciò che i suoi discepoli mormoravano, disse loro "Questo ti scandalizza?" Giovanni 6:61



Le parole di Cristo furono scandalizzate.Stava proclamando che avremmo dovuto mangiare della sua carne e bere del suo sangue per avere la vita eterna. Che era il pane disceso dal cielo. Chi potrebbe crederci?
"Se gli angeli potessero essere gelosi degli uomini, sarebbe solo per una ragione: la Santa Comunione". San Massimiliano Kolbe
 Ci sono volte i misteri della fede che troviamo molto difficile da credere.Vogliamo vedere e toccare per credere. Siamo umani Ma allora la fede non sarebbe "fede" se tutto fosse visibile e di facile comprensione. Crediamo in un Dio che ha creato il mondo del nulla. Dio divenne uomo. Dio può fare tutto. Quindi perché non può nutrirci della sua carne e bere del suo sangue.
Questa verità era molto difficile per molti discepoli di Cristo ed era davvero troppo per crederci. Si allontanarono e tornarono alle loro vite normali.Quindi pongo ai dodici apostoli la domanda che potrebbe anche farci.
Quindi Gesù chiese ai Dodici: "Vuoi andartene anche tu?" Giovanni 6:67
Simon Pietro rispose: “Signore, da chi andremo? Hai parole di vita eterna Abbiamo creduto e sappiamo che sei il Santo di Dio ”. Giovanni 6: 68-69
Cosa rispondi?
"La presenza del vero Corpo di Cristo e del vero Sangue di Cristo in questo sacramento", non è conosciuta dai sensi, dice San Tommaso, ma solo dalla fede, che si basa sull'autorità di Dio ". Pertanto, commentando il testo di San Luca 22, 19: "Questo è il mio Corpo che sarà consegnato da te", San Cirillo dichiara: "Non chiederti se questo è vero, ma piuttosto accogliere con fede le parole del Salvatore, perché Lui, che è la verità, non mente ” Catechismo della Chiesa Cattolica 1381
Sebbene molti arrivino a riconoscere la piena verità del Vangelo e si avvicinino alla tavola del Signore nella fede cattolica, alcuni dei nostri fratelli e sorelle cattolici si allontanano. Sarà perché non gli piace il padre, cercano qualcosa di più divertente, un'esperienza spiacevole, o forse non capiscono "così tante regole". Ma qualunque sia la ragione, state lontani da Gesù Cristo nella vera presenza, dalla comunione con Lui.
Quando parliamo della vera presenza (che è quando Gesù Cristo è presente nel pane e nel vino, consacrato nella Messa attraverso lo Spirito Santo) non stiamo dicendo che Gesù Cristo non sia realmente presente in altre forme. Ad esempio la sua parola, tra coloro che si uniscono nel suo nome o nella preghiera. Ciò che stiamo dicendo è che la vera presenza nell'Eucaristia è la presenza più sostanziale. È la vera e massima comunione con Gesù Cristo.
Ci riempie di vita e luce. Il suo sangue scorre nelle nostre vene. Riesci a crederci È vero Perché ci ha amato così tanto che voglio stare con noi fino alla fine.
Non è un simbolo È davvero presente e tu come cattolico hai quel privilegio.Hai anche il privilegio di adorarlo nel Santissimo Sacramento. Vai da Lui. Ti aspetta. Ma guardalo con rispetto e riverenza, come merita la nostra amata.Né rubi agli altri questa verità. Proclamalo e invita tutti al tavolo. È per tutti.Non è insolito che i nostri fratelli battisti, metodisti o altri protestanti diventino cattolici. È qualcosa di molto più comune di quanto pensi.
È stato detto che la persona che cerca veramente la verità, nel tempo, è nella Chiesa cattolica.
Se crediamo a questa verità e la conosciamo, perché non vorremmo condividere e gridare al mondo. “Ecco Cristo! So che lo ami e voglio questa comunione anche per te. ” 
SCRITTO DA 

Alcune gocce di quel Sangue divino, cadutegli negli occhi, lo guarirono da una penosa infermità e gli aprirono gli occhi dell'anima alla fede.



