MARIE des VALLEES
15.2.1590 - 25.2.1656 - ERMENGARDA HAUSMANN
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Dopo che Marie per due anni consecutivi aveva pregato intensamente Dio, e lo aveva tempestato di suppliche di toglierle la possibilità di rendersi colpevole di peccato, anche se per questo dovesse patire il castigo centuplicato dovuto ai peccati, un giorno la divina volontà si manifestò a lei in una visione che fu solo dello spirito e dell'intelletto. Non poteva quindi avere alcun dubbio, perché ciò che noi vediamo con gli occhi del corpo, non risulta a noi così chiaro, affermò ella più tardi.
Come «una verità presente», le spiegò la volontà di Dio che, per arrivare ad un così alto grado di perfezione, era necessario uno scambio totale della sua volontà con la santissima Volontà sua. Le fu detto: «Tu chiedi che Dio ti tolga la libertà... e che egli ti conceda la sua, inoltre tu vorresti comunicarti spesso. Ma se ti viene tolta la tua volontà e sostituita con quella divina, non potrai mai più fare ciò che vorresti. Io potrei quindi prenderti subito appunto la s. Comunione. Quindi pensaci bene a quello che domandi: La via regale percorsa da tutti i Santi è la s. Comunione. La via che tu vorresti percorrere è molto difficile e faticosa. Pensaci quindi molto bene a quello che vuoi fare».
«La Santissima Volontà è Dio», pensava Maria, «la santa Comunione è Dio. Se io mi comunico ogni giorno, io posso ancora peccare. Se è distrutta la mia volontà personale ed essa è sostituita dalla volontà di Dio, io non Lo offenderò più, perché solo la mia volontà personale Lo può offendere. Per questo io rinuncio di gran cuore alla mia volontà, e mi abbandono alla santissima volontà del mio Dio, affinché lui mi prenda così totalmente in possesso, che io non lo possa mai più offendere».
Dopo un anno di preparazione, durante il quale si conformò nella sua decisione, le disse festosamente la Divina Volontà nella Cattedrale di Coutances: «È venuta l'ora di fare finalmente ciò che tu hai tanto ardentemente desiderato, e cioè, che ti venga tolta la tua volontà e ti venga data per questo la volontà di Dio».
Ancora una volta essa fu avvertita della grandezza della sua offerta, ancora una volta le fu fatto conoscere che Dio la poteva privare della santa Comunione, anzi, che la poteva mandare all'Inferno, con i demoni. «Io vidi tante spine», disse Maria; «tanta angoscia e dolore e sofferenza, così tanti paurosi tormenti che avrei dovuto sopportare sulla via da me scelta, che incominciai a tremare in tutto il corpo, in una maniera affatto insolita». Tuttavia risposi: «Io odio talmente il peccato, da essere disposta a soffrire tanti inferni, quanti Dio ne può creare, affinché non abbia alcuna parte per me. Per questo e perché solo la mia volontà li può prendere e portare, io vi rinuncio con tutte le mie forze, qualunque cosa possa accadere. Io mi dono alla divina volontà, affinché essa pianti in me il suo regno in modo così totale, da escludersi per sempre. Io mi riservo soltanto una cosa: di ubbidire per quanto mi sarà possibile alla Chiesa».
Così Marie, che era pronta ad una sofferenza così illimitata, perché illimitato era il suo odio contro il peccato, aveva scelto la via più difficile e penosa per aver la certezza di non cedere ad alcun peccato, e la Divina Volontà si impossessò così intimamente della volontà di lei, che essa non poteva più far nulla se non secondo il suo impulso. San Giovanni Eudes scrisse: «Essa non può pregare quando vuole, né per chi vuole, (essa poteva aiutare i sani meno che gli ammalati: «La sua malattia parla e prega per lei - disse Maria), e nemmeno quanto a lungo voleva, oppure recitare quelle preghiere, che avrebbe desiderato. Lo stesso vale per il mangiare e bere (di solito può prendere solo pane e acqua; e deve anche portare un cilicio) per alzarsi, coricarsi, per ogni andare e venire. La divina volontà stabilisce tutto questo, e lei non è in grado di muovere un piede o una mano o la lingua o di fare altro, al di fuori di quanto ordina quella volontà... Ma per quanto riguardo il suo intimo, la cosa è ancora più meravigliosa, perché ella è completamente privata della sua libertà, di usare le energie del suo spirito, perché non può ricordarsi delle cose che, secondo il volere dei sensi, vorrebbe ricordare; nemmeno può pensare ciò che vorrebbe o qualsiasi cosa, sia pure la più buona e la più santa, se non lo vuole la Volontà di Dio e la renda capace di questo.
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