lunedì 14 agosto 2023

PREGARE CON MARIA - La lode, una questione d'amore

 


Veniamo ora alla preghiera di lode nella Bibbia. La Bibbia è la casa di Maria, figlia d'Israele. Ella è nata là alla fede, vi è cresciuta, vi ha posto dimora con felicità. E là ch'ella ha appreso l'amore di Dio per il suo popolo ed anche la risposta di questo popolo, spesso debole e lamentosa, ma talvolta anche meravigliata ed esultante. Il Magnificat si situa in quest'ultima risposta e la prolunga.

Per Israele, Dio è l'Emanuele, “ Dio con noi ” (Is 7,14). Questo titolo, anche se raramente usato nell'Antico Testamento, esprime comunque la coscienza profonda d'Israele: Dio è presente in tutta la sua storia. A Mosè Dio si rivela nella sua volontà di liberare il suo popolo dalla schiavitù. Il suo nome sacro, che in quel momento comunica (Es 3,14), suona come una promessa: “ JHWH ”, cioè, secondo gli esegeti, “ Io sono colui che sono ”: ne farete l'esperienza! Il seguito dice in che modo: libera Israele ch'egli ha scelto, fa alleanza con lui, gli apre un avvenire e gli dà una terra. Nell'infedeltà del suo popolo, Dio resta fedele e perdona; nella prova, cura le sue ferite e agisce come una madre con il proprio figlio.

Il Dio di infinita e misteriosa maestà, il Dio tre volte santo, inacessibile, di cui ci si compiace di lodare la potenza, è anche il Dio vicino: il suo amore colma la distanza che lo separa dalle creature, egli si compromette nella storia accanto al suo popolo, secondo le sue promesse. Dio è la roccia, la sola sicurezza su cui appoggiarsi senza timore.

La risposta d'Israele a questo amore unico si esprime particolarmente nella sua preghiera. Il libro dei Salmi ne rivela magnificamente tutte le sfumature. Il suo titolo ebraico, il “ Libro delle lodi ”, esprime bene l'orientamento di fondo di tutta la relazione di preghiera d'Israele con Dio: la meraviglia amorosa, lo stupore incantato di fronte all'incomprensibile scelta di questo piccolo popolo, e ai grandi fatti compiuti in suo favore, malgrado la sua infedeltà. La preghiera dei salmi esprime una certezza: Dio ama Israele. Prima di tutto come popolo. All'origine della maggior parte dei salmi, si trova una realtà nazionale: una storia comune. Le “ salite ” in pellegrinaggio verso Gerusalemme, città santa in cui Dio è presente nel Tempio come lo è nella persona del re, sono occasione di esprimerlo con i salmi, queste preghiere collettive utilizzate nella liturgia.

Ma l'amore che avvolge tutto il popolo tocca anche ciascuno singolarmente: “ Dio con noi ” è anche “ Dio con ciascuno di noi ”. Con me. Da qui, le numerose suppliche individuali. Spesso esse terminano con un invito, rivolto a tutti a rallegrarsi, a benedire, a rendere grazie per i doni ricevuti personalmente: guarigione, liberazione, perdono...

In un'intervista televisiva, un giornalista tedesco interrogava i passanti a Mosca sulla dolorosa situazione della Russia. La domanda era questa: “ Dove scorgete ancora un barlume di speranza per la vostra patria? ”. Una delle persone intervistate, un uomo, rispose: “ Io conservo speranza per la Russia, perché questo paese appartiene alla Madre di Dio! ” (Card. Joachim Meisner, Magnificat. Neuf èveques d'Europe commentent le cantique de Marie, Chalet, p. 19).

JEAN‑MARIE SÉGALEN


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