domenica 1 ottobre 2023

Della perdita della grazia dopo il Battesimo, e del lavoro della penitenza per ricuperarla.

 


CATECHISMO CRISTIANO PER LA VITA INTERIORE (1) 


LEZIONE II 

Domanda – Chi ha perduto la grazia dello Spirito Santo dopo il Battesimo, la può riacquistare? 

RISPOSTA – Sì; mediante la penitenza, ma con grande fatica e pena. 

Domanda – Forse per questo il Sacramento della penitenza viene chiamato battesimo laborioso? 

RISPOSTA – Senza dubbio; nel Battesimo in cui siamo generati in Gesù Cristo, Dio nostro Padre ci dà, Egli stesso, la vita del Figlio suo, senza che la sua divina giustizia esiga da noi alcuna pena; ma così non avviene nella penitenza. 

Domanda – Perché una tale differenza? 

RISPOSTA – Per ricuperare le virtù che Iddio solo ci aveva date da Sé medesimo, e, con la sua mano onnipotente, aveva piantate nel nostro cuore, occorre affaticarci e penare; ci vuole il sudore della nostra fronte, affinché lo Spirito Santo renda di nuovo feconda la terra sterile e ingrata del nostro cuore, dove prima la grazia faceva germinare le virtù senza fatica e senza pena. 

Domanda – E’ dunque un grave danno perdere la grazia del Battesimo? 

RISPOSTA – Certo; non si saprebbe esprimerlo a parole; e come mai si potrebbe riparare un tal capolavoro di grazia e di misericordia? 

Domanda – Questa perdita non è forse riparata dalla penitenza? 

RISPOSTA – No, non è riparata in modo perfetto; possiamo paragonare l’anima penitente, a un novizio nell’arte della pittura, il quale voglia rinfrescare un quadro insigne molto sbiadito; l’opera nuova sarà ben lontana dal raggiungere la perfezione dell’originale. 

Domanda – Ma perché mai ci vuole tanta fatica per ricuperare la grazia? 

RISPOSTA – Perché chi la perde si rende colpevole di una estrema ed incredibile ingratitudine, calpestando il Sangue di Gesù Cristo e soffocando lo Spirito Santo ch’esso aveva ricevuto nel Battesimo. 

Domanda – Ma come mai? Colui che offende Dio con un peccato mortale, dopo il Battesimo, calpesta il Sangue di Gesù Cristo? 

RISPOSTA – Si, è proprio così. 

RISPOSTA – E come? 

RISPOSTA – Dapprima, perché disprezza i meriti e il Sangue di Gesù Cristo, il quale ha acquistato per noi lo Spirito Santo e tutte le sue grazie. Poi, perché chi commette peccato mortale diventa un medesimo spirito col demonio, il quale in tal modo calpesta Gesù-Cristo nell’anima del peccatore e trionfa di Lui, persino nel suo proprio trono. 

Domanda – E’ dunque per questo che il peccatore, secondo la parola di S. Paolo, crocifigge in se stesso Gesù Cristo? 

RISPOSTA – Sì.  

Domanda- E come lo può crocifiggere? 

RISPOSTA – Come i Giudei, spinti dalla rabbia dei demoni, legarono e inchiodarono Gesù Cristo sulla Croce, in modo che non avesse più l’uso delle sue membra, né alcuna libertà per agire; così, per il peccato, Nostro Signore viene legato e ridotto all’impossibilità di agire in noi. 

Domanda- Spiegatemi questo in modo più chiaro. 

RISPOSTA – La nostra avarizia rende inutile la sua carità; la nostra collera la sua dolcezza, la nostra impazienza la sua pazienza; il nostro orgoglio la sua umiltà. E così attraverso i nostri vizi, leghiamo, attanagliamo e, per così dire, facciamo a pezzi Gesù Cristo che abita in noi. 

del Sacerdote Maurilio Andreolotti 

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