sabato 31 agosto 2019

LA CROCE



Estratti dall’Opera sulla Divina Volontà scritta da Luisa Piccarreta

Volume 6
“ Figlia mia,  nella Creazione Io diedi all’anima la mia immagine, nell’Incarnazione le diedi la mia Divinità, divinizzando l’Umanità.Nell’atto stesso in cui si incarnò la Divinità nell’Umanità, la Divinità si incarnò nella Croce; perciò,da quando fui concepito, fui concepito unito alla Croce.  Si può dire che, come la vera Croce fu unita con Me nell’Incarna-zione che ebbi nel seno di mia Madre, così la Croce forma altrettante mie incarnazioni nel seno delle anime. Poiché Essa forma la mia incarnazione nelle anime, la Croce è la incarnazione dell’anima in Dio. Essa, distruggendo nell’anima ciò che è della natura umana, la riempie tanto della Divinità, da formare una specie di incarnazione: Dio nell’anima e l’anima in Dio ”.
Io sono restata incantata nel sentire che la Croce è l’incarnazione dell’anima in Dio;  Lui ha ripetuto: “ Non dico unione, ma incarnazione. Infatti, la Croce penetra tanto nella natura umana, da fare diventare la stessa natura dolore. Dove c’è il dolore, là vi è Dio, poiché non possono essere separati Dio ed il dolore. La Croce, formando questa specie di incarnazione, rende l’unione più stabile e quasi difficile la separazione tra Dio e l’anima, così come è difficile separare il dolore dalla natura. Invece, nell’unione può facilmente avvenire la separazione. L’unione, infatti, non è vera incarnazione, ma similitudine di incarnazione ”.
“ Figlia mia, le sofferenze e le Croci sono come tante citazioni che Io invio alle anime.  Se l’anima accetta queste citazioni, sia che siano citazioni che avvisano l’anima di pagare qualche debito, sia che siano avviso di fare qualche acquisto per la vita eterna, l’anima Mi risponde rassegnandosi alla mia Volontà, ringraziandomi, ed adorando le mie sante disposizioni. Allora, troviamo subito l’accordo e l’anima evita tanti inconvenienti, che deriverebbero dall’essere citata di nuovo, dal richiedere avvocati, dal subire una causa e la condanna del giudice. Solo rispondendo alla citazione con la rassegnazione e con il ringraziamento, si supplisce a tutto questo, poiché la Croce è per l’anima citazione, avvocato e giudice, senza avere bisogno di altro per prendere possesso del regno.  Se l’anima non accetta queste citazioni, pensa agli obblighi, alle sciagure ed agli intralci nei quali si getta l’anima, e quale sarà il rigore del Giudice nel condannarla, poiché ella ha sfuggito la Croce!  Il Giudice è mite, è compassionevole, è più inclinato ad arricchirla che a giudicarla, è più intento ad abbellirla che a condannarla ”. 
“ Figlia mia,  tra tanti titoli che la Croce ha, c’è il titolo di festiva.  Infatti, quando si riceve un dono, cosa accade?  Si fa festa, lo si gradisce e si è più allegri.  La Croce, essendo il dono più prezioso e più nobile, fatto dalla Persona più grande ed unica che esista, è più gradita e causa più festa, più gaudio, di tutti gli altri doni.  Tu stessa puoi dire quali altri titoli si possono dare alla Croce ”. Ed io:  “ Come Voi dite, si può dire che la Croce è festante, giubilante, gaudente, desiderabile ”.  E Lui: “ Bene, bene hai detto;  ma l’anima giunge a sperimentare questi effetti della Croce solamente quando è perfettamente rassegnata alla mia Volontà ed ha donato tutta se stessa a Me, senza ritenere niente per sé.  Io, per non farmi vincere in amore dalle creature, dono loro tutto Me stesso e, nel donare Me stesso, dono anche la mia Croce.  L’anima, riconoscente per il mio dono, fa festa e gode ”. 
