Come il 'Dna' contiene 'in potenza' l'uomo, così la 'scintilla creati- va' conteneva 'in nuce' l'universo attuale.
Mi ripeto sempre che - tutte le volte che mi assalgono dei dubbi sull'esistenza di Dio - dovrei riflettere più a fondo sulla Natura che abbiamo davanti agli occhi e sull'origine dell'universo. Tutti ci dovremmo pensare un po' e poi trarne le conclusioni: se Dio esiste, poiché ha fatto tutto questo, cosa si aspetterà mai da noi?
Certo che quella conclusiva di Jean Guitton mi sembra proprio una iperbole. Cosa diceva?
Diceva che se l'universo esiste come noi lo vediamo è proprio per permettere alla vita e alla coscienza di svilupparsi. La nostra esistenza era in qualche modo programmata fin dall'inizio... tutto quello che ci circonda esisteva già in forma embrionale nel minuscolo universo degli inizi: l'universo sapeva che quando fosse giunta l'ora l'uomo sarebbe apparso...
Luce:
Così come il seme del pino, minuscolo, contiene in potenza la poderosa forza e memoria dello sviluppo della pianta gigantesca, con le sue enormi radici, il grande tronco, il grande sviluppo di rami e fronde, tutte le sue particolarità morfologiche che lo fanno da voi chiamare 'pino' - eppure era un semino bianco, un semplice pinolo tenero che di per sé sembrava insignificante - così per l'origine dell'universo, per il suo sviluppo, dal Caos alla prima Scintilla creativa, al suo sviluppo fino al mondo della materia: mondo minerale, vegetale, animale e ancora fino all'uomo-spirituale e infine fino all'Uomo-Dio: mio Figlio, il Cristo, che è stato l'ultimo anello dell'evoluzione umana, perché già Dio pur essendo anche uomo come poi l'uomo spirituale diventerà spirito dopo essere stato uomo, spirito infine con il corpo glorificato, tutto contenuto nel seno di Dio.
Ecco, immagina ( lo dico per aiutarti a capire i misteri della formazione dell'universo con delle approssimazioni umane come approssimazioni sono quelle che stai leggendo, perché in realtà i misteri di Dio e dell'universo sono inaccessibili alla capacità di comprendere dell'intelletto umano che non venne creato per capirli ma per amare ), immagina che l'universo sia scaturito dal seme del Pensiero di Dio che ha prodotto energia, forza, materia 'intelligente', cioè obbediente a leggi 'intelligenti', stabilite dalla Intelligenza di Dio, e che quindi si sia evoluto come si è evoluto il tuo pino, davanti alla tua finestra.
Prima semino (ma, prima ancora di essere 'semino', era - sulla pianta 'madre' - un semplice 'embrione' di semino in formazione), poi umilissimo germoglio, poi virgulto tenero, poi pianticella giovane, alberello, albero, gigante maestoso con le sue chiome verdi, bello a guardarsi, pronto a dare il conforto della sua ombra a chi stanco vi riposi sotto.
Ecco, il Creato lo puoi immaginare sviluppato in modo simile.
Questo è il senso della 'evoluzione', non quello dell'uomo-scimmia o della superscimmia.
Superscimmie sono quelli che pensano così: non uomini che pensano da Figli di Dio ma figli della Grande Scimmia, lei sì Superscimmia che in un sogno delirante di potenza ha voluto - creatura - identificarsi con il Creatore: non identificazione d'amore, che è quella che io voglio e accetto dai figli miei, ma di potenza, di contrapposizione.
' Io sono!', disse l'Altro.
'Chi come Dio!' , rispose Michele.
E l'Altro precipitò dove vi vuole con Lui perché gli siate popolo e compagni di dannazione eterna.
Ecco, non mi stancherò mai di ripeterlo ai miei figli come non si stanca il Padre buono: non seguite le lusinghe della facile seduzione. La vita è bella perché è di Dio ma è dura perché è prova, ed è prova perché vi deve procurare con merito la conquista del mio regno. Ed allora dovete respingere la ricerca facile, la ricerca delle cose fallaci che vi deviano, nell'umanità della 'carne', dal percorso spirituale che il vostro spirito deve percorrere.
Dovete accettare di seguire la strada che Io vi indico sapendo che il Regno dei Cieli non è meno 'probabile', anzi è 'più' probabile del semino che diventa pino.
Se il seme diventa pino, se il seme dell'uomo (dove ancora prima vi era il DNA) diventa embrione e poi uomo formato, perché mai l'uomo - dopo la morte - non dovrebbe diventare, essendo già spirito nella parte non carnale, figlio spirituale di Dio?
Dò una sbirciata ai due pini ed al maestoso cedro del Libano che - alla luce dei lampioni esterni - intravedo ergersi di fronte alla casa, di fronte alla finestra illuminata della camera da letto e che allargano nel buio della notte le loro fronde grandi e scure, e penso a quel 'semino' che erano. Penso anche al mio 'Dna', che per vederlo ci sarebbe voluto il microscopio elettronico... mentre ora stazzo come un peso massimo, e poi mi dico che Jean Guitton deve aver proprio ragione... tutto quello che ci circonda costituisce lo sviluppo da un qualcosa di infinitesimale che esisteva prima e che conteneva 'in nuce' quello che sarebbe diventato dopo. Sembra incredibile, come tutto, ma è vero. La prima scintilla creativa sta all'universo attuale come il semino sta alla sequoia, come la memoria del Dna umano contiene 'in potenza' l'uomo futuro.
Il primo nucleo infinitesimale dell'universo - è la conclusione di Jean Guitton - conteneva una 'memoria' del suo sviluppo successivo per cui l'uomo in quanto essere cosciente era destinato ad essere il punto finale di arrivo che - attraverso l'autocoscienza - dava senso all'universo di esistere non come materia stupida ma intelligente attraverso la coscienza dell'uomo, per cui siamo quindi di fronte a un universo ‘cosciente’, in certo qual modo ed in senso improprio, di sé. Noi uomini, prodotto finale dell'evoluzione, siamo in sostanza la vita, la coscienza, l'intelligenza e l'approdo finale dell'universo stesso.
Da tutto questo, continua ancora Guitton, si potrebbe pensare che materia e spirito formino una sola ed unica realtà mentre rimarrebbe sempre 'trascendente' il Creatore di questo universo materia-spirito...
Bello questo pensiero del 'filosofo' Guitton, mi dico. Ma mi sembra, quella della materia-spirito, appunto una conclusione ed una valutazione di tipo 'filosofico' e mi dico che ho più fiducia nei ragionamenti 'scientifici' di Guitton che in certe sue ardite speculazioni teorico-filosofiche.
Assonnato, poso il libro sul comodino, spengo l'abat-jour, mi giro su un fianco, vedo là fuori il cedro del Libano illuminato dai lampioni e finalmente... dormo.
Guido Landolina
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