mercoledì 3 agosto 2022

Padri del deserto

 


Vita n. 2

La vita di Antonio

di Atanasio, vescovo di Alessandria


21. E sforziamoci che l'ira non ci domini e che la concupiscenza non ci vinca, perché sta scritto: "L'ira dell'uomo non opera la giustizia di Dio. E la concupiscenza, quando ha concepito, partorisce il peccato, e il peccato, una volta cresciuto, genera la morte [20]". Vivendo in questo modo, facciamo attenzione e, come è scritto, "custodiamo i nostri cuori con ogni vigilanza [1]". Abbiamo infatti nemici terribili e astuti, gli spiriti maligni, e contro di loro lottiamo, come dice l'Apostolo: "Non contro la carne e il sangue, ma contro i principati e le potenze, contro i dominatori del mondo di queste tenebre, contro le schiere spirituali della malvagità nei luoghi celesti [1a]". Grande è il loro numero nell'aria intorno a noi", e non sono lontani da noi. Ora ci sono grandi distinzioni e sulla loro natura e sulle loro distinzioni si potrebbe dire molto, ma tale descrizione è riservata ad altri con poteri più grandi di noi. Ma in questo momento è urgente e necessario per noi solo conoscere le loro astuzie contro noi stessi. 

22. In primo luogo, dunque, dobbiamo sapere questo: che i demoni non sono stati creati come si intende quando li chiamiamo con questo nome, perché Dio non ha fatto nulla di cattivo, ma anche loro sono stati fatti buoni. Essendo però caduti dalla sapienza celeste, da allora si sono lamentati sulla terra. Da un lato hanno ingannato i Greci con le loro esibizioni, dall'altro, per invidia nei confronti di noi cristiani, muovono ogni cosa nel desiderio di impedirci l'ingresso nei cieli, affinché non saliamo da dove sono caduti.  Perciò è necessario pregare e disciplinarsi molto, affinché l'uomo, quando ha ricevuto per mezzo dello Spirito il dono di discernere gli spiriti, abbia il potere di riconoscere le loro caratteristiche: quali sono meno e quali più malvagi; di che natura è la ricerca speciale di ciascuno, e come ciascuno di essi viene abbattuto e scacciato. Infatti, le loro malvagità e i cambiamenti nelle loro trame sono molti. Il beato Apostolo e i suoi seguaci sapevano queste cose quando dicevano: "Perché non ignoriamo le sue mire" [3]; e noi, a causa delle tentazioni che abbiamo subito per mano loro, dovremmo correggerci a vicenda sotto di esse. Perciò io, avendone avuto prova, parlo come ai bambini.

23. I demoni, dunque, se vedono tutti i cristiani, e soprattutto i monaci, lavorare allegramente e progredire, prima attaccano con la tentazione e pongono degli ostacoli al nostro cammino, cioè i pensieri cattivi. Ma non dobbiamo temere i loro suggerimenti, perché con la preghiera, il digiuno e la fede nel Signore il loro attacco fallisce immediatamente. Ma anche quando questo avviene, non cessano, ma con astuzia e sottigliezza si ripresentano. Infatti, quando non riescono a ingannare apertamente il cuore con piaceri disgustosi, si avvicinano sotto altre spoglie e, dando forma a manifestazioni, cercano di incutere timore, cambiando forma, assumendo sembianze di donne, di bestie selvatiche, di esseri striscianti, di corpi giganteschi e di truppe di soldati.  Ma nemmeno in questo caso dovete temere le loro esibizioni ingannevoli. Perché non sono nulla e scompaiono rapidamente, soprattutto se un uomo si fortifica in anticipo con la fede e il segno della croce [4]. Tuttavia, sono audaci e molto sfacciati, perché se vengono messi in difficoltà, si rifanno sotto in un altro modo, e pretendono di profetizzare e predire il futuro, e di mostrarsi alti fino al tetto e di grande ampiezza, per catturare furtivamente con queste esibizioni coloro che non potrebbero essere ingannati dai loro argomenti. Se anche qui trovano l'anima rafforzata dalla fede e da una mente speranzosa, allora portano in loro aiuto il loro capo.

24. E disse che apparivano spesso come il Signore rivelò il diavolo a Giobbe, dicendo: "I suoi occhi sono come la stella del mattino. Dalla sua bocca escono lampade ardenti e focolari di fuoco. Dalle sue narici esce il fumo di una fornace che arde con il fuoco dei carboni. Il suo alito è carbone e dalla sua bocca escono fiamme". Quando il principe dei demoni appare in questo modo, l'astuto, come ho detto prima, incute terrore parlando di grandi cose, come il Signore lo condannò dicendo a Giobbe, poiché "egli considera il ferro come paglia, e l'ottone come legno marcio, sì, considera il mare come un vaso di unguento, e la profondità dell'abisso come un prigioniero, e l'abisso come un cammino coperto [6]". E il profeta dice: "Il nemico ha detto: "Inseguirò e prenderò"" [7], e un altro ancora: "Prenderò in mano il mondo intero come un nido e lo prenderò come uova abbandonate" [8]. Tali sono, in una parola, le loro vanterie e le loro professioni per ingannare i santi. Ma nemmeno in questo caso noi fedeli dobbiamo temere il suo aspetto o dare retta alle sue parole. Perché egli è un bugiardo e non dice mai una parola di verità. E pur pronunciando parole così tante e così grandi nella sua audacia, senza dubbio, come un drago è stato attirato con un uncino dal Salvatore [9], e come una bestia da soma ha ricevuto la cavezza intorno alle narici, e come un fuggiasco le sue narici sono state legate con un anello, e le sue labbra annoiate con un bracciale [10]. Il Signore lo ha legato come un passero, perché ci si burli di lui. E con lui sono stati messi i demoni suoi simili, come serpenti e scorpioni da calpestare da noi cristiani. E la prova di ciò è che ora viviamo in opposizione a lui. Infatti, colui che minacciava di prosciugare il mare e di impadronirsi del mondo, ecco che ora non può trattenere la nostra disciplina, e nemmeno io che parlo contro di lui. Non badiamo dunque alle sue parole, perché è un bugiardo; e non temiamo le sue visioni, perché sono esse stesse ingannevoli. Perché quella che appare in esse non è vera luce, ma sono piuttosto preludi e sembianze del fuoco preparato per i demoni che cercano di terrorizzare gli uomini con quelle fiamme in cui essi stessi saranno bruciati. Senza dubbio appaiono, ma in un attimo scompaiono di nuovo, non ferendo nessuno dei fedeli, ma portando con sé le sembianze di quel fuoco che sta per accogliere loro stessi.  Perciò non è opportuno che li temiamo a causa di queste cose, perché per la grazia di Cristo tutte le loro pratiche sono vane.


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