mercoledì 20 ottobre 2021

Il Segretario di Stato del Vaticano ha ideato l’occultamento di una parte del Terzo Segreto di Fatima

 


La Battaglia  Finale del Diavolo

Il Segretario di Stato del Vaticano ha ideato  l’occultamento di una parte del Terzo Segreto di Fatima: un testo nel quale la Vergine, con Sue  parole, fornisce la soluzione ai problemi attuali  della Chiesa e spiega la visione del “Vescovo  vestito di bianco,” che i Segretari di Stato Sodano e Bertone hanno malamente “interpretato” come una mera descrizione di eventi passati, quando in realtà essa predice l’attuale e perdurante  apostasia nella Chiesa, che peggiora di giorno in  giorno, ed il castigo divino per l’umanità.


Quella parte del Segreto che contiene le “parole della Vergine,” così  come riferito dallo stesso Vaticano nel 1960 – cioè le parole che quasi  sicuramente seguono la frase incompleta: “In Portogallo si conserverà  sempre il dogma della fede ecc.” e che spiegano la visione del “Vescovo  vestito di bianco” – sono state nascoste ai fedeli. 

L’ MDF sembra dare l’idea, assolutamente falsa, che le preziose parole  della Madonna riguardanti il dogma della Fede, riportate nella Quarta  Memoria di Suor Lucia, siano solo “semplici note” della Suora, quando  in realtà quelle parole erano state chiaramente indicate da Lucia come  provenienti dalla Madonna. Per evitare l’imbarazzo causato da quelle  parole, Sodano e i suoi collaboratori hanno incredibilmente evitato di  usare la Quarta Memoria, per la stesura del loro MDF, in favore della  Terza Memoria, meno completa. 

Nel vano tentativo di rispondere ai dubbi sempre più legittimi in  merito alla pubblicazione del 26 giugno 2000, Sodano dette all’allora  Monsignor Bertone l’incarico di mettere in scena “un’intervista” segreta  a Suor Lucia, avvenuta nel 2001, della quale non è mai stata fornita  alcuna trascrizione o registrazione integrale. A quanto pare, durante  quell’”intervista”, Suor Lucia fu sostanzialmente indotta a “concordare”  sul fatto che in realtà aveva inventato tutti quegli elementi del  Messaggio di Fatima che contraddicono la Linea del Partito; inoltre,  le venne fatta ripudiare (senza fornire la benché minima spiegazione)  la sua costante e immutata testimonianza, riportata per ben 60 anni,  secondo cui la Consacrazione della Russia richiede che quella nazione  venga menzionata esplicitamente, e che quella cerimonia debba essere  pubblica e vi debbano partecipare il Papa insieme a tutti i vescovi del  mondo. 

Malgrado quest’“intervista” sia durata più di due ore, Mons. Bertone  ha fornito al pubblico solamente quaranta parole pronunciate da Suor  Lucia in merito alla Consacrazione della Russia e al Terzo Segreto; queste  parole, inoltre, sono state date senza il relativo contesto, ed è quindi  impossibile riuscire a capire ciò che è stato veramente chiesto a Suor  Lucia e le sue risposte effettive. Tra le tante assurdità, in quell’intervista  di due ore di cui ci vengono fornite solamente 40 parole importanti, ci  viene chiesto di credere: 

•  Che Suor Lucia abbia ripudiato tutta una vita di testimonianze,  coerenti tra di loro, secondo le quali la Madonna aveva chiesto la  Consacrazione della Russia, da parte del Papa e di tutti i vescovi del  mondo, e non la consacrazione del mondo da parte del Papa e di  qualche vescovo. 

•  Che Suor Lucia abbia “confermato tutto quello che è stato scritto”  nell’MDF, incluso il fatto che ella possa essersi inventata la visione  del Terzo Segreto, elaborandola da elementi che poteva aver letto  su alcuni libri religiosi, e che Edouard Dhanis sia un “eminente  conoscitore” di Fatima (malgrado si tratti di quello stesso Dhanis  che aveva accusato Suor Lucia d’essersi inventata praticamente ogni  aspetto profetico del Messaggio di Fatima).

•  Che Suor Lucia “confermi” che il Trionfo Immacolato di Maria non  ha niente a che vedere con la Consacrazione e la conversione della  Russia, ma solo col fiat della Vergine Maria di 2000 anni fa. 

Non viene fornita alcuna trascrizione o registrazione dell’“intervista”,  bensì unicamente un riassunto, in italiano, pubblicato sull’Osservatore  Romano e firmato da Mons. Bertone e (apparentemente) da Suor Lucia  (che non parlava affatto l’italiano). Tra l’altro, la “firma” di Suor Lucia  non appare nella traduzione inglese di quel “riassunto”. 

L’assenza di una qualsiasi registrazione indipendente di  quest’intervista – né audio, né video né sotto forma di trascrizione  stampata – non fa altro che alimentare i sospetti. Antonio Socci ha  concluso giustamente che quelle poche parole attribuite alla veggente  “mancano di credibilità”.

