lunedì 19 agosto 2019

Alcune gocce di quel Sangue divino, cadutegli negli occhi, lo guarirono da una penosa infermità e gli aprirono gli occhi dell'anima alla fede.



IL PREZIOSISSIMO SANGUE 

Le reliquie del Sangue di Gesù hanno contribuito più di ogni altra causa al diffondersi di questa devozione. La tradizione ci racconta che Longino, il soldato che colpì il costato di Gesù, fu ricambiato con grande misericordia da parte del Signore. Alcune gocce di quel Sangue divino, cadutegli negli occhi, lo guarirono da una penosa infermità e gli aprirono gli occhi dell'anima alla fede. Riconoscente, raccolse un po' di quel Sangue e lo conservò gelosamente in una ampolla. Nell'anno 35, perseguitato dagli Ebrei, si rifugiò nell'Isauria, poi ad Antiochia, quindi a Roma e infine a Mantova, dove predicò il vangelo e morì martire il 2 dicembre del 38, dopo aver nascosto il prezioso tesoro in un orto ove ora si erge la magnifica chiesa di S. Andrea.
Nell'804, su indicazione venuta dal cielo, la preziosa reliquia fu ritrovata accanto al corpo del martire. Sulla cassetta di piombo contenente l'ampolla era scritto: "Sangue di Gesù Cristo". Saputa la cosa, Carlo Magno, pregò il Papa Leone III di far verificare la cosa, perché era desideroso di venir ad adorare la preziosa reliquia, come poi fece con grande seguito di principi e cavalieri. L'esempio di Carlo Magno fu imitato da papi, da principi e da re.


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