venerdì 22 ottobre 2021

LA SS. TRINITÀ E LA CREAZIONE

 


“...Mi son sentita trasportare fuori di me stessa, verso la volta del Cielo, e mi  sembrava che incontrassi il Celeste Padre e lo Spirito Santo, e Gesù, che stava con me,  si è messo in mezzo a Loro e mi ha messo nel seno del Padre, che sembrava che mi  aspettasse con tanto amore, il quale mi ha stretta al seno ed immedesimandomi con la  sua Volontà mi comunicava la sua Potenza. Così hanno fatto le altre due Divine  Persone. Ma mentre si comunicavano ad uno ad uno, facendosi poi tutt’Uno, mi sentivo  infondere tutta insieme la Volontà della Potenza del Padre, la Volontà della Sapienza  del Figlio e la Volontà dell’Amore dello Spirito Santo. Ma chi può dire quello che mi  sentivo infondere nell’anima mia?  Ed il mio amabile Gesù mi ha detto:  

“Figlia del nostro Eterno Volere, prostrati innanzi alla nostra Maestà  Suprema ed offri le tue adorazioni, i tuoi omaggi, le tue lodi, a nome di tutti,  con la Potenza della nostra Volontà, con la Sapienza e con la Volontà del  nostro Amore supremo: sentiremo in te la Potenza della nostra Volontà che  ci adora, la Sapienza della nostra Volontà che ci glorifica, l’Amore della  nostra Volontà che ci ama e ci loda. E siccome la Potenza, la Sapienza e  l’Amore delle Tre Divine Persone sono in comunicazione con l’intelletto, [la]  memoria e [la] volontà di tutte le creature, sentiremo scorrere le tue  adorazioni, omaggi e lodi in tutte le intelligenze delle creature, ed  elevandosi tra il Cielo e la terra sentiremo l’eco della nostra stessa Potenza,  Sapienza e Amore, che ci adora, che ci loda e ci ama. Adorazioni più  grandi, omaggi più nobili, amore e lodi più divine non puoi darci. Nessun  altro atto può eguagliare questi atti, né darci tanta gloria e tanto amore,  perché vediamo aleggiare nell’atto della creatura la Potenza, la Sapienza e  il reciproco Amore delle Tre Divine Persone; troviamo gli atti nostri nell’atto  della creatura. Come non gradirli e dar loro la supremazia su tutti gli altri atti?” (Vol. 17°, 2.10.1924) 

“La missione della mia Volontà adombrerà la SS. Trinità sulla terra, e  come in Cielo c’è il Padre, il Figlio e lo Spirito Santo, inseparabili tra Loro  ma distinti tra Loro, i quali formano tutta la beatitudine del Cielo, così in  terra ci saranno tre persone, che per la loro missione saranno distinte ed  inseparabili tra loro:  

La Vergine, con la sua Maternità, che adombra la Paternità del Padre  Celeste e rinchiude la sua Potenza, per compiere la sua missione di Madre  del Verbo Eterno e di Corredentrice del genere umano. La mia Umanità, per  la missione di Redentore, racchiuse la Divinità ed il Verbo, senza separarsi  giammai dal Padre e dallo Spirito Santo, manifesta la mia Sapienza celeste,  aggiungendo il vincolo di rendermi inseparabile dalla mia Mamma. Tu, per  la missione della mia Volontà. Lo Spirito Santo farà sfoggio del suo Amore,  manifestandoti i segreti, i prodigi del mio Volere, i beni che contiene, per  felicitare coloro che si daranno a conoscere quanto bene contiene questa  Volontà Suprema, per amarla e farla regnare tra loro, esibendo le loro  anime per farla abitare nei propri cuori, perché possa formare la sua Vita in  essi, aggiungendo il vincolo dell’inseparabilità tra te, la Madre ed il Verbo  Eterno. 

Queste tre missioni sono distinte ed inseparabili, e le prime due hanno  preparato le grazie, la luce, il lavoro, con pene inaudite, per la terza  missione della mia Volontà, per fondersi tutte in essa senza lasciare il loro  ufficio, per trovare riposo, perché solo la mia Volontà è riposo celeste.  Queste missioni non si ripetono, perché è tale e tanta l’esuberanza della  Grazia, della luce, della conoscenza, che tutte le umane generazioni  potranno restare riempite; anzi, non potranno contenere tutto il bene che [esse] contengono.” (Vol. 17°, 4.5.1925) 

“...Se la Creazione si addice al Padre –mentre siamo sempre unite le Tre  Divine Persone nell’operare– e la Redenzione al Figlio, il «FIAT VOLUNTAS  TUA» si addirà allo Spirito Santo, ed è proprio nel «FIAT VOLUNTAS TUA» che il  Divino Spirito farà sfoggio della sua opera. (...) Le Tre Divine Persone siamo  inseparabili e distinte; così vogliamo manifestare alle umane generazioni le  nostre opere verso di loro, ché mentre siamo uniti tra Noi, ognuno di Noi  vuole manifestare distintamente il suo amore e la sua opera verso le  creature”. (Vol. 17°, 17.5.1925) 

Stavo pregando  e fondendomi  nel  santo Volere  Divino. Volevo  girare  dappertutto,  fin nell’Empireo, per trovare quel “ti amo” supremo che non è soggetto a nessuna  interruzione. Vorrei farlo mio, per avere anch’io un “ti amo” non mai interrotto, che  potesse far eco al “ti amo” Eterno, e possedendo in me la sorgente del vero “ti amo”,  potessi avere un “ti amo” per tutti e per ciascuno, per ogni moto, per ogni atto, per ogni  respiro, per ogni palpito e per ogni “ti amo” dello stesso Gesù. E mentre mi pareva di  giungere nel seno dell’Eterno, facendo mio il loro “ti amo”, andavo ripetendo  dappertutto e su ciascuna cosa una cantilena di “ti amo” per il mio Supremo Signore.   Ora, mentre ciò facevo, il mio pensiero ha interrotto il mio “ti amo” dicendomi: 

“Che  fai? Potresti  fare  altro. E poi, che cosa, che gran che è questo ti amo?”  