L’Arcivescovo Bertone condusse quest’“intervista” malgrado avesse  un interesse personale nel costringere Suor Lucia a piegarsi alla Linea del  Partito e a difendere la sua assurda affermazione contenuta nell’MDF,  secondo cui la conferenza del 26 giugno 2000 aveva chiuso “un tratto  di storia, segnata da tragiche volontà umane di potenza e iniquità…” Come successore del Cardinale Sodano alla Segreteria di Stato del  Vaticano, il Cardinal Bertone ha continuato a tenere celata la parte  mancante del Terzo Segreto – un occultamento a cui ha preso parte  sin da quando era ancora Arcivescovo. Malgrado tutti i suoi sforzi,  tuttavia, la versione “ufficiale” e “l’interpretazione preventiva” di  Sodano nei confronti della visione del “Vescovo vestito di bianco”, sono  state completamente smontate dalle esplosive rivelazioni avvenute nel  biennio 2006-2007:

•  Come rivelato dall’Arcivescovo Loris F. Capovilla, l’ex segretario  personale di Papa Giovanni XXIII e tuttora in vita, esistono due  plichi e due testi differenti che compongono il Terzo Segreto nella sua  integralità: il “plico Bertone”, che contiene la visione del “Vescovo  vestito di bianco” e che era custodito negli archivi del Vaticano; e  il “plico Capovilla” con i suoi contenuti non ancora rivelati, che si  trovava custodito invece all’interno dell’appartamento del Papa. Su  questo “plico Capovilla”, l’Arcivescovo aveva scritto il suo nome, il  nome di tutti coloro che avevano il testo in esso contenuto e il dettato  di Papa Giovanni XXIII, che lasciava ad altri il commento e il giudizio.

•  Il Cardinale Bertone ha ormai ammesso l’esistenza del “plico Capovilla” negli appartamenti del Papa, ma si rifiuta di mostrarlo in  pubblico.

•  Come ha rivelato alla televisione lo stesso Bertone nel 2007 (senza  che ne avesse mai parlato prima), Suor Lucia aveva preparato due  buste sigillate - al fine, ovviamente, di contenere due testi differenti  riguardanti il Terzo Segreto. Su ciascuna di queste buste vi è la  scrittura di Lucia, e si può leggere: “Per ordine espresso della Madonna;  questa busta può essere aperta nel 1960 [solamente] dal Cardinale  Patriarca di Lisbona o dal Vescovo di Leiria.”

•  Contrariamente a ciò che sembrano confermare queste due buste  gemelle preparate da Lucia, Bertone è andato affermando per ben  7 anni (tra il 2000 e il 2007) che Suor Lucia “gli aveva confessato”  di non aver mai ricevuto alcun ordine dalla Vergine che collegasse il  Segreto al 1960. Queste due buste, tuttavia, sconfessano apertamente  quell’affermazione di Bertone e cancellano qualsiasi residua credibilità  del Cardinale sulla vicenda, perché è assai improbabile che sia stata  Suor Lucia a mentire in merito a ciò che le aveva detto la Madonna  sul collegamento tra il Terzo Segreto e l’anno 1960 (e quindi col  Concilio Vaticano Secondo, che era stato appena annunciato).

•  Durante il proprio pontificato, tre Papi hanno letto un testo del  Terzo Segreto in due distinte occasioni: Giovanni XXIII nel 1959 e  nel 1960, Paolo VI nel 1963 e nel 1965, e Giovanni Paolo II nel 1978  e nel 1981. Tuttavia, solo una di queste letture, da parte di ciascun  Papa, è stata riferita dalla “versione ufficiale” pubblicata dall’allora  Arcivescovo Bertone, e da lui difesa sino ad oggi. 

•  Secondo la testimonianza dell’Arcivescovo Capovilla, esisteva “un  allegato” alla visione del “Vescovo vestito di bianco”. Questo allegato  non è mai stato pubblicato.

In virtù di questa e di tutte le altre prove che abbiamo presentato,  Antonio Socci – un giornalista cattolico assai famoso e rispettato, che  conosceva personalmente e aveva collaborato sia con il Cardinale  Bertone che con Papa Benedetto XVI, quand’era ancora il Cardinale  Ratzinger – ha concluso (ribaltando la sua precedente opinione) che  “è certo” che il Vaticano stia nascondendo un testo del Terzo Segreto,  contenente “le parole della Madonna [che] preannunciano una crisi  apocalittica della fede nella Chiesa, a partire dalla sua sommità.” Questo  secondo testo, conclude Socci, contiene probabilmente “anche una  spiegazione della visione... (pubblicata il 26 giugno 2000)”.

Malgrado continui l’occultamento del Messaggio di Fatima, il  Terzo Segreto è stato in realtà rivelato nei suoi contenuti non solo  dalle numerose testimonianze di chi ha letto il Segreto, ma anche da  Papa Giovanni Paolo II in persona il quale, durante due sue omelie  pronunciate a Fatima, ha esplicitamente collegato il Messaggio di  Fatima al Libro dell’Apocalisse, ed in particolare alla caduta di un terzo delle stelle del cielo (e cioè il clero) che vengono spazzate dalla “coda  del drago” (Ap. 12:3,4) – un evento che non è contenuto nelle prime  due parti del Messaggio, e che pertanto deve essere presente nella parte  non ancora pubblicata del Terzo Segreto.

Socci ipotizza che le rivelazioni di Giovanni Paolo II siano state  “una soluzione di compromesso” ideata dal Vaticano, grazie alla quale  il Papa avrebbe rivelato la parte mancante del Terzo Segreto in modo  “indiretto”, affinché il Segretario di Stato (e altri insieme a lui) potessero  affermare, usando una riserva mentale, che “tutto è stato rivelato”. 

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