giovedì 14 ottobre 2021

I modi miracolosi in cui Dio protegge il Suo popolo durante le tribolazioni

 


Protezione dei fedeli e della loro fede.

Dio non abbandona il Suo popolo quando è perseguitato perché è fedele.

E dobbiamo essere chiari su questo quando le nuvole di discriminazione, molestie e caccia ai cristiani che rimangono fedeli nella loro fede cominciano a venire su di noi.

Dio opera affinché i fedeli mantengano la loro fede, di fronte alla paura e al pericolo.

Cerca di ammorbidire i cuori dei miscredenti e dei persecutori.

E nasconde il Suo popolo perseguitato alla vista dei persecutori.

Qui mostreremo le meraviglie che Dio fa nei momenti di persecuzione.

Quando un tempo di dolore, miseria e angoscia viene causato dalla persecuzione contro il cristianesimo, Dio è lì, anche se non può intervenire nella libertà dell'uomo.

Molte volte deve sopportare questi crimini, proprio come facciamo noi.

Ma non sta a guardare come soffriamo, riesce sempre a mandare una guida, un aiuto.

Quando il popolo israelita soffriva in Egitto, Dio comandò a Mosè di liberarlo.

Salvò il popolo dalla persecuzione quando aprì il Mar Rosso per fargli passare e lo chiuse annegando i suoi inseguitori.

Gli mise una colonna di fuoco per proteggerli e illuminarli, e camminò con loro.

Diede loro manna e quaglie per nutrirsi nel deserto.

Ci sono molte storie come ti vengono raccontate nella Bibbia, e lì si dice che è solo una piccola parte di ciò che è accaduto.

Quando la Vergine e San Giuseppe erano a Betlemme, un angelo appare a San Giuseppe per dirgli che devono fuggire in Egitto, perché Erode intende uccidere il Bambino.

San Giuseppe risveglia la Vergine, preparano il burrito, e la Vergine avvolge il Bambino in un lenzuolo.

È notte e fa freddo.

Mentre sono in viaggio sentono il rumore dei cavalli, i soldati si sono resi conto che stanno fuggendo e che stanno portando un bambino.

Li inseguono.

Cercano di far camminare l'asino più velocemente di fronte all'angoscia che stanno per uccidere il Bambino.

Tuttavia, li raggiungono.

La Vergine ha solo il tempo di coprire il Bambino in modo che non sia visto.

Ma la brutalità dei soldati fa loro scoprire ciò che Maria nasconde.

Ma quando scoprono ciò che sta portando tra le braccia, i soldati scoprono che non c'è un bambino, ma un grappolo di fiori che hanno un odore squisitamente buono.

Li lasciano andare anche se sembra strano che vadano di notte.

E già uscendo dalla città, passando tra alcuni alberi, il Bambino Gesù fa un sospiro, uno di quelli che fanno i bambini quando sono mezzi addormentati.

I soldati si rendono conto che c'è un bambino lì e iniziano a seguirli di nuovo.

Ora stanno per uccidere Gesù!

E prima che riescano a raggiungerli, un albero si spalancarà.

Poi vi entrano San Giuseppe, la Vergine col Bambino e il burrito, e subito l'albero si chiude.

In questo modo l'albero li nascose dalla persecuzione di Erode.

E dentro l'albero, Maria e Giuseppe si chiedevano cosa fosse quel ricco odore.

E il Bambino Gesù gli diede la cannella per nome.

Questo è stato il dono per salvarli dalla persecuzione.

Qualcuno potrebbe dire che questo racconto non è nei testi evangelici e che è solo una storia pia.

Ma riassume perfettamente la vita di Cristo,che fu perseguitato e che compì un numero enorme di miracoli per il Suo popolo.

Anche al momento della sua morte compì miracoli così sorprendenti che fece uscire di scena soldati e persone per paura di ciò che avevano fatto.

La terra era coperta di tenebre e tremava, le tombe furono aperte e i morti uscirono, e il velo del tempio fu strappato; Matteo 27.

E anche durante i regimi totalitari, quando si sono scatenate grandi persecuzioni, questi miracoli e protezioni sono accaduti.

Per esempio, prendiamo quello che è successo durante il comunismo sovietico dietro la cortina di ferro.

Dove i cristiani erano perseguitati in modi così atroci,che Dio doveva intervenire.

Riesce a commuovere i cuori e le coscienze e a proteggere la fede e le persone.

questo è importante per essere chiari, perché oggi abbiamo la minaccia di un governo mondiale totalitario, che regnerà davanti al trionfo del Cuore Immacolato di Maria.

È e sarà un tempo in cui saranno così ciechi nel soprannaturale che tutto ciò che gli assomiglia sarà eliminato.

Ad esempio, durante il periodo sovietico c'era un'enorme densità di apparizioni mariane, tutte soffocate.

Alcuni sono sopravvissuti, come quelli di Medjugorje.

E ci sono diversi resoconti di questi bambini nel 1980 su come Dio è riuscito a proteggerli.

Apparizioni di massa di immagini sacre sui vetri delle finestre emersero anche nella regione di Stanyslaviv nel 1949.

Quando ordinarono la distruzione di chiese e santuari, che generalmente avevano cimiteri accanto, un certo numero di corpi perfettamente conservati apparvero sotto le vesti in decomposizione.

Il che riaccese la fede e la gente si infuriò contro i soldati.

Una vecchia icona oscurata da un'immagine appena percettibile cominciò improvvisamente a brillare di colori freschi, come se fosse stata appena dipinta, davanti agli occhi stessi dei comunisti.

