domenica 1 marzo 2020

Disastro e miseria – la Volontà o Concessione di Dio



L’uomo mondano si accontenta con ciò che soddisfa i suoi sensi corporei, e non gli manca  nulla, quando ai suoi sensi viene dato adempimento, persino quando crede di veleggiare in godimenti “spirituali” e comprende in ciò soltanto un bene conquistato intellettualmente,  quando si occupa di un sapere che riguarda di nuovo soltanto delle cose terrene. Si sente quindi  bene e non gli manca nulla, perché la sua anima non si espone con i suoi desideri e non può  spingersi in avanti, dato che il corpo ha il sopravvento.

Ma questo stato della soddisfazione non rimane o rimane soltanto molto raramente fino alla  morte, quando un tale uomo riduce se stesso corporalmente in rovina, perché delle malattie o l’età  avanzata proibiscono quei godimenti terreni o l’adempimento di brame corporee ed ora l’uomo è  sovente costretto alla riflessione (04.09) su sé stesso, sulla sua vita e sullo scopo dell’esistenza. Ed  allora gli si avvicina sempre di nuovo l’Amore di Dio e cerca di trattenerlo dal mondo, Egli cerca di  trasmettere Forza all’anima, che influenzi l’uomo dall’interiore, di staccarsi dal tendere abituale e di  liberarsi dai pensieri mondani.

Ma l’anima penetrerà solamente, quando ha una certa forza, che le deve però venire dall’esterno,  mediante un aiuto, che può essere fatto di buona conversazione, in discorsi spirituali o nella  trasmissione della Parola divina, tramite buoni libri o mediante amorevole intercessione di un  prossimo, da ciò ora giunge forza all’anima di agire ora anche sul corpo, ed allora può subentrare un  lento cambiamento del pensare, ed il resto della vita terrena può ora essere ben utilizzato per la  maturazione dell’anima. Perciò la malattia,disastri e la miseria terrena sono inevitabili per gli  uomini che si danno troppo intensamente al mondo, e sovente i migliori ed unici mezzi per imparare  a riconoscere l’insipidità del mondo.

E questi mezzi vengono perciò sempre di nuovo impiegati e si manifestano sempre di più, più  l’umanità rivolge lo sguardo al mondo. E perciò l’aumentato godimento della vita, ultragrandi gioie  terrene e di rappresentazioni che dilettano mondanamente i sensi sono sempre accompagnati da  fenomeni di genere negativo, di disastri, malattie e miserie madornali, basato su eccessivo  godimento di vita.

Gli uomini devono sentire generalmente nel proprio corpo già gli effetti disastrosi provocati da  brama di godere e di sregolatezza, e da ciò devono imparare e riconoscere, che cosa è veramente il
corpo e che cosa ha apportato per loro finora la vita. Perché altri mezzi sono senza successo per tali  uomini mondani, ma questi possono ancora raggiungere ciò che delle presentazioni e buoni discorsi  non hanno potuto ottenere, che prendano distanza dal mondo e sfuggano al più grande pericolo di  venire inghiottiti dallo stesso.

Perciò ogni apparente disastro nell’ultimo tempo deve essere considerato come la Volontà o  Concessione di Dio che può avere ancora un effetto benevolo, benché abbia un’origine maligna o  sia testimonia anche di un agire avverso.

Sempre però può apportare a voi uomini anche una riflessione ed avere per conseguenza un  allontanamento dal mondo, ed allora l’anima di costoro è salvata da una sorte molto peggiore dopo  la loro chiamata da questo mondo.

Amen.

Bertha Dudde 4 settembre 1956

Nessun commento:

Posta un commento