“La civiltà dell’Anticristo non è altro se non la disumanizzazione dell’uomo”
L'Anticristo è colui nel quale l'umanità vedrà il suo più grande benefattore e che sarà il suo peggior nemico. È per la sua venuta che lavorano i senzadio e numerosi cristiani incoscienti delle conseguenze più remote, persone che sposano con candore le tesi materialiste e sotto il pretesto del Vangelo seguono dei "pastori- lupi", veri strumenti della potenza delle tenebre. L'Anticristo, non vuole abolire la religione, auspica di prenderla al suo servizio. Ma per far ciò deve abolire la fede in Cristo, quella fede che il Signore stesso farà tanta fatica a trovare al suo ritorno, come ha detto.
La strategia dell'Anticristo è di far per prima cosa dimenticare tutto ciò che permette all'uomo di elevarsi verso l'Infinitamente Vivente e di sostituirlo con delle comodità tecnocratiche, dei divertimenti, delle sicurezze sociali, spazzatura agli occhi di Dio. Suo interesse è di far credere che il pane domandato nel Padre Nostro sia unicamente il "pane quotidiano" di cui sarebbe il distributore, allorquando si tratta del pane sopraessenziale e cioè dello Spirito Santo. Il suo interesse è di sopprimere le personalità umane per rimpiazzarle con degli individui, una massa amorfa, anonima e irresponsabile di cui egli soddisfa gli istinti immediati seducendola con l'aiuto di slogan idealisti...Come un mendicante il Signore Gesù ha avuto l'ultimo posto alla tavola di questo mondo, quando i primi seggi sono riservati ai politici, agli intellettuali, agli sportivi, ai banchieri per farli acclamare da migliaia di giornali e di libri che ogni giorno bestemmiano la maestà divina. Il Cristo, nostro maestro, è ignorato, deriso; ai suoi templi succedono quelli della cultura deicida.
di p. Cirillo
Nessun commento:
Posta un commento