Un altro caso è quello di una chiesa a Sretenskaya, nel mercato di Sennói, che aveva due cupole dorate che si erano oscurate e sembravano grigie.

E un pomeriggio d'autunno la chiesa sembrava essere in fiamme.

Sono stati chiamati i vigili del fuoco, ma non c'è stato alcun incendio.

Invece una strana luce brillò e si spostò da un posto all'altro nelle cupole come lingue di fuoco che le ringiovanivano.

Le cupole passarono dal grigio all'oro brillante in tre giorni, tutte osservate da una folla.

E quella divenne un'euforia religiosa che il governo comunista non poteva tollerare, e quindi la mandò alla dinamite.

Nel villaggio di Kalinov, la polizia ha cercato di disperdere una folla fuori da una chiesa.

9 E un ufficiale frustrato dalla resistenza sparò contro un crocifisso di metallo.

Il proiettile colpì la clavicola dell'immagine di Gesù e il sangue cominciò a sgorgare da quella ferita.

La folla cadde in ginocchio e cominciò a pregare. Invece di andarsene, avevano ottenuto il contrario.

Ma c'è di più, nei giorni successivi gli agenti hanno cercato di avvicinarsi alla chiesa, ma hanno detto che una forza inspiegabile ha impedito loro di passare.

Il sangue del crocifisso scorreva per diversi giorni e la gente andava notte e giorno a pregare, e in processione.

Il governo ha detto che questo crocifisso era fatto di metallo e che quindi era acqua arrugginita che perdeva.

Hanno detto che il bacio sul crocifisso ha causato diverse migliaia di focolai di sifilide e altre malattie.

E alla fine lo hanno fatto sparire,accusando gli ecclesiastici di averlo nascosto, dopo aver guadagnato abbastanza soldi approfittando dei pellegrini.

I giornali comunisti descrivevano i sacerdoti come opportunisti che approfittavano dei poveri.

E i contadini erano bollati come ubriachi, sciocchi, analfabeti e creduloni.

Un altro evento accadde nel 1948 in quella che oggi è la Repubblica Ceca, in quell'anno padre Josef Toufar, 46 anni, arriva nel villaggio di Cihost.

E l'11 dicembre 1949, il padre sta tenendo l'omelia, con la croce dietro l'altare, dietro di lui.

Mentre predica i fedeli si rendono conto che la croce si muove da sola, sembrava volare.

Il governo interviene e cerca di dimostrare che è un'illusione, che sono state usate pulegge nascoste.

Tuttavia, padre Toufar lo nega e viene duramente picchiato negli interrogatori.

E dopo un mese di detenzione, sarebbe morto per la gravità delle ferite che gli erano state inflitte ed è sepolto in una fossa comune.

Oggi la sua causa di beatificazione è aperta.

Da lì si scatenò una grande persecuzione religiosa, lasciando nel 1968 solo la metà dei sacerdoti, di cui c'erano 20 anni fa.

Molti di questi erano già anziani, e altri erano collaboratori del regime.

Ma c'erano altri sacerdoti clandestini che celebravano segretamente le messe.

Tutte queste manifestazioni di fede sono il prodotto proprio di Dio che interviene nell'uomo, per cambiare il corso della storia.

Cercate di cambiare i cuori per spostare l'uomo verso il bene.

Ma non sempre ha successo perché è lo stesso uomo che deve cercarlo.

Ebbene fin qui quello di cui abbiamo voluto parlare, di alcune testimonianze concrete, dell'aiuto di Dio per proteggere la fede e la vita dei cristiani perseguitati, quando il nemico è feroce nella caccia.

Ciò è particolarmente importante oggi, mentre il mondo si rivolge al regime totalitario del nuovo ordine mondiale e alla persecuzione, prima della morale cristiana, poi della fede e infine dei cristiani stessi.

“La libertà umana e l’intervento di Dio”

 


Nelle tue parole intravedo a momenti il tuo vero pensiero, che però è sempre e  troppo condizionato dalla situazione particolare della tua vita, in parte scelta da te e in  parte disposta da Dio provvidenzialmente. La tua lotta di sempre, che devi vincere  ignorandola mediante un continuo atto di gioiosa fiducia in Dio. La tua prima  affermazione però parte da un sillogismo che è falso:  

“Dio non può volere il male, e allora non può neppure aver voluto la croce del  Figlio... La croce è segno dell’Amore di Dio ed è segno di salvezza, in quanto, per  amare fino in fondo, Gesù ha dovuto abbracciarla; per donare la vita ha colto ciò che  la malvagità umana gli presentava, ma non era nel Volere del Padre, che vuole solo il  bene”.   

L’errore è questo: che tu supponi che la Croce di Cristo sia il male.  

Le croci che non sono quelle di Cristo sono, certo, un male, ma quella che solo per  amore il Padre ha chiesto al Figlio e il Figlio ha chiesto ardentemente al Padre, croce  che è “la somma” di tutti i mali, è diventata “la sorgente” di tutti i beni. “Per amore” a  chi? A noi. Perché? Perché dall’eternità il Padre ci vede e ci ama come qualcosa che Gli  appartiene, come frutto del suo Amore; perché ci vede e ci ama come membra di suo  Figlio, perché il Verbo Incarnato è “lo stampo” nel quale ci ha fatto…  

In questo modo, incarnandosi, “ha concepito in Sé” tutte le creature, “tutta la stirpe  di Adamo” (cfr. Ebrei, 2,16-17), assumendo tutto il loro fardello di iniquità, di offese a  Dio, con tutte le loro conseguenze. La mia vita vera, fotogramma per fotogramma, è  stata concepita nella Sua (ecco perché Essa è “il Libro della Vita”); ma approfittando del  mio libero arbitrio ho deformato molti di questi fotogrammi, i miei atti esistenziali.  

