LIBRO DELLA SAPIENZA
14 È diventato per noi una condanna dei nostri pensieri; ci è insopportabile solo al vederlo,
Più il giusto cresce nella sua giustizia e più è preso in odio dall’empio, perché visto come pubblica condanna dei suoi pensieri e delle sue azioni.
La sola vita del giusto gli è insopportabile. Realmente lo vede come la sua coscienza esterna. Non può tollerare una vita così diversa.
L’esistenza del giusto è condanna dell’empio, perché rivelazione della sua falsità e della sua immoralità. Il giusto introduce un elemento nuovo nella vita.
Introduce la trascendenza, la soprannaturalità, la divinità, la religione, la fede, l’eternità, l’immortalità, la responsabilità, il giudizio. Introduce Dio nella vita.
Tutte queste cose le introduce per il fatto di essere giusto, di non seguire la via degli empi, di non abitare nella loro tenda, di non fare ciò che essi fanno.
Quando si chiede ad un cristiano: ma cosa tu fai per essere cristiano? Il cristiano deve rispondere: essere solamente vero cristiano.
Se è vero cristiano, diviene coscienza visibile del mondo. Condanna il mondo con il suo stesso essere. Non si ha bisogno di altro.
15 perché la sua vita non è come quella degli altri, e del tutto diverse sono le sue strade.
Chi è il giusto? È colui che non ha una vita come quella degli altri. Anche le sue strade sono del tutto diverse. Nel giusto vi è un pensiero diverso.
È il pensiero che determina la strada. Il pensiero dell’empio è un pensiero di sola materia, di esclusione di ogni relazione con il divino.
Il pensiero del giusto invece è un pensiero di purissima fede. Lui vive di Dio e con i pensieri di Dio. È questa la vita e le strade diverse del giusto.
MOVIMENTO APOSTOLICO CATECHESI
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