È lo Spirito Santo che parla.
(...) Dio ha messo alla prova l'uomo per confermarlo nella Grazia.
Di questa conferma beneficeranno coloro che hanno saputo vivere nella rettitudine, anche dopo una o più cadute temporanee, purificati dal loro sincero pentimento e dal loro ardente amore.
Per gli angeli ribelli (la cui natura angelica era superiore a quella degli uomini, come si dice di Cristo: "Lo hai fatto solo un po' più basso degli angeli"), non c'era né la promessa di perdono da parte di Dio, né la presenza permanente in loro di ciò che avrebbe potuto farli tornare alla loro prima condizione di felicità, cioè la perfetta contrizione e il perfetto amore.
L'uomo, invece, ha potuto beneficiare non solo di tutto questo, ma anche delle voci dei Patriarchi e dei Profeti, che hanno ripetutamente confermato la promessa di un Redentore, come riportato nel Protovangelo.
Ha potuto contare anche sulle rivelazioni e sulle manifestazioni attraverso le quali Dio stesso si è manifestato ai Patriarchi, a Mosè - liberatore e legislatore del popolo ebraico - a Giosuè e ai profeti. Il tutto coronato dalla meraviglia del dono del Figlio di Dio, del suo insegnamento e del suo sacrificio.
Dio non ha mai eliminato la predestinazione alla Grazia. Mai. Dio non devia dalla sua volontà. Dio non è volubile nella sua volontà. Ciò che ha voluto, lo vuole per sempre, per quanto lo riguarda. Sempre. Di conseguenza, Dio non ha agito "sperando", come è scritto erroneamente, ma "sapendo". Nulla è sconosciuto a Dio.
Pertanto, la parola "speranza" non può essere applicata a lui. La speranza è per chi non conosce il futuro di tutto e di tutti. Non per Dio. Non c'è nulla che Dio non conosca dall'Eternità. Dio conosce tutto, compresi i destini degli individui e delle comunità.
Bisogna quindi dire e credere che Dio ha voluto mettere alla prova la sua creazione e per farlo ha preso la creatura più perfetta, ben sapendo che questa creatura avrebbe commesso un peccato di orgoglio e di ribellione a causa della sua vanità di voler essere come Dio.
Ma Dio ha agito in questo modo per dare la misura incommensurabile del suo amore per gli esseri umani. Prima della creazione dell'uomo, e quindi prima della prova, Dio aveva già stabilito i mezzi con cui l'uomo sarebbe stato prima liberato dalla schiavitù della corruzione, e poi avrebbe gioito della gloriosa libertà dei figli di Dio, per ricevere infine la sua parte di eredità nel Regno celeste.
Quindi Dio non ha voluto la vostra caduta, la vostra debolezza o la vostra rovina. Vi ha creati per darsi un popolo di figli. E sapendo che non avreste perseverato nella Grazia, ha predisposto, ancor prima di crearvi, i mezzi più santi e potenti possibili per salvarvi e ricevere la vostra parte nel suo Regno.
Anche qui possiamo dire che la Carità infinita e insaziabile che Dio ha per gli uomini, suoi figli adottivi, risplende in tutta la sua verità". (...)
Maria Valtorta
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