L'attuale situazione militare
E qual'è oggi la situazione militare? E' spiegata in poche parole:
Da una parte immensi eserciti, armati fino ai denti, dall'altra popoli affatto disarmati.
Difatti al di là della cortina di ferro, la Russia, che ha mantenuto integre le sue truppe, tiene su piede di guerra milioni e milioni di soldati. Lo stesso dicasi dei paesi satelliti, della Jugoslavia e della Cina comunista. Al di qua vediamo, invece, la Francia e l'Italia con eserciti ridotti a poche divisioni, l'Inghilterra ha smobilitato il suo Impero, gli Stati Uniti hanno mandato a casa i propri soldati. Per di più, le nazioni europee occidentali, sono divise tra loro da vecchi antagonismi e diversità di vedute, la Germania sezionata in due tronconi, l'America latina assente, le colonie in rivolta....
Presentemente il potere giudaico concentra i suoi sforzi a sommovere i Popoli arabi e ad imbrogliare l'India.
In merito agli Arabi, si noti la tattica usata con essi per trarli in inganno.
La giudaica Russia, constatata la refrattarietà degli Islamici alle idee comuniste, ma, soprattutto, visto il pericolo di distruzione incombente su lo Stato d'Israele ad opera dei popoli confinanti, che fa?
Simulando inimicizia a Israele e tenerezza agli Islamici, invia a quest'ultimi donativi d'armi e munizioni. Risultato?
1) Ha ottenuto la simpatia di questi popoli e, in conseguenza, penetrazione fra loro dei principi sovietici. 2) Le armi, già inviate all'Egitto e ammassate nel Sinai, sono, in realtà, andate a terminare, intatte — in seguito alla triplice aggressione subita dagli Egiziani — nello Stato di Israele, accrescendone oltremodo la potenza. 3) Detto Stato si sentirà, d'ora in poi, più sicuro in quanto, coloro che ne volevano l'annientamento ci dovranno adesso pensare due volte prima d'attuarne il proposito, sapendolo formidabilmente armato.
Dalle ultime notizie giornalistiche, sembra, si stia ora profilando un intervento economico americano nei paesi del Medio Oriente. Ciò, secondo me, è un gioco di bussolotti, un rinforzo dall'altra sponda.
Chissà che, fra gli altri fini, non si nasconda anche quello di spingere i Popoli islamici a lottare fra loro, lasciando, per tal modo, in pace lo Stato di Israele?
Abbiamo testé assistito, alla guerra scatenatasi fra Israele e i Popoli arabi, con la fulminea vittoria di Israele. Ma ciò era logico avvenisse, in quanto gli Arabi non sono consapevoli che, dietro ad Israele, sta nascosta tutta la potenza degli Stati Uniti e della Russia, la quale ultima, mentre ostenta di aiutare gli Arabi, in effetti, li imbroglia e favorisce Israele.
E poi, chissà che non ci sia stato il tradimento anche da parte di dirigenti arabi? E' tattica antica degli ebrei di tenere il piede su due staffe, come, in seguito, avremo modo di constatare.
Esaurita la opportuna digressione e tornando a quanto già si diceva, se, dunque, la situazione militare del mondo si presenta come quella che si è avanti prospettata, chi può negare che gli Stati comunisti, uniti sotto una ferrea dittatura, potrebbero, in qualunque momento lo vogliono, marciare, senza trovare ostacolo notevole, verso occidente o verso il sud; arrivando in quattro giorni a Parigi, o a Teheran, o ad Hanoi, accolti trionfalmente dai comunisti locali? (Tanto, scrivevo nel 1944). Essi ci vanno semplicemente saggiando ed esautorando, con la guerra fredda in Europa o con la calda in Asia, per decidere dove e quando convenga meglio lanciare il colpo più forte, salvaguardando le spalle.
Si tenga presente, che, per la conquista dell'Asia, di fianco al maresciallo Mao Tse si trovava, nel '28-'31, il giudeo lettone Michael Borodin-Grusenberg, e le grandi potenze non fecero nulla d'efficace per salvare la Cina dalla invasione comunista. Si può, anzi, fondatamente pensare che le armi, già inviate dall'ebraica America a Ciang Kai Shek, con l'apparente fine di aiutarlo, abbiano, invece, avuto lo scopo preciso di farle passare — come sono infatti passate — ai comunisti per agevolarne il trionfo.
