Handbook sull’aborto
La nascita è l'emergere del feto dall'utero materno, il taglio del cordone ombelicale e l'inizio della esistenza fisica del neonato al di fuori e separatamente dal corpo della madre. L'unico cambiamento che interviene al momento della nascita è relativo al sistema di supporto della vita del bambino.
Non vi è alcuna differenza tra il feto prima e dopo la nascita; l'unico cambiamento riguarda il metodo di alimentazione e di acquisizione dell'ossigeno. Prima della nascita il nutrimento e l'ossigeno venivano prelevati dalla madre attraverso il cordone ombelicale; dopo la nascita l'ossigeno viene acquisito attraverso i polmoni ed il nutrimento attraverso lo stomaco, se il neonato è abbastanza maturo da essere nutrito in questo modo. Se è molto prematuro, il nutrimento continua ad essergli somministrato con i nostri attuali sistemi artificiali di supporto della vita, ad esempio sotto forma di alimentazione endovenosa, simile a quella assicurata dal cordone ombelicale.
Prendiamo il caso di una cellula di una qualsiasi parte del corpo di un soggetto, che può essere mantenuta in vita in un terreno di coltura separato dal suo corpo vivente anche dopo la morte del soggetto stesso. Interferisce questo con il concetto dell'ovocita fecondato quale portatore di vita umana?
No, Queste cellule, pur essendo proprie di un determinato individuo, possono riprodurre soltanto se stesse come tipo specifico di cellule. L'ovocita fecondato non è parte di un altro soggetto, ma è esso stesso un soggetto. Esso non riprodurrà semplicemente se stesso, ma è nella sua totalità un essere umano completo e, ove gli si dia il tempo, si svilupperà in un adulto. Ognuna delle centinaia di miliardi di cellule, presenti nel corpo di un soggetto, può morire, ma non per questo diciamo che quel soggetto è morto. Quando invece l'unica cellula costituita dall'uovo fecondato muore, l'intero nuovo soggetto muore.
L'altra importante differenza è che l'ovocita fecondato, che si suddivide e si moltiplica in numerose cellule, si differenzia immediatamente formando parti specifiche e diverse, organizzate in un unico essere complesso.
Le cellule di parti di un corpo umano adulto, poste in terreno di coltura, possono riprodurre soltanto se stesse e non possono continuare a sviluppare diverse parti specifiche.
Il dottor Liley, il padre della "fetologia" lo considera umano (l'embrione e il feto)?
Il dottor Liley, il medesimo scienziato che ha messo a punto la tecnica per la trasfusione fetale intrauterina, ha dichiarato che 4-6 giorni dopo la fecondazione il "giovane soggetto, che controlla il proprio ambiente ed il proprio destino con ostinata determinazione, si annida nella mucosa uterina e con uno spiegamento straordinario di potenza fisiologica sopprime il ciclo mestruale della madre. L'utero sarà casa sua per i prossimi 270 giorni ed al fine di renderlo abitabile l'embrione sviluppa una placenta ed una capsula protettiva contenente il liquido amniotico. Egli risolve inoltre, da solo, il problema dell'omoinnesto, cioè quel brillante processo grazie al quale feto e madre, sebbene immunologicamente estranei e quindi non in grado di scambiare tra loro trapianti di pelle né di ricevere il sangue l'uno dell'altro, si tollerano reciprocamente in parasimbiosi per nove mesi".
Sappiamo che il feto si muove con facilità e grazia nel suo mondo liquido, che la sua comodità ne determina la posizione. Egli è sensibile al dolore, al tatto, al freddo, al suono e alla luce. Egli beve il suo liquido amniotico, in quantità maggiore se zuccherato artificialmente, minore se gli si dà un sapore sgradevole. Egli soffre di singhiozzo e si succhia il pollice. Dorme e si sveglia.
Si annoia con segnali ripetitivi, ma gli si può insegnare a stare all'erta con un primo segnale per inviargli poi un altro segnale diverso. Infine egli stabilisce il giorno della sua nascita, in quanto l'inizio del travaglio è in buona parte una decisione unilaterale del feto.
Questo è dunque il feto che conosciamo e che ciascuno di noi è stato. Questo è il feto che seguiamo nella moderna ostetricia, lo stesso bambino del quale ci preoccupiamo prima e dopo la nascita, che prima di venire alla luce può essere malato e richiedere diagnosi e cure, come qualsiasi altro paziente".
Liberal Studies "A CASE AGAINST ABORTION"
Whitcombe & Tombs, Ltd, 1971
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