lunedì 27 maggio 2019

RIMANETE NEL MIO AMORE



Confidenza
«Beato l'uomo che in Te confida» SALMO 84, 13

«La confidenza è la via maestra per giungere a me; come un ruscello si getta nel fiume e per mezzo del fiume giunge al mare, così, gettandoti in me con la confidenza, per mezzo mio giungi al Padre, perchè siamo un Dio solo. Se tu sapessi quanto Io amo le anime che hanno questa confidenza; formano una sola cosa con me e, per mio mezzo, con il Padre.
   E' onnipotente chi confida in Dio, perchè, confidando, può disporre dei tesori infiniti del mio Cuore, mediante i quali può fare tutto ciò che Dio vuole.
   E' la confidenza che attira le predilezioni di Gesù in un'anima.
   Se si ha l'umiltà senza la confidenza, si corre rischio di cadere nell'avvilimento, e se si ha la confidenza senza l'umiltà, si cade nella presunzione.
   Il mondo va di male in peggio, perchè confida in sè e coglie i frutti di tale confidenza, ma l'anima umile che confida in Dio, coglie i frutti della confidenza in Lui.
Tutta in Dio, devi riporre la tua confidenza, e unicamente in Lui.
   Il nemico fa di tutto per togliere la confidenza dalle anime, mentre lo sono il Dio delle misericordie.
   La diffidenza non è umiltà, ma è fine superbia: un'anima umile è piena di confidenza.
   Un'anima che confida in me ha ogni potere sul mio Cuore. Io non limito le mie grazie all'anima che non limita la sua confidenza.
   Più dimentichi te stessa e più Io penserò a te.
   La confidenza che tu hai in me è come la moneta che tu mi dai per pagare le grazie che ti faccio.
   Io sono sempre pronto a dare la mia grazia a chi umilmente me la chiede, e la impartisco con maggior abbondanza a chi, con fiducia, da me la spera. La confidenza è la chiave che apre i tesori della mia infinita misericordia, chiave che è a disposizione di tutti, ma della quale, purtroppo, non tutti sanno servirsi.
   La pace, la confidenza, l'amore, l'abbandono, devono essere come le quattro ruote del carro della tua perfezione. Se manca una ruota, il carro si trascina. Con la pace entri nel mio Cuore, con la confidenza vi dimori, con l'amore vi regni, con l'abbandono vi riposi.
Se tu hai l'amore, hai la pace, la confidenza e l'abbandono.
   Come mi piacciono le anime che hanno confidenza in me, che mi eccitano a fare loro le grazie per la confidenza che hanno in me. Un'anima che confida mi ruba il Cuore.
   Se Io ti dilato il cuore con la confidenza, tu non restringerlo con gli scrupoli.
   Tanto l'illusione quanto lo scoraggiamento, stabiliscono l'anima in una condizione stazionaria e le impediscono il conseguimento del vero bene che è Dio, al quale si deve tendere sempre con maggior forza, procurando di rendersi simili a Lui.
   Se vuoi piacermi, confida; se vuoi piacermi di più, confida di più; se vuoi piacermi immensamente, confida immensamente: non potrai mai confidare secondo il desiderio del mio Cuore.
   Un atto di confidenza mi piace tanto perchè onora i miei più cari attributi: la bontà e la misericordia.
   Hai delle pene? Taci e confida: il tuo  Gesù provvederà. Di' nel tuo cuore: «Io ho un Gesù e mi fido di Lui».
   La confidenza deve essere per te come una spada offensiva e difensiva, con la quale tu combatti i tuoi nemici, come una lampada che ti serve a camminare, come un pane che ti nutre.
   Abbi confidenza nella mia infinita misericordia e non sarai delusa.
   Tutte le volte che fai un atto di confidenza nella mia bontà incomparabilmente misericordiosa, tu mi ferisci il Cuore con uno strale d'amore e quanto più è intenso questo atto di confidenza, tanto più resta piantato lo strale.
   Non vi è miseria che Io non compatisca, non vi è dolore che Io non sollevi, non vi è buona volontà, per piccola che sia, che Io non accetti e avvalori con i miei meriti infiniti. Basta solo che l'anima mi dia il principio e poi Io faccio tutto il resto e lo faccio da Gesù. Sai che cosa vuol dire fare da Gesù? Vuol dire agire con una tenerezza infinita, con una delicatezza squisita e poi lasciare credere all'anima che ha fatto tutto lei.
   Quando l'anima comincia a darsi alla pratica delle virtù, commette molte imperfezioni nelle stesse virtù, ma Io le riparo, queste imperfezioni, come la mamma ripara la caduta del suo bambino, rialzandolo. Il gusto che Io provo in un'anima confidente, è indicibile.
   Soddisfa la mia misericordia fidandoti di me.
Non ti scoraggiare: lo scoraggiamento non ha mai fatto un santo.
Fai bene a temere di te, ma fai meglio a confidare in me; devi temere di te sempre, ma non mai temere senza subito confidare in me, perchè allora cadi nello scoraggiamento e un'anima scoraggiata è subito vinta. Il demonio non teme le anime che si scoraggiano: teme le anime che obbediscono.
   Mi piace tanto la confidenza, che se avessi due anime, una più pura e con meno imperfezioni, ma con il cuore stretto e che evitasse le imperfezioni per timore, e un'altra che commettesse più imperfezioni ma poi avesse più confidenza in me, mi piacerebbe di più la seconda. Non che Io ami le imperfezioni, ma le permetto; esse non mi offendono perchè non c'è la volontà: l'anima non ne riceve danno, mentre per l'atto di umiltà, di confidenza e di carità che fa dopo, Io l'arricchisco di grazie. Quando commetti qualche imperfezione, umiliati, riconoscendo la tua miseria, e poi confida in me e amami.
Con l'umiltà ti rialzi, con la confidenza corri a me e con la carità ti unisci a me. 
   Io so quello che faccio: a chi dono meno da una parte, dono più dall'altra; tutto sta nel confidare in Dio.
   Io ho bisogno che si conosca il mio amore e godo tanto, quando posso insinuare in un'anima la confidenza in me.
   Se vi sono poche anime che giungono alla più alta santità secondo i desideri del mio Cuore, è perchè ve ne sono poche che non si turbino per le loro miserie. II turbamento è come un tarlo che rode una pezza di stoffa: fa buchi piccoli, ma intanto la rovina. Il mezzo più facile per diventare presto santi, è di umiliarsi molto dopo le cadute, ma senza fermarsi troppo a considerarle. Bisogna pentirsene, ma confidare nella mia bontà.
   Devi solo confidare di ottenere e poi il mio Cuore fa tutto ciò che è a maggior gloria di Dio e per il bene dell'anima tua.
   Dilata il tuo cuore con l'amore, non restringerlo con la paura; io sono un Dio grande, voglio stare in un cuore grande. La confidenza deve andare d'accordo con l'amore.
   Perchè le anime che non mi offendono con le loro imperfezioni involontarie, mi vogliono poi offendere col dubitare della mia bontà? Che cosa non ho fatto Io per far capire questa immensa mia bontà? e non basta ancora? Se si sapesse che ritardi mette un'anima diffidente alla sua perfezione!
Invece di valersi delle imperfezioni che commette per unirsi più a me mediante l'umiltà, la confidenza, la carità, quell'anima se ne serve come di tanti uncini che non solo la fermano, ma le strappano anche la veste che ha indosso. E' certo che il ripiegarsi sopra di sè non è colpa mortale e quindi non toglie all'anima la grazia santificante, ma le fa degli strappi, cioè l'arresta nel fervore, ed è tutto quello che il demonio vuole, perchè un'anima che non ha il fervore della carità, sente di più il peso del cammino della perfezione.
Si ha un'idea troppo piccola della bontà di Dio, della sua misericordia, del suo amore verso le creature; si misura Dio con le creature, ma Dio non è limitato, e quindi non è limitata neppure la sua bontà».

