martedì 3 agosto 2021

La battaglia continua 4 - UNA RIFLESSIONE SUL DOPO VATICANO II


UNA RIFLESSIONE SUL DOPO VATICANO II 

Il mio sentire interiore, oggi, è quello che la Chiesa cattolica, mia Madre, perseveri e continui, perchè non si può concepire la Chiesa cattolica senza una continuità, senza una Tradizione erede del suo passato. Purtroppo, però, dopo il Vaticano II, parecchio è cambiato nella Chiesa; un cambio, però, che non è venuto da Dio, bensì dagli uomini. E questo mi fa ricordare una lettera del cardinale Roncalli al vescovo di Bergamo, prima di partire per il Conclave. Scrisse: «Nella Chiesa dovrà esserci una nuova Pentecoste». Difatti, il Concilio, poi, sarà denominato: “Concilio dell’aggiornamento”. Anche il cardinale Frings, in una conferenza tenuta a Genova, nel 1961, disse che «ora bisognerà fare della Chiesa cattolica una Chiesa più universale, in un senso ancora piú vasto di quello che sia stato finora». Una Chiesa, quindi, che dovrà radunare, riunire, portare all’unità le persone che non sono in unità; una Chiesa aperta. Si cominciò, da allora, a parlare di “apertura” a tutti, movimenti, a tutte le ideologie, per cui - disse ancora il cardinale Frings - ci si può domandare se non permanga altrettanto urgente il dovere di rivolgere lo sguardo a nuove forme dell’annuncio cristiano. Ma questo voler cambiare con nuove forme l’annuncio cristiano è molto equivoco, perchè potrebbe essere interpretato come volere un cambio dello stesso Vangelo. Cambiare i termini, infatti, si viene a cambiare anche l’essenza. Vediamo in concreto un esempio: quello del cardinale Bea, presidente della Commissione per l’unità, e quello del cardinale Ottaviani, presidente della Commissione teologica. Ebbene, sul tema “libertà religiosa”, lo schema del cardinale Bea, portava il titolo: “De libertate religiosa”; quello del cardinale Ottaviani, invece, era: “De tolerantia religiosa”. Come si vede, sono due schemi ben diversi sullo stesso soggetto. Si vide, allora, l’immagine del Concilio: i cardinali per Bea erano i cardinali liberali, mentre quelli per Ottaviani, erano i cardinali conservatori, che volevano restare fedeli ai principii di sempre, alla tradizione; ma questi, specie dopo l’elezione di Paolo VI, non furono più ascoltati, né sostenuti dalle autorità, perchè il vento conciliare già soffiava in favore del Vescovi e dei Padri liberali. Dopo questa svolta del Concilio, il risultato più grave fu quello di cambiare la definizione della Chiesa; cioè la Chiesa non è più una società divina, visibile, gerarchica, fondata da N. S. Gesù Cristo per la salvezza delle anime, ma quella di “comunione”, ossia comunione con tutte le religioni, che la Chiesa coglierà nel suo seno; e questo non solo per le religioni cristiane, ma anche per quelle non cristiane e persino dei non credenti. Per questo, si fondò una Commissione per i non credenti, per gli atei. Questo è ben chiaro in uno scritto del Segretariato per i non cristiani, in data14 aprile 1972:

 «Lo scopo di questa sessione: le religioni tradizionali non cristiane, pur caratterizzandosi nel suo oggetto, rientra nelle finalità generali di questo Segretariato, che sono lo sviluppo, all’interno della Chiesa, dei punti di vista oggettivi del dialogo e incontro delle diverse religioni allo scopo della reciproca conoscenza e stima per lavorare insieme».

 Ma che significa “lavorare insieme”, per esempio, con gli atei?.. Ma dov’è, allora, la salvezza e la Grazia di N. S. Gesù Cristo?.. Il detto Segretariato aggiunge: 

«Queste religioni possono far parte del patrimonio dell’umanità, possono contribuire alla costruzione dell’uomo, all’unità tra gli uomini, in definitiva a un incontro totale col Cristo».

Ora, questa “comunione” con le religioni non cristiane, non cattoliche, coi non credenti, vuol dire che questa fantastica unione non sarà più, ora, centralizzata nella Chiesa cattolica, ma dovrà essere “satellizzata” dagli anglicani, dagli ortodossi, dai musulmani, dai buddisti e da tutte le altre presunte religioni! Ma questo è sempre stato completamente contrario alla Tradizione della Chiesa e alla sua Fede. E al “sacrificio” della Messa lo si sostituirà con la “cena” per avere la “comunione” e la “partecipazione” dei fedeli. Di fatto, la Gerarchia cattolica ha già marcato che la Messa è sopratutto un’assemblea e il sacerdote ne è il presidente. Ecco il perchè i protestanti, ora, accettano questa “nuova Messa”. Cito un documento dei protestanti dell’Alsazia. Dice:

 «Visto le forme attuali della celebrazione eucaristica nella Chiesa cattolica, viste le convergenze teologiche attuali, molti ostacoli che possono impedire a un protestante di partecipare alla celebrazione eucaristica cattolica stanno disparendo, sembra perciò che, oggi, possa essere possibile a un protestante di riconoscere nella celebrazione eucaristica cattolica la “cena” istituita dal Signore».