Gesù, incarnandosi, ha trovato queste mie deformità e le ha fatto sue: questo è il  motivo di ogni sua deformità nel corso della Passione. Ogni mia piaga (che è un male  non voluto da Dio, anzi, odiato da Dio) l’ha fatta sua e in questo modo è diventata un  bene di valore eterno, di gloria infinita.  

Il male è il peccato, il rimedio del male è la Croce di Cristo: non confondiamo le cose!  Il male (che è il peccato ed ogni sua conseguenza, fino all’ultima, che è la morte) Dio lo  permette, sì, ma lo detesta assolutamente; invece la Croce di Cristo non la permette, ma  la vuole positivamente, con infinito amore. Le nostre croci, poi, che Dio non avrebbe  mai voluto per le sue creature, le permette e le sopporta all’unico scopo che, grazie alla  nostra fedeltà e buona volontà (al buon uso della nostra libertà), si possano innestare  nella Croce di Suo Figlio, per darci il frutto della purificazione, della salvezza, della santità  e della partecipazione alla salvezza dei nostri fratelli (la corredenzione) 

Poi dici alcune cose che assolutamente non possiamo accettare: “La teologia  moderna ritiene che invece Dio non abbia le redini del mondo, né abbia una soluzione  in questo mondo ("Il mio Regno non è di questo mondo, ..."), ma abbia l'ultima parola,  fuori da questo mondo. Abbia l'ultima parola, e quindi la soluzione, nel senso che  ultima parola non è la morte, ma la risurrezione e la pienezza di Vita. Dio dice che la  morte è superata dalla vita e che dopo si apre un qualcosa di nuovo e di riequilibrante  le sorti. Però in questo mondo Lui ha scelto di essere impotente ed è tutto affidato alla  libertà umana che può scegliere il bene o il male”.  

Di una tale “teologia” non so che farmene. Sembra l’eco di quella sfida del demonio  tentatore: “Dov’è il tuo Dio?”  O come i demoni dicevano a Luisa: “Il tuo Dio ti ha  abbandonata, ora sei nostra!”   

Con il sofisma di turno: è vero che il suo Regno non è  questo mondo (cioè, di stile  mondano), ma deve esserci in questo mondo!  

Chi dice così, poi, tira in ballo a sproposito “la risurrezione”, “la morte superata dalla  vita”… Di quale risurrezione si parla? Se è quella di Cristo, essa non è avvenuta “fuori da  questo mondo”. Se è la nostra, cioè la risurrezione “della carne”, dei corpi, essa avrà  luogo “in questo mondo”, prima della fine del mondo e del Giudizio finale. Ma questo  non dice nulla, perché “verrà l’ora in cui tutti coloro che sono nei sepolcri udranno la  voce del Figlio dell’uomo e usciranno: quanti fecero il bene, per una risurrezione di  vita, e quanti fecero il male, per una risurrezione di condanna” (Gv. 5,28-29). E se  invece è una risurrezione delle varie situazioni o scene dolorose della vita o delle croci  che troviamo in essa, beh, la risurrezione sarà soltanto per le situazioni e le croci  innestate con la Croce di Cristo. 

Quindi, non c’è una specie di svolta automatica, fatale, per la quale “dopo si apre un  qualcosa di nuovo e di riequilibrante le sorti”. Niente affatto. Ripeto che il male diventa  bene, le lacrime diventano sorriso e la morte diventa Vita e risurrezione gloriosa, soltanto  per chi responsabilmente accoglie la Redenzione. Ai bambini piccoli, agli incapaci, la  Gloria è regalata, e certamente non senza un loro sufficiente consenso, che solo Dio sa  misurare. Pensiamo ai santi “Innocenti” trucidati da Erode: sono venerati dalla Chiesa  come santi martiri. 

Quindi parli della "debolezza" e direi "impotenza" di Dio davanti alla libertà umana. 

Non sto ancora a ricordarti la prima Corinzi, 1,18-29. Ti dico soltanto che qualunque  cosa nostra messa in mano al nostro Papà del Cielo diventa meravigliosa, provvidenziale,  divina, fosse pure un nostro sbaglio. Invece le cose più grandi e magnifiche degli uomini,  se non sono messe in mano a Lui, non valgono niente, anzi producono solo rovine e  morte. Tu mi citi un proverbio, che io condivido in pieno: "Accade solo ciò che Dio  permette e Dio permette solo ciò che serve al suo progetto d'amore". Ed io ti dico un  altro che è sommamente importante: “Occorre saper ricevere ogni cosa soltanto dalla  mano di Dio e metterla subito in mano a Dio”. Ti piace? Alla fin fine, il più vero e utile  uso della nostra libertà non è tanto il decidere di fare questo o l’altro, ma il “deciderci  subito per Dio”, come la Madonna ha detto tante volte a Medjugorje; cioè, deciderci per  la sua Volontà, per quello che Lui dispone per noi, e questo si chiama “abbandono  fiducioso”. “Il vero e perfetto abbandono dice coi fatti: la mia vita è Tua, e della mia  non voglio sapere più nulla”, dice Gesù a Luisa. 

Dio e la libertà umana: ma la libertà umana è dono incessante di Dio, che ci sostiene  come Creatore in ogni nostra decisione, anche quando andiamo contro di Lui e ci  facciamo male. Ma Dio non teme assolutamente nessun male, perché sa come  convertirlo in bene, solo se noi vogliamo; altrimenti il male rimane per noi, mentre in  Gesù Cristo lo ha fatto diventare trionfo e vittoria. 