“ Figlia mia, non volerti stancare nel soffrire, ma fa’ come se ad ogni ora tu cominciassi a soffrire. Infatti, chi si lascia dominare dalla Croce, distrugge nell’anima i tre regni cattivi, che sono:  il mondo, il demonio e la carne, e li sostituisce con i tre regni buoni che sono:  il regno spirituale, il Divino e l’Eterno ”. 
“ Figlia mia, quanto più il ferro è battuto, tanta più luce acquista; anche se il ferro non ha ruggine, i colpi servono a mantenerlo lucido e spolverato. Allora, chiunque si avvicina ad esso, facilmente si rimira in quel ferro come se fosse uno specchio.  Così l’anima, quanto più i colpi della Croce la battono, tanta più luce acquista e si mantiene spolverata da qualunque cosa. Allora, chiunque si avvicina a lei, si rimira in lei come se fosse uno specchio;  naturalmente, lei essendo specchio, fa il suo ufficio, e cioè:  fa vedere se i volti sono macchiati o puliti, se belli o brutti.  Ciò non basta;  Io stesso Mi delizio di rimirarmi in lei e, non trovando né polvere, né altra cosa che impedisce di riflettere la mia immagine, l’amo sempre di più ”. 
“ Figlia mia,  la Croce è semenza di virtù. Come chi semina, raccoglie dieci, venti, trenta ed anche cento volte, così la Croce, essendo seme, moltiplica le virtù, le perfeziona e le abbellisce fino alla meraviglia. Perciò, quante più croci si addensano intorno a te, tanti più semi di virtù vengono posti nell’anima tua.  Invece di affliggerti, quando ti giunge una nuova Croce dovresti rallegrarti, pensando di avere acquistato un altro seme, per arricchirti ed anche per completare la tua corona ”. 
“ Figlia mia, le caratteristiche dei miei figli sono:  Amore alla Croce, Amore alla gloria di Dio ed Amore alla gloria della Chiesa, fino a dare la propria vita. Chi non ha queste tre caratteristiche, invano si dichiara mio figlio. Chi ardisce dirlo, è un bugiardo ed un traditore, che tradisce Dio e se stesso. Vedi un po’ se tu le hai! ” 
“ Figlia mia, la Croce è sostegno dei deboli, fortezza dei forti, germe e custodia della verginità ”. 
“ Figlia mia, le Croci, le mortificazioni e qualunque specie di sofferenza sono altrettante fonti battesimali. Qualunque specie di Croce, che è intinta nel pensiero della mia Passione, perde la metà dell’asprezza e diminuisce di metà il suo peso ”. 
“ Figlia mia, volli essere crocifisso ed innalzato in Croce, per fare sì che le anime che Mi vogliono, possano trovarmi. Uno Mi vuole Maestro, perché sente la necessità di essere ammaestrato, ed Io Mi abbasso ad insegnargli tanto le cose piccole quanto le più alte e sublimi, per renderlo il più dotto. Un altro, che geme nell’abbandono e nell’oblio, volendo trovare un padre, viene ai piedi della mia Croce, ed Io Mi faccio Padre, dandogli per abitazione le mie piaghe, per bevanda il mio Sangue, per cibo le mie carni e per eredità il mio stesso Regno. Un altro, che è infermo, Mi trova medico, poiché non solo lo guarisco, ma gli do anche i rimedi sicuri per non più cadere nelle infermità. Un altro, che è oppresso da calunnie e da disprezzi, ai piedi della mia Croce trova il suo difensore, pronto a sostituirgli le calunnie ed i disprezzi con onori divini. Così per tutti gli altri;  chi Mi vuole giudice, Mi trova Giudice; chi amico, chi sposo, chi avvocato, chi sacerdote, tale Mi trovano. Volli essere inchiodato nelle mani e nei piedi, per non oppormi a nulla di ciò che le creature vogliono, per farmi come esse Mi vogliono.  Tuttavia le genti, vedendo che Io non posso muovere neppure un dito, ardiscono offendermi ”. 

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