E l'odierno intervento americano in Corea, che ha imposto ai nazionalisti cinesi di non muoversi da Formosa, non potrebbe forse significare una manovra, per spingere la Cina ad un armamento sempre più efficiente ed aggressivo, che poi sarà rivolto anche a fomentare guerre e guerriglie contro popoli confinanti?
E le armi, che oggi l'America spedisce a Tito, non potrebbero, pur esse, nascondere un bel gioco, appunto per fortificare sempre più la potenza militare del comunismo?1
La politica degli Stati Uniti — cioè della sua classe dirigente — è, secondo me, il nemico numero uno: non fa che giovare alle mire d'Israele ed a favorire la diffusione del comunismo nel mondo.
Il Kremlino non ha sede a Mosca bensì nella città di New York, dove pure si trova la «B' nai B' rith», la quale manovra la «Massoneria Universale», nonché vi si vede ergere quella «torre di Babilonia» chiamala l’«O.N.U.», che pur rappresenta la più grande manifestazione del ghetto ebraico, come appresso, con prova schiacciante, sarà appieno mostrato.
Ci convince di quanto detto sulla Cina, il fatto gravissimo, che ogni qualvolta Ciang Kai Shek poneva in fuga i comunisti, così che avrebbe potuto riconquistare l'intero territorio al nazionalismo, ecco verificarsi il nefasto intervento del gen. Giorgio Marshall — inviato di Truman — il quale gli imponeva di concludere tosto coi rossi un armistizio, pena l'embargo delle armi e munizioni e il congelamento dei prestiti.
Sì badi, che in tre diverse circostanze tale nefasto intervento si è ripetuto: il 27 Nov. 1945, il 7 Giugno 1946 e l'8 Nov. 1946.
Tirando la somma: altri 450 milioni di Asiatici passati al servizio dell'ideologia marxista2.
Che se poi, a quanto sopra, si volesse aggiungere, come anche mezza Europa fu regalata a Stalin, per merito dell'ex Presidente degli S. U. — il massone d'origine ebrea Delano Roosevelt — nel malaugurato Convegno di Yalta, allora ben netta si palesa l'amara realtà del doppio gioco americano.
Ma siccome vale la pena ragionare un altro po' su la fine dell'Impero Cinese, onde renderci conto con quali satanici imbrogli un così grande paese fu costretto a piegarsi sotto il gioco del regime comunista, penso, desterà maraviglia l'apprendere che:
a) lo stesso Ciang Kai Shek è un agente degli Ebrei, vale a dire un autentico massone. Nell'Enciclopedia Massonica del Lcnnhoff-Posner del 1932, pag. 1600, c'è la seguente notizia: «Ciang Kai Shek, vittorioso generalissimo del Kuomintang, seguace di Sun Yat Sen, è fratello nella Gran Loggia "Pagoda Lodge" del Massachussets»;
b) il suo primo consigliere, col rango di Generale di Brigata, è l'ebreo-massone Moris-Abraham Cohen, oriundo del Sud Africa, chiamato dai Cinesi Me-She;
c) sua moglie, Mei Ling, ha pur essa, quale suo consigliere particolare, l'ebreo Donald, oriundo australiano.
Qui, è bene notare come il nominato Moris-Abraham Cohen fu già — giusto quanto venne segnalato dal giornale ebraico «Jewish World» del 25 Agosto 1927 — il collaboratore intimo del Dr. Sun Yat Sen. Quest'ultimo fu appunto colui che — dopo aver creato un movimento settario, a netto carattere massonico, il quale prese il nome di Tung-Men-hui — abbattè, nel 1911-12, l'ultimo Imperatore della Cina e costituì la Repubblica Cinese, che, da quel momento, non ebbe più pace. Ho ritenuto cosa di sommo interesse specificare quanto sopra, perché, penso, che nulla può essere più probabile come, la stessa tattica verificatasi in Cina — cioè a dire col sistema di tenere il piede su due staffe — possa ripetersi in Europa, allorché scoppierà la guerra fra Oriente e Occidente.