Grazie a Dio tu sai riflettere molto, però non lasciare che si aggroviglino i molti  pensieri. Le troppe introspezioni rischiano di farti perdere di vista Colui che è il Creatore e  Signore della tua vita. E, girala come ti pare, siccome tu Lo cerchi, perciò non lascerà  che tu vada fuori dalle transenne invisibili della sua Volontà, mentre permette che dentro  di Essa tu possa muoverti liberamente. 

Il resto te lo dirà Lui. 

P. Pablo 

Non voltate le spalle al Santo! Siate vigili, perché il mio avversario agisce furiosamente contro la Chiesa di mio Figlio Gesù.

 


Messaggio di Nostra Signora Madre della Divina Consolazione (La Protettrice degli Afflitti)


09 ottobre 2021

"Cari bambini,

Ecco la serva del Signore!


Dio ascolta le vostre suppliche e opera meraviglie attraverso le vostre preghiere. Vengo dal Cielo per aiutare tutti i Miei figli e per dirvi che si avvicinano tempi difficili per tutta l'umanità. Voglio chiedere la vostra fedeltà a mio Figlio Gesù, attraverso le vostre preghiere. Non voltate le spalle al Santo! Siate vigili, perché il mio avversario agisce furiosamente contro la Chiesa di mio Figlio Gesù. Riempite i vostri cuori con l'Amore di Dio affinché lo Spirito Santo sia sempre presente nelle vostre vite. Il tempo passa in fretta! Il nemico della luce sarà imprigionato. Sa che la sua fine si avvicina, quindi agirà ancora di più, con grande furia, contro il Sacro. Credete nel potere delle parole di mio figlio Gesù. Appaio su tutta la Terra, per invitare tutti ad un cambiamento di vita. La confusione contro il Sacro e le Mie vere apparizioni sono create dal Mio avversario, affinché i Miei figli si allontanino dal Mio Cuore. Preghiamo insieme perché il trionfo definitivo del mio Cuore Immacolato avvenga in fretta. Oggi vi chiedo ancora una volta di essere spiritualmente preparati, perché tutta l'umanità sarà scossa. Molti disprezzano, qui sulla terra, l'Amore di Dio. La confusione viene diffusa ovunque dal diavolo! State in guardia! Quando Dio parla, vuole essere ascoltato!

Che Dio vi benedica e vi dia la Sua pace!

Ti amo! Restate tutti nel nome della Santa Trinità".

Cercare Dio e fuggire il peccato

 


LIBRO DELLA SAPIENZA 


1 Amate la giustizia, voi giudici della terra, 

 pensate al Signore con bontà d’animo 

 e cercatelo con cuore semplice. 

 2 Egli infatti si fa trovare  

 da quelli che non lo mettono alla prova, 

 e si manifesta a quelli che non diffidano di lui. 

 3 I ragionamenti distorti separano da Dio; 

 ma la potenza, messa alla prova, spiazza gli stolti. 

 4 La sapienza non entra in un’anima che compie il male 

 né abita in un corpo oppresso dal peccato. 

 5 Il santo spirito, che ammaestra, fugge ogni inganno, 

 si tiene lontano dai discorsi insensati 

 e viene scacciato al sopraggiungere dell’ingiustizia. 

 6 La sapienza è uno spirito che ama l’uomo, 

 e tuttavia non lascia impunito  

 il bestemmiatore per i suoi discorsi, 

 perché Dio è testimone dei suoi sentimenti, 

 conosce bene i suoi pensieri 

 e ascolta ogni sua parola. 

 7 Lo spirito del Signore riempie la terra 

 e, tenendo insieme ogni cosa, ne conosce la voce. 

 8 Per questo non può nascondersi chi pronuncia cose ingiuste, 

 né lo risparmierà la giustizia vendicatrice. 

 9 Si indagherà infatti sui propositi dell’empio, 

 il suono delle sue parole giungerà fino al Signore 

 a condanna delle sue iniquità, 

 10 perché un orecchio geloso ascolta ogni cosa, 

 perfino il sussurro delle mormorazioni non gli resta segreto. 

 11 Guardatevi dunque da inutili mormorazioni, 

 preservate la lingua dalla maldicenza, 

 perché neppure una parola segreta sarà senza effetto; 

 una bocca menzognera uccide l’anima. 

 12 Non affannatevi a cercare la morte  

 con gli errori della vostra vita, 

 non attiratevi la rovina con le opere delle vostre mani, 

 13 perché Dio non ha creato la morte 

 e non gode per la rovina dei viventi. 

 14 Egli infatti ha creato tutte le cose perché esistano; 

 le creature del mondo sono portatrici di salvezza, 

 in esse non c’è veleno di morte, 

 né il regno dei morti è sulla terra. 

15 La giustizia infatti è immortale. 

 16 Ma gli empi invocano su di sé la morte  

 con le opere e con le parole; 

 ritenendola amica, si struggono per lei 

 e con essa stringono un patto, 

 perché sono degni di appartenerle. 


Cercare Dio e fuggire il peccato 

1 Amate la giustizia, voi giudici della terra, pensate al Signore con bontà d’animo e cercatelo con cuore semplice. 

I giudici della terra sono invitati ad amare la giustizia. A loro è chiesto di pensare al Signore con bontà d’animo e di cercarlo con cuore semplice. 

Giudice della terra è chiunque è investito di autorità nel separare il bene e il male, il vero e il falso. Giudice è il Re, il Sacerdote, il Sapiente, lo Scriba. 

Giudice è anche colui che è chiamato a dirimere le questioni tra gli uomini, per punire il reo e assolvere l’innocente. 