 Per questo, in Francia, al centro “Jean Part”, centro ufficiale della catechesi, si insegna: «La Messa non è forse la “cena” di N. Signore?». È con questo spirito che sono state fatte le riforme, come la “Comunione nella mano”; ma se la Messa è diventata una “cena”, si capisce benissimo il perchè della “Comunione nella mano”, perché il significato del Sacrificio della Messa è cambiato, pure la spiritualità cattolica sparisce, perchè essa è nel segno della Croce. Noi siamo peccatori e quindi bisognosi del sacrificio, bisognosi del Sangue di Gesù Redentore. Oggi, invece, tutti i Sacramenti sono stati modificati, non più come Co munione soprannaturale, bensì come “comunione umana”. Il Battesimo non è più la distruzione del peccato originale, per cui non si fanno più gli esorcismi per allontanarci da Satana, ma il Battesimo, oggi, è solo una iniziazione alla comunità religiosa. Anche l’ assoluzione è diventata collettiva e la penitenza collettiva e significano che il sacerdote non è più il sacrificatore segnato dal carattere sacerdotale. Si è arrivati, persino, a dare collettivamente l’estrema unzione, rendendo, così, invalido il Sacramento. «Si quis infirmatur - scrive san Giacomo - se qualcuno è malato venga dal sacerdote e gli amministri... », ma se non è ammalato, non è più il soggetto dell’estrema unzione. Tutto questo e altro, deriva dalla nuova concezione della Chiesa, che vuole arrivare alla comunione con tutte le religioni. Per questo si è cambiato il culto, perchè la nostra Liturgia di prima era troppo cattolica, manifestava troppo chiaramente la vittoria di Gesù Cristo sul peccato, sul mondo, sulla stessa morte. Oggi, le orazioni liturgiche sono state modificate. Non ci sono più né la Chiesa, né eretici, né nemici della Chiesa: e non c’è più il “peccato originale”, per cui non è più necessario lottare con lotte spirituali. Nella liturgia dei defunti si è soppressa persino la parola “anima”, come non si parla più neppure del Purgatorio. Non è più possibile dire che la nostra religione è cambiata e che la Chiesa cattolica non vuole più che si dica che la Chiesa cattolica la sola religione vera. Ma è da idioti credere nel pluralismo della verità, perchè non c’è che una sola Verità. Le altre religioni, quindi, sono solo delle sètte. Ma, intanto, con questo pluralismo si è distrutto lo spirito missionario. Perchè andare in missione se tutti gli uomini sono salvi e tutti vanno certamente in cielo?.. Ci sarebbe tanto da dire su questo tema grave sull’uguaglianza tra tutte le religioni e la soppressione di tutti gli Stati cattolici, voluta imperiosamente dalla Santa Sede! Ma è un falso e massonico ecumenismo, è l’anima del Liberismo! È quindi inverosimile quello che disse il cardinale Colombo, ex arcivescovo di Milano: «Nell’attuale sviluppo storico della società, uno Stato confessionale è inammissibile»! Questa inverosimile dichiarazione fu riportata anche su l’Osservatore Romano! Forse che il primo dovere dell’uomo non è più l’adorazione di Dio?.. Forse che il Decalogo non è più la legge base, fondamentale per ogni società?.. Se fosse così, cosa rimarrebbe del cattolicesimo? Pur astenendomi dal denunciare tante altre gravi posizioni della Chiesa cattolica, non posso, però, tacere che fu il Papa Paolo VI a parlare dell’auto-distruzione della Chiesa. Noi ci domandiamo: ma chi è che distrugge la Chiesa? E come è penetrato il “fumo di Satana”?.. Comunque è chiaro che ci sono tante persone che hanno avuto e tuttora hanno questo spirito di Satana! Io guardo ai “fatti” e questi sono chiari: si distrugge la Chiesa! C’è una apostasia generale. C’è un orientamento nuovo, radicale, che sta distruggendo la nostra religione. È un problema reale, doloroso, che deve porsi ogni fedele che vuole rimanere il cattolico di sempre.

Concludo ricordando quando fui portato al fonte battesimale, dove il sacerdote chiese al mio Padrino: «Che cosa chiedi alla Chiesa di Dio?». E il mio padrino rispose: «la Fede». Il sacerdote continuò: «E che cosa procura la Fede?». La risposta fu: «La vita eterna»! Ecco il fine della Chiesa di Cristo: portare i fedeli alla vita eterna!

 sac. dott. Luigi Villa

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