mercoledì 25 marzo 2020

La descrizione dell’Annunciazione della Vergine fatta dall’angelo custode a Santa Gemma Galgani



La mattina del 25 marzo L’angelo custode le dice: «[…] ti parlerò di Maria Santissima, di una giovinetta tanto umile dinanzi al mondo, ma d’infinita grandezza davanti a Dio; ti parlerò della più bella, della più santa di tutte le creature; della figlia prediletta dell’Altissimo, di colei che veniva destinata all’impareggiabile dignità di madre di Dio»
… Era già notte inoltrata, e Maria Santissima se ne stava sola nella sua camera: pregava, era tutta rapita in Dio. All’improvviso si fa una gran luce in quella misera stanza, e l’arcangelo, prendendo umane sembianze e circondato da un numero infinito di angeli, va vicino a Maria, riverente e insieme maestoso. La inchina come Signora, le sorride come annunziatore di una lieta notizia, e con dolci parole così le dice: Ave, o Maria, il Signore è con te. La benedetta tu sei fra tutte le donne “». O bello, o grande e sublime saluto, che in terra non s’era mai udito, né; si udirà mai!
… «Appena l’arcangelo celeste ebbe pronunziate queste parole, tacque, quasi aspettando il cenno di lei per spiegare la sua divina ambasciata. Maria però, udito il sorprendente saluto, si turbò; taceva e pensava. Ma forse credi, o figlia mia, che a Maria non fossero mai discesi gli angeli del paradiso? Essa ogni momento ne godeva la visita e i loro dolci colloqui Essa non va ad investigare nella sua mente il senso misterioso, ma si turba perché; si crede indegna dell’Angelico saluto. Ah! figlia mia», mi ripeteva, «se Maria avesse saputo quanto la sua umiltà fosse piaciuta al Signore, non si sarebbe stimata indegna dell’ossequio di un angelo. Come mai “, diceva tra sé, un angelo di Dio mi chiama piena di grazia, mentre io mi riconosco immeritevole di ogni divino favore? Come mai “, ragionava tra sé Maria, un angelo del paradiso mi chiama benedetta fra le donne, mentre sono tra le femmine la più inutile, la più vile, la più abbietta? Qual mistero mai si nasconde sotto il velo di sì eccelso saluto?” […]
«Sappi, – qui mi disse l‘angelo mio, – che Maria Santissima, con un esempio non mai udito, fino dà suoi teneri anni aveva consacrato al celeste sposo delle anime caste il verginale suo fiore e, sebbene non fosse soggetta al senso della concupiscenza ribelle, non aveva però mancato di custodire i suoi gigli tra le spine della mortificazione.» […]
«Spiegato l’arcano, rassicurata pienamente la vergine, il messaggero divino taceva, ansioso aspettando la risposta di lei, cioè il consenso di Maria all’incarnazione del Verbo eterno… e risponde: Ecco l’ancella del Signore, si faccia di me secondo la tua parola “. Il grande accento è proferito, Maria è la madre del Figlio dell’Altissimo. A queste parole esulta il cielo, si consola il mondo intero. L’angelo riverente si prostra innanzi alla sua signora, e poi spiega il volo e se ne ritorna in paradiso. […]
«Accettando Maria l’incomparabile dignità di madre di Dio, accettava intanto il generoso ufficio di madre dell’umano genere. Rallegriamoci: Maria, prestando all’angelo il verecondo suo assenso, vi ha adottati per figli, divenuta la madre di tutti».

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