Oltre la morte
Per tutto quello che è stato esposto prima, possiamo capire l’importanza di battezzare i bambini quanto prima, per evitare a molti di loro il limbo. Altrimenti «i genitori priverebbero il bambino della grazia inestimabile di diventare figlio di Dio» (Cat 1250). Il battesimo è la porta d’ingresso alla vita spirituale e ci rende figli di Dio, cristiani e membri della Chiesa (Cat 1213). Cioè ci trasforma da creature di Dio in figli di Dio, ci porta dall’ordine naturale all’ordine soprannaturale. Attraverso il battesimo sono perdonati tutti i peccati, compreso il peccato originale. Il battesimo ci rende «una nuova creatura» (2 Cor 5, 17), un figlio adottivo di Dio che è divenuto «partecipe della natura divina, membro di Cristo e coerede con lui, tempio dello Spirito Santo» (Cat 1265). Senza di esso ristagneremmo nella vita natuale, senza possibilità di crescere spiritualmente. L’anima del bambino, senza battesimo e con il peccato originale, è come un deserto in cui non possono crescere le virtù né si possono trovare frutti di santità. Il battesimo fa un “miracolo” di ingegneria genetica cancellando gli effetti del peccato originale e rendendoci, in luogo di creature, figli di Dio.
Per tutto questo san Gregorio Nazianzeno diceva che «il battesimo è il dono più bello e magnifico fra i doni di Dio» (Or 40, 3-4). Esso ci apre la porta del cielo e riempie il nostro cuore di allegria e della gioia di amare Dio nostro Padre. Il battesimo ci lasca il segno (i teologi lo chiamano carattere) di essere figli di Dio.
La venerabile Anna Caterina Emmerick dice che una volta, in una delle sue visioni, le si presentarono alcuni bambini già morti che lei aveva conosciuto da bambina. Costoro le dissero: «Gli uomini invocano raramente i bambini che muoiono dopo il battesimo senza che abbiano perso la grazia battesimale, ma essi hanno molto potere davanti a Dio... Si deve pregare in modo particolare perché nessun bambino muoia senza battesimo». (12 gennaio 1820). E in altra circostanza dice: «Vidi san Luigi re di Francia (1215-1270) che in tutte le sue spedizioni portava con sé il Santissimo Sacramento e che, quando si tratteneva in un posto, comandava di celebrare la messa. Vidi anche le sue crociate e una volta, quando sorse nel mare una grande tempesta, il pio re prese un bambino appena nato e che aveva ricevuto il battesimo sulla nave e, salito a coperta, lo sollevò e chiese a Dio che perdonasse tutti in nome di quel bambino innocente. Fece il segno della croce con il bambino e la tempesta cessò in quello stesso istante» (25 agosto 1820).
Nella prima settimana di luglio del 1821, Anna Caterina pregò per una signora di Dülmen che aveva in corso un parto difficile. La venerabile chiese con insistenza che il bambino fosse battezzato. La nutrice lo battezzò e il bambino morì il giorno dopo. La madre visse fino al 13 luglio, ma il bambino morto apparve ad Anna Caterina il giorno 8 e tutto felice e splendente la ringraziò per il battesimo e le disse: «Senza il tuo aiuto ora avrei dovuto essere con i pagani». Che enorme differenza esiste agli occhi di Dio fra un bambino battezzato e un altro che sia senza battesimo!
Santa Faustina Kowalska ci racconta nel suo Diario che era inferma all’ospedale insieme ad una donna ebrea moribonda. Lei chiese a Gesù che concedesse a quella donna la grazia del battesimo. Alcuni istanti prima di morire, la religiosa che l’assisteva rimase sola con la donna senza la presenza dei familiari, e le diede il battesimo. Scrive: «Improvvisamente vidi la sua anima di una bellezza stupenda che entrava in paradiso. Oh, com’è bella un’anima in grazia di Dio» (Quaderno II, pagg. 329-330 - 2 febbraio 1937). Questa donna aveva desiderio del battesimo ed era in grazia di Dio; ma, essendo stata battezzata, la sua anima rimase completamente pulita, poiché il battesimo concella tutti i peccati commessi e la sua anima rimase bella e pura come un angelo agli occhi di Dio.
Ringraziamo Dio per il dono del nostro battesimo, ricordiamoci di questo giorno con rendimento di grazie e viviamo il nostro battesimo, comportandoci da veri cristiani e veri figli di Dio. Dunque, per questi bambini morti senza battesimo, vi potrà essere qualche mezzo di liberazione? Possiamo aiutarli? E come?
P. Angel Peña
Nessun commento:
Posta un commento