Ogni uomo, in determinati momenti, potrebbe essere chiamato a svolgere la funzione di giudice, anche come amico o consigliere. 

Chi vuole praticare la giustizia deve amare la giustizia, la verità, il bene, la luce. Deve camminare nella giustizia, nella verità, nel bene, nella luce. 

Nessuno potrà mai praticare la giustizia se lui stesso procede nell’ingiustizia, nella falsità, nel male, nelle tenebre. 

Per praticare la giustizia senza verità di giustizia sempre si deve pensare al Signore con bontà d’animo.  Solo chi è buono d’animo può essere vero giudice. 

Solo chi è di cuore semplice potrà amministrare la giustizia in nome del Signore. Il giudice ha il posto di Dio. La giustizia va amministrata nel suo nome.  

Ecco le qualità richieste per essere veri giudici: amare la giustizia, avere un animo buono, un cuore semplice, vedersi sempre dinanzi al Signore. 

Il giudice mai deve amministrare la giustizia in nome degli uomini. La giustizia degli uomini è ingiusta. Quella secondo Dio è sempre vera. 

Come in Dio la verità è la sua stessa natura, così nel giudice la verità dovrà essere la sua stessa natura. Lui si dovrà rivestire della verità di Dio. 

È la conoscenza della verità di Dio indossata come suo vero abito, che farà sì che un giudice sia vero giudice. Dalle tenebre mai vi potrà essere giustizia. 

Giudici in nome di Dio. Giudici rivestiti della luce di Dio. Giudici amanti la giustizia di Dio. Giudici che guardano sempre verso il Signore. 

MOVIMENTO APOSTOLICO CATECHESI

Il Futuro dell’umanità nelle profezie di Maria Valtorta

 


"Pensatelo bene: la colpa è radice alla colpa. Una nasce sull’altra. E la marea del male cresce. E Dio non può piegarsi là dove vede affezione alla colpa. E se è penoso che gli innocenti soffrano per una espiazione generale, è giusto che coloro che non sanno svellere dal loro cuore la colpa provino l’abbandono di Dio con tutto il suo tossico che morde le viscere e fa urlare di spasimo, così come Io ho urlato.

Io che non ho gridato per essere torturato dai flagelli, dalle spine, dai chiodi. E ancora e sempre vi dico: "State uniti a Me. Io ero solo a pregare il Padre. Ma voi soli non siete. Voi avete con voi il Salvatore, il Figlio dell’Altissimo. Pregate il Padre con Me, nel mio Nome". E a te, piccolo Giovanni, dico che tu mi vedi così perché realmente Io grido per voi, facendo mie le vostre presenti lordure per vincere la Giustizia del Padre, che è talmente offesa che non si vuole piegare a misericordia.

L’amore che ho per voi e la pietà che provo per voi mi danno dolore di mistica crocifissione e grido, grido in nome vostro, per persuadere il Padre a non lasciarvi più oltre nell’abbandono. È l’ora di Satana. Ma voi che siete la mia corte della Terra, voi, anime vittime, portate al culmine il vostro sacrificio, portatelo al tormento dell’ora di nona e rimanete fedeli anche in quell’oceano di desolazione che è quell’ora e dite con Me: "Dio mio, Dio mio". Empiamo del nostro pregare il Cielo, o anime che mi imitate nel farvi salvatori dei fratelli attraverso il sacrificio vostro. Che il Padre senta fondersi in pietà il suo sdegno, e la sua Giustizia si plachi. Una volta ancora".

"I Quaderni del 1944", pagg. 217 - 218



L'IMMORTALITA' DELL'ANIMA

 


Contro Aristoseno: L'anima in quanto pensiero non è  armonia del corpo.

2. Il pensiero è certamente lo spirito stesso ovvero è nello  spirito. Ora ha più essere il nostro pensiero che il nostro corpo. Ma  il nostro corpo è un determinato essere permanente ed è meglio  esser tale che non essere. Quindi il nostro pensiero non è un non  essere. Ancora, qualsivoglia sia l'armonia del corpo, è necessario  che risieda inseparabilmente nel corpo come soggetto; e non si  deve ritenere che in tale armonia vi sia qualche elemento che non  sia necessariamente nel corpo come soggetto, anzi l'armonia stessa  vi risiederebbe inseparabilmente. Ora il corpo umano soggiace al  meccanismo, il pensiero non vi soggiace. Soggiace infatti a divenire  l'essere che non è sempre il medesimo. Ma "due e quattro fanno  sei" è sempre il medesimo ed egualmente "il quattro contiene due e  due e non li contiene il due, quindi il due non è il quattro". Questo è  un pensiero che non soggiace al divenire: dunque il pensiero ha un  suo essere. Ma se il soggetto soggiace al meccanismo,  necessariamente soggiace al divenire ciò che è in esso  inseparabilmente. Quindi lo spirito non è armonia del corpo. E la  morte non può sopraggiungere ad esseri non soggetti al  meccanismo. Pertanto lo spirito vive per sempre, sia esso il  pensiero o sia in esso inseparabilmente il pensiero. 

Sant'Agostino

Abbiate sempre fiducia nella Mia Volontà per voi

 


12 ottobre 2021 

Dio Padre

“Figli, non lasciatevi distrarre dagli errori e dalle chiacchiere che circondano questa pandemia. Tutto questo è solo il modo di Satana di confondere e distrarre i cuori, e di allontanarli dalla fiducia. Sono sempre alla guida di ogni momento presente. Pertanto, non permettete che i vostri cuori siano vittime della propaganda di Satana. Abbiate sempre fiducia nella Mia Volontà per voi. Riponete questa fiducia nel bozzolo del Cuore della Santa Madre* dove le falsità non possono entrare per distruggere la vostra pace.”

