sabato 11 settembre 2021

IL REGNO DEI GIORNI FELICI - Mondo nuovo, vita nuova.

 

PIANIFICAZIONE DIVINA RIVELATA 


Amore divinizzante. 

Che succede a due innamorati che non si amano più? Non trovano più  il tempo di stare insieme, di ascoltarsi. Prima dello sfortunato cambiamento il tempo per ascoltarsi non era mai un problema. Saltava fuori sempre,  magari con qualche acrobazia. Dopo il cambiamento invece le difficoltà  sembrano insormontabili. Tutto è più difficile, più complicato, più faticoso. 

Che cos’è successo? La situazione fa pensare a un impianto elettrico privo di corrente. Senza elettricità l’ambiente non è più quello di prima ... Non c’è più  luce, non c’è più calore, e manca l’energia che prima faceva funzionare tutti gli apparecchi elettrodomestici. 

Se l’elettricità è importante, l’amore lo è altrettanto. L’amore è  importante quanto l’elettricità, e anche di più. Lo prova il fatto che se l’amore  non c’è più il bacio è senza slancio, il sorriso è senza convinzione, l’abbraccio  o la stretta di mano sono senza sentimento. Senza l’amore tutto diventa più faticoso e più difficile. È come se mancasse l’energia necessaria a produrre la  luce, il calore, il movimento ... Anche se i due “innamorati” continuano a dirsi: “Credimi caro-a, mi è mancato il tempo”, in realtà è lo slancio spirituale  che è mancato, perché non c’è più, è morto, e la scusa della mancanza di  tempo è solo un pretesto, un’astuzia che si inventa per scansare un ostacolo ormai fastidioso, imbarazzante.  

L’amore ... Ma cos’è l'amore? Non è forse il più fantastico, il più splendido dei miracoli? E allora dite: che cosa non fa una persona che ama  Dio veramente, sinceramente, di vero cuore? Non si comporta con Lui come  ogni innamorata si comporta col suo innamorato? Non pensa a Lui costantemente? Certo! L’anima innamorata di Dio è sempre ansiosa di Lui, e quest’ansia la fa rimanere di continuo sul chi vive. L’orecchio teso, l’occhio vigile, essa si chiede continuamente se il suo dolce Amore non sia già là, sulla soglia di casa. E se si accorge che c’è, corre verso di lui piena di gioia, pronta ad ascoltare tutto quello che le racconterà oggi, comprese le inezie. 

Ah, gli slanci d’amore che abbelliscono la gioventù! Ricordi? Pieni di vita e di dolcezza. E quanta veemenza nello stesso tempo!  

Immagina ora di essere del tutto innamorato (o innamorata). E che il  tuo amore sia... Dio. Sì, Lui! Sei innamorato(a) di Dio sapendo che anche Lui  è innamorato di te. Pensi a Lui di continuo, lo aspetti, sei sempre sul chi vive. Hai nel cuore l’ansia, che è quella dell’amore. È un’ansia che brucia, lo sappiamo tutti. Allora tu, innamorato(a) che sei, aspetti notizie dalla persona  che ami. Essa vuole arrivare da te al più presto, tu lo sai, ma la cosa non gli  è sempre facile, e quando non riesce a venire, allora ti manda un messaggero con l’incarico di comunicarti sue notizie. Alle notizie aggiunge alcuni  incoraggiamenti, e qualche consiglio. Il messaggero arriva da te e ti porge la  lettera. È una lettera scritta da Colui che aspetti, che ami. Ti riguarda da  vicino. Allora che fai? Rifiuti la lettera col pretesto che il messaggero è goffo, è brutto, è sporco, è un ignorante, è mal vestito, è stanco del viaggio? Se così è, chi dei due innamorati ha smesso di amare l’altro? Tu Lui, oppure Lui te?   Tutti sappiamo che una persona innamorata è ansiosissima di leggere  la lettera che gli arriva col nome dalla persona amata. Ha bisogno di  verificare se le parole, il tono, la voce, sono quelli che conosce. E leggendo capisce, o intuisce. La guida l’istinto.  

Eppure alcuni di noi (che pur si dichiarano di Dio, e fedeli suoi, e  innamorati suoi) dicono che Dio non ha più bisogno di parlare all’Umanità, che ha detto già tutto quello che aveva da dire, e che la Rivelazione si è chiusa con la morte dell’ultimo Apostolo. Altri invece dicono che il numero  dei “Profeti” è talmente grande che diventa impossibile distinguere quelli veri  da quelli falsi.   

Alle prime persone, quelle del primo gruppo, vorrei dire che se non  trovano più il tempo di ascoltare i messaggi di Dio, quelli odierni, è segno  che hanno smesso di amare Dio con cuore sincero. Una cosa è certa: non è  possibile che Dio abbia perso il diritto di parlare con le sue creature. Voler  negare a Dio questo diritto è come arrampicarsi sui vetri. Lo dice il buon  senso. Alle persone del secondo gruppo invece – quelle che si lamentano che  i Profeti sono troppo numerosi, e che la confusione che ne deriva impedisce  loro di distinguere il vero dal falso – a queste persone vorrei far notare che l’amore (quello vero!) rende la creatura capace di distinguere fra mille la voce del suo Creatore. Cani e pecore riconoscono tra mille la voce della persona  che li governa, un bambino riesce a distinguere fra mille la voce del papà e  quella della mamma, per qual motivo l'uomo non sarebbe più in grado di  riconoscere la voce del suo Creatore?   

Prendiamo Noè. I suoi contemporanei si sono beffati a lungo di lui mentre costruiva l’arca, ma col diluvio sono morti tutti. L’umanità di oggi si trova nelle stesse condizioni, ma sembra decisa, malgrado ciò, a ripetere lo  stesso errore. Numerose voci qualificate parlano dell’imminenza di una purificazione simile a quella del grande diluvio, ma quante sono le persone  che le ascoltano i messaggi di Dio? Pochissime. Gli uomini d'oggi si  comportano come quelli del tempo di Noè, non hanno tempo per “corbellerie” del genere, e molti sghignazzano in direzione dei Noè contemporanei.  

Eppure i messaggi che Dio ci manda sono pieni di senso. Ogni uomo  dovrebbe preoccuparsi di valutarli. Succede invece il contrario. Manca forse l’amore? Sì, e siccome l'amore è come l'energia elettrica, dove manca l'amore tutto si ferma. Non c’è più interesse per le cose spirituali. Che cosa rimane? 

La frenesia materiale. Al posto di Dio e dello spirito c'è la televisione con  mille altri idoli materiali. Malgrado ciò, la persona che ama la Verità con cuore sincero trova sempre il tempo di parlare con Dio, e Dio le fa avere  anche le prove di cui ha bisogno per credere ai suoi messaggi. 

parvulis

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