IL PREZIOSISSIMO SANGUE 

Le reliquie del Sangue di Gesù hanno contribuito più di ogni altra causa al diffondersi di questa devozione. La tradizione ci racconta che Longino, il soldato che colpì il costato di Gesù, fu ricambiato con grande misericordia da parte del Signore. Alcune gocce di quel Sangue divino, cadutegli negli occhi, lo guarirono da una penosa infermità e gli aprirono gli occhi dell'anima alla fede. Riconoscente, raccolse un po' di quel Sangue e lo conservò gelosamente in una ampolla. Nell'anno 35, perseguitato dagli Ebrei, si rifugiò nell'Isauria, poi ad Antiochia, quindi a Roma e infine a Mantova, dove predicò il vangelo e morì martire il 2 dicembre del 38, dopo aver nascosto il prezioso tesoro in un orto ove ora si erge la magnifica chiesa di S. Andrea.
Nell'804, su indicazione venuta dal cielo, la preziosa reliquia fu ritrovata accanto al corpo del martire. Sulla cassetta di piombo contenente l'ampolla era scritto: "Sangue di Gesù Cristo". Saputa la cosa, Carlo Magno, pregò il Papa Leone III di far verificare la cosa, perché era desideroso di venir ad adorare la preziosa reliquia, come poi fece con grande seguito di principi e cavalieri. L'esempio di Carlo Magno fu imitato da papi, da principi e da re.


La Sacra Bibbia diventerà pressoché impossibile da trovare



Mia amatissima figlia, Io sono stato gettato nel deserto e Mi sento infelice nel Mio Dolore, provocato dal modo in cui il Cristianesimo viene vilipeso in tutto il mondo. 

La Mia Voce è appena un sussurro in mezzo al fragore della bestia e di coloro che Mi disprezzano. Queste voci di malcontento si moltiplicheranno e soffocheranno la Parola, che è conseguita dalla Mia Vita sulla terra. Gli eretici, i pagani, i falsi veggenti ed i falsi profeti, i traditori ed i cultori di immagini d‟oro fuso si leveranno contro di Me di comune accordo, per ribellarsi. Coloro che seguono le Mie Orme verranno calpestati, caricati del peso della Mia Croce e dovranno salire su per una ripida montagna, se vorranno tenere caro tutto quello che Io ho insegnato loro. 

La Sacra Bibbia diventerà pressoché impossibile da trovare, prima della sua totale scomparsa. 
Effettueranno ogni tentativo per negare Dio, fino a quando, la Parola non verrà sostituita dalla dottrina delle tenebre. Quelli tra di voi che credono in Me, il vostro Gesù, non dovranno mai soccombere ad alcuna cosa che non venga da Me. Solo Io vi proteggerò dal male ed è solo attraverso di Me che troverete l‟Eterna Salvezza. 

Fate attenzione alle false preghiere che potranno esservi presentate, perché non saranno ispirate dallo Spirito Santo e, pertanto, dovranno essere evitate. Una piccola parola, poche frasi o semplici omissioni qua e là, riusciranno a trasformare una preghiera in una falsità. Il male è un silenzioso assassino dello spirito e non è facile da identificare quando viene mascherato tanto da sembrare la Verità. È il momento di estirpare le erbacce dal vostro giardino e di rimanere fedeli a tutto ciò che Io vi ho insegnato, poiché tutto il resto è irrilevante e può causare la perdita della vostra fede. 