“Dopo che tutto ciò sarà passato e la pandemia sarà storia, vi volgerete a guardare indietro e vedrete più chiaramente tutti gli stratagemmi e i disegni di Satana in questa pandemia. L’Antico Nemico usa tutto ciò che è a portata di mano per promuovere il caos.”

Leggi Salmo 3:4-5+ Ma tu, Signore, sei mia difesa, tu sei mia gloria e sollevi il mio capo. Al Signore innalzo la mia voce e mi risponde dal suo monte santo.
*Il Cuore Immacolato della Beata Vergine Maria


La vostra vita immortale è ciò che fate di essa mentre siete sulla terra


11 ottobre 2021 

Dio Padre

“In questi tempi, le persone sono molto attente a proteggersi dal virus COVID, e giustamente. Esse vedono chiaramente cosa devono fare per proteggersi e cosa devono evitare. Ma, mentre sono caute nel proteggere le loro vite mortali, trascurano ogni cautela nel proteggere la loro vita immortale. Non prendono atto di ciò che indebolisce la loro relazione con Me. Non cercano di proteggere la loro fede dai predoni. Espongono la loro fede ad ogni tipo di “germe” che metterebbe in pericolo il suo benessere. Si radunano in grandi folle di non credenti senza la Mia Protezione.”

“Figli Miei, la vostra vita immortale è ciò che fate di essa mentre siete sulla terra. Quando rispettate i Miei Comandamenti* e cercate di vivere in un modo che compiace Me, è come se indossaste una mascherina che protegge la vostra anima. Fate di ciò una priorità nella vostra esistenza quotidiana cosi come agite per proteggervi dalle malattie.”

Leggi Colossesi 3:1-4+ Se dunque siete risorti con Cristo, cercate le cose di lassù, dove si trova Cristo assiso alla destra di Dio; pensate alle cose di lassù, non a quelle della terra. Voi infatti siete morti e la vostra vita è ormai nascosta con Cristo in Dio!



Pregate ogni giorno per la conversione del cuore del mondo


10 ottobre 2021

Dio Padre

“Pensate alla gloria di una conversione del cuore. In un momento l’anima viene sbattuta come una foglia al vento senza direzione o scopo. L’attimo dopo conosce Gesù ed è piena del calore dello Spirito Santo. Essa viene guidata nella ricchezza della Mia Grazia. Comprende i grandi misteri della Fede e accetta la sua piccolezza davanti a Me. Essa È piena di desiderio di conoscermi meglio e di amarmi. Ama il suo prossimo. Rispetta e desidera di obbedire ai Miei Comandamenti*. La sua vita ha un significato al di là del mondo materiale.”

“È per questo motivo che esorto (a recitare) i vostri rosari per la conversione del cuore del mondo. Pensate al grande ordine che una tale conversione porterebbe. Le persone vivrebbero per compiacere Me, non soltanto se stesse. I Miei Comandamenti sarebbero tenuti in considerazione nelle corti, poiché il Sistema Giudiziale conoscerebbe la differenza tra il bene e il male in base ai Miei Comandamenti. L’ordine tra il bene e il peccato verrebbe ristabilito in tutto il mondo. Così sarà quando Mio Figlio** tornerà. Pregate ogni giorno per la conversione del cuore del mondo.”

Leggi Daniele 3:20-22+ Poi, ad alcuni uomini fra i più forti del suo esercito, comandò di legare Sadràch, Mesàch e Abdènego e gettarli nella fornace con il fuoco acceso. Furono infatti legati, vestiti come erano, con i mantelli, calzari, turbanti e tutti i loro abiti e gettati in mezzo alla fornace con il fuoco acceso. Ma quegli uomini, che dietro il severo comando del re avevano acceso al massimo la fornace per gettarvi Sadràch, Mesàch e Abdènego, rimasero uccisi dalle fiamme.

Il Crocifisso

 

E' grande il merito di poter aiutare gli altri a portare la loro croce, ma Dio ha riservato per se il diritto di santificare gli uomini attraverso la Croce, a noi spetta il compito di aiutare gli altri su questa via seminando il sorriso, quel sorriso che parla dell'amore e della bontà di Dio.

MADRE ORSOLA LEDÓCHOWSKA


OPERA A BEN VIVERE

 


Comincia un'Opera a ben vivere, partendosi dal male per volere far bene, secondo che  ci ammaestra David profeta.


Declina a mal o, et fac bonum, inquire pacem, et persequere eam.

 Dilettissima in Cristo  figliuola, parlando lo Spirito Santo per la bocca del profeta David, dice all'anima peccatrice,  che si è partita da Lui, volendole mostrare a che modo ci possa ritornare, e dice: «Pàrtiti dal  male, e fa' bene, cerca la pace, e persevera in essa», mostrandoci, che quando siamo  separati, e partitici dalla grazia di Dio, a volerei far ritornare, che ei bisogna quattro cose, le  quali sono collegate insieme nel salmo. La prima dice: Pàrtiti dal male. E non istando  contento a questo, soggiunge e dice: E fa' bene. E anco non gli pare che questo basti, che  aggiugne la terza, e dice: Cerca la pace. E poi conchiudendo la quarta, come se volesse dire:  Da poi che tu hai trovato detta pace, persevera in essa. 

   Or notate bene, figliuola mia, come bene ei ammaestra lo Spirito Santo, per la bocca del  profeta, di doverci partire dal male, per dovere far bene; e come bene gradatamente pone  l'una dopo l'altra. E per meglio darvela ad intendere, vi do questa similitudine: Uno che  avesse avuto uno bello giardino, e per sua negligenza lo avesse lasciato insalvatichire e  imboschire, a voleri o addomesticare, li bisognerebbe fare quattro cose, innanzi che d'esso  giardino potesse avere frutto e consolazione. 

