giovedì 28 ottobre 2021

Le Rivelazioni Celesti di Santa Brigida di Svezia

 


Parole della Madre e del Figlio, di benedizione e di lode reciproca e per la grazia 

concessa alla Madre per quelli che sono in Purgatorio e in questo mondo. 


Capitolo Cinquantesimo 

La Madre parlava al Figlio, dicendo: Benedetto il nome tuo Figlio mio, benedetto 

senza fine con la tua Divinità, ch'è senza principio e senza fine. Tre cose meravigliose 

sono nella tua Divinità: cioè la potenza, la sapienza, la virtù. La tua potenza è come fuoco 

ardentissimo, davanti al quale qualunque cosa per quanto immutabile e solida diventa 

strame secco, che si cambia in fuoco. La tua sapienza è come un mare, che è insondabile 

per l'immensità e quando ribolle e trasborda copre valli e monti; così la sapienza tua non 

può essere abbracciata e capita. Oh, come hai creato con sapienza l'uomo e lo ponesti 

sopra ogni tua creatura! Oh, come sapientemente assegnasti gli uccelli all'aria, le bestie 

alla terra, i pesci al mare e a ciascuno assegnasti il tempo suo e l'ordine! E come 

meravigliosamente a tutti dai la vita e la togli! Con quanta sapienza dai la saggezza agli 

stolti e la togli ai superbi. La tua virtù è come la luce del sole, che risplende in cielo e di 

questo splendore riempie la terra: così la virtù tua abbonda in ogni senso ed ogni cosa 

riempie. Perciò sii tu benedetto, Figlio mio, che sei il mio Dio e il mio Signore. 

Rispose il Figlio: Madre mia carissima, le tue parole sono dolci per me, perché 

provengono dall'anima tua. Tu sei come aurora che sorge nella chiarità. Tu risplendesti su 

tutti i cieli e la tua luce ed il tuo chiarore sono superiori a tutti gli Angeli. Con il tuo chiarore 

hai attirato a te il Sole vero, cioè la mia Divinità. Infatti il Sole della mia Divinità venendo a 

te si fissò in te, e per il suo calore sei stata più di tutti accesa nella mia carità. Per il suo 

splendore sei più di tutti illuminata dalla mia sapienza. Per mezzo tuo sono state spazzate 

le tenebre della terra e sono stati illuminati tutti i cieli. Nella mia verità dico che la purezza 

tua, a me gradita più di tutti gli Angeli, attrasse in te la mia Divinità, perché fossi 

infiammata dallo Spirito, per il quale mi racchiudesti nel tuo grembo, vero uomo e vero Dio, 

da cui l'uomo è stato illuminato e gli Angeli letificati. Perciò benedetta sii tu dal Figlio tuo 

benedetto. Per questo non c'è tua richiesta che non sia da me esaudita e, per te, tutti 

quelli che invocano misericordia, con volontà di emendarsi, avranno grazia. Perché come 

il calore procede dal sole, così per te sarà data ogni misericordia. Tu sei infatti quasi 

sorgente sovrabbondante, da cui ai miseri sgorga la misericordia. 

Risponde ancora la Madre al Figlio suo: Sia tua, Figlio mio, ogni virtù e gloria. Tu sei 

il mio Dio e la misericordia è tutto il bene che ho da te. Tu sei come un seme, che pur non 

seminato tuttavia cresce e fa frutto, dove cento e dove mille. Da te infatti proviene ogni 

misericordia, la quale per essere infinita è anche ineffabile e bene può essere indicata col 

numero centenario, nel quale è come la perfezione: da te infatti è ogni progresso e ogni 

profitto. 

E il Figlio alla Madre: Ben mi assomigliasti, o Madre, a un seme che non veniva 

seminato e tuttavia crebbe, perché quando venni in te con la Divinità e con la mia umanità, 

non fu per commistione di seme e tuttavia crebbi in te, da cui procedette la misericordia 

per tutti, bene hai detto. Ora dunque che, con le dolcissime parole della tua bocca, attiri da 

me misericordia, chiedimi quel che vuoi e l'avrai. 

Rispose la Madre: Figlio mio, giacché ho trovato misericordia presso di te, chiederò 

misericordia per i miseri. Quattro luoghi ci sono. Il primo è il cielo, ove sono gli Angeli e le 

Anime dei Santi, che non hanno bisogno se non di te e in te infatti hanno ogni bene. Il 

secondo è l'inferno e quelli che l'abitano son pieni di malizia ed esclusi da ogni 

misericordia. Perciò nessun bene può mai loro occorrere. Il terzo luogo è il Purgatorio ove 

hanno bisogno della misericordia, perché afflitti per tre ragioni. Sono turbati nelle orecchie, 

non udendo altro che dolori di pene e miserie. Nella vista, altro non vedendo che la propria 

miseria. E sono afflitti nel tatto, dal calore d'un fuoco insopportabile e dalla grave pena. 

Concedi loro, Signor mio e Figlio mio, per queste mie preghiere, la tua misericordia. 

Rispose il Figlio: Volentieri per te concederò loro una triplice misericordia. Anzitutto, il 

loro udito sarà alleviato, la loro vista mitigata, la loro pena sarà resa più leggera e mite; 

inoltre tutti quelli che d'ora in poi si troveranno nella pena massima del Purgatorio, 

verranno alla media e coloro che si troveranno nella media verranno alla più leggera e 

coloro che si troveranno già nella pena più leggera passeranno al riposo. 

Rispose la Madre: Lode e onore a te, Signor mio. E subito soggiunse al Figlio: Il 

quarto luogo è il mondo e quelli che l'abitano hanno bisogno di tre cose: della contrizione 

dei peccati, della soddisfazione, della fortezza per fare il bene. Rispose il Figlio: Chiunque 

avrà invocato il tuo Nome e nutrirà in te speranza col proposito di emendarsi, avrà queste 

tre cose e poi il Regno dei cieli. È tanta infatti la dolcezza nelle tue parole, che io non 

posso rifiutarti quel che chiedi, perché altro non vuoi che quel ch'io voglio. Tu infatti sei 

come una fiamma, la quale fa luce e arde, e dalla quale si accendono i lumi spenti e quelli 

che mai furono accesi prendono vigore; così per la tua carità, che mi rapì il cuore ed a te 

m'attrasse, risorgeranno quelli che per i peccati sono morti e si rafforzeranno nella mia 

carità coloro che sono tiepidi come nerofumo. 

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