La fede in Me e la fiducia nella Mia Promessa di venire di nuovo, in Grande Gloria, non devono mai essere accantonate in favore delle lusinghe dei profeti falsi, degli stregoni, dei pagani e degli eretici. I Miei nemici stanno lavorando sodo per ingannarvi e la maggior parte di loro sono perfettamente consapevoli di Chi Io Sia, ma vogliono che voi Mi respingiate, costi quel che costi. Dovete rimanere come dei piccoli e fiduciosi bambini quando Mi invocate e Io vi condurrò lungo la via che porta al Mio Regno. Io proteggerò tutti quelli di voi che confidano completamente nel Mio Amore e nella Mia Santa Volontà. Solo allora Io potrò intervenire per spazzare via i Miei nemici e diffondere la Verità in modo che il nuovo mondo a venire possa essere abitato da tutti i figli di Dio. 

La fiducia, la fede, la speranza e l‟amore sono importanti, se volete trovare la forza di restare al Mio Fianco. L‟amore incondizionato nei Miei confronti, vi procurerà grandi Grazie durante il vostro viaggio verso il Mio Glorioso Regno: il mondo che non avrà mai fine. 

Il vostro amato Gesù 

28 Gennaio 2015 


RIMANETE NEL MIO AMORE



Fedeltà

«Insegnami a compiere il Tuo volere, perchè sei Tu il mio Dio». SALMO 143, 11
   «Amami sempre, chè lo sempre ti amerò; non puoi dubitare del mio amore: fa' che Io non abbia a dubitare del tuo.
   Gesù è tuo, tutto tuo e sempre più tuo, ineffabilmente tuo, a misura che tu ti distaccherai da te stessa.
   Voglio che in qualche modo tu mi dia testimonianza d'amore: voglio che tu non lasci passar giorno senza offrirmi qualche speciale tributo d'amore. Le occasioni non ti mancheranno di certo, purchè tu ne sappia far buon uso.
   Io sono il tuo Re e il tuo Sposo; come tuo Re, ti do delle leggi, e come tuo Sposo
ti dico di osservarle per amore, come per amore te le ho date.
   Vale di più una canna fessa sostenuta dalla mia grazia onnipotente che una cosa forte da sè.
   L'amore cerca sempre, ma sempre con soavità. L'amore non abbandona l'anima, quando se ne è impossessato.
   Un'anima fedelmente fedele è come onnipotente sul mio Cuore.
Le sofferenze precedono sempre grandi grazie.
   Una sola cosa voglio da te; tutto è compreso in questa parola: «amore». Amarmi, credere al mio amore, confidare in me. Io voglio che tu porti scritta questa parola «Amore» sulla fronte, perchè i tuoi pensieri siano tutti d'amore, le tue azioni siano indirizzate al tuo Gesù che è l'amore.
Metti «amore» sul tuo cuore, affinchè tutti i tuoi affetti siano per l'Amore: amore in me, per me, con me.
   L'amore si nutre di amore. Se tu mi ami, io vivo in te e amandomi mi fai crescere. Mio cibo è l'amore. Quando tu rendi un servizio al prossimo, Io ne godo tanto, che mi comunico a te.
   La grazia è un dono soprannaturale che Io faccio all'anima. La fedeltà alla mia grazia è la prontezza con cui l'anima eseguisce l'ispirazione divina. Io propongo all'anima un bene, oppure una cosa migliore fra due buone. L'anima è libera. Se fa il bene, Io le accresco la grazia; se lo lascia, perchè è libera, non perde la grazia di prima, ma non ne acquista. Però, per un'anima che tende alla perfezione, il non acquistare è un perdere.