Truman — il quale oltre ad essere grado 33° della massoneria americana è figlio di madre ebrea — a volere ben guardare, non è che il megafono del Sinedrio e l'esecutore più valente delle sue direttive. Direttive tali, che altri effetti non producono, se non un crescendo di calamità sempre più gravi, ed insieme il più funesto sconvolgimento di idee.
Come non vedere nel cosiddetto «scandalo White» — anche costui giudeo — già trapelare la verità di quanto affermo? come Truman, fatto consapevole dell'attività spionistica del White, ciò nonostante lo conservò in posti di responsabilità? e come, in seguito, Eisenhower cercava di soffocare lo scandalo?
L'avere permessa negli Stati Uniti — Nazione, come s'è visto, in pugno ai Giudei — l'esecuzione sulla sedia elettrica dei traditori ebrei, i coniugi Rosenberg, non potrebbe occultare il doppio scopo, primo: di sconvolgere le idee a quanti pensavano essere l'America un impero ebraico? E, secondo: per accentuare, sempre più, verso i Giudei la simpatia dei comunisti, i quali ammireranno fino a che punto essi si sacrifichino per la causa del marxismo?
Dello stesso genere è stata, ncll'U.R.S.S., la retrocessione degli ebrei Kaganovic e Malenkow: si è voluto dare ai Popoli di oltre cortina la sensazione, come colà i Giudei, non solo non hanno alcuna voce in capitolo ma vi sono anzi perseguitati.
A confermarci maggiormente, come la politica americana giovi alle mire di Israele e alla diffusione del comunismo, sarà opportuno ricordare quanto segue:
Allorché in Ungheria cadde Bela Kuhn, gli Stati Uniti imposero (ahi tragica commedia!) come capo della Polizia ungherese l'ebreo Nathan Horowitz, il quale, a sua volta, incaricò l'ebreo David Fleckenstein dell'inchiesta sulle atrocità commesse da Bela Kuhn3.
Perché mai l'America non intervenne a difesa dell'Ungheria — come fece in Corea, in Grecia, nel Vietnam — allorché, tale eroica nazione, dopo essere riuscita a distruggervi il comunismo, si vedeva minacciata dall'irrompere di cinquemila carri armati russi e gridava soccorso al mondo intero? Nessuno si mosse. Evidentemente simile intervento non rientrava nei piani del giudaismo. Ciò detto, oggi assistiamo all'ultima novità: il Patto Nord-Atlantico. Cos'è? E' un'invenzione ebraica, efficacissima agli obiettivi di Israele, portata a termine per mezzo della serva Massoneria e con lo strepito della asservita stampa, una delle tante truffe continuate, ammantate di solennità e di suasive ragioni (come la Società delle Nazioni, l'O.N.U., l'Unione Europea, ecc...).
Tali truffe, nascondendo scopi del tutto opposti a quelli pur magnifici enunciati, servono in realtà, per meglio imbrogliare e controllare il complesso degli Stati aderenti, sia per ragioni belliche come per quelle economiche.
A suscitare il «casus belli», basterà che l'ebraismo dia ordine alla massoneria d'una data nazione di sostenere un determinato punto di vista, in opposizione a quello che verrà comandato di sostenere un'altra. Le relative «stampe» soffieranno sul fuoco, ed ecco i popoli muoversi ed il sangue correre. Quale artificiosità! E così si fa la storia.
Il «Patto», inoltre, giova a rafforzare le quinte colonne comuniste, perché i partiti estremi avranno la possibilità e l'occasione di farvi leva, per suscitare una psicosi di guerra e farci su una grandiosa speculazione a proprio favore. Infatti, proclamandosi essi i genuini difensori della pace, tenteranno di indurre, ove fosse possibile, dalla loro parte tutte le oneste persone che giustamente sono stufe di guerra e ne hanno orrore. Ne risulterà ancora un dannoso azzuffamento fra i vari partiti politici, che porterà, di necessità, ad un indebolimento generale, di cui non ci rendiamo alcun conto. Riguardo, poi, ai solenni convegni cosiddetti dei tre, dei quattro, ecc..., non è da porvi alcuna fede. Trattasi solo di comandate adunanze massoniche, miranti a non altro che a farci cadere nell'inganno ed a confonderci le idee. Ne abbiamo viste abbastanza di queste trappole, prima dello scoppio dell'ultima guerra.