   La prima, li bisognerebbe tagliare le legna, le spine, e le male erbe; e questo l'assomiglio  alla prima parte, che dice il profeta, cioè: Pàrtiti dal male. La seconda, li bisognerebbe  diradicare e stirpare bene ogni radice e barba, che fusse nel campo di detto giardino; e  questo si appartiene alla seconda parte, cioè: Fa' bene. La terza, di lavorare e seminare la  terra; e questo s'appartiene alla terza parte di quello che dice il profeta, cioè: Cerca la pace.  La quarta e ultima cosa, che bisogna fare a quello che ha disboscato il suo giardino, si è di  ricogliere i frutti, e godere di essi; e questo s'appartiene alla quarta parte di quello che  c'insegna e mostra il profeta, dicendo: E persevera in essa. 

   Quello che vuole Dio da noi e che intendiamo per le sopraddette quattro parole, in brieve  si è questo: la prima cosa che vuole da noi si è, che ci partiamo dal mal fare; la seconda, che  cominciamo a far bene; la terza, che in esso ben fare sempre cresciamo, insino a tanto che  siamo perfetti; e la quarta ed ultima, che con gaudio e sicurtà aspettiamo la corona di vita  eterna. 

   Il nostro Padre celestiale, figliuola mia, sì ha creato le anime nostre alla sua santissima  imagine, e halli dato la terra del corpo nostro per giardino e orto, a ciò che in esso ci  esercitiamo, lavorandolo e coltivandolo; seminando in esso buon seme, cioè facendo buone  opere, a ciò che quando sono maturi i frutti, e venuti a perfezione, possiamo vivere e godere  di essi. E che questo sia vero, cel mostrò Iddio nel Genesi, quando dice che, come Dio ebbe  fatto l'uomo, lo messe in paradiso, a ciò che in esso adoperasse, e guardasselo. Come se  volesse dire, che mentre che stiamo in questo mondo, a volere possedere il paradiso  nell'anima nostra, cioè la dolcezza della buona coscienza, prima ci dobbiamo esercitare al  ben fare, e poi guardarci dal male. La qual cosa volendoci dichiarare l'Apostolo, dice: «Lo  regno del cielo è in noi»; cioè, in nostra podestade, a volerlo o no, per lo libero arbitrio che  ci ha dato, a potere fare male e bene. 

E in altro luogo dice: «La gloria nostra è la testimonianza della coscienza nostra». Onde, a  volore avere perfetto frutto d'uno giardino, che sia insalvatichito, a voleri o addomesticare,  non è possibile che mai se ne possi avere buon frutto, né consolazione, se prima non si fa in  esso le sopradette quattro cose: cioè, tagliare la legna, dibarbare le male radici, lavorare e  seminare la terra, e poi godere e vivere de' frutti che in esso s'è seminato. 

   Or che utile sarebbe a volere addomesticare il giardino, solamente a tagliare le legna, e  l'altre male erbe, se l'uomo poi non seguitasse le altre tre cose di sopra proposte? E anco,  che pro farebbe se l'uomo, poi che ha tagliato le legna, se prima non diradicasse e stirpasse  di detta terra le sue male radici, e lavorasse la terra? Benché in detta terra nascesse alcuna  cosa che l'uomo vi seminasse, non sarebbe mai netta né perfetta, per rispetto che nascerebbe  sopra le male radici, e meschiata col seme delle male erbe, le quali prima non furono  stirpate. Bisogna dunque per forza, a chi vuole avere utile e consolazione del giardino, in  ogni modo distirpare le male radici delle male erbe che vi sono nate. 

   Ed anco, fatto questo poi, non basta, se l'uomo non lavora e semina la terra, a volere  vivere e godere d'essa sementa, quando i suoi frutti sono pervenuti a perfezione. Che  gioverebbe ad uno, che facesse le tre cose nominate, e non la quarta? Cioè, se tagliasse le  legna, e stirpasse le male radici, e lavorasse e seminasse la terra, e poi non volesse godere  de' frutti che nascono in detto giardino? 

   Or così, figliuola mia, voglio dire spiritualmente: chi desidera di pervenire a perfetto  conoscimento di Dio, li bisogna fare queste quattro cose, che lo Spirito Santo ci comanda  per la bocca di David. Cioè, che prima ci partiamo e lasciamo il mal fare; la seconda, che  noi diradichiamo e stirpiamo da noi ogni mala consuetudine; la terza, che noi ci esercitiamo  nelle buone opere; e la quarta che in esse buone opere perseveriamo insino alla morte: a ciò  che, finendo in esse corporalmente questo poco di tempo che ci abbiamo a stare, possiamo  per esse poi ricogliere in quella beata patria quelli gloriosi cibi, li quali ci abbino a dare vita  sempiterna. 

   Or dunque, figliuola mia, poiché è piaciuto a Gesù Cristo benedetto, ortolano e coltivatore  delle anime nostre, d'avere visitato l'orto dell'anima vostra, e, per la grazia che Egli v'ha  dato, già avete cominciato a disboscare l'orto dell'anima vostra, per desiderio  d'addomesticarlo, per poter vivere e avere piacere e consolazione di esso (per la qual cosa  avete fatta la confessione generale); ora è di necessità, a volere voi avere buon frutto, e  consolazione delle opere buone, come voi avete desiderio di fare, che voi seguitiate le altre  tre virtù, che lo Spirito Santo ci comanda per la bocca del profeta, a ciò che possiate poi  pervenire al riposo della pace. 