   Voglio fare dell'anima tua un capolavoro della mia grazia; non interromperne la benefica azione, anzi procura di assecondarne gli impulsi, rimanendo fedele a compiere ciò che Io internamente ti ispiro.
   Più sei fedele alla grazia e più la mia immagine diventa in te risplendente. 
   Quando l'anima non mette ostacolo al lavoro della grazia, il lavoro si fa più in fretta e meglio; se l'anima si oppone, il lavoro si fa più adagio.
   Ci sono tre categorie di anime: le une aprono poco le serrande che lasciano passare le acque della grazia e sono quelle che fanno poco conto dei loro doveri, anche se non li disprezzano: queste anime si privano di tante grazie, perchè se fossero più fedeli, la mia grazia entrerebbe più abbondantemente nei loro cuori.
Le seconde sono quelle che tengono le serrande aperte, in modo che l'acqua passa, passa tutta; ma non le aprono tutte, in modo che se arriva una più grande quantità di acqua, non può entrare tutta: così la grazia stenta ad entrare quando faccio delle grazie straordinarie.
Le terze tengono le serrande aperte, non solo quanto basta perchè passi tutta l'acqua, ma di più, per modo che quando io do delle grazie straordinarie, esse possono entrare.
Tante volte, attraverso una cosa piccolissima Io posso dare a un'anima un lume che la porta a una grandissima santità.
   La grazia santificante è la vita soprannaturale dell'anima; vi sono vari gradi di questa vita, come vi sono persone deboli, persone più forti, persone molto robuste.
Le persone robuste possono nutrirsi di più e così accrescono sempre più le loro forze.
   La grazia è onnipotente, quando l'anima non vi mette ostacolo.
   Non mettere in confronto quello che tu fai con quello che fanno gli altri. Tu devi progredire ogni giorno di più nella virtù; sappi che si deve corrispondere con maggior fedeltà quando si ricevono in larga copia grazie e aiuti speciali, quali sono quelli che tu ricevi.
   La mia grazia da sola non basta, come la tua volontà senza la mia grazia non basta.    Perchè preoccuparti prima per ciò che avrai da fare dopo? Adesso non hai ancora la grazia; l'avrai quando sarà tempo. Se una persona dovesse andare dopo un'ora in una camera oscura, le si darebbe forse un'ora prima il lume acceso, mentre c'è ancora la luce del sole?
   Il più è cedere le prime volte agli impulsi della grazia, quando l'anima incomincia a lasciarsi invadere dall'amore; dopo, l'amore prende il sopravvento: non che la costringa, ma l'alletta, così che la guadagna.
   Tu sei un piccolo fiore che nasce, cresce e fiorisce solo per me, come quei fiorellini che nascono sulle alte montagne che neppure son visti dalle creature.
E' sulla montagna della perfezione che tu devi crescere e fiorire.
   Più tu sei fedele a seguire gli impulsi intimi e segreti dell'amore, della grazia, più Io te li accrescerò; questi impulsi sono come tanti colpi di pennello, di scalpello che rendono la tua immagine più simile alla mia.
   Per amarmi sempre più, devi solo dire sempre di sì».