E si badi che quanto è stato detto, sebbene a prima vista possa sembrare arbitrario, è invece molto ragionevolmente fondato sulla «forma mentis» ebraica, come avremo modo di convincercene appieno, se considereremo, con seria attenzione, l'ultimo capitolo del presente studio. Lì, toccheremo con mano, come gli Ebrei chiamano «loro genio», il sapersi far servire dall'umanità per il conseguimento del loro scopo, dopo averla contemporaneamente persuasa ed insieme truffata.
E' un fatto sintomatico il constatare come dalla Russia sia partito per l'America, quale suo rappresentante all’O.N.U., l'ebreo-russo Jacob Malik, mentre dall'America già partì, per manovrare nell'Europa occidentale, presso i rispettivi Stati Maggiori, un altro ebreo-americano portante lo stesso nome di Jacobs.
Bisogna dunque essere ben ciechi, per non vedere più che chiaro, come, tanto dall'America che dalla Russia, sia sempre lo stesso Giacobbe (che significa Israele), il quale dirige, nei posti di essenziale importanza, il complesso orchestrale.
Non sarà inutile qui aggiungere come, in prosieguo di tempo, abbiamo potuto assistere alla venuta in Europa, in forma ufficiale, di due altri personaggi ebraici degli Stati Uniti, con lo scopo specifico di rendersi conto degli apprestamenti difensivi dell'Europa anti-Stalin: l'ex Generalissimo Eisenhower e il Ministro della difesa, Pace.
Predisposto così il terreno come volevano, forse allora vedremo la valanga sovietica marciare, a bandiere spiegate, alla conquista della misera Europa. Dopo di che, vuol dire, verranno gli Americani per liberarci. In che modo? Forse con la bomba atomica, di cui è commissario per gli Stati Uniti l'ebreo Baruch? Ovvero per mezzo dell'«O.N.U.», in cui vi spadroneggia, in modo sfacciato e assoluto, la massoneria internazionale, e di cui è segretario generale, l'ebreo Beniamino Cohen? e non sappiamo, forse come anche l'atomica russa sia in mani ebraiche?
Cari, amici, qui si profila lo sterminio dell'umanità proprio a mezzo dell'atomica, che si dice creata essenzialmente da Giudei: i Fermi (?), gli Einstein, i Samuel Allison, i Segre, i Castelnuovo, i Fuchs, i Pontecorvo, i Rosenberg; è noto che gli ultimi tre passarono alla Russia o fecero spionaggio a vantaggio della Russia...
Attenzione quindi a noi stessi, perché la vendetta ebraica — già in funzionamento con ritmo accelerato — potrebbe ora colpirci, nella maniera più impensata ed atroce, con una orribile pioggia di bombe atomiche ed una contemporanea invasione, oltre che dell'Europa, come s'è detto, ancora dell'Asia e, forse, anche dell'America attraverso l'Alasca.
Quando, poi, la guerra sarà scoppiata, chissà quanto i Giudei rideranno dietro le persiane nel vederci scannare fra noi! Come crederanno di offrire a Dio un sacrificio accetto, nel sapere come, questo volta, anziché 46, saranno 400 i milioni di «goim» trucidati per loro merito! Chissà che posto altissimo si aspetteranno in paradiso per così insigne benemerenza!
Alcuno dirà: — Ma moriranno anche i Giudei. — Nossignore. Le comunità israelite si salveranno, perché saranno state tempestivamente avvisate — della caduta delle bombe — dal proprio governo centrale («Kahal»), ch'è il motore generatore di così orrendi misfatti.
In merito a ciò, mi si ascolti almeno nel seguente progetto che — a nostra salvezza — vorrei chiedere venisse vagliato.
Appena sarà scoppiata la guerra, sia inibita ai Giudei l'uscita dalla località dove normalmente risiedono. Siano anzi asserragliati nel quartiere più centrale della città, con buoni reticolati. Serviranno da parafulmine, in quanto c'è da prevedere che, finché staranno lì, l'atomica non ci colpirà. Con lo stesso criterio, se ne trasferiscano alcuni nelle città secondarie e paesi dove non hanno stabile dimora.