   La prima cosa dunque che vuole che noi facciamo, si è che ci partiamo dal male, onde  dice: Pàrtiti dal male; il quale consiste d'essersi pentito, e partito dal male, e confessatosene.  Al qual passo la carità vostra è pervenuta. 

   La seconda dice: E fa' bene; cioè, ingegnarci con tutto il cuore, e con tutto il nostro sforzo,  di stirpare da' nostri cuori ogni passione, e mala radice d'odio, e di rancore, e di superbia, e  d'invidia, e d'ogni altro vizio, che per lo passato sia regnato in noi. Però che così, è  impossibile cosa che noi possiamo fare frutto spirituale all'anime nostre, né avere sollazzo e  piacere dell'orto della buona coscienza, facendo le buone opere, tenendo e regnando anca in  noi le male radici delle nostre passioni e vizi passati; come è impossibile materialmente a  far frutto a quello seme, che seminassimo sopra la terra, nella quale ancora vi fusse le male  radici, o altri arbori, che prima non gli avessimo divelti e diradicati. 

   E però disse Gesù Cristo benedetto, il quale discese di cielo in terra, solamente per  mostrarci per qual via si dovesse andare a cielo, onde grida e dice: «Chi vuole venire doppo me (cioè, a vita eterna) anneghi sé medesimo (cioè, ogni passione e ogni amore proprio); e  pigli la croce sua (cioè, facci quel bene che può, secondo la sua possibilità), e seguiti me per  la via dell'umiltà». E in un altro evangelo dice: «Chi non ha in odio lo suo padre, e la sua  madre, e la sua moglie, e i suoi figliuoli, e i suoi fratelli, ed eziandio l'anima sua, non può  essere mio discepolo»; cioè, non può godere della mia consolazione, che sono maestro. 

   Per la qual cosa, figliuola mia, si può chiaramente comprendere che questo nostro buon  Ortolano delle anime nostre, la prima cosa che vuole e che richiede da noi, doppo che ci  siamo partiti dal peccato, si è che tegnamo il nostro proposito fermo a non volere più  peccare; e poi, con ogni nostro sforzo, attendiamo a vincere noi medesimi, e stirpare da'  nostri cuori ogni vizio e passione, per modo che non ce ne rimanghi nulla radice; a ciò che,  stirpati li vizii, le virtù vi si possino fermare e bene radicare. Onde sono molti, e volesse Dio  che non toccasse a troppi! che non intendendo il fatto loro, né per che via si perviene a  qualche perfezione, o gusto e calore di Dio, s'aiutano pure a digiunare, e affliggere il corpo,  e combattere col sonno, e a dire de' paternostri, e non hanno cura di stirpare e di radicare da'  loro cuori le loro passioni. 

   Questi tali poco frutto fanno alle anime loro, però che vogliono seminare le virtù sopra i  vizii: e tanto è impossibile che possino sentire gusto di Dio, né fare buon frutto, come già  dissi, come, a potere fare fruttificare la terra seminando il buon seme sopra le male radici.  Questi tali sono quelli di che disse il Signore nel vangelio, per similitudine di quello che  gittò il seme sopra le spine, che, perché non furono prima divelte, affogarono il buon seme. 

   Or così dico di questi tali, che fanno le virtù, senza curarsi di stirpare i vizii da' loro cuori:  di ogni cosa che veggono, rimangono scandelezzati; e di ogni cosa che non paia loro che  non sia così ben fatta, giudicano in male, e mormorano, e ogni picciola cosa gli scandalizza.  E questo non procede da altro, se non che non gustano alcuna dolcezza o sapore di Dio; e  non gustando di Dio, il demonio, come padrone e possessore di quelle male opere, abita  anco in esse, come in casa sua. E però è necessario e bisogno che la prima cosa che noi  facciamo, si è che noi istirpiamo da noi il male, e poi, come dice il profeta, facciamo il bene. 

   Per la qual cosa, figliuola mia, conforto la carità vostra, poiché vi disponiate a volere  apparecchiare l'anima vostra per abitazione e camera di Spirito Santo, che tutto lo vostro  studio sia di vincere voi medesima, cioè, discacciare da voi perfettamente ogni mal a radice,  che la coscienza vostra giudica regnare in voi. Onde, sopra dette quattro cose, a vostro aiuto  e conforto dirò qualche cosa, facendo ad ognuna speziale capitolo a sé. 

SAN ANTONINO

PREGHIERA PER GLI AGONIZZANTI

 


O glorioso San Michele Arcagelo, difensore invincibile dei diritti di Dio, nemico temibile delle falangi infernali e potente protettore delle anime nella lotta contro le potenze delle tenebre, alla testa delle milizie angeliche di cui siete il capo, volate in aiuto ai poveri peccatori orribilmente dominati dagli spiriti dell'abisso e vicini a cadere nella dannazione eterna. Siate loro aiuto e loro rifugio nella lotta suprema contro le insidie di satana; supplicate umilmente la Maestà divina di fargli sentire ancora una volta il peso della dannazione eterna, e di comandargli di disfare i legami coi quali egli tiene prigioniere le anime dei poveri peccatori moribondi. Degnatevi, nobile principe della milizia celeste, di precipitare e relegare nell'inferno il principe delle tenebre e gli altri spiriti maligni che errano sulla terra per rovinare le anime, soprattutto quelle dei poveri peccatori agonizzanti, e conducete in cielo un esercito di eletti destinati ad occupare i troni vuoti lasciati dagli angeli ribelli. Amen! Fiat.