sabato 8 gennaio 2022

VOI SIETE I MIEI APOSTOLI DELLA “NUOVA EVANGELIZZAZIONE”

 


Gesù

Come consoli il Mio dolore, figlia Mia! Quanto bisogno ho di questo balsamo! Quanto bene Mi fa l'amore dei Miei figli!

(Che cosa desideri da me, Signore?)

Amore, molto amore e sacrifici, molta preghiera. Dovete cominciare a organizzare  l'apostolato della Nuova Evangelizzazione. Questa attività può essere la Pasqua dell'umanità,  non prendetela tanto alla leggera.

Non fate che sia sterile questa grazia straordinaria che vi viene data, di essere gli apostoli della  Nuova Evangelizzazione. In verità vi dico, moltissimi giusti della terra vorrebbero avere questo  privilegio per combattere con coraggio.

Attraverso un avvenimento, vi verrà data l'opportunità di fare molta riparazione. Questo dovete  promuovere: ore di riparazione per le offese commesse contro la Trinità e contro Mia Madre.

Quando comprenderà l'umanità, che solo con la Eucaristia potrà ottenere che tutte le  virtù diventino feconde in opere buone? Guai ai Miei Sacerdoti che passano sopra a questo  Sacramento! Guai a coloro che non insegnano il suo vero valore!

Gli Israeliti entrarono in una specie di eternità per mezzo della manna, perché questa  conservava loro la vita indipendentemente dagli alimenti terreni; e durante il tempo che si  nutrivano della manna, non si consumavano i loro indumenti, né le loro calzature. Questa non è  niente di più che l'immagine di ciò che questa divina manna opera in voi. Vi fa entrare  anticipatamente in una specie di eternità, facendovi vivere sulla terra la vita dei beati nel cielo.

Già non vivete della terra, quando degnamente vi cibate di essa, poiché non vi alimentate delle  vanità del secolo, né vivete una vita animale terrena. Non vivete se non del cielo, poiché in essa voi  cercate la vostra consolazione e vivete la vita dei beati. Gli abiti dell'uomo interiore, che sono le sue virtù, non si consumano, quando costantemente continuate a praticarle per tutta la vita. Nel popolo  d'Israele non ci furono malati, dopo che mangiarono l'agnello pasquale. Tutti ebbero sufficiente  forza per uscire dal dominio del Faraone. Tanto meno dovrebbero esserci infermità e debolezza nei  fedeli, dopo che hanno avuto la gioia di consumare il Mio sacrificio d'amore.

La donna forte non mangia il suo pane nell'ozio. Pone tutto il suo impegno, dopo essersi  alimentata, nei lavori di casa e negli obblighi del suo lavoro. È lo stesso per colui che deve lavorare  per la sua salvezza e compiere gli obblighi dovuti. Dopo di aver mangiato il pane eucaristico, ci si  rende colpevoli, se si vive poi nell'ozio. Quale scusa potrete esibire, quando non avete fatto niente  per salvare altri fratelli, per indurli a ricevere il loro passaporto per il regno eterno?

Una delle ragioni per cui i cibi di maggior nutrimento non giovano è che non hanno avuto  abbastanza calore, né sono stati abbastanza lavorati per essere cotti e digeriti: lo stesso è per questo  alimento, che non giova a nessuno, perché non c'è una carità sufficientemente ardente nella pratica  delle buone opere. È necessario un grande amore e un continuo e vigoroso lavoro, perché questo  alimento non ci nuoccia e non si corrompa, soprattutto quando lo si assume con frequenza.

Nella comunione voi bevete all'oceano di tutte le grazie e nonostante questo, quando uscite da  essa a stento ne ricavate una piccola goccia per alleviare la vostra sete. Da dove viene questo? Forse  perché il vaso che portate è già pieno? O meglio, perché è troppo piccola la vostra capacità? Se è già  pieno, lo è di afflizioni mondane. È di piccola capacità, perché non avete alcun desiderio dei beni  celesti.

Catalina Rivas 5 gennaio 1995

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