Udite cosa ardiva scrivere l'ebreo Samuel Roth, nel 1925, nel suo libro «Now and for ever»:
«L'Occidente: svanisce davanti all'Oriente. L'Europa sta per scomparire. L'Oriente per rifiorire. Questa la meta. Vale la pena che noi ebrei rivolgiamo a questo le nostre preghiere augurali.
«Dopo lungo tempo il mondo sarà totalmente cambiato. L'America così vecchia come oggi l'Inghilterra. L'Europa sarà in polvere. L'America scaccerà gli ebrei. Allora l'America avrà la razza gialla di fronte e nella schiena.
«La maggioranza degli ebrei sarà in India, Persia, Cina per portare avanti là il vessillo dell'umanità.
«E allora arriverà un uomo, l’uomo della vendetta. Egli coprirà l'Europa con una nube gialla. Moriranno i popoli. Nella Russia saranno risparmiati solo i lattanti e gli analfabeti. La Polonia, l’Ucraina dovranno diventare deserto».
Queste, badiamo, non sono visioni di un pazzo, ma, purtroppo, della crude realtà, possibilissime ad essere attuate da simili indiavolati.
Indiavolati a tal punto, che potrebbero ancora avere in programma — come sembra da vari contesti — lo sterminio totale della Società, per restare essi soli — popolo eletto, fratellanza universale — padroni unici del globo terraqueo.
Ma via, in nome di Dio, prima di arrivare a tanto scempio (dovremmo proprio morire disintegrati per dare gusto agli Ebrei?...), rendiamoci conto, una buona volta, del mistero dell'iniquità, salviamoci, difendiamoci! Smettiamo di essere pupazzi di cartapesta in mano a così feroci burattinai, a questi artisti del doppio gioco, che ci fanno spargere tanto sangue per il loro odio ed interesse; mettiamoli in condizione di non poterci più nuocere, facendo piazza pulita, una volta per sempre, di tutta la razza dei Giudei, vale a dire, col segregarli definitivamente dai popoli ariani, come appresso si dirà.
Vedremo, così, i loro satelliti, massoneria, comunismo e stampa ebraica, non avendo più quelli che li sostenevano con l'energia e col denaro, svanire come la nebbia al sole, sfasciarsi necessariamente da sé.
In seguito a ciò spariranno, per riflesso, altresì le guerre, le rivoluzioni, il parlamentarismo, i partiti e le partite, il disagio economico, l'indifferenza religiosa e un'infinità d'altri malanni.
L'umanità sarà, invero, liberata da coloro che, volontariamente o involontariamente, ne alteravano la pace e ne impedivano il benessere.
Che non sia mai vero abbia ad avverarsi quanto scrive uno scrittore francese, che fa il seguente terribile quadro della società d'oggi:
«Il rapido corre con velocità spaventosa... tutti i passeggeri sono ubriachi. Ubriachi pure il macchinista ed il fochista, lottano fra di loro ed uno getta a terra l'altro. La locomotiva, rimasta senza conduttore, corre avanti a precipizio. I passeggeri non s'accorgono di nulla: ridono, bevono e schiamazzano... e il treno corre pazzamente... attraverso ponti, viadotti, gallerie.., senza fermarsi alle stazioni... avanti nella notte oscura. Ma fino a quando? come finirà?».
(1) In merito a Tito, riporta il sett.le «La Domenica del Corriere», in data 13-12-1953, la seguente notizia: «Come mai Tito, cresciuto tra incolti operai o. contadini, suona il pianoforte così bene da poter offrire agli ospiti esecuzioni di Bach, Beethoven e Mozart? Il mistero si spiegherebbe, secondo alcuni, nel modo più semplice: Tito non sarebbe il meccanico Josip Broz. L'operaio croato di questo nome sarebbe morto molti anni fa, combattendo nella guerra di Spagna. Il generale Lister, comandante la brigata internazionale, ne avrebbe consegnato i documenti personali a un altro misterioso personaggio: il rivoluzionario Weiss, un ebreo inglese, e costui sarebbe appunto l'attuale Tito».
(2) Cfr. F. Bortone «La Repubblica fiorita», ed. Signorelli, Roma 1952, pp. 28, 30, 31.
(3) Cfr.. «Vieille France» n.. 144, p. 10.
“Vermijon”