Ed il mio dolce Gesù, movendosi come in fretta nel mio interno, mi ha detto: “Che  cosa? Che gran che è il «ti amo» per Me? Figlia mia, il «ti amo» è tutto. Il «ti  amo» è amore, è venerazione, è stima, è eroismo, è sacrificio, è fiducia verso  colui al quale è diretto il «ti amo». Il «ti amo» è possedere Colui che  racchiude il «ti amo». «ti amo» è una parola piccola, ma pesa quanto pesa  tutta l’Eternità. Il «ti amo» racchiude tutto, coinvolge tutti, si diffonde, si  stringe, si eleva in alto, scende fin nel basso, s’imprime ovunque e mai si  arresta. 

Come, figlia mia! Che gran che è il «ti amo»? La sua origine è eterna. Nel «ti amo» il Padre Celeste mi generò e nel «ti amo» procedette lo Spirito  Santo. Nel «ti amo» il «FIAT» eterno fece uscire la Creazione tutta e nel «ti  amo» perdonò l’uomo colpevole e lo redense. Sicché nel «ti amo» l’anima  trova tutto in Dio e Dio trova tutto nell’anima. Perciò il valore del «ti amo» è  infinito, è pieno di vita, di energia, non si stanca mai, supera tutto e trionfa  di tutto. Quindi voglio vedere questo «ti amo» per Me sul tuo labbro, nel tuo  cuore, nel volo dei tuoi pensieri, nelle gocce del tuo sangue, nelle pene e  nelle gioie, nel cibo che prendi, in tutto. La vita del mio «ti amo» deve essere  lunga, lunga in te, e il mio «FIAT» che regna in te vi metterà il suggello del  mio «ti amo» divino”.  (Vol. 17°, 2.8.1925)  


LA  CREAZIONE  

Stavo pensando tra me: “Dove Nostro Signore Dio ha fatto di più per la creatura:  nella Creazione, nella Redenzione o nella Santificazione?”  

Ed il mio sempre amabile Gesù, movendosi nel mio interno, mi faceva vedere tutta  la Creazione. Quanta sublimità! Che magnificenza! Quante armonie! Che ordine!  

Non c’è punto, né del Cielo, né della terra, in cui Dio non abbia creato una cosa  speciale e distinta, e con tale maestria, che i più grandi scienziati, innanzi alla più  piccola cosa creata da Dio, sentono che tutta la loro scienza e maestria è un bel nulla,  paragonata alle cose create da Dio, piene di vita e di moto.  

Oh, come è vero che guardare l’Universo e non conoscere Dio, non amarlo e non crederlo è vera pazzia!  

Tutte le cose create sono come tanti veli che Lo nascondono e Dio viene a noi in  ogni cosa creata come velato, perché l’uomo è incapace di vederlo svelato, in carne  mortale.  

È tanto l’amore di Dio verso di noi, che per non abbagliarci con la sua luce, per non  intimorirci con la sua potenza, per non farci sentire vergogna davanti alla sua bellezza,  per non farci annientare innanzi alla sua immensità, si vela e nasconde nelle cose create,  per venire in ogni cosa creata verso di noi e stare con noi, anzi, per farci vivere nella sua  stessa vita. Mio Dio, quanto ci hai amato e quanto ci ami!  

Onde dopo che mi ha fatto guardare tutto l’Universo, il mio dolce Gesù mi ha detto:  

“Figlia mia, il tutto fu fatto nella Creazione. In essa la Divinità manifestò  tutta la sua maestà, potenza e sapienza, e fece sfoggio del suo amore  completo verso le creature.  

Non c’è punto del cielo né della terra, né in ogni cosa creata, in cui non si  veda la completezza delle opere nostre; nessuna cosa fu fatta a metà.  

Dio nella Creazione fece pompa di tutte le sue opere verso le creature,  amò con un amore completo e fece opere complete, non c’è nulla da  aggiungere né da togliere. Sicché fece il tutto perfetto, Dio non sa fare opere  incomplete; anzi, in ogni cosa creata Dio ha messo un amore speciale e  completo verso ogni creatura. 

La Redenzione non fu altro che una riparazione ai mali che aveva fatto  l’uomo, la creatura di Dio; nulla aggiunse all’opera della Creazione.  

E la Santificazione non è altro che aiuto, grazia, luce, perché l’uomo  ritorni al suo primo stato come fu creato, alla sua origine e allo scopo per  cui Dio lo creò, poiché nella Creazione, possedendo l’uomo la Volontà di  Dio, la sua santità era completa, perché usciva da un atto completo di Dio:  l’uomo era santo e felice nell’anima (perché la Volontà Divina gli dava i  riflessi della Santità del suo Creatore), come pure era perfetto, santo e felice  nel corpo.” (Vol. 17°, 3.6.1925)

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