scritti della Serva di Dio SUOR BENIGNA CONSOLATO FERRERO

LE ANIME DEL PURGATORIO MI HANNO DETTO…




Che cosa soffrono le anime del purgatorio?

Esse soffrono in mille modi diversi: ci sono tanti diversi purgatori come ci sono tante anime. Ogni anima ha la nostalgia di Dio, e questo è il più lancinante dei dolori. Inoltre ogni anima è punita in ciò e per ciò che l'ha fatta peccare. Succede, in una certa misura, anche sulla terra quando la punizione segue una cattiva azione: colui che mangia con eccesso soffre di mal di ventre e diventa troppo pesante; colui che fuma troppo è intossicato dalla nicotina ed è in pericolo di prendere un cancro ai polmoni. Nessun'anima vorrebbe ritornare di nuovo sulla terra per vivere come prima nelle tenebre di questo mondo, poiché conosce cose di cui noi non abbiamo nessuna idea. Le anime vogliono purificarsi in purgatorio come l'oro nel crogiuolo. Possiamo immaginarci una ragazza che volesse andare al primo ballo in abiti sporchi e spettinata? Un'anima del purgatorio ha un'immagine così sfolgorante di Dio, che le è apparso in una bellezza e in una purità così splendida ed abbagliante, che tutte le forze del cielo non basterebbero a smuoverla per presentarsi davanti a Dio finché sussiste in essa la minima macchia. Solo un'anima luminosa e perfetta osa andare verso l'incontro della luce eterna e della perfezione divina per contemplare Dio faccia a faccia. 

MARIA SIMMA 

SPIRITO SANTO



Vieni, o Amore Eterno, che (appunto perchè sei Amore) discendi fino a dimorare in noi, e col tuo alito vitale, e coll'ineffabile opera tua, rendi capaci di atti soprannaturali i poveri figli di Adamo; deh! vieni, e spiega in noi la vivificante tua virtù. 

