La visione beatifica sarà monotona e passiva?
C'è chi si chiede: la vita del Paradiso, che è pura contemplazione, diverrà monotona e quindi noiosa? Risposta: il contemplare il Paradiso non è come assistere a uno spettacolo con occhio e cuore distaccato, ma un partecipare con tutta l'anima a un'infinita realtà vivente a noi intimamente legata.
La SS. Trinità ha una vita sommamente dinamica, e i Beati, entrando in contatto con essa, diventano partecipi di questa attività, sempre nuova e sempre sorprendente.
Il Paradiso non è un luogo di riposo e di stasi, ma un continuo evolversi
- nella conoscenza,
- nell'amore, e, quindi,
- nel godimento.
D'altra parte, proprio perché Dio è infinito e noi siamo finiti, non ci basterà un'eternità per esaurire la sua infinita potenza, scienza, bontà e perfezione. Il Paradiso è
- l'incontro,
- l'abbraccio,
- il colloquio,
- il banchetto familiare,
- la contemplazione senza fine,
- la perfetta comunione con Dio nostro Padre, che non cesserà di stupirci e di dilettarci della sua bellezza «sempre antica e sempre nuova» (S. Agostino).
Don Novello Pederzini
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