Contro Aristoseno: L'anima in quanto pensiero non è armonia del corpo.
2. Il pensiero è certamente lo spirito stesso ovvero è nello spirito. Ora ha più essere il nostro pensiero che il nostro corpo. Ma il nostro corpo è un determinato essere permanente ed è meglio esser tale che non essere. Quindi il nostro pensiero non è un non essere. Ancora, qualsivoglia sia l'armonia del corpo, è necessario che risieda inseparabilmente nel corpo come soggetto; e non si deve ritenere che in tale armonia vi sia qualche elemento che non sia necessariamente nel corpo come soggetto, anzi l'armonia stessa vi risiederebbe inseparabilmente. Ora il corpo umano soggiace al meccanismo, il pensiero non vi soggiace. Soggiace infatti a divenire l'essere che non è sempre il medesimo. Ma "due e quattro fanno sei" è sempre il medesimo ed egualmente "il quattro contiene due e due e non li contiene il due, quindi il due non è il quattro". Questo è un pensiero che non soggiace al divenire: dunque il pensiero ha un suo essere. Ma se il soggetto soggiace al meccanismo, necessariamente soggiace al divenire ciò che è in esso inseparabilmente. Quindi lo spirito non è armonia del corpo. E la morte non può sopraggiungere ad esseri non soggetti al meccanismo. Pertanto lo spirito vive per sempre, sia esso il pensiero o sia in esso inseparabilmente il pensiero.
Sant'Agostino
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