Suor Benigna Consolato Ferrero

OPERA DEI "TABERNACOLI VIVENTI"



Il grande dono di Gesù agli uomini d'oggi tramite Vera Grita


28-XII-1967 

Gesù. 
O figlia mia, presto, presto sarò con te. Ecco tu già partecipi della mia Gioia; tu sei già unita a Me in modo singolare. O anima mia, nulla ci dividerà mai: Io e te, tu ed Io: una cosa sola, un Amore solo, un Amore solo. Adesso i nostri sguardi si incontrano, e tu dal Tabernacolo ricevi l'ondata immensa del mio Amore. Aspetto la mia sposa ai piedi del mio Altare; Io verrò a Lei in una mistica unione. Tu non sai cosa avverrà. Povera anima, piccola, limitata, imperfetta... La mia Madre ti sarà vicina, e da Lei riceverà te; per Lei Io verrò a te; con Lei farò dimora in te. Rendi grazie al Padre mio, e in ciò unisciti a tutta la Creazione, ai miei Santi, agli Angeli, ai nove Cori, alla Chiesa purgante, alla Chiesa militante; unisciti ai miei Sacerdoti, al Papa Paolo VI. Poi vieni a Me per la via dell'Amore e del Dolore; poi andremo insieme per il mondo. Per p. G.: egli lavora già per Me, per la mia Opera, rinunciando alla sua volontà, all'apostolato che desidera. Egli è a Firenze per Volontà mia. Si trova nel periodo della prova. Quindi getterà i semi della mia Parola per i suoi Confratelli, fra coloro che lo fanno soffrire. Egli deve per mio mezzo rinnovare l'Opera salesiana di Firenze. Deve dare ai suoi Confratelli, Me. Ricopi il mio atteggiamento, tragga motivo di esempio dal Vangelo, e cioè da Me; ami, soffra, preghi per i suoi Confratelli. Egli a Firenze ha questa missione. Deve germogliare la mia Parola là ove vive, e con coloro con cui condivide la giornata, con coloro con cui siede a tavola a mangiare, con coloro che toccano le mie Specie Eucaristiche. Sopporti umilmente per Amore mio e la mia Passione gli sia sempre innanzi di ammaestramento, di insegnamento, di scuola, di lezione. Solo attraverso questa purificazione i suoi Confratelli verranno a Me nell'unione per la quale sono stati chiamati. Quindi col permesso dei suoi Superiori, diffonda la mia Opera d'Amore, la mia Lega di Anime sacerdotali. Io lo assiterò, lo consolerà; gli invierò a suo tempo un aiuto, un collaboratore. Egli deve prima passare per la "via" che gli ho indicata. Non dubiti del suo Gesù: Egli è e sarà sempre per lui. Percorrerò questa via, assistito dalla Madre mia. Perciò si rivolga a Lei e si metta nelle sue mani; a Lei si abbandoni come un fanciullo umile, ubbidiente, amorevole, puro e innocente. Voglio anche da p. G. la "schiavitù d'amore" di Maria SS., poiché in tale modo Ella sarà per lui, oltre che Madre" tenerissima, Maestra, Guida, Conforto, Riposo. Dalla Madre mia riceverà le mie ispirazioni. Alla mia Opera d'Amore, sono chiamati tutti i suoi famigliari poiché essi apparterranno alla mia lega di anime: nessuno escluso. A ciò dovranno pervenire dopo un'accurata preparazione che conduce l'anima a Me: Io l'attirerò al mio Amore con la mia Grazia. Ci sono anime sacerdotali pronte per la mia Opera. Bisognerà preparare, ed Io farò il resto. Tutto e sempre nell'amore di Maria Vergine, che quale "Maestra", oltre che Madre, dono a ciascun'anima sotto tre sembianti: Immacolata Concezione, Maria Ausiliatrice, l'Addolorata. Cioè: Purezza Castità, per i Portatori di Gesù Eucarestia; Purezza, per tutti; Aiuto e Sostegno nelle lotte, nelle difficoltà; Dolore e Sofferenza per tutti. (La mia Opera avrà in Me le sue vittime, e per molte Anime ci sarà una spada che trapasserà il loro cuore). Andate a Lei, anime mie predilette, poiché Io, il vostro Gesù Cristo Eucaristico, vi prometto un Amore indicibile e per molte, la mia Parola a conforto e sostegno nelle prove, nelle tribolazioni. P. G. trasmetterà i miei messaggi ad anime sacerdotali; ma agisca con prudenza. La mia Opera d'Amore è quasi tutta rivelata. Io, Gesù, annuncerò gli altri solchi. Chiedi preghiere, prega, offriti in Me al Padre mio per la mia Opera. Voglio anime vittime per il mio ritorno nella vita quotidiana degli uomini. Io devo andare, devo camminare per le "vie" del mondo. Sì, il mondo: poiché Io sono venuto sulla terra per tutte le anime, e per tutti ho dato la mia Vita. Sì, lotte molte lotte prima di arrivare a Roma, dal Papa. Il nemico ostacolerà, e le "mie anime" soffriranno. P. G. affidi alla S. Vergine, nel suo triplice Sembiante, la mia Opera, le mie anime. Ella vi aprirà le vie. Il Papa vi attende, il Papa approverà, il Papa sarà con voi: poiché Io sono in lui, e lui è in Me. Gesù da tutti i Tabernacoli ti benedice! Si, a p. G., le mie Parole, il mio Amore sacerdotale, la mia Dimora in lui. Tu rimani in Me, e nessun respiro sia disperso senza che sia per Me.