Pregare e offrire sacrifici per il Papa, i cardinali, i vescovi e i sacerdoti



La Vergine:
Figlia mia! Tutti hanno difetti e imperfezioni. Ma se voi fate degli sforzi e domandate perdono al Signore e vi pentite prontamente dopo aver peccato e prendete una sincera risoluzione di correggervi, Io vengo volentieri in vostro aiuto con il Mio Figlio Gesù.

Figlia mia! Chi si preoccupa di Me come te? Le piccole anime fedeli agiscono così. Pregate insieme, per far conoscere i messaggi a un gran numero di anime. Quei miei figli che vivono in stato di grazia, con Dio, avranno molto da soffrire e subiranno, di conseguenza, numerose tentazioni. Tuttavia coloro che vivranno nello spirito dei messaggi, che Io dò loro, riceveranno la corona di vittoria nell'altra vita, dopo aver sofferto in questo mondo.

Fate sacrifici e penitenze per il Sommo Pontefice, per i cardinali, per i vescovi e per i sacerdoti. 
Essi dovrebbero accogliere favorevolmente i messaggi che Io ti dò, ma un gran numero di preti non li accetta. Bisogna che i miei preti beneamati li accettino prontamente per prevenire i castighi che stanno per giungere. Il Sommo Pontefice, i cardinali, i vescovi e tutti i sacerdoti debbono accoglierli... Che non farei per dare loro tutto ciò che mi appartiene! I miei sacerdoti... i miei figli di predilezione... Oggi, ancora, Io prego e soffro per loro.

Allorché voi vi rivolgete a Dio con fervore per portare buoni frutti, i demoni si accaniscono contro di voi moltiplicando sempre più i loro assalti, per impedirvi di portarne.

Dato che Mio Figlio Gesù viene come donatore di sangue per i miei sacerdoti, Io chiedo loro di non soccombere alle tentazioni, al fine di divenire dei santi sacerdoti che compiono con zelo il compito di cui sono stati incaricati, per essere a loro volta, al posto di Gesù e soffocando ogni falsa vergogna, dei donatori di sangue.

Io ti raccomando di pregare molto perché la Chiesa, le famiglie e la società non siano che uno, così come il Padre, il Figlio e lo Spirito Santo non sono che uno.

Per conseguenza se, grazie ai vostri sacrifici e penitenze, i miei sacerdoti beneamati rispondono alla loro vocazione, dopo aver ricevuto il dono della sofferenza, essi lavoreranno eroicamente al servizio di Dio e delle anime.

Il mondo intero rischia di perdersi, mentre Satana dispiega tutta la sua potenza per distruggerlo. 
Ma si vedrà senza dubbio la vittoria realizzarsi nell'unione. Io desidero salvare il mondo con la vittoria della mia misericordia e del mio amore.

Ecco perché il mio sacro Cuore trionferà se voi pregate con Me, tenendomi per mano e con confidenza. Il mio sacro Cuore trionferà sicuramente. 

15 gennaio 1989

OPERA DEI "TABERNACOLI VIVENTI"



Il grande dono di Gesù agli uomini d'oggi tramite Vera Grita

2-XII- 1967
 Gesù. 
Se tu ti disponi al raccoglimento, Io vengo. Credi, figlia mia, credi, credi a Me. Ora scrivi, scrivi per Me, scrivi per le anime. Se un'anima ascolta la mia Voce, è già consolazione per il mio Cuore. Chi Mi ascolta, chi Mi segue? Se cerco consolazioni fra gli uomini, è perché mentre cerco, Io dò. Il mio Amore è senza misura, senza uguale. Se l'anima libera dai richiami del mondo, si lasciasse penetrare dallo splendore della mia Grazia! Quanto sarebbe luminosa e felice e santa anche quaggiù. Non te ne andare, resisti alla tentazione..., e ascolta Me. No, non è una consolazione per te la mia Voce. Ti dissi che era “croce” e sempre più sarà croce, la mia Croce. questa una croce nuova per te, diversa ma tanto salutare alla tua anima perché mi darà gloria. Sì, mi hai visto, mi hai visto con gli occhi dell'anima... Adesso sai che ero Io perché Io stesso vengo, ritorno per dissipare i dubbi. Nella Via Crucis di ieri mi hai riconosciuto... Guarda la mia Tunica, guarda la mia Veste: dovrà diventarti familiare, e cara, preziosa, amata, desiderata, perché Io ti vestirò del mio stesso vestito. Ti darò un peso enorme ma santo: la mia Tunica intrisa di Sangue. Non temere, figlia mia, perché Io, Gesù, non ti abbandonerà e ti darò la forza che a te manca, ti sosterrà con le mie consolazioni, ti purificherò con le aridità. Ma tutto, tutto accetta da Me, perché tu devi vedermi e riconoscermi nei giorni di tua vita, come se Io ti fossi sensibilmente presente. Ora vai, e poi medita le mie Parole: stringile al cuore perché sono Me, di Me, del tuo Gesù. Metterà la Grazia in queste parole, anche per te perché diventino il cibo della tua anima. Riposa in Me, figlia benedetta della mia Croce, e trova in Me ciò che cerchi: il mio Amore, la mia Pace. Sono Gesù, e Gesù è per tutti, ma molto per te: Via, Verità, Vita. 

L’ITALIA



negli Scritti di Luisa Piccarreta  

Dal Volume 12 - Marzo 19, 1918


Minacce di flagelli.

Continuando il mio solito stato, il mio sempre amabile Gesù è venuto tutto afflitto e mi ha detto: “Figlia mia, che nausea sento della disunione dei preti!  Mi è intollerabile!  La loro vita disordinata è causa che la mia Giustizia permetterà che i miei nemici gli siano sopra per maltrattarli;  già i cattivi stanno per uscire contro, e l’Italia sta per commettere il più grande peccato, di perseguire la mia Chiesa e di lordarsi le mani del sangue innocente”.  E mentre ciò diceva, faceva vedere le nostre nazioni alleate devastate e molti punti scomparsi e la loro superbia atterrata.

LETTURA DEI LIBRI DI DEVOZIONE



Nei libri di devozione si deve ricercare la verità, non la bellezza della forma. Essi vanno letti nello spirito con cui furono scritti; in essi va ricercata l'utilità spirituale, piuttosto che l'eleganza della parola. Perciò dobbiamo leggere anche opere semplici, ma devote, con lo stesso desiderio con cui leggiamo opere dotte e profonde. Non lasciarti colpire dal nome dello scrittore, di minore o maggiore risonanza; quel che ci deve indurre alla lettura deve essere il puro amore della verità. Non cercar di sapere chi ha detto una cosa, ma bada a ciò che è stato detto. 
Infatti gli uomini passano, "invece la verità del Signore resta per sempre" (Sal 116,2); e Dio ci parla in varie maniere, "senza tener conto delle persone" (1Pt 1,17). Spesso, quando leggiamo le Scritture, ci è di ostacolo la nostra smania di indagare, perché vogliamo approfondire e discutere là dove non ci sarebbe che da andare avanti in semplicità di spirito. Se vuoi trarre profitto, leggi con animo umile e semplice, con fede. E non aspirare mai alla fama di studioso. Ama interrogare e ascoltare in silenzio la parola dei santi. E non essere indifferente alle parole dei superiori: esse non vengono pronunciate senza ragione. 

 L'Imitazione di Cristo

Ave, Maria,




Ave, Maria, ispiratrice buona dei prodigi di Gesù: prega il tuo Figlio perché il Prodigio della tua limpida fede si comunichi a tutti i cuori.

Camminate verso il Suo incontro, perché Lui vi ama e vi aspetta a Braccia Aperte.




Cari figli, vi ringrazio di essere qui e vi chiedo di essere docili alla Mia Chiamata. Io voglio condurvi a Colui che è il vostro Unico e Vero Salvatore. Non tiratevi indietro. Riempitevi di speranza. Quelli che sono con il Signore non devono temere nulla. Nella Grande e Finale Tribolazione i giusti saranno protetti. Il Signore non vi abbandonerà. Piegate le vostre ginocchia in preghiera, perché solamente con la forza della preghiera l'umanità troverà la pace. Voi siete importanti per la realizzazione dei Miei Piani. Dio ha fretta. Quello che dovete fare non lasciatelo per il domani. Io sono la vostra Madre e vengo dal Cielo per chiamarvi alla conversione. Siate miti e umili di cuore. Fortificatevi nell'Ascolto del Vangelo e nutritevi con il Prezioso Alimento dell'Eucaristia. La vostra vittoria è nel Signore. Camminate verso il Suo incontro, perché Lui vi ama e vi aspetta a Braccia Aperte. In questo momento faccio cadere dal Cielo sopra di voi una straordinaria pioggia di grazie. Aprite i vostri cuori e accettate la Volontà di Dio per le vostre vite. Coraggio. Io sarò sempre al vostro fianco. Avanti. Questo è il messaggio che oggi vi trasmetto nel nome della Santissima Trinità. Grazie per avermi permesso di riunirvi qui ancora una volta. Vi benedico nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo. Amen. Rimanete nella pace.

domenica 26 maggio 2019


Ci saranno diluvi, terremoti, distruzioni, eruzioni, omicidi, epidemie e carestie.



"Guarda i buoni che vivono una vita letargica in mezzo a molti ostacoli che non hanno la forza di superare. Il diavolo li lusinga con una libertà esagerata e senza scrupoli. Non credono all'esistenza di niente: figlia Mia, che amarezza".

"Figlia Mia, prega ed espia. Il Padre Eterno viene profanato anche nei luoghi sacri.
Molte anime Lo hanno dimenticato.
Guarda i buoni che vivono una vita letargica in mezzo a molti ostacoli che non hanno la forza di superare.
Il diavolo li lusinga con una libertà esagerata e senza scrupoli.
Non Credono all'esistenza di niente; figlia Mia, che amarezza!".

"Io do molti  messaggi in tutto il mondo.
Ma esso li rifiuta.
È terribile cadere sotto la mano di Dio.
Ci saranno diluvi, terremoti, distruzioni, eruzioni, omicidi, epidemie e carestie.
Figlia Mia, non temere queste cose.
Con le preghiere ed i sacrifici tu hai ancora il potere di trattenere la mano del Padre.
Il Rosso Lucifero opera in...con grandi legioni infernali.
Tu devi essere ambasciatrice di ordine, di pace.
Salva le anime.
Le tue preghiere sono care al cuore di Dio.
Lui ti ascolta".

"Prega molto...è in pericolo!
I cattivi marciano a fianco del diavolo.
I peccatori massoni, che dolore!
Tutto ciò fa si che l'umanità cada ancora più profondamente nell'errore".
"Benedico lui "e te".

14 ottobre 1987  suor Anna Alì 

La nube della non-conoscenza



Breve considerazione sul lavoro dei libro, a partire da una domanda


Ma ora mi interroghi e dici: «Come faccio a pensare a Dio in se stesso, e che cos’è Dio?». In verità non posso risponderti che a questo modo: «Non ne so niente».
Con questa domanda tu mi hai proprio buttato in quella stessa oscurità e in quella stessa nube della non-conoscenza in cui vorrei che ti trovassi tu. Infatti, di tutte le creature e delle loro opere — sì, certo, anche delle opere di Dio stesso — un uomo può benissimo avere una piena conoscenza per mezzo della grazia e su esse fare delle meditazioni; ma su Dio com’è in sestesso nessuno può fare delle meditazioni. Per questo lascerò da parte tutto ciò che posso pensare e sceglierò per il mio amore quella cosa che non posso pensare. Perché? Perché Dio lo si può amare, ma non pensare. Solo con l’amore lo si può afferrare e trattenere, non certo con il pensiero.
Perciò anche se è bene talvolta pensare in particolare alla bontà e alla perfezione di Dio, e per quanto questo, possa rivelarsi illuminante e costituire una parte della contemplazione stessa, tuttavia nel nostro lavoro tutto ciò deve essere ricacciato in basso e ricoperto da una nube d’oblio. E tu devi camminarvi sopra con vigore e con zelo, sotto la spinta di un devoto e gioioso slancio d’amore, nell’intento di perforare quell’oscurità che ti sovrasta. Colpisci dunque questa fitta nube della non-conoscenza con la freccia acuminata del desiderio d’amore e non muoverti di lì, qualunque cosa capiti.

Le incessanti preghiere allontanano il diavolo ed avvicinano le anime a Me;



Gesù:
Nel mondo ci sono così tante tentazioni che le anime non possono permettersi d’addormentarsi un solo secondo; dovrebbero costantemente pregare e vegliare; queste tentazioni sorgono per un nulla; le insidie di Satana sono così astutamente camuffate che le anime vi cadono istantaneamente senza rendersi minimamente conto d’esservi cadute! ma se solamente le anime Mi ascoltassero e si dedicassero più sovente alla preghiera, percependo più sovente la Mia Presenza, parlandoMi come ad un compagno, o pregandoMi come loro Padre, allora potrebbero essere più coscienti di queste insidie; le incessanti preghiere allontanano il diavolo ed avvicinano le anime a Me;

SPIRITO SANTO



Vieni, o Gloria dei cuori cristiani, che sono tuo vivo tempio, e coi tuoi santi influssi di grazia e d'amore disponici a quella perfetta unione con Dio, sì amorosamente domandata per noi dal buon Gesù al Padre dopo l'istituzione dell'Eucarestia. 

LO CONOSCI GESU’?


Orazione e Sofferenza


«Alzatevi e pregate per non entrare in tentazione» (Lc 22, 46)

v. 39: «(Gesù) uscì e andò, come al solito, al monte degli Ulivi; anche i discepoli lo seguirono.
v. 40: Giunto sul luogo, disse loro: "Pregate, per non entrare in tentazione".
v. 41: Poi si allontanò da loro circa un tiro di sasso, cadde in ginocchio e pregava dicendo:
v. 42: "Padre, se vuoi, allontana da me questo calice! Tuttavia non sia fatta la mia, ma la tua volontà ".
v. 43: Gli apparve allora un angelo dal cielo per confortarlo.
v. 44: Entrato nella lotta, pregava più intensamente, e il suo sudore diventò come gocce di sangue che cadono a terra.
v. 45: Poi, rialzatosi dalla preghiera, andò dai discepoli e li trovò che dormivano per la tristezza.
v. 46: E disse loro: "Perché dormite? Alzatevi e pregate per non entrare in tentazione" » (Lc 22, 39-46).
Non è umano sottrarre il dolore all'orazione.
Non si potrebbe più parlare - allora - di vita vissuta nell'orazione, tanto l'esistenza umana è permeata di sofferenza.
Soffrire dentro la preghiera, perché questa abbia sempre il predominio, e il dolore raggiunga il massimo rendimento.
Il Figlio di Dio facendosi Uomo, vive immerso nell'orazione: non cessa un istante di essere la Parola del Padre, tutta del Padre, viva e unicamente operante per il Padre; ma, nello stesso tempo, la sua vita è "tutta croce e martirio" (Imitazione di Cristo, Lb 2, cap XI, 7).
Come incenso che sale profumato verso il cielo, ma bruciato, consumato, immolato...
È inconcepibile dunque voler essere uomini di orazione, e intanto fuggire e detestare il patire; ed è altrettanto impensabile portare la croce, rifiutando di gemere sul cuore di Dio.
Dal principiante al contemplativo, che vive sulle vette dell'ascesi più ardita, per seguire il Maestro, dobbiamo accettare l'inscindibile binomio orazione-sofferenza, e fermarci nel Getsemani a vigilare e a pregare.
«L'andare di Gesù, secondo la sua abitudine, verso il monte degli Ulivi (v. 39: "Uscì e andò, come al solito, al monte degli Ulivi") è un aggancio a 21, 37: "La notte, usciva e pernottava all'aperto sul monte detto degli Ulivi".
Il suo andare, però, è anche un andare ad un appuntamento con il potere delle tenebre (22, 53: "Questa è l'ora vostra e il potere delle tenebre"). Là infatti si sta dirigendo l'indemoniato Giuda (22, 3: "Allora Satana entrò in Giuda "), che ben conosce le abitudini di Gesù e sa dove trovarlo.
La lotta è quindi imminente. Gesù lo sa e, come un vero atleta, si sente colto da quella forte tensione o apprensione che precede la lotta. Raccoglie tutte le sue energie, e lo sforzo che fa per concentrarsi gli procura un'abbondante e densa sudorazione: "v. 44: il suo sudore diventò come gocce di sangue che cadono a terra".
È un'immagine convincente per dire che Gesù ce l'ha messa tutta e si è davvero preparato al massimo allo scontro contro Satana.
Egli è ricorso all'unico allenamento possibile per un vero lottatore di Dio: la preghiera fatta con grande intensità.
Ma qual è l'oggetto della sua preghiera? Fare la volontà del Padre.
Ora lo scopo della volontà di Dio nella storia è sempre altamente positivo. Dio, per mezzo di Gesù, vuole che ogni uomo sperimenti la salvezza e perciò che siano predicati a tutti i popoli la conversione e il perdono dei peccati.
Ebbene Gesù, sottomesso alla prova, chiede al Padre le forze necessarie per resistere in quel difficile momento; solo così il suo corpo potrà essere offerto in sacrificio e il suo sangue diventare strumento di una nuova Alleanza tra Dio e l'umanità. Una simile preghiera non può non essere esaudita: "v. 43: Gli apparve allora un angelo dal cielo per confortarlo". Gesù è ora sicuro della vittoria perché sa che il Padre è con lui...
E i discepoli? I discepoli sanno di trovarsi in una situazione critica, ma non ascoltano il suo invito e si lasciano abbattere dalla tristezza, che li getta in uno stato di torpore e li rende incapaci alla lotta...
Nel momento della prova bisogna pregare, altrimenti è impossibile rimanere associati al destino di Gesù. Come lui ha fatto, bisogna raccogliere tutte le proprie energie e donarsi ad un'intensa preghiera. Solo così Dio ci assicura il suo aiuto» (Mario Galizzi, Vangelo secondo Luca).
La grande tentazione!
Di sempre, di ogni giorno, di tutti. Quella di poter vivere degnamente con Cristo, senza con Lui pregare e con Lui soffrire. Invece: «Tutti quelli che vogliono vivere piamente in Cristo Gesù saranno perseguitati» (2 Tm 3, 12).
Chi orienta pensieri e propositi per realizzare una comunione perfetta con Cristo, commetterebbe un errore fatale se volesse seguirLo per altra via che non sia quella del Calvario.
La `dolce vita' e i suoi infiniti compromessi portano assai lontano dal Maestro, che redime ognuno di noi in un sacrificio di adorazione, di ringraziamento, di impetrazione e di espiazione, che non sottrae un solo attimo del Suo vivere, al dolore.
Per vivere con Lui, bisogna morire con Lui. Ogni giorno. Pazientemente.
«Certa è questa parola: Se moriamo con lui, vivremo anche con lui; se con lui perseveriamo, con lui anche regneremo» (2 Tm 2, 11).
Ricusare la sofferenza, a conti fatti, è ricusare la redenzione, il Redentore.
Santa Gemma Galgani scrive: «Non basta avere sotto gli occhi la croce, averla addosso; bisogna averla in mezzo al cuore. Non la ricuso, perché se ricuso la croce, ricuso anche Gesù. Ormai il mio amore è tutto alla croce. L'amo, perché so che prima l'hai amata tu, Gesù, e perché sono certa che tu vuoi bene quando fai soffrire... I momenti più dolorosi sono i momenti più preziosi... Se dovessi stare nel mondo senza soffrire ti direi: Fammi morire ora».
Sembrano parole dette nel sogno, tanto suonano lontane dalla mentalità edonistica del nostro tempo. Ma, alla fine, chi avrà ragione?
Dove il segreto di una fecondità apostolica, missionaria, salvifica, se non dentro il solco aperto da una ininterrotta agonia?
«In verità, in verità vi dico: se il chicco di grano caduto in terra non muore, rimane solo;
se invece muore, produce molto frutto» (Gv 12, 24).
Sono le lacerazioni più profonde, quelle che purificano e che rifanno a nuovo.
Sono i gemiti più angoscianti, quelli che fanno oltrepassare la caducità e intravedere l'eterno.
Solo un grande dolore può frantumare le barricate dell'egoismo, e far ritrovare se stessi.
Quante persone abbiamo incontrato anche noi, che si sono ricordate di Dio, soltanto visitate dal dolore, spesso inatteso, imprevisto, impossibile! Sofferenza e orazione, come proclama il Salmo 87: «Mi hai gettato nella fossa profonda, nelle tenebre e nell'ombra di morte. Pesa su di me il tuo sdegno e con tutti i tuoi flutti mi sommergi. Tutto il giorno ti chiamo, Signore, verso di te protendo le mie mani» (v. 7-8.10).
Anche i nostri occhi si consumano nel patire, mentre il nostro destino di irriducibili cercatori di Infinito si dipana nel tempo.
«Sono infelice e morente dall'infanzia, sono sfinito, oppresso dai tuoi terrori...» (Sal 87, 16).
Ed è proprio questo il tempo che conta di più, anche se, ciechi o ciecuzienti, rincorriamo frenetici il vento. Nino Salvaneschi, nel torchio di una grande sofferenza, osa dettare:
I1 tempo di soffrire è quello che veramente vale. Spesso gli uomini si accontentano di piccoli dolori, meschini dolori. Appunto per questo, hanno una vita piccola, mediocre, meschina. Invece solo un grande dolore può illuminare un'esistenza e trasfigurare un destino... Tutto quello che abbiamo goduto con il corpo è cenere al vento.
Ma tutto quello che abbiamo sofferto è lo stellante diadema dell'anima per il suo domani. E le ore lacerate sono quelle che contano. Solo in questi istanti l'anima sfiora l'eterno» (Saper soffrire). Sì, anche noi siamo del parere che simili parole le possa scrivere solo chi intinge la penna in un'esperienza di sofferenza indicibile.
Così, il saper soffrire può essere considerato e adoperato come un attualissimo manuale di orazione. Scrive amaramente il Qoèlet: «Dio ha fatto l'uomo retto, ma essi cercano tanti fallaci ragionamenti» (Qo 7, 29).
Sono senza numero le nostre contestazioni al dolore. Spesso hanno la gravità di autentiche ribellioni contro la Provvidenza divina: pretendiamo di poter trovare qualcosa di più prezioso sulla terra. Ma evidentemente non è così.
Il Padre altrimenti non avrebbe riservato al Figlio fatto Uomo una sorte tanto dolorosa!
La sofferenza è il patrimonio che Gesù accetta e fa proprio, dalla culla alla tomba.
Per Lui non c'era niente di meglio.

L'INFERNO VISTO DAI SANTI



CHI RACCOMANDA IL PENSIERO DELL'INFERNO 


 MA IL CRISTIANESIMO NON È GIOIA? 

Si può pensare che la riflessione e il pensiero dell'inferno siano in contrasto con l'essenza della salvezza che è gioia e trionfo di essere. Certo, la salvezza è e dovrebbe essere espressione di purissima gioia. L'essere, infatti, liberati dalla catena del peccato, e ritrovarsi figli adottivi di Dio e commensali degli angeli, predestinati ad una felicità eterna, ecc., sono tutte realtà e fonti di inesauribile gioia spirituale. Ma sono tanti, purtroppo, a non capire e a non voler capire. Misteri così gaudiosi sono per loro parole senza senso che non impressionano nemmeno l'epidermide della loro anima. Di qui quasi la necessità, -risultando incomprensibile il linguaggio dell'amore -, di far ricorso anche ai mezzi che incutono paura. 
Si può e spesso si deve parlare anche di inferno per quegli stessi che camminano sul retto sentiero, perché la salvezza, finché si è su questa terra è sempre ancora a rischio. 
Come in ogni sperata conquista, fino a quando questa non è stata effettivamente raggiunta, si ha sempre timore di non farcela. 
Di qui, quindi, anche la certezza che il pensiero o la meditazione sull'inferno "non è … una distorsione del mistero cristiano di salvezza, né un'evocazione di verità esotiche". 
A coloro che insistessero a parlare solo di amore (Dio va servito con l'amore e non nella paura, ecc.) è bene ricordare che tutto ciò che comunque avvicina a Dio, è buono. Poiché il timore dell'inferno allontana dal peccato, può essere questo il primo passo per l'auspicata riconciliazione con Dio. L'ideale resta sempre quello di tendere e operare per amore, ma quando l'amore non c'è o non ci si è ancora arrivati, il timore può essere utile, per sfuggire ai lacci e ai tranelli che, numerosi, possono o tendono ad ingannare le anime, mettendone a rischio la salvezza eterna. 
Bisogna pure ammettere che la meditazione sull'inferno può essere deprimente per delle anime profondamente cristiane, ma la ripugnanza del mondo così accentuata oggi facilmente è "una maschera che nasconde il fondo di angustia che attanaglia ogni spirito umano". 

Padre Antonio Maria Di Monda

Per i poveri peccatori



Caro Gesù, aiutami, povero peccatore miserabile,  
a ritornare da Te con rimorso nella mia anima. 
Purificami dai peccati che hanno distrutto la Mia Vita. 
Dammi il dono di una nuova vita libera dalle catene del peccato,  
e concedimi la libertà che i miei peccati mi negano. 
Rinnovami nella luce della Tua Misericordia. 
Stringimi nel Tuo Cuore. 
Fammi sentire il Tuo Amore affinché possa venire vicino a Te  
e il mio amore per Te si accenda. 
Abbi pietà di me Gesù, e mantienimi libero dal peccato. 
Rendimi degno di entrare nel Tuo Nuovo Paradiso. 
Amen. 

A volte, ciò che può sembrare ingiusto va oltre la vostra comprensione



Mia amatissima figlia, coloro che Mi rinnegano lo fanno poiché credono che se Io esistessi, in qualità di Dio Amorevole, non permetterei mai la sofferenza né lascerei che accadessero delle tragedie inaspettate, malattie o morti premature. 

Dio dà la vita e se la riprende quando vuole ed inoltre, da ogni Atto di Dio scaturirà sempre del bene, sia nel mondo in cui vivete, sia nel Mio Regno Celeste. Si tratta di una mancanza di fiducia in Me, la quale crea amarezza nelle anime che Mi giudicano per degli atti che essi ritengono essere crudeli e inutili. Quello che non sanno è che c‟è un tempo per ogni cosa – un tempo per vivere e un tempo per morire – e che Dio è l‟Autore della Vita. Solo Lui può decidere quando riprenderla. 

La sofferenza provocata dalle mani degli altri è causata dal peccato, non da Dio. Quando l‟uomo sceglie delle strade diverse nella vita, è solo per decisione propria che ne sceglie una in particolare. Alcuni scelgono saggiamente, secondo la propria coscienza, e conoscono la differenza tra ciò che é giusto e ciò che é sbagliato. Altri invece, scelgono un percorso che credono dia loro le opportunità di cui hanno bisogno per sostenersi nel mondo. Ci sono però, coloro che scelgono incautamente ed intraprendono un percorso fatto di egoismo, malvagità e avidità. 

Tutte le cose buone vengono da Dio. A volte, ciò che può sembrare ingiusto va oltre la vostra comprensione, ma sappiate che Dio sceglie come far fruttare ogni cosa per il bene dell‟uomo. E la sofferenza è parte di questo Suo Piano per la Salvezza delle anime. Egli non si compiace della sofferenza, tuttavia questa è una forma di purificazione. Se soffrite, Dio cercherà di usare questa sofferenza per il bene della vostra anima. Ma Egli non vi costringerà mai a fare alcunché, poiché Egli vi ha dato il libero arbitrio. L‟abuso del vostro libero arbitrio può portare a commettere dei terribili peccati, eppure Dio non ve lo potrà mai togliere Il libero arbitrio è sacrosanto.  Fu dato liberamente all‟uomo da Dio ed è l‟unico Dono che Egli non potrà mai togliervi. Tuttavia è attraverso il libero arbitrio che l‟uomo precipita dalla Grazia al peccato. 

Il maligno interviene sul libero arbitrio dell‟uomo attraverso la tentazione dei sensi. Il libero arbitrio è un Dono che, se esercitato correttamente, può dare grande Gloria a Dio. Ma quando, si fa uso di esso per commettere delle terribili atrocità, viene utilizzato da Satana per maledire l‟umanità. 

La battaglia per le anime si concluderà quando il libero arbitrio dell‟uomo diventerà tutt‟uno con la Volontà di Dio. Solo allora, l‟uomo sarà libero da tutte le cose che gli portano dolore e sofferenze di ogni tipo. 

La Volontà di Dio regnerà nel mondo a venire, che non avrà mai fine. 

Il vostro Gesù

26 Ottobre 2014