giovedì 19 agosto 2021

L'urgenza dell'inferno

 


È di fede che il Paradiso esiste per i buoni e l'Inferno per i malvagi. La fede insegna che le pene dell'Inferno sono eterne, e ci avverte anche che un solo peccato mortale basta a condannare un'anima per sempre a causa dell'infinita malizia con cui offende un Dio infinito. Con questi principi così positivi in mente, come posso rimanere indifferente quando vedo la facilità con cui si commettono i peccati, peccati che avvengono con la stessa frequenza con cui si prende un bicchiere d'acqua, peccati e offese che vengono perpetrati per leggerezza o per distrazione? Come posso riposare quando si vedono così tanti che vivono continuamente nel peccato mortale e corrono in questo modo cieco verso la loro distruzione eterna? No davvero, non posso riposare, ma devo correre e gridare loro un avvertimento. Se vedessi qualcuno che sta per cadere in una fossa o in un fuoco, non correrei verso di lui per avvertirlo e farei tutto ciò che è in mio potere per aiutarlo a non caderci?  Perché non dovrei fare così tanto per evitare che i peccatori cadano nella fossa e nelle fiamme dell'inferno?

Né riesco a capire perché altri sacerdoti che credono nelle stesse verità che credo io, come tutti noi dobbiamo fare, non predicano o esortano il loro gregge in modo che possa evitare questa insopportabile eternità dell'Inferno. È ancora fonte di meraviglia per me come i laici - quegli uomini e quelle donne benedetti con la Fede - non diano un avvertimento a coloro che ne hanno bisogno. Se una casa prendesse fuoco in piena notte, e se gli abitanti della stessa casa e gli altri cittadini dormissero e non vedessero il pericolo, colui che per primo se ne accorgesse non griderebbe e correrebbe per le strade esclamando: "Fuoco! Al fuoco! In quella casa laggiù!". Allora perché non ci dovrebbe essere un avvertimento di fuoco eterno per svegliare coloro che stanno andando alla deriva nel sonno del peccato in modo tale che quando apriranno gli occhi si troveranno a bruciare nelle fiamme eterne dell'inferno?"

Lo zelo per la salvezza delle anime ha spinto Sant'Antonio Maria Claret a predicare circa 25.000 sermoni, a scrivere 144 libri, a fondare tre ordini religiosi, a predicare innumerevoli missioni e, in sei anni come vescovo, a confermarne oltre 300.000 e a convalidare più di 9.000 matrimoni. Iniziando come missionario in Spagna e nelle Isole Canarie, fu poi nominato arcivescovo di Santiago, Cuba, e in seguito confessore della regina di Spagna. Ma in tutto ciò che fece, lavorò così incessantemente, così instancabilmente e così fruttuosamente per la causa di Cristo e della Sua Chiesa che viene semplicemente chiamato "Apostolo moderno".

I miracoli circondavano il suo lavoro, ed egli possedeva i doni della profezia e della lettura dei cuori. Vedeva spesso Nostro Signore e Nostra Signora (a cui era particolarmente devoto), ricevendo da loro istruzione, incoraggiamento e profezie. Spinto dalla motivazione travolgente di salvare le anime immortali dalla dannazione eterna, Sant'Antonio Maria Claret diresse tutte le sue energie a questo fine, trovando tutti gli altri obiettivi